martedì, luglio 29, 2008

Zecche su traghetto Bithia, la Regione attui misure di prevenzione

Lo spiacevole episodio accaduto alla turista di Bergamo che, al termine della traversata a bordo del traghetto Bithia della Tirrenia, si è ritrovata ricoperta di zecche deve richiamare l’attenzione della Regione, sia per la necessità di garantire degli standard igienico-sanitari accettabili sui mezzi di trasporto che operano sulle tratte da e per la Sardegna che per l’ovvia necessità di tutelare l’immagine dell’Isola, in particolar modo nei confronti dei turisti”, dichiara il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana.

“La Regione deve impegnarsi affinché su tutti i mezzi che operano da e per la Sardegna, dunque non soltanto le navi ma anche gli aerei, siano effettuati controlli preventivi costanti da parte del personale delle Asl sarde”, prosegue Diana, “a tutela non soltanto dei turisti ma anche dei cittadini sardi che viaggiano verso il continente. Il fatto che la Regione non sia titolare della convenzione con la Tirrenia non la esime dal vigilare sulle condizioni igienico-sanitarie in cui versano i traghetti, eventualmente attivandosi presso il governo nazionale affinché le sia riconosciuta tale funzione”.

“La Regione non può continuare a mantenere un atteggiamento passivo nei confronti di quanto accade a chi si muove da e per la Sardegna, perché ha il dovere di tutelare i suoi cittadini e di offrire ai turisti un’immagine decorosa, facendo tutto il possibile per evitare loro esperienze spiacevoli che difficilmente dimenticheranno e che pertanto rischiano di arrecare un grave danno all’industria turistica isolana”, conclude il consigliere. “A meno che non si voglia approfittare delle disavventure che talvolta accadono sui traghetti della Tirrenia per dare forza a una linea politica fallimentare che mira a tagliare fuori la compagnia dalle rotte sarde per lasciare spazio agli interessi di imprenditori che riscuotono le simpatie di viale Trento, magari sostenendoli con una generosa iniezione di fondi regionali”.

giovedì, luglio 24, 2008

Quali interessi si celano dietro la soppressione del trasporto merci su rotaia?

Con l’ultimo viaggio del traghetto Garibaldi, oggi è calato il sipario sul servizio di trasporto merci su rotaia da e per la Sardegna”, dichiara il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana. “Ci saremmo aspettati, in questa data infausta, che il governatore Renato Soru prendesse la parola per spiegare ai sardi cosa ha fatto per mettere in pratica i due ordini del giorno approvati dal Consiglio regionale, che davano mandato a lui e alla sua Giunta di attivarsi in tutte le sedi istituzionali per scongiurare la soppressione del servizio da parte di Trenitalia, e per quali ragioni non è riuscito a raggiungere l’obiettivo che gli è stato assegnato. Invece, ancora una volta, assistiamo al suo sconcertante silenzio”.

“Si fa persino fatica a credere che davvero, in tutta questa vicenda, Soru non abbia voluto spendere neppure mezza parola”, prosegue Diana. “E mentre il traghetto Garibaldi completava la sua ultima traversata, in Sardegna si diffondeva la notizia degli interessi in quel di Golfo Aranci di una società immobiliare che il governatore conosce molto bene. Ha davvero ancora senso pensare a un caso, a una bizzarra coincidenza? O forse la soppressione della tratta Golfo Aranci-Civitavecchia non fa comodo soltanto a Trenitalia ma anche a chi, intorno al porto gallurese, nutre interessi inconfessabili? Sarebbe consolante poter fare a meno di pensare che c’è chi trarrà un ricco tornaconto da una decisione che avrà conseguenze devastanti per la già provata economia sarda, ma purtroppo non è così: sulla soppressione del trasporto merci c’è chi è già pronto a speculare”.

“Non ci resta che ringraziare il governatore per questo ennesimo, brillante risultato”, conclude il consigliere. “Ancora una volta, la Sardegna deve rinunciare ad avere uno sviluppo economico e finire nelle mani del colonialismo finanziario e immobiliare. Sono questi gli episodi per cui saranno ricordati Soru e la sua maggioranza, e speriamo che i sardi abbiano la memoria lunga”.

lunedì, luglio 21, 2008

Emergenza Rom, Diana: “Io non disinformato”

Io non sono affatto disinformato su quanto la Regione ha fatto e sta facendo per affrontare l’emergenza Rom”, dichiara il Presidente della Federazione provinciale di Alleanza Nazionale di Oristano, Mario Diana, in risposta a quanto affermato dall’Assessore regionale alla Sanità, Nerina Dirindin. “Anzi, sono talmente informato da sapere perfettamente che le risorse stanziate in finanziaria sono ampiamente insufficienti rispetto alle necessità dei Comuni che ospitano i campi nomadi nel loro territorio e che i 500 mila euro di cui parla l’Assessore sono stati stanziati dalla Giunta regionale soltanto dopo lo sgombero del campo di Terralba, vale a dire ad emergenza già in corso”.

“Sono talmente informato da capire che la politica della Regione, che preferisce trascurare i problemi fino a farli diventare emergenze ed intervenire poi per cercare di metterci una pezza, è la principale responsabile della situazione che si è venuta a creare nell’Oristanese”, prosegue Diana. “Se fosse stato accolto il mio emendamento alla finanziaria, sarebbero state stanziate risorse sufficienti per permettere ai Comuni di fare fronte alla presenza dei rom sul loro territorio e l’emergenza non ci sarebbe stata. D’altra parte, non si può certo pensare che basti stanziare 500 mila euro per mettere tutti i Comuni della Sardegna nelle condizioni di farsi carico delle comunità rom senza intaccare i loro magri bilanci: solo per le bonifiche dei terreni che ospitano i campi sono necessari diversi milioni di euro”.

“Infine”, conclude il Presidente provinciale di An, “sono talmente informato da sapere di non essere stato invitato alla riunione che si è tenuta oggi in Prefettura ad Oristano, a differenza del consigliere regionale Paolo Pisu, che finora si è distinto soltanto per la continua strumentalizzazione politica operata sull’emergenza rom e per non aver fatto alcuna proposta, in quattro anni di legislatura, per migliorare le condizioni di vita delle comunità nomadi che vivono in Sardegna e per sostenere i Comuni che le ospitano”.

sabato, luglio 19, 2008

Appalti G8, coinvolgere le imprese che stanno concludendo opere pubbliche in Sardegna

Il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, presenterà nei prossimi giorni un’interrogazione urgente al governatore Renato Soru per chiedere che nei lavori per l’adeguamento dell’isola di La Maddalena ad ospitare il G8 del prossimo anno siano coinvolte le imprese che stanno concludendo la realizzazione di opere pubbliche in Sardegna e che impiegano lavoratori sardi i quali, una volta terminati tali lavori, rischiano di venire licenziati.

Diana ricorda che, per i lavori che stanno iniziando a La Maddalena in vista del G8 che si terrà nel luglio del prossimo anno, la Regione e lo Stato hanno stanziato complessivamente circa 800 milioni di euro e che, tra le imprese che si sono aggiudicate gli appalti relativi al primo stralcio (che comprende la realizzazione del palazzo delle conferenze, dell’hotel sede del vertice e del relativo media center, l’adeguamento della portualità, la riconversione dell’ospedale militare e la realizzazione della rete idrica e fognaria) non ne figura alcuna che abbia sede legale in Sardegna. Il consigliere ricorda inoltre che, su esplicita richiesta di Soru, le imprese aggiudicatrici dovranno destinare il 20 per cento dei lavori ad imprese sarde e che, per la realizzazione delle opere pubbliche relative al primo stralcio, è stimata la necessità di 700 lavoratori tra muratori, carpentieri e tecnici.

Diana passa poi ad evidenziare la situazione delle imprese edili, in parte sarde e in parte del continente, che stanno operando in Sardegna nella realizzazione di opere pubbliche in via di completamento, in particolare nei lavori di adeguamento della SS131, in cui sono assunte diverse centinaia di lavoratori edili isolani. Dal momento che “non è previsto a breve l’avvio in Sardegna di nuove opere pubbliche eccetto quelle relative al G8”, le imprese, una volta terminati i lavori attualmente in fase di completamento, “si vedranno costrette ad abbandonare la Sardegna per mancanza di commesse e a licenziare i loro dipendenti sardi”. Si tratta di un’eventualità che “minaccia di determinare una crisi occupazionale di grandi dimensioni nel comparto dell’edilizia, che è sempre stato tra i settori trainanti dell’economia sarda”.

Pertanto, il consigliere chiede al governatore che la Giunta regionale si impegni “affinché nella realizzazione delle opere pubbliche necessarie per l’adeguamento dell’isola di La Maddalena ad ospitare il vertice G8 siano coinvolte le imprese che stanno ultimando la realizzazione di opere pubbliche in Sardegna e che occupano personale sardo”.



INTERROGAZIONE URGENTE DIANA, con richiesta di risposta scritta, sulle opere pubbliche in via di realizzazione per l’adeguamento dell’isola di La Maddalena ad ospitare il vertice G8 in programma il prossimo anno


Il sottoscritto,

PREMESSO che, nel mese di luglio del prossimo anno, l’isola di La Maddalena ospiterà il vertice G8 e che, al fine di rendere l’isola adeguata ad ospitare l’evento, sono in fase di realizzazione numerose opere pubbliche finanziate dalla Regione e dallo Stato con complessivi Euro 800.000.000 circa;

CONSIDERATO che, tra le imprese aggiudicatrici delle gare di appalto per la realizzazione del palazzo delle conferenze, dell’hotel sede del vertice e del relativo media center, per l’adeguamento della portualità, per la riconversione dell’ospedale militare e per la realizzazione della rete idrica e fognaria, i quali costituiscono il primo stralcio del progetto complessivo di adeguamento dell’isola di La Maddalena, non ne figura alcuna che abbia sede legale in Sardegna;

SOTTOLINEATO che, su esplicita richiesta del Presidente della Regione, ciascuna delle imprese aggiudicatrici di cui sopra dovrà destinare il 20 per cento dei lavori oggetto dell’appalto a società con sede legale in Sardegna;

SOTTOLINEATO ALTRESI’ che per la realizzazione delle opere pubbliche di cui sopra è stimata la necessità di 700 lavoratori tra muratori, carpentieri e tecnici edili;

VERIFICATO che diverse imprese edili, parte con sede legale nell’Isola e parte con sede legale nel continente, stanno operando in Sardegna nella realizzazione di opere pubbliche in via di completamento, in particolare nei lavori di adeguamento della SS131;

VALUTATO che in tali imprese sono assunte diverse centinaia di lavoratori edili sardi;

RAMMENTATO che non è previsto a breve l’avvio in Sardegna di nuove opere pubbliche eccetto quelle relative al G8 e pertanto, quando avranno terminato le opere attualmente in fase di realizzazione, le imprese edili di cui sopra si vedranno costrette ad abbandonare la Sardegna per mancanza di commesse e a licenziare i loro dipendenti sardi;

DATO ATTO che tale eventualità minaccia di determinare una crisi occupazionale di grandi dimensioni nel comparto dell’edilizia, che è sempre stato tra i settori trainanti dell’economia sarda;


CHIEDE DI INTERROGARE

il Presidente della Regione

affinché riferisca

Quali misure la Giunta regionale intende adottare affinché nella realizzazione delle opere pubbliche necessarie per l’adeguamento dell’isola di La Maddalena ad ospitare il vertice G8 siano coinvolte le imprese che stanno ultimando la realizzazione di opere pubbliche in Sardegna e che occupano personale sardo.

venerdì, luglio 18, 2008

Bilancio 2006, l’assestamento sale a 2 miliardi

Dopo l’ultimo pronunciamento della Corte dei Conti, che ha accettato la richiesta di rinvio del giudizio di parificazione sul bilancio 2006 avanzata dalla Regione, il deficit da coprire con la manovra di assestamento sale da un miliardo e mezzo a due miliardi di euro”, dichiara il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana.

“La Corte dei Conti”, spiega Diana, “ha accolto la richiesta di rinvio del giudizio di parificazione, avanzata dalla Regione dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale che ha riconosciuto l’inammissibilità dell’anticipazione dei crediti fiscali. Il governatore Renato Soru e l’Assessore al Bilancio, Eliseo Secci, hanno sempre sostenuto che l’operazione riguardava soltanto un miliardo e mezzo di euro di anticipazione sulle quote di compartecipazione future. La Corte, invece, nel rinviare l’udienza di parificazione al 13 novembre prossimo, ha assegnato al governatore il termine del 31 ottobre affinché nel bilancio della Regione siano apportate le modifiche necessarie per fare fronte al venir meno delle risorse relative non soltanto all’anticipazione sulle quote future ma anche all’anticipazione dei crediti Iva pregressi, che ammontano a 500 milioni di euro. Nel bilancio 2006, infatti, è stata inserita l’anticipazione dell’intero ammontare dei crediti Iva riconosciuti dallo Stato, il quale però si è impegnato a versarlo in un arco di 20 anni, con quote annuali da 25 milioni ciascuna. Anche quest’ultima operazione è stata giudicata incostituzionale, pertanto il ‘buco’ da ripianare sale da un miliardo e mezzo a due miliardi di euro”.

“L’incremento del deficit da ripianare e il breve termine concesso dalla Corte dei Conti dovrebbero indurre il governatore a presentare immediatamente in Consiglio regionale, prima ancora della pausa estiva, il disegno di legge di assestamento del bilancio regionale”, conclude il consigliere, “affinché possa essere messo in discussione insieme all’analoga proposta di legge presentata dal gruppo di Alleanza Nazionale. Ogni ulteriore ritardo non farebbe che dimostrare l’incapacità di chi amministra la Regione che oggi, dopo aver portato il dissesto nelle casse pubbliche con un’operazione di finanza creativa finalizzata a nascondere le falle nel bilancio regionale anziché a risanarle, non sembra essere in grado di inventarsi una soluzione legittima per fare fronte al venir meno delle entrate iscritte illegittimamente in bilancio senza dover ammettere che i rilievi mossi dall’opposizione sono sempre stati assolutamente fondati”.

mercoledì, luglio 16, 2008

Consulenti continentali, attenzione a possibili connessioni con caso Del Turco

Il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, ha presentato un’interrogazione all’Assessore regionale alla Sanità, Nerina Dirindin, per chiedere se tra i consulenti continentali che collaborano con il suo Assessorato figurano professionisti che hanno avuto rapporti con l’Amministrazione regionale abruzzese durante il mandato del governatore Ottaviano Del Turco, attualmente agli arresti perché ritenuto implicato in un giro di tangenti ai danni di imprenditori della sanità privata.

Come precisa Diana nell’interrogazione, “è attualmente in corso un’indagine giudiziaria relativa ad aspetti di rilevanza penale emersi nei rapporti tra la Regione Abruzzo e imprenditori della sanità privata titolari di strutture operanti in regime di convenzione con il Servizio Sanitario Regionale, nel corso della quale è stato sottoposto a provvedimento di custodia cautelare in carcere il Presidente della Regione”. “L’Assessorato alla Sanità della Regione Sardegna”, ricorda il consigliere, “si avvale di frequente dell’apporto di consulenti provenienti da altre Regioni italiane”. Perciò, sarebbe “altamente lesivo per l’immagine della Regione Sardegna il rischio che tra i consulenti dell’Assessorato alla Sanità possano figurare professionisti che hanno avuto rapporti di collaborazione con la Regione Abruzzo, in particolar modo in materia di sanità, nel periodo interessato dall’inchiesta giudiziaria, vale a dire dal 2006 in poi”.

Diana chiede dunque alla Dirindin “se, tra i consulenti dell’Assessorato regionale alla Sanità, figurano professionisti che hanno avuto rapporti di collaborazione con la Regione Abruzzo, in particolar modo in materia di sanità, dal 2006 in poi”. Il consigliere chiede inoltre che la Giunta regionale si impegni a “evitare di intraprendere, fino alla conclusione dell’inchiesta giudiziaria, qualsiasi rapporto di collaborazione con professionisti che hanno avuto rapporti di collaborazione con la Regione Abruzzo, in particolar modo in materia di sanità, dal 2006 in poi”.



INTERROGAZIONE DIANA, con richiesta di risposta scritta, sulla possibile stipula di contratti di consulenza con professionisti aventi rapporti di collaborazione con la Regione Abruzzo


Il sottoscritto,

PREMESSO che è attualmente in corso un’indagine giudiziaria relativa ad aspetti di rilevanza penale emersi nei rapporti tra la Regione Abruzzo e imprenditori della sanità privata titolari di strutture operanti in regime di convenzione con il Servizio Sanitario Regionale, nel corso della quale è stato sottoposto a provvedimento di custodia cautelare in carcere il Presidente della Regione;

CONSIDERATO che l’Assessorato alla Sanità della Regione Sardegna si avvale di frequente dell’apporto di consulenti provenienti da altre Regioni italiane;

RITENUTO altamente lesivo per l’immagine della Regione Sardegna il rischio che tra i consulenti dell’Assessorato alla Sanità possano figurare professionisti che hanno avuto rapporti di collaborazione con la Regione Abruzzo, in particolar modo in materia di sanità, nel periodo interessato dall’inchiesta giudiziaria di cui sopra, vale a dire dal 2006 in poi;


CHIEDE DI INTERROGARE

l’Assessore regionale alla Sanità

affinché riferisca

  • Se, tra i consulenti dell’Assessorato regionale alla Sanità, figurano professionisti che hanno avuto rapporti di collaborazione con la Regione Abruzzo, in particolar modo in materia di sanità, dal 2006 in poi;

  • Quali misure intende adottare al fine di evitare di intraprendere, fino alla conclusione dell’inchiesta giudiziaria di cui sopra, qualsiasi rapporto di collaborazione con professionisti che hanno avuto rapporti di collaborazione con la Regione Abruzzo, in particolar modo in materia di sanità, dal 2006 in poi.

giovedì, luglio 10, 2008

No alla chiusura del Liceo Classico e dell’Istituto Agrario di Bosa

La Regione si impegni per scongiurare la chiusura del Liceo Classico e dell’Istituto Professionale per l’Agricoltura e l’Ambiente di Bosa. Lo chiedono i consiglieri regionali Mario Diana, di Alleanza Nazionale, e Oscar Cherchi, di Forza Italia, in un’interrogazione urgente all’Assessore regionale alla Pubblica Istruzione, Maria Antonietta Mongiu. “A causa del ridotto numero di domande di iscrizione finora presentate”, segnalano i due, “il Dirigente scolastico regionale ha disposto, in ottemperanza alle linee guida impartite dal governo nazionale, la chiusura della prima classe del Liceo Classico e della prima classe a indirizzo agricolo dell’Istituto Professionale per l’Agricoltura e l’Ambiente”.

“Il Liceo Classico di Bosa”, ricordano Diana e Cherchi, “è in attività da circa un secolo e costituisce una realtà storicizzata, nella quale per decenni si sono formate le classi dirigenti della città e del territorio”, mentre “l’IPAA ‘G.A. Pischedda’ è stato, nel 1892, la prima scuola agraria fondata in Sardegna e si contraddistingue per l’elevato livello di formazione dei suoi allievi, richiesti in tutta Italia dalle più importanti aziende del comparto agricolo”. “L’orientamento della Dirigenza scolastica regionale”, prosegue l’interrogazione, “sembra essere quello di indirizzare gli studenti bosani che hanno presentato domanda di iscrizione nelle due scuole ad iscriversi presso altri istituti scolastici della zona, come il Liceo Classico di Macomer, o a scegliere un diverso indirizzo di studi”. Preoccupa soprattutto il fatto che “la chiusura delle prime classi sembra preludere alla soppressione definitiva dei due Istituti, dal momento che, stanti gli attuali criteri, il decremento demografico difficilmente consentirà la costituzione delle prime classi negli anni a venire e perciò si giungerà, in cinque anni al massimo, alla chiusura definitiva delle scuole”.

A creare ulteriori problemi è il fatto che “le scuole del Comune di Bosa fanno capo all’Ufficio scolastico provinciale di Nuoro per quanto attiene alla didattica, mentre per l’edilizia scolastica fanno capo alla Provincia di Oristano, situazione ai limiti del paradossale che comporta difficoltà operative e condizioni di incertezza per gli Istituti”. Malgrado tutto ciò, “nonostante le ripetute richieste rivoltegli, il Dirigente scolastico regionale non ha ancora accettato di incontrare l’Amministrazione comunale di Bosa per un confronto sui problemi del sistema scolastico cittadino”.

Diana e Cherchi chiedono dunque all’Assessore che la Giunta regionale si attivi presso il Dirigente scolastico regionale per “scongiurare la chiusura delle prime classi” e presso il Ministero della Pubblica Istruzione “affinché le scuole del Comune di Bosa e, più in generale, della Planargia siano poste in capo all’Ufficio Scolastico Provinciale di Oristano”.



INTERROGAZIONE URGENTE DIANA – CHERCHI Oscar, con richiesta di risposta scritta, sulla necessità di scongiurare la chiusura del Liceo Classico e dell’Istituto Professionale per l’Agricoltura e l’Ambiente di Bosa


I sottoscritti,

PREMESSO che, a causa del ridotto numero di domande di iscrizione finora presentate, il Dirigente scolastico regionale ha disposto, in ottemperanza alle linee guida impartite dal governo nazionale, la chiusura della prima classe del Liceo Classico e della prima classe a indirizzo agricolo dell’Istituto Professionale per l’Agricoltura e l’Ambiente di Bosa;

CONSIDERATO che il Liceo Classico di Bosa è in attività da circa un secolo e costituisce una realtà storicizzata, nella quale per decenni si sono formate le classi dirigenti della città e del territorio;

CONSIDERATO INOLTRE che l’IPAA ‘G.A. Pischedda’ è stato, nel 1892, la prima scuola agraria fondata in Sardegna e che esso si contraddistingue per l’elevato livello di formazione dei suoi allievi, richiesti in tutta Italia dalle più importanti aziende del comparto agricolo;

VERIFICATO che l’orientamento della Dirigenza scolastica regionale sembra essere quello di indirizzare gli studenti bosani che hanno presentato domanda di iscrizione nelle scuole di cui sopra ad iscriversi presso altri istituti scolastici della zona, come il Liceo Classico di Macomer, o a scegliere un diverso indirizzo di studi;

VALUTATO che la chiusura delle prime classi sembra preludere alla soppressione definitiva dei due Istituti, dal momento che, stanti gli attuali criteri, il decremento demografico difficilmente consentirà la costituzione delle prime classi negli anni a venire e perciò si giungerà, in cinque anni al massimo, alla chiusura definitiva delle due scuole;

SOTTOLINEATO che le scuole del Comune di Bosa fanno capo all’Ufficio scolastico provinciale di Nuoro per quanto attiene alla didattica, mentre per l’edilizia scolastica fanno capo alla Provincia di Oristano, situazione ai limiti del paradossale che comporta difficoltà operative e condizioni di incertezza per gli Istituti;

PRESO ATTO che, nonostante le ripetute richieste rivoltegli, il Dirigente scolastico regionale non ha ancora accettato di incontrare l’Amministrazione comunale di Bosa per un confronto sui problemi del sistema scolastico cittadino;


CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale alla Pubblica Istruzione

affinché riferisca

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare presso il Dirigente scolastico regionale al fine di scongiurare la chiusura delle prime classi del Liceo Classico e dell’Istituto Professionale per l’Agricoltura e l’Ambiente di Bosa;

  • Quali misure intende adottare presso il Ministero della Pubblica Istruzione affinché le scuole del Comune di Bosa e, più in generale, della Planargia siano poste in capo all’Ufficio Scolastico Provinciale di Oristano.

martedì, luglio 08, 2008

Parificazione bilancio 2006, la Giunta non cerchi scorciatoie di dubbia legittimità

Accolgo con preoccupazione i contenuti della delibera approvata oggi dalla Giunta regionale, in cui si chiede alla Corte dei Conti di rimandare la riapertura del giudizio di parificazione sul bilancio regionale 2006 e si dà mandato alla Ragioneria regionale di apportare le necessarie correzioni al documento contabile prima di sottoporlo nuovamente ai magistrati”, dichiara il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, in merito agli ultimi sviluppi sul giudizio di inammissibilità espresso dalla Corte Costituzionale sul bilancio della Regione per il ricorso all’anticipazione delle quote di compartecipazione fiscale relative alle annualità future.

“Il governatore Renato Soru dovrebbe sapere che il bilancio è una legge approvata dal Consiglio regionale e come tale soltanto il Consiglio può modificarla”, prosegue Diana. “Non si può certo pensare di correggere gli errori con un semplice tratto di penna. La Ragioneria può, al massimo, predisporre una proposta di modifica al rendiconto 2006 da sottoporre all’esame e all’approvazione dell’Assemblea. Preoccupa anche il sistema che l’esecutivo sembra voler adottare per ottemperare al pronunciamento della Consulta. Si vorrebbe risolvere la complessa vicenda dell’anticipazione dei crediti fiscali con una sorta di partita di giro, riducendo le entrate previste e incrementando di conseguenza il disavanzo. Spostare numeri da una parte all’altra, però, non incide minimamente sull’enorme buco di bilancio che si è cercato così maldestramente di ripianare: la soluzione pensata dalla Giunta non affronta in alcun modo il problema del risanamento del bilancio regionale, con buona pace dei tanto sbandierati proclami sul governo virtuoso capace di rompere i ponti con il passato e rimettere in sesto le casse di viale Trento”.

“Diffido pertanto la Giunta dal procedere come indicato nella delibera approvata oggi”, conclude il consigliere, “e sollecito ancora una volta che sia messa in discussione con la massima urgenza la proposta di legge presentata dal gruppo consiliare di Alleanza Nazionale per ripianare il deficit della Regione modificando la legge finanziaria 2008 in modo da prevedere la contrazione di mutui in sostituzione delle entrate fiscali anticipate venute meno in seguito al pronunciamento della Consulta”.

Blocco trasporto merci su rotaia, cosa sta facendo la Giunta?

Il trasporto merci su rotaia da e per la Sardegna sarà sospeso a tempo indeterminato a partire dal 17 luglio”, denuncia il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana. “Secondo una nota diramata da Trenitalia, il blocco è dovuto al fermo temporaneo del traghetto Garibaldi, ma non è stata comunicata la data in cui è prevista la ripresa del servizio. Il continuo ripetersi dei fermi tecnici del traghetto non è certo un segnale positivo, considerato che sull’economia sarda continua a pendere la spada di Damocle della soppressione definitiva del servizio”.

“Viene dunque spontaneo chiedersi: dopo l’approvazione unanime di due ordini del giorno del Consiglio regionale e di una risoluzione della Commissione Trasporti, atti che impegnano la Giunta a fare tutto il possibile per scongiurare la soppressione del traghetto che trasporta i carri merci attraverso il Tirreno, cosa sta facendo il governo regionale?”, prosegue Diana. “Nulla, purtroppo, o comunque troppo poco. Al di là dei proclami pubblici del governatore Renato Soru e dell’Assessore ai Trasporti, Sandro Broccia, al di là delle riunioni più o meno operative convocate in viale Trento, non ci pare infatti che siano state promosse azioni degne di nota nei confronti di Trenitalia e dell’esecutivo nazionale”.

“Alla luce del perdurante silenzio che arriva da viale Trento”, conclude il consigliere, “è necessario sollecitare la Giunta affinché metta in pratica il mandato ricevuto dal Consiglio e torni quanto prima in Aula a riferire sui risultati ottenuti, nella speranza che la difesa del servizio di trasporto merci su rotaia non sia destinata a risolversi nell’ennesimo fallimento della giunta Soru”.

lunedì, luglio 07, 2008

No alla soppressione delle facoltà di Lettere e di Lingue dell’Università di Sassari

L’Assessore regionale alla Pubblica Istruzione, Maria Antonietta Mongiu, si impegni per impedire l’accorpamento delle facoltà di Lettere e Filosofia e di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Sassari con quelle dell’Università di Cagliari. Lo chiede in un’interrogazione il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana. Diana fa riferimento a una riunione che si è tenuta lo scorso 5 luglio in viale Trento, nel corso della quale, al cospetto del Rettore dell’Ateneo, dei presidi delle facoltà di Agraria e di Veterinaria e dello stesso Assessore, il governatore Renato Soru avrebbe dichiarato l’intenzione di procedere all’accorpamento.

“L’Università di Sassari”, ricorda il consigliere nell’interrogazione, “è un’istituzione fortemente storicizzata, essendo stata fondata nel 1617 ed essendo dunque il più antico tra gli Atenei sardi, ed è un punto di riferimento di fondamentale importanza per gli studenti della Sardegna centrale e settentrionale”. “Lettere e Filosofia, fondata nell’anno accademico 1969-1970, è la più frequentata tra le facoltà dell’Ateneo turritano, con 646 nuove iscrizioni fatte registrare nell’ultimo anno accademico”, mentre “Lingue e Letterature Straniere, sebbene sia stata fondata soltanto tredici anni fa, ha avuto un forte sviluppo, tanto da attirare mediamente 250 nuovi iscritti per ciascun anno accademico, per un totale di circa 1100 iscritti”.

“L’accorpamento delle due facoltà con quelle dell’Università di Cagliari”, prosegue l’interrogazione, “si tradurrebbe dunque in un grave disservizio nei confronti delle zone della Sardegna che fanno riferimento all’Università di Sassari, con conseguente aggravio dei costi, in particolare relativamente al trasporto e all’alloggio, a carico degli studenti e delle relative famiglie e, di conseguenza, in un prevedibile incremento della percentuale di abbandono dei corsi di laurea”. Inoltre, Diana rileva “il perdurare, da parte della Giunta regionale, di un orientamento politico che mira ad accentrare i servizi pubblici nella città di Cagliari, a discapito dei cittadini che risiedono in zone dell’Isola da cui raggiungere il capoluogo è oggettivamente difficile ed eccessivamente costoso”.

Diana chiede dunque all’assessore Mongiu se è vero che il governatore ha espresso la volontà di procedere con l’accorpamento, per quali ragioni l’accorpamento è ritenuto necessario o quantomeno utile e se l’Assessore condivide il progetto del governatore. Infine, si chiede alla Mongiu di “impedire, nell’interesse degli studenti che frequentano i corsi di laurea delle due facoltà, che il progetto venga tradotto in pratica”.



INTERROGAZIONE DIANA, con richiesta di risposta scritta, sul possibile accorpamento delle facoltà di Lettere e Filosofia e di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Sassari con le medesime facoltà dell’Università di Cagliari


Il sottoscritto,

PREMESSO che, nel corso di una riunione tenutasi il 5 luglio u.s. nella sede della Presidenza della Regione, cui secondo quanto riportato dalla stampa avrebbero partecipato il Presidente della Regione, l’Assessore regionale alla Pubblica Istruzione, il Rettore dell’Università di Sassari e i presidi delle facoltà di Agraria e di Veterinaria del medesimo Ateneo, il Presidente della Regione avrebbe dichiarato l’intenzione di accorpare le facoltà di Lettere e Filosofia e di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Sassari con le medesime facoltà dell’Università di Cagliari;

CONSIDERATO che l’Università di Sassari è un’istituzione fortemente storicizzata, essendo stata fondata nel 1617 ed essendo dunque il più antico tra gli Atenei sardi, ed è un punto di riferimento di fondamentale importanza per gli studenti della Sardegna centrale e settentrionale;

SOTTOLINEATO che la facoltà di Lettere e Filosofia, fondata nell’anno accademico 1969-1970, è la più frequentata tra le facoltà dell’Ateneo turritano, con 646 nuove iscrizioni fatte registrare nell’ultimo anno accademico;

SOTTOLINEATO INOLTRE che la facoltà di Lingue e Letterature Straniere, sebbene sia stata fondata soltanto tredici anni fa, ha avuto un forte sviluppo, tanto da attirare mediamente 250 nuovi iscritti per ciascun anno accademico, per un totale di circa 1100 iscritti;

VALUTATO che l’accorpamento delle due facoltà con quelle dell’Università di Cagliari si tradurrebbe dunque in un grave disservizio nei confronti delle zone della Sardegna che fanno riferimento all’Università di Sassari, con conseguente aggravio dei costi, in particolare relativamente al trasporto e all’alloggio, a carico degli studenti e delle relative famiglie e, di conseguenza, in un prevedibile incremento della percentuale di abbandono dei corsi di laurea;

RILEVATO il perdurare, da parte della Giunta regionale, di un orientamento politico che mira ad accentrare i servizi pubblici nella città di Cagliari, a discapito dei cittadini che risiedono in zone dell’Isola da cui raggiungere il capoluogo è oggettivamente difficile ed eccessivamente costoso;


CHIEDE DI INTERROGARE

l’Assessore regionale alla Pubblica Istruzione

affinché riferisca

  • Se risponde al vero che il Presidente della Regione, nel corso della riunione di cui alla premessa, avrebbe manifestato l’intenzione di accorpare le facoltà di Lettere e Filosofia e di Lingue e Letterature Straniere dell’Università di Sassari con le medesime facoltà dell’Università di Cagliari;

  • Per quali ragioni si ritiene necessario o quantomeno utile tale accorpamento;

  • Se condivide il progetto enunciato dal Presidente della Regione;

  • Quali misure intende adottare al fine di impedire, nell’interesse degli studenti che frequentano i corsi di laurea delle due facoltà, che il progetto enunciato dal Presidente della Regione venga tradotto in pratica.

martedì, luglio 01, 2008

Assestamento di bilancio, audizione Soru conferma urgenza

L’audizione del governatore Renato Soru in Commissione Bilancio ha confermato la necessità che la proposta di legge presentata la scorsa settimana dal gruppo consiliare di Alleanza Nazionale venga messa in discussione con la massima urgenza”, dichiara il consigliere regionale di Alleanza Nazionale. “Solo così, infatti, il Consiglio regionale, unico organo deputato a farlo, potrà dare alla Giunta il mandato per contrarre i mutui necessari a ripianare il buco di bilancio derivante dalla bocciatura dell’anticipazione delle entrate fiscali da parte della Corte Costituzionale”.

“Sono rimasto sinceramente stupito dell’atteggiamento mostrato dal governatore, da cui mi sarei aspettato toni ben più umili e dialoganti, soprattutto alla luce del disastro provocato dai metodi di gestione del bilancio regionale di cui si è assunto e continua ad assumersi la responsabilità”, prosegue Diana. “Soru si è presentato in Commissione affermando di non condividere la decisione della Consulta e insultando pesantemente il centrodestra. E’ un atteggiamento che dimostra la sua totale assenza di senso delle istituzioni, ribadita con l’annuncio che, prima di presentare l’assestamento di bilancio, intenderebbe confrontarsi con la Corte dei Conti per verificare se è necessario intervenire d’urgenza per contrarre i nuovi mutui o se si può aspettare l’approvazione del bilancio 2009. Chi ha memoria di quanto è andato affermando il governatore all’indomani della decisione dei giudici contabili di sospendere il giudizio di parificazione sul bilancio regionale per il 2006 capirà facilmente quanto irriguardoso sia questo atteggiamento, tanto nei confronti della Corte quanto in quelli del Consiglio, unica istituzione titolata ad autorizzare la contrazione dei mutui”.

“Soru ha cercato di propinare alla Commissione dei dati ‘addomesticati’, confondendo di proposito l’indebitamento con il disavanzo di amministrazione per poter sommare le voci e dimostrare una presunta riduzione del deficit a partire dal 2005 che invece non c’è realmente stata, perché le politiche di bilancio del centrosinistra si sono dimostrate tutto tranne che virtuose”, conclude il consigliere. “Per questo è necessario che la proposta di legge di Alleanza Nazionale, che autorizza la contrazione dei mutui per ripianare il deficit, venga messa in discussione e approvata con la massima urgenza, al fine di evitare che la finanza creativa del governatore possa fare ulteriori danni alle casse regionali”.