“Se le preoccupazioni dei sindacati relativamente all’esito del vertice di martedì sull’Intesa istituzionale di programma trovassero conferma nei prossimi atti del governo nazionale, sarebbe la dimostrazione che le riserve espresse dal centrodestra in Consiglio regionale sono pienamente fondate”: è il commento dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, alla reazione negativa con cui le segreterie di Cgil, Cisl e Uil hanno accolto il verbale sulla riunione tra la Regione e il Consiglio dei Ministri per la revisione dell’Intesa istituzionale del 1999.
“La scelta della minoranza di non sottoscrivere e non votare l’ordine del giorno conclusivo del dibattito sulla crisi dell’industria che si è tenuto la scorsa settimana era dovuta al fatto che l’esito denunciato dai sindacati era ampiamente prevedibile”, proseguono i due consiglieri. “Sin dall’inizio si sapeva che l’incontro di martedì sarebbe stato solo l’ennesimo di una serie interminabile che va avanti da quasi un anno senza alcun risultato concreto. Lasciando credere che sarebbe tornato da Roma con in tasca fior di milioni, il governatore Renato Soru ha cercato di esorcizzare lo spettro del fallimento, ma il governo del suo ‘amico’ Romano Prodi non è stato dello stesso avviso, dimostrando quanto poco ha a cuore i problemi della Sardegna”.
“Il fiasco rimediato da Soru nella capitale conferma la totale inadeguatezza dell’esecutivo regionale a rappresentare il popolo sardo nel confronto con gli altri livelli istituzionali”, concludono Diana e Liori. “La giunta Soru è troppo debole per pensare di potersi far carico dei problemi dell’Isola, che richiedono un approccio forte soprattutto nei confronti del governo nazionale. Fintanto che l’esecutivo di centrosinistra resterà in carica, la Sardegna sarà ingessata nel suo atavico sottosviluppo, senza nessuno in grado di guidarla fuori dalle secche dell’arretratezza”.
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