venerdì, aprile 04, 2008

Monti Nieddu, la Regione non resti a guardare

I consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, presenteranno nei prossimi giorni un’interrogazione all’Assessore regionale ai Lavori Pubblici, Carlo Mannoni, per chiedere che la Regione intervenga per cercare di sbloccare la situazione di stallo in cui si trovano i lavori per la realizzazione della diga di Monti Nieddu, che dovrebbe servire i comuni di Sarroch, Pula e Villa San Pietro. L’invaso dovrebbe servire la popolazione di una zona particolarmente esposta al problema della siccità, interessata da attività agricole “ritenute”, si legge nell’interrogazione, “di fondamentale importanza per l’economia regionale”, oltre che da “importanti insediamenti turistici” a causa dei quali la popolazione “tende a moltiplicarsi nei mesi estivi, durante i quali la carenza della risorsa idrica è maggiormente sentita”. L’opera è stata finanziata con 52 milioni di euro tra fondi di provenienza regionale e risorse Cipe, ma i lavori sono fermi ormai da oltre sei anni.

Nello scorso mese di gennaio si è concluso negativamente il tentativo di arbitrato intentato dal Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale, soggetto appaltatore dell’opera, e dalle imprese esecutrici, le quali chiedono al Consorzio il pagamento di una penale di 25 milioni di euro. “Appare molto probabile”, prosegue l’interrogazione, “in ragione dell’esito negativo dell’arbitrato, che il contenzioso in essere sia destinato a trasformarsi in una causa civile e dunque che si renda necessario attendere ancora per diversi anni prima che siano definitivamente chiarite le responsabilità del blocco dei lavori”.

Liori e Diana ricordano che Mannoni ha recentemente dichiarato alla stampa di ritenere opportuna una nuova gara di appalto, la quale comporterebbe la riprogettazione dell’opera e il suo ridimensionamento, “tale da renderla insufficiente a soddisfare le esigenze della popolazione che da essa dovrebbe essere servita ed antieconomica per le casse pubbliche”. Nello scorso mese di giugno, inoltre, nel corso di un’assemblea pubblica a Sarroch, Mannoni ha anticipato che di lì a pochi giorni la titolarità della diga sarebbe passata dal Consorzio di Bonifica all’Enas, l’ente regionale per la gestione delle acque.

I due consiglieri chiedono innanzitutto all’Assessore “entro quanto tempo prevede che si possa giungere alla ripresa dei lavori ed alla loro ultimazione” e “a quanto ammontano le risorse già spese per l’avvio dei lavori e a quanto quelle disponibili per il loro completamento”. Inoltre, chiedono per quali ragioni il Consorzio è ricorso all’arbitrato “pur sapendo che solo il pronunciamento unanime del collegio avrebbe portato all’immediata definizione del contenzioso e che pertanto le probabilità di un’ulteriore dilatazione dei tempi erano prevedibilmente elevate”, come si intende procedere in caso di nuova gara di appalto, “dal momento che non esiste alcuna sentenza che attribuisca la responsabilità del blocco dei lavori alle imprese esecutrici, verso le quali pertanto permangono gli obblighi stabiliti nel disciplinare di gara e che prevedibilmente intenterebbero una nuova azione legale chiedendo il sequestro cautelativo del cantiere” e se la Regione ha acquisito o no la titolarità della diga per mezzo dell’Enas. Infine, Liori e Diana chiedono che la Giunta regionale si impegni “al fine di farsi parte attiva nel tentativo di risolvere il contenzioso per vie più brevi di quelle prospettate favorendo il dialogo tra le parti in causa, anche al fine di evitare un ulteriore incremento dei costi per la collettività in termini di spese giudiziarie e per scongiurare la perdita dei finanziamenti”.



INTERROGAZIONE LIORI – DIANA, con richiesta di risposta scritta, sulle prospettive di realizzazione della diga di Monti Nieddu


I sottoscritti,


PREMESSO che, nello scorso mese di gennaio, si è concluso negativamente il tentativo di arbitrato posto in essere dal Consorzio di Bonifica della Sardegna meridionale e dalle imprese esecutrici relativamente ai lavori per la realizzazione della diga di Monti Nieddu, i quali risultano bloccati da almeno sei anni a causa di un contenzioso aperto dalle imprese esecutrici nei confronti del Consorzio con la richiesta del pagamento di una penale superiore ad Euro 25.000.000;

CONSIDERATO che appare molto probabile, in ragione dell’esito negativo dell’arbitrato, che il contenzioso in essere sia destinato a trasformarsi in una causa civile e dunque che si renda necessario attendere ancora per diversi anni prima che siano definitivamente chiarite le responsabilità del blocco dei lavori;

VALUTATO che l’Assessore regionale ai Lavori Pubblici ha recentemente dichiarato agli organi di informazione che sarà necessario valutare la possibilità di procedere ad una nuova gara di appalto, ipotesi che prolungherebbe ulteriormente l’attesa prima che la diga possa essere effettivamente realizzata e che comporterebbe un ridimensionamento dell’invaso tale da renderlo insufficiente a soddisfare le esigenze della popolazione che da esso dovrebbe essere servita ed antieconomico per le casse pubbliche;

RILEVATO che lo stesso Assessore regionale ai Lavori Pubblici, nel corso di un’assemblea pubblica tenutasi a Sarroch nel mese di giugno dello scorso anno, ha dichiarato che, di lì a pochi giorni, la titolarità della diga di Monti Nieddu sarebbe passata dal Consorzio di Bonifica alla Regione con la costituzione dell’ente strumentale per la gestione delle acque;

SOTTOLINEATO che l’ente di cui sopra, attualmente denominato Ente Acque della Sardegna, è stato costituito per mezzo della L.R. 6 dicembre 2006, n. 19, con la denominazione di Ente per le Risorse Idriche della Sardegna;

VERIFICATO che per la realizzazione della diga di Monte Nieddu è stata stanziata la somma di Euro 52.000.000 tra fondi di provenienza regionale e risorse Cipe;

SOTTOLINEATO che la diga di Monte Nieddu dovrebbe servire la popolazione di un’area della Sardegna sud-occidentale, particolarmente esposta al problema della siccità, che comprende i comuni di Sarroch, Pula e Villa San Pietro, nei cui territori sono presenti, oltre ad attività agricole ritenute di fondamentale importanza per l’economia regionale, importanti insediamenti turistici e la cui popolazione pertanto tende a moltiplicarsi nei mesi estivi, durante i quali la carenza della risorsa idrica è maggiormente sentita;


CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale ai Lavori Pubblici

affinché riferisca

  • Entro quanto tempo prevede che si possa giungere alla ripresa dei lavori ed alla loro ultimazione;

  • A quanto ammontano le risorse già spese per l’avvio dei lavori e a quanto quelle disponibili per il loro completamento;

  • Per quali ragioni il Consorzio di Bonifica ha ritenuto di affidarsi al giudizio di un collegio arbitrale, pur sapendo che solo il pronunciamento unanime del collegio avrebbe portato all’immediata definizione del contenzioso e che pertanto le probabilità di un’ulteriore dilatazione dei tempi erano prevedibilmente elevate;

  • Come si intende procedere nel caso in cui si decidesse di bandire una nuova gara d’appalto, dal momento che non esiste alcuna sentenza che attribuisca la responsabilità del blocco dei lavori alle imprese esecutrici, verso le quali pertanto permangono gli obblighi stabiliti nel disciplinare di gara e che prevedibilmente intenterebbero una nuova azione legale chiedendo il sequestro cautelativo del cantiere;

  • Se non ritiene che, proponendo una nuova progettazione dell’opera, si stia implicitamente convenendo sulle posizioni delle imprese esecutrici, le quali ritengono inadeguato il progetto originale;

  • Se la Regione ha acquisito la titolarità della diga per il tramite dell’Enas;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di farsi parte attiva nel tentativo di risolvere il contenzioso per vie più brevi di quelle prospettate favorendo il dialogo tra le parti in causa, anche al fine di evitare un ulteriore incremento dei costi per la collettività in termini di spese giudiziarie e per scongiurare la perdita dei finanziamenti.

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