sabato, gennaio 19, 2008

La Regione intervenga contro l’aumento dei canoni demaniali per i porticcioli turistici

Sollecitiamo l’intervento della Regione affinché venga in qualche modo ammortizzato l’incredibile aumento dei canoni demaniali a danno dei porticcioli turistici disposto dalla legge finanziaria nazionale”, dichiarano i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori. “Nonostante l’interrogazione urgente da noi presentata al riguardo all’inizio dello scorso mese di agosto, da viale Trento non c’è stata alcuna iniziativa per cercare di evitare il tracollo economico di tali attività, importanti non solo per i servizi offerti ai diportisti e dunque in quanto veicolo di attrazione turistica, ma anche e soprattutto per i posti di lavoro che sono in grado di garantire e per il loro contributo allo sviluppo economico del territorio”.

“La finanziaria nazionale, che ha triplicato i canoni demaniali, è entrata in vigore quando i contratti annuali di ormeggio erano già stati stipulati e pertanto i relativi importi non potevano più essere negoziati”, proseguono i due consiglieri. “L’aumento si è così abbattuto direttamente sulle società che gestiscono le strutture, le quali si vedono oggi costrette a rescindere i contratti in essere per poter adeguare le loro tariffe allo sproporzionato aumento dei canoni concessori. Le conseguenze sono facili da immaginare: molti dei contratti non saranno rinnovati perché i diportisti non saranno disposti a sborsare di punto in bianco una somma tripla rispetto a quella prevista dagli attuali contratti. E’ emblematico il caso del porticciolo di Oristano-Torre Grande, dove l’aumento dei canoni si va ad aggiungere ai mancati investimenti della Regione nell’ampliamento di una struttura i cui posti barca sono occupati in parte dai pescatori della marina di Torre Grande, che pagano cifre a dir poco simboliche, e agli errori commessi dalla stessa Regione nell’applicazione delle tabelle di calcolo dei canoni, per cui alle aree retrostanti il porto, in larga parte inutilizzate, sono applicate le stesse tariffe previste per le superfici destinate all’ormeggio o ai servizi per i diportisti”.

“Per questo”, concludono Diana e Liori, “abbiamo chiesto nell’interrogazione presentata ad agosto e chiediamo ancora che la Regione intervenga per tutelare il settore della nautica da diporto, di fondamentale importanza per lo sviluppo turistico ed economico della Sardegna, quantomeno provvedendo a sanare le situazioni come quella di Oristano, non certo unica nel panorama isolano, cui una maggiore attenzione da parte di viale Trento garantirebbe, se non l’applicazione di tariffe più ragionevoli di quelle stabilite dalla finanziaria nazionale, quantomeno un trattamento più equo nella loro applicazione”.

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