mercoledì, giugno 17, 2009

Sanità, dalle Asl nuovo ‘buco’ di 180 milioni?

Lo scorso anno, la sanità pubblica sarda avrebbe prodotto un nuovo ‘buco’ di bilancio pari a 180 milioni di euro. Il timore è espresso dai consiglieri regionali del Popolo Della Libertà membri della Settima Commissione in un’interrogazione, di cui è primo firmatario il capogruppo, Mario Diana, rivolta all’Assessore regionale alla Sanità, Antonello Liori.

Diana, insieme a Giorgio Locci, Onorio Petrini, Nanni Campus, Rosanna Floris, Domenico Gallus ed Alberto Randazzo, ricorda che, per il 2008, il sistema sanitario regionale aveva a disposizione risorse per complessivi 2 miliardi 647 milioni di euro, ripartiti tra le otto Aziende sanitarie locali, l’Azienda ospedaliera Brotzu, le Aziende ospedaliero-universitarie di Cagliari e Sassari e l’Istituto nazionale riposo e cura anziani di Cagliari. I consiglieri sottolineano che, a partire dal prossimo anno, a seguito degli accordi con il Governo nazionale con cui la giunta Soru ha concluso la vertenza entrate, la Regione dovrà finanziare interamente in proprio la sanità pubblica sarda e che pertanto “è necessario mantenere un forte controllo sulla spesa sanitaria affinché questa non superi i parametri finanziari programmati”. Inoltre, si legge nell’interrogazione, lo scorso anno “non si sono registrati significativi avanzamenti nella qualità del servizio sanitario regionale e nella riduzione delle liste d’attesa”.

Diana e gli altri consiglieri chiedono all’assessore Liori se è vero che “i soggetti tra cui è stato ripartito il Fondo sanitario regionale hanno sostenuto, nel corso dell’annualità 2008, spese superiori di circa 180 milioni di euro rispetto alle quote del Fondo ad essi spettanti”. Si chiede inoltre perché ciò si è verificato e cosa la Giunta regionale intende fare per individuare gli eventuali responsabili, per porre rimedio al disavanzo che ne è conseguito e per “evitare che fatti del genere possano nuovamente verificarsi, in particolare a partire dall’annualità 2010 quando il finanziamento del sistema sanitario regionale sarà a totale carico della Regione”.



INTERROGAZIONE DIANA Mario – LOCCI – PETRINI – CAMPUS – FLORIS Rosanna – GALLUS – RANDAZZO, con richiesta di risposta scritta, sui livelli di spesa delle Aziende sanitarie locali sarde


I sottoscritti,

PREMESSO che, con Del. n. 71/7 del 16 dicembre 2008, la Giunta regionale ha adottato lo schema di ripartizione del Fondo sanitario regionale tra le Aziende sanitarie locali, le Aziende ospedaliere, le Aziende ospedaliero-universitarie e l’Istituto nazionale riposo e cura anziani;

CONSIDERATO che, con la delibera di cui sopra, è stata ripartita una somma complessiva di Euro 2.647.035.773, secondo lo schema seguente:

    • Asl n. 1 di Sassari: Euro 470.614.519;

    • Asl n. 2 di Olbia: Euro 182.873.643;

    • Asl n. 3 di Nuoro: Euro 257.961.030;

    • Asl n. 4 di Lanusei: Euro 83.229.680;

    • Asl n. 5 di Oristano: Euro 214.785.039;

    • Asl n. 6 di Sanluri: Euro 119.266.630;

    • Asl n. 7 di Carbonia: Euro 188.612.088;

    • Asl n. 8 di Cagliari: Euro 785.579.064;

    • Ao Brotzu di Cagliari: Euro 148.647.779;

    • Aou di Sassari: Euro 84.745.126;

    • Aou di Cagliari: Euro 108.665.643;

    • Inrca di Cagliari: Euro 2.055.532;

SOTTOLINEATO che, a partire dal prossimo anno, la Regione, a seguito di quanto concordato con il Governo nazionale dalla precedente Giunta regionale negli accordi con i quali è stata conclusa la vertenza sulla compartecipazione alle entrate fiscali dello Stato, dovrà farsi carico di finanziare interamente con risorse proprie il sistema sanitario regionale e che pertanto è necessario mantenere un forte controllo sulla spesa sanitaria affinché questa non superi i parametri finanziari programmati;

VALUTATO che, nel corso del 2008, non si sono registrati significativi avanzamenti nella qualità del servizio sanitario regionale e nella riduzione delle liste d’attesa;


CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale alla Sanità

affinché riferisca

  • Se risponde al vero che i soggetti tra cui è stato ripartito il Fondo sanitario regionale hanno sostenuto, nel corso dell’annualità 2008, spese superiori di circa Euro 180.000.000 rispetto alle quote del Fondo ad essi spettanti;

  • In caso affermativo, per quali ragioni ciò si è verificato e quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di individuare gli eventuali responsabili, di porre rimedio al disavanzo che ne è conseguito e di evitare che fatti del genere possano nuovamente verificarsi, in particolare a partire dall’annualità 2010 quando il finanziamento del sistema sanitario regionale sarà a totale carico della Regione.

venerdì, giugno 12, 2009

Depuratore Abbanoa di Arborea, 31 milioni per un impianto che non funziona

31 milioni di euro per realizzare un impianto di depurazione che Abbanoa non mette nelle condizioni di funzionare: accade ad Arborea e lo denuncia il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, in un’interrogazione all’Assessore regionale ai Lavori Pubblici, Angelo Carta. L’impianto, che sorge nei pressi della Strada 15 Est, è stato realizzato oltre 15 anni fa con lo scopo di utilizzare gli scarti di lavorazione della Cooperativa 3A per la produzione di biogas e successivamente riconvertito affinché servisse per depurare i reflui zootecnici del comparto e degli impianti di mungitura, oltre alle acque reflue dell’abitato di Arborea, delle frazioni e delle case rurali della bonifica.

Al momento solo l’abitato di Arborea è collegato al depuratore, mentre sono rispettivamente 119 e 71 le richieste di allaccio di imprese agricole e case rurali non ancora evase da Abbanoa. 34 aziende e 14 case rurali non possono allacciarsi al depuratore perché non esiste la condotta. Per la realizzazione dell’impianto sono stati spesi 16 milioni di euro, mentre la riconversione e la costruzione delle condotte e delle stazioni di pompaggio sono costate, rispettivamente, 4 milioni e mezzo e 10 milioni e mezzo, per un totale di 31 milioni. E ancora non basta, perché per completare le condotte e consentire l’allaccio a tutti quelli che hanno fatto richiesta saranno necessari altri 2 milioni e mezzo.

Nell’interrogazione, Diana sottolinea che il costo dell’allaccio per le aziende oscilla tra i 6 e i 10 mila euro e che, nonostante un impegno sottoscritto con il Comune di Arborea, Abbanoa non ha ancora provveduto a completare gli allacci delle frazioni di Luri, Pompongias, Torrevecchia e S’Ungroni. Per il capogruppo, “l’intervento pubblico, finalizzato alla soluzione dell’annoso problema dell’inquinamento da nitrati di origine animale che affligge il comparto agrizootecnico di Arborea, non ha senso se il gestore del servizio idrico integrato non rende pienamente funzionante il sistema di depurazione” ed inoltre è “immorale che l’utilizzo di ingenti risorse pubbliche non porti ad altro che a vedere un’opera così importante per il territorio ferma e sostanzialmente impossibilitata a funzionare”.

Diana chiede dunque all’assessore Carta perché Abbanoa non ha ancora provveduto a mettere in funzione il depuratore, se la società percepisce dagli utenti i costi per la depurazione e cosa la Giunta regionale intende fare per risarcire gli utenti dei costi sostenuti per un servizio non disponibile e, “anche alla luce della necessità di tutelare gli ingenti investimenti effettuati”, affinché Abbanoa provveda a mettere in funzione il depuratore nel più breve tempo possibile, completando le condotte e soddisfacendo tutte le richieste di allaccio pendenti.



INTERROGAZIONE DIANA Mario, con richiesta di risposta scritta, sullo stato di funzionamento del depuratore di Arborea


Il sottoscritto,

PREMESSO che, nell’agro del Comune di Arborea, in prossimità della Strada 15 Est, sorge un impianto di depurazione costruito oltre 15 anni fa con l’intento di utilizzare le scotte casearie ed il siero prodotto dall’adiacente stabilimento della Cooperativa 3A Latte Arborea e creare quindi notevoli benefici all’ambiente circostante producendo, nel contempo, biogas di immediato riutilizzo nel comparto arborense (un impianto gemello è stato costruito nella zona di Thiesi con finalità analoghe);

CONSIDERATO che all’impianto di cui sopra, mutate le condizioni di mercato che hanno indotto la cooperativa lattiero casearia a vendere il prodotto di risulta delle lavorazioni dopo averlo trasformato in proprio, è stato, dopo adeguata riqualificazione, assegnato il compito di depurare la parte di reflui zootecnici eccedenti rinvenienti dalle aziende agricole del ‘sistema Arborea’ e le acque reflue delle case rurali e degli impianti di mungitura, oltre ai reflui civili dell’abitato di Arborea e delle sue frazioni;

VERIFICATO che, allo stato attuale, soltanto l’abitato di Arborea risulta regolarmente collegato all’impianto di depurazione, mentre la situazione delle richieste di allaccio non ancora soddisfatte dal gestore del servizio idrico integrato, Abbanoa S.p.A., è la seguente:

    • imprese agricole: 119 richieste di allaccio, delle quali 107 con parere Abbanoa, 34 utenze senza possibilità di allaccio per mancanza della condotta e 26 utenze con lavori di allaccio ultimati, delle quali 13 con nulla osta Abbanoa;

    • case rurali: 71 richieste di allaccio, delle quali 67 con parere Abbanoa, 14 utenze senza possibilità di allaccio e 8 utenze con lavori di allaccio ultimati, delle quali 2 con nulla osta Abbanoa;

SOTTOLINEATO che per la realizzazione dell’impianto sono stati investiti Euro 16.000.000, che il suo adeguamento è costato Euro 4.500.000 e che per la costruzione delle condotte e delle stazioni di pompaggio sono stati spesi Euro 10.500.000, per un investimento complessivo di Euro 31.000.000, e che a questi vanno ad aggiungersi ulteriori Euro 2.500.000 necessari per completare le condotte e permettere a tutte le utenze agricole ed alle case rurali della bonifica di inviare i reflui prodotti verso il depuratore (progetto già finanziato, sono in corso la progettazione definitiva ed il conseguente appalto);

EVIDENZIATO che le utenze agricole non ancora allacciate per mancanza della condotta si trovano tutte nella zona adiacente le zone umide;

VALUTATO che, per potersi allacciare alle condotte secondo le prescrizioni dettate dal gestore del servizio idrico integrato, le aziende agricole hanno dovuto o dovranno sostenere costi stimabili tra Euro 6.000 ed Euro 10.000 per ciascuna utenza;

RAMMENTATO che Abbanoa ha sottoscritto un impegno con il Comune di Arborea per l’allaccio di tutte le utenze delle quattro frazioni non ancora servite (Luri, Pompongias, Torrevecchia e S’Ungroni) ma, per vari interventi di portata minimale (allaccio alle pompe, costruzione di pochi metri lineari di condotta di servizio) non ha ancora provveduto in merito;

RITENUTO che l’intervento pubblico, finalizzato alla soluzione dell’annoso problema dell’inquinamento da nitrati di origine animale che affligge il comparto agrizootecnico di Arborea, non ha senso se il gestore del servizio idrico integrato non rende pienamente funzionante il sistema di depurazione e che appare immorale che l’utilizzo di ingenti risorse pubbliche non porti ad altro che a vedere un’opera così importante per il territorio ferma e sostanzialmente impossibilitata a funzionare;


CHIEDE DI INTERROGARE

l’Assessore regionale ai Lavori Pubblici

affinché riferisca

  • Per quali ragioni Abbanoa non ha ancora provveduto a mettere in funzione il depuratore di Arborea;

  • Se, a quanto risulta, nelle fatture per le forniture idriche emesse da Abbanoa nei confronti degli utenti della bonifica arborense sono previsti costi per il servizio di depurazione e, in caso affermativo, quali misure la Giunta regionale intende adottare affinché il gestore del servizio idrico integrato provveda con decorrenza immediata a restituire all’utenza le somme indebitamente percepite per l’erogazione di un servizio non disponibile;

  • Anche alla luce della necessità di tutelare gli ingenti investimenti effettuati, quali misure la Giunta regionale intende adottare affinché il gestore del servizio idrico integrato provveda nel più breve tempo possibile a porre in funzione l’impianto di depurazione, completando le condotte e soddisfacendo tutte le richieste di allaccio pendenti.

giovedì, giugno 11, 2009

Asl 5, sorprendente riconoscimento del Sole 24 Ore

E’ con assoluta sorpresa che ho appreso del riconoscimento che Il Sole 24 Ore ha deciso di tributare all’Azienda Sanitaria Locale n. 5 di Oristano per i suoi sforzi nella riduzione delle liste d’attesa”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana. “Chi, come me, vive quotidianamente la realtà oristanese e ha un confronto costante con i cittadini, infatti, conosce molto bene gli sforzi fatti dall’Azienda per ridurre i tempi di erogazione delle prestazioni sanitarie”.

“Sono certo che tra le quarantaquattro tipologie di prestazione i cui tempi di erogazione rientrano negli obiettivi fissati dalla Regione nel Piano per il contenimento delle liste d’attesa non figurano la Tac e la risonanza magnetica”, spiega Diana. “Come ho già avuto modo di segnalare in un’interrogazione all’Assessore regionale alla Sanità, infatti, per tali prestazioni il Centro unico regionale ormai non accetta più le prenotazioni presso l’unica struttura pubblica disponibile nel territorio della Asl, vale a dire l’ospedale San Martino di Oristano, ma indirizza gli utenti verso le strutture pubbliche di Cagliari e Nuoro. Il problema è stato sì risolto, ma solo per il 2008: alla fine dell’anno, l’attuale dirigenza aziendale ha deciso di recedere dalla convenzione con uno studio radiologico privato di Oristano che aveva consentito, nel corso dell’anno, di ridurre da oltre cinque mesi a sei giorni i tempi di attesa. Nel 2009 si è tornati al passato ed i tempi di attesa del San Martino hanno ripreso a dilatarsi fino ad arrivare al blocco delle prenotazioni”.

“Per tali ragioni, alla sorpresa con cui ho accolto la notizia del riconoscimento ottenuto dall’Azienda si aggiunge il rammarico”, conclude il capogruppo, “poiché sono del parere che una simile gratificazione a tutto possa servire meno che a responsabilizzare la dirigenza aziendale nei confronti di un problema così grave. Le dichiarazioni trionfalistiche lette sulla stampa locale, per ora, sembrano darmi ragione”.

lunedì, giugno 08, 2009

Europee, bene il Pdl ma serve coalizione più coesa

Il risultato delle elezioni europee in Sardegna premia ancora una volta il Pdl, ma la crescita dei partiti di centrosinistra è un campanello di allarme che non deve essere sottovalutato”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana. “E’ giusto rimarcare l’ottimo risultato registrato dal nostro partito, che fa ben sperare in prospettiva futura visti i gravosi impegni che ci troviamo ad affrontare alla guida della Regione e che pure non ci hanno penalizzati nel risultato elettorale, segno che un numero crescente di elettori sta apprezzando il lavoro della giunta presieduta da Ugo Cappellacci”.

“Tuttavia”, prosegue Diana, “non si può negare che, nel complesso, i partiti del centrosinistra abbiano raccolto percentuali maggiori rispetto a quelli del centrodestra. Va detto che due dei partiti che formano la coalizione di maggioranza non hanno partecipato a questa tornata elettorale. Inoltre, si può facilmente notare quanto abbia inciso sul risultato il consenso personale di alcuni candidati: solo così si possono dimostrare le affermazioni dell’Italia Dei Valori in Gallura, del Partito Democratico in provincia di Sassari e della Lega Nord in Ogliastra. Fatte queste doverose premesse, è comunque necessario porsi degli interrogativi sullo stato di salute della coalizione di centrodestra, che nelle ultime settimane non ha dato la migliore immagine di sé, mostrandosi disunita e lasciandosi andare talvolta a polemiche personali che gli elettori dimostrano di non apprezzare”.

“L’imminenza di importanti appuntamenti elettorali come le provinciali del prossimo anno”, conclude il capogruppo, “e la responsabilità di affrontare la grave crisi economica in cui versa la Sardegna ponendo le basi per il suo sviluppo economico negli anni a venire, ci impongono una seria riflessione sui rapporti tra i partiti alleati, che devono essere più improntati alla coesione e al dialogo, lasciando da parte i tatticismi e le ambizioni personali per profondere il massimo impegno nel progetto comune che siamo chiamati a realizzare”.

venerdì, giugno 05, 2009

Inaccettabili e fuori luogo gli attacchi personali dell’on. Capelli

La vicenda dell’on. Capelli che cerca di ritagliarsi un ruolo e una visibilità da voce critica all’interno della maggioranza va assumendo di giorno in giorno toni inaccettabili e del tutto fuori luogo, che mai dovrebbero trovare spazio all’interno di una coalizione politica”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, in replica alle dichiarazioni del capogruppo dell’Unione Di Centro, Roberto Capelli, apparse oggi sulla stampa. “Le ultime dichiarazioni dell’on. Capelli spostano la materia del contendere dal piano politico a quello strettamente personale, andando a costituire un attacco indecoroso nei miei confronti”.

“Mi farebbe cosa assai gradita, l’on. Capelli, se mi spiegasse la ragione della distinzione operata tra la mia persona e quella del sen. Mariano Delogu”, prosegue Diana, “perché è proprio con tale distinzione che egli decide di abbandonare la sede del confronto politico, sebbene condotto con le modalità deprecabili che sia io che il sen. Delogu abbiamo avuto modo di stigmatizzare, per portare i suoi sfoghi sul piano personale. Vorrei sapere le ragioni di tale attacco alla mia persona e magari conoscere anche l’identità del fantomatico ‘capo’ cui io sarei sottomesso o subalterno. C’è chi diventa capogruppo dopo aver dato ampia dimostrazione delle proprie capacità e chi invece lo diventa per un compromesso tra componenti di partito: ciascuno ha la sua storia politica che non si può certo pretendere di sintetizzare in una nota di soli insulti personali”.

“Ora, comunque, è giunto il momento di porre fine a questa polemica”, conclude il capogruppo del Pdl, “che si è spinta ben oltre il lecito. Per il futuro, sarà opportuno che la coalizione provveda a darsi delle regole affinché episodi come questo non possano più accadere. Di certo non è mia intenzione fare da bersaglio a chi spera di ottenere un qualche beneficio sul piano politico portando un attacco personale al capogruppo del partito di maggioranza relativa o magari cercando di trasformare i rapporti all’interno del centrodestra in un tutti contro tutti: così facendo, la coalizione non avrà vita lunga e questo non è certo il mio obiettivo. Sia l’on. Capelli a chiarire se vuole assumersi lui una simile responsabilità”.

mercoledì, giugno 03, 2009

L’Udc faccia chiarezza sui suoi rapporti con la maggioranza

Vorremmo capire, e vorremmo farlo subito, se le parole pronunciate ieri dall’on. Capelli durante un comizio a Nuoro sono condivise e rispecchiano l’orientamento politico del suo partito”, dichiarano il coordinatore regionale del Popolo Della Libertà, Mariano Delogu, ed il capogruppo in Consiglio regionale, Mario Diana, in replica alle affermazioni del capogruppo dell’Unione Di Centro, Roberto Capelli, apparse oggi sulla stampa.

“Ci risulta, infatti”, proseguono Delogu e Diana, “che l’Udc sia rappresentata nell’esecutivo da ben due assessori. Ci dica allora l’on. Capelli cosa stanno facendo gli assessori dell’Udc e, più in generale, quale contributo sta dando il suo partito alla realizzazione del programma con cui la coalizione di centrodestra si è presentata agli elettori. Le dichiarazioni dell’on. Capelli, sebbene dettate con tutta probabilità da insoddisfazioni personali, non possono però restare prive di conseguenze sul piano politico. E’ appena il caso di ricordare che le riunioni alle quali partecipano il Presidente della Regione e gli esponenti dei partiti che compongono la maggioranza, Udc ovviamente compresa, sono ormai una consuetudine consolidata. E’ davvero singolare che l’on. Capelli lo ignori. Oltretutto, l’on. Capelli si dimostra poco chiaro quando da un lato sostiene che la Giunta è in ritardo nell’attuazione del programma e che avrebbe dovuto presentare il nuovo Piano paesaggistico regionale come primo atto della legislatura, e dall’altro parla del Presidente della Regione come di un uomo solo al comando. Non si è forse accorto che sono in corso le conferenze territoriali per la concertazione delle modifiche al Ppr con gli enti locali, peraltro previste nella procedura di approvazione e modifica del Piano? Vorremmo capire quando, secondo l’on. Capelli, le conferenze territoriali si sarebbero dovute tenere per poter presentare il nuovo Ppr come primo atto della legislatura. Forse durante la campagna elettorale?”.

“E a proposito di campagna elettorale”, concludono i due esponenti del Pdl, “l’on. Capelli ed il suo leader nazionale di riferimento, Bruno Tabacci, farebbero sicuramente meglio ad illustrare ai sardi qual è il loro programma in campo europeo, anziché girare per la Sardegna a minacciare alleanza alternative al centrodestra in vista della prossima tornata amministrativa. Più in generale, è auspicabile che in futuro i singoli esponenti della coalizione di centrodestra evitino iniziative a titolo puramente personale tali da rischiare di compromettere il rapporto tra i partiti che compongono l’alleanza di governo”.