“‘Meglio poveri e sani che ricchi e malati’, recita un noto proverbio. D’ora in avanti, i sardi che non possono contare su un reddito da privilegiati dovranno davvero fare in modo di essere sani, visto che l’assistenza sanitaria pubblica sarà sempre più appannaggio esclusivo di chi può permettersi di spendere cifre tutt’altro che popolari”: è il commento dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, alla decisione assunta dalla Regione di applicare automaticamente nell’Isola il nuovo regime dei ticket sanitari previsto dalla finanziaria nazionale.
“Dopo il regalo fatto al governo Prodi accettando di sobbarcarsi per intero – unica Regione in Italia – il finanziamento del sistema sanitario, la giunta Soru dimostra ancora una volta quanto i proclami autonomistici del governatore mal si sposano con una realtà che vede il suo esecutivo quanto mai asservito alle imposizioni romane”, proseguono Diana e Liori. “La Sardegna si sarebbe potuta allineare a Toscana e Lombardia, che per ora non applicheranno il nuovo regime, se non addirittura alla Sicilia, che si appresta a impugnare la finanziaria nazionale. E invece no: per i sardi, gli aumenti sono già scattati, senza che l’assessora Dirindin abbia tenuto il minimo conto delle ragioni per cui nell’Isola si registra un così elevato ricorso ai presidi di pronto soccorso per i cosiddetti ‘codici bianchi’, le prestazioni ritenute non necessarie. La scarsa disponibilità di assistenza territoriale, soprattutto per quanto riguarda le urgenze, è all’origine delle interminabili code che si verificano in tutti i pronto soccorso sardi. E l’assessora piemontese che fa? Chiude le guardie mediche e aumenta i ticket, in modo tale da non lasciare possibilità di scelta: si deve pagare per forza”.
“A ciò va aggiunto l’ulteriore balzello relativo alle visite specialistiche: il ticket che aumenta di 10 Euro a ricetta e il limite di otto esami per ciascuna prescrizione costringeranno i medici a compilare, per le patologie più complesse, due ricette per volta, con l’aumento che salirà così a 20 Euro”, concludono i due consiglieri. “Grazie alle politiche sanitarie della giunta Soru, in Sardegna il proverbio appena citato dovrà lasciare spazio all’altrettanto nota parafrasi: ‘Meglio ricchi e sani che poveri e malati’”.
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