“Revisione del piano
paesaggistico, continuità territoriale aerea e marittima, zona
franca, rilancio dell’economia attraverso l’attrazione di
investitori stranieri: se sono questi gli obiettivi del patto di fine
legislatura che il presidente Cappellacci intende proporre agli
alleati della sua maggioranza, allora forse farebbe meglio a
rassegnare le dimissioni, dal momento che riconosce egli stesso di
non aver concluso nulla nei primi quattro anni e mezzo di mandato e
che adesso vorrebbe rimediare in sei mesi a tutto quello che non è
riuscito a fare fino ad oggi”, dichiara il capogruppo di Sardegna
E’ Già Domani, Mario Diana, commentando l’intervista rilasciata
oggi dal Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ai microfoni di
Videolina.
“Le parole dei
Presidente delineano la chiara ammissione di un fallimento senza
precedenti nella storia dell’Autonomia”, prosegue Diana. “Il
suo (e mio) partito e l’intero centrodestra farebbero bene a
prenderne atto sin da ora e a non lasciarsi trascinare verso la
sconfitta alle prossime regionali da un leader che ha ampiamente
dimostrato di non essere in grado né di governare la Regione, né
tantomeno di tenere unita la coalizione che lo sostiene. E dispiace
prendere atto della scarsa, o sarebbe meglio dire assente,
determinazione con cui i vertici regionali del Popolo della Libertà
hanno sostenuto la proposta delle primarie per la scelta del
candidato della coalizione alle elezioni del prossimo anno, perché
sarebbero state un’occasione unica per individuare un candidato
realmente condiviso e capace non solo di vincere le regionali ma
anche di governare la Sardegna”.
“Io sono convinto che
ancora non sia detta l’ultima parola e che, se davvero nel
centrodestra c’è una volontà comune di ricorrere alle primarie,
nessuno possa impedirci di organizzarle”, conclude il capogruppo.
“In caso contrario, è necessario che non si perda altro tempo e
che si apra un serio dibattito per la scelta di un candidato che sia
in grado di unire la coalizione e di guidarla alla vittoria, a
cominciare dallo stesso Pdl, visto che negli organismi direttivi
regionali non è in corso alcuna discussione del genere e che non è
certo la candidatura di Cappellacci quella che può essere condivisa
da tutto il partito”.
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