venerdì, ottobre 19, 2012

Vertenza Sardegna, no a vertice Villa Devoto, convocare il Governo nell’Isola


Il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana, non parteciperà alla riunione convocata per domattina a Villa Devoto dal Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, per discutere dei temi legati alla cosiddetta ‘Vertenza Sardegna’. “La notizia, uscita oggi pomeriggio, dell’imminente visita nell’Isola di tre ministri del governo Monti per discutere delle prospettive economiche, occupazionali e sociali del Sulcis è la manifestazione più lampante delle ragioni che mi hanno spinto a decidere di disertare l’incontro”, spiega Diana.
“L’impostazione data dal governatore Cappellacci al confronto istituzionale con il Governo, infatti”, sottolinea il capogruppo, “continua ad essere quella di accettare la visione parziale e limitata della vertenza che l’esecutivo pretende di imporci. Una visione, è doveroso ricordarlo, che va in direzione diametralmente opposta ai contenuti dell’ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale il 14 febbraio scorso. Non esiste una ‘Vertenza Sulcis’ separata da quella che riguarda il resto della nostra Regione: i problemi dell’Isola sono quelli noti e sono comuni a tutti i territori. Solo affrontandoli complessivamente sarà possibile porre le basi affinché ciascun territorio sardo sia messo nelle condizioni di uscire dalla crisi e rilanciare il proprio sviluppo”.
“Pertanto, non intendo prestarmi ulteriormente a operazioni che nulla hanno a che vedere con ciò che dovrebbe fare la Giunta regionale, vale a dire attuare l’indirizzo politico ricevuto dal Consiglio regionale con l’ordine del giorno approvato”, conclude il capogruppo, “e ciò può essere fatto in un unico modo: richiedendo la convocazione del Consiglio dei Ministri in Sardegna, affinché nell’Isola, attraverso il confronto con i rappresentanti della società e dei territori, possano essere assunte le decisioni necessarie a risolvere una volta per tutte la nostra vertenza. Ogni altra azione è destinata soltanto a prolungare l’agonia della Sardegna, senza poter portare alcun risultato utile”.

venerdì, ottobre 05, 2012

Fiume Santo, lo smantellamento della centrale è un insulto a tutta la Sardegna

“La decisione di E.On. di procedere allo smantellamento dei gruppi a olio combustibile nella centrale elettrica di Fiume Santo, senza contestualmente dare attuazione alle intese con la Regione che prevedono la realizzazione di un nuovo gruppo a carbone e riducendo del 65 per cento il personale impiegato, è un deliberato insulto al territorio, a tutta la Sardegna e al Consiglio regionale, sua massima espressione democratica”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana.
“L’ordine del giorno approvato dall’Assemblea il 17 maggio scorso, nel quale si sollecita l’impegno della Regione affinché E.On. proceda alla realizzazione del gruppo a carbone o, in alternativa, ceda la centrale ad altri gruppi industriali interessati a portare avanti tale progetto (si parla del gruppo Clivati-Indorama, la cui manifestazione di interesse sarebbe stata ignorata), è rimasto inattuato”, denuncia Diana. “Ciò è potuto accadere in conseguenza della totale inerzia della Giunta regionale e della sudditanza del Governo nei confronti della multinazionale tedesca, a dispetto dell’importanza che l’opera avrebbe per il sistema produttivo isolano e delle sue ricadute occupazionali. Senza dimenticare che E.On. viene profumatamente remunerata da Terna, poiché la centrale di Fiume Santo, benché obsoleta e altamente inquinante, è inserita tra gli impianti essenziali per il sistema energetico nazionale, e che si continua a sorvolare con fin troppa generosità sulla mancata attuazione delle bonifiche ambientali da parte della multinazionale”.
“All’inizio della prossima settimana”, preannuncia il capogruppo, “presenterò un’interpellanza affinché il presidente Cappellacci venga a riferire in Consiglio regionale sulla mancata ottemperanza dell’esecutivo al dettato dell’ordine del giorno consiliare. Le continue provocazioni di E.On. non possono essere ignorate: è necessaria la massima mobilitazione istituzionale per salvare Fiume Santo e sottrarre finalmente la Sardegna al duopolio energetico Enel-E.On.”.

giovedì, ottobre 04, 2012

Costi della politica, solo da Consiglio regionale tagli reali e verificabili


“Mentre il Consiglio regionale prosegue il percorso di riduzione delle proprie spese di funzionamento, operazione che ci vede nel ruolo di apripista tra le assemblee legislative italiane, compresi i due rami del Parlamento, sarebbe utile avere maggiori dettagli su come realmente stanno operando la Presidenza della Regione e la Giunta regionale al fine di ridurre i loro costi”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana.
“Mentre la prima Istituzione sarda, sin dall’inizio della legislatura, sta tagliando costantemente le proprie spese, il presidente Cappellacci sembra preferire concentrarsi maggiormente sul rivendicare come propri i meriti altrui, lasciando invece in un alone di indeterminazione quelli che realmente gli spettano, forse al fine di amplificarne la percezione ben oltre la loro vera sostanza”, prosegue Diana. “A quanto ammontano le risorse risparmiate dall’esecutivo con la riduzione dei consigli di amministrazione degli enti e delle agenzie regionali e di quelli delle società controllate dalla Regione? Di quanto si sono ridotti gli emolumenti di Cappellacci con il taglio dell’indennità aggiuntiva che gli spetta, oltre a quella di consigliere regionale che continua regolarmente a percepire, per la carica di Presidente della Regione? Infine, a quanto ammontano i rimborsi spese che il governatore percepisce da quando ha deciso di rinunciare all’auto blu e di utilizzare il mezzo privato?”
“I tagli operati dal Consiglio al proprio bilancio sono reali, chiari nelle cifre e facilmente verificabili, come dimostrano i 20 milioni di euro di risorse liberate dall’inizio della legislatura a oggi e destinate alla lotta alla crisi economica e al rilancio dell’economia”, conclude il capogruppo. “Cappellacci è in grado di quantificare con altrettanta precisione quanti soldi in più sono stati immessi nel sistema produttivo sardo per merito dei suoi tagli? Fino a quando tale somma non sarà resa nota, sarebbe meglio che il governatore, per il bene della propria immagine politica, rinunciasse a porsi in competizione con l’Assemblea su una materia in cui difficilmente potrà prevalere”.