“Per quanto concerne il problema del costo eccessivo dei sistemi informativi della Regione, che la Commissione Bilancio sta affrontando in questi giorni al fine di individuare risorse da ‘liberare’ per poterle destinare ad interventi finalizzati al rilancio produttivo dell’Isola e alla creazione di nuova occupazione, le audizioni di stamani hanno evidenziato come ci sia ancora molto lavoro da fare per rimediare a scelte sbagliate risalenti alla passata legislatura”, dichiara il capogruppo del Popolo della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana.
“Il problema più grande in cui ci siamo imbattuti è quello relativo al Sibar, il sistema unificato per la gestione della contabilità, del protocollo, delle risorse umane e dei documenti interni dell’Amministrazione”, prosegue Diana. “La realizzazione del Sibar è stata decisa tra il 2006 e il 2007 dall’allora governatore Renato Soru e dall’Assessore agli Affari Generali, Massimo Dadea, e a tutt’oggi sembra essere ancora impossibile avere un quadro chiaro di quanto sia costata l’implementazione del sistema, eccetto per il fatto che si tratta di una cifra nell’ordine delle centinaia di milioni di euro”.
“In un momento di gravissima crisi economica ed occupazionale come quello che la Sardegna sta attraversando, la Regione non può permettersi di sostenere una quantità di sistemi informativi, spesso sovradimensionati e ridondanti, che si stanno rivelando una sorta di ‘buco nero’ nelle casse regionali”, conclude il capogruppo. “Ben venga, pertanto, il lavoro in cui si sta impegnando la Terza Commissione, pur con la consapevolezza che si tratta di un compito lungo e per niente agevole, ma necessario per porre fine a uno spreco di risorse pubbliche non più accettabile”.
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