“Il gruppo consiliare del Popolo della Libertà è vicino ai dipendenti dello stabilimento Alcoa di Portovesme, ai lavoratori dell’indotto, alle loro famiglie e alle comunità del Sulcis-Iglesiente colpite dall’inaccettabile decisione della multinazionale dell’alluminio di chiudere il sito e di porre fine alla sua produzione in Sardegna”, dichiara il capogruppo del Popolo della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, a nome di tutti i consiglieri del gruppo.
“Non possiamo permettere”, sottolinea Diana, “che il disimpegno della Alcoa, azienda che nel corso degli anni ha potuto godere di condizioni produttive particolarmente vantaggiose grazie all’impiego di ingenti risorse pubbliche, contribuisca ad aggravare la situazione economica ed occupazionale della provincia più povera d’Italia. Con o senza l’azienda di Pittsburgh, la produzione di alluminio primario deve continuare e deve restare a Portovesme, per dare garanzie a un tessuto industriale fortemente legato alla filiera dell’alluminio, che deve essere rilanciato e non certo smantellato”.
“Per questo, il gruppo assicura il proprio totale appoggio alle iniziative portate avanti dal presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e dall’Assessore regionale all’Industria, Alessandra Zedda, per scongiurare la chiusura dello stabilimento e la messa in mobilità dei lavoratori”, conclude il capogruppo. “I consiglieri lanciano inoltre un appello al partito, a tutti i livelli, dai parlamentari eletti in Sardegna fino ai massimi vertici nazionali, affinché intervengano presso il Governo nazionale e le Istituzioni comunitarie per impedire una catastrofe che avrebbe gravi ripercussioni sull’economia nazionale ed europea, stante la volontà di Alcoa di ridurre drasticamente la produzione in tutto il Vecchio Continente, preludio ad un totale disimpegno che andrebbe a vantaggio dei nostri competitori sui mercati internazionali”.
Nessun commento:
Posta un commento