martedì, ottobre 31, 2006

Presidente Soru, giù le mani dalla progettazione integrata!

Le indiscrezioni di stampa relative alle vere ragioni che avrebbero portato alle dimissioni l’assessore Pigliaru e, in particolare, all’utilizzo che il presidente Soru intenderebbe fare dei fondi per la progettazione integrata sembrano confermare le preoccupazioni che da tempo andiamo avanzando sulle reali motivazioni che hanno spinto il governatore a volere a tutti i costi lo ‘spacchettamento’ della delega alla Programmazione da quelle attribuite all’Assessorato al Bilancio. La ribadiamo ancora una volta: il presidente Soru vuole attribuire a sé la delega alla Programmazione per avere le mani libere nel gestire la partita dei fondi europei. Quanto riportato sui quotidiani di oggi lascia inoltre intendere che non è nelle sue intenzioni utilizzare tali fondi per favorire lo sviluppo economico della Sardegna, bensì per curare lo sviluppo della sua immagine personale di governatore di successo”: è il commento dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, alle indiscrezioni apparse oggi sui quotidiani, secondo cui l’ex Assessore regionale al Bilancio e alla Programmazione, Francesco Pigliaru, avrebbe rassegnato le dimissioni dall’incarico anche a causa delle divergenze con il Presidente della Regione, Renato Soru, in merito alla gestione dei fondi per la progettazione integrata.

“E’ stato scritto che Pigliaru intendeva privilegiare i progetti che coinvolgono piccoli centri e piccoli imprenditori; sono questi i progetti che rispecchiano il vero spirito della progettazione integrata, perché favoriscono uno sviluppo diffuso del tessuto economico dell’Isola”, proseguono i due consiglieri. “Soru, invece, preferisce pensare in grande e per questo avrebbe spinto l’Assessore alle dimissioni. I fondi della progettazione integrata saranno dunque destinati alla realizzazione di opere faraoniche come il Museo dell’arte nuragica di Cagliari, progetti che difficilmente arriveranno a vedere la luce e che, semmai dovessero vederla, sono destinati al fallimento, perché richiedono risorse esorbitanti per produrre ricadute minime in termini di sviluppo economico. Dobbiamo aspettarci la costruzione di una Sfinge con le fattezze del governatore nella piana di Sanluri?”

“La verità”, concludono Diana e Liori, “è che Soru si è reso conto di aver perso il consenso dei sardi e per questo vuole rilanciare la sua immagine esterna attraverso la promozione di progetti grandiosi dal forte impatto mediatico: così, l’opinione che si ha di lui oltre Tirreno resterà immutata e lo resterà anche l’appoggio di cui gode presso i vertici nazionali del centrosinistra. E resteranno immutati anche i problemi della Sardegna, visto che i fondi europei andranno ancora una volta a rimpinguare le casse dei soliti noti, lasciando le imprese sarde sull’orlo del baratro”.

sabato, ottobre 28, 2006

E ora Soru presenti subito la finanziaria

Auguriamo buon lavoro al presidente Renato Soru, che si appresta ad aggiungere al gravoso impegno di guida unica e incontrastabile della Regione quello, assai delicato, di Assessore al Bilancio e alla Programmazione. Conciliare tanti impegni non sarà facile ma, se il governatore ha ritenuto di attribuirsi l’interim dell’Assessorato lasciato libero dal prof. Francesco Pigliaru, evidentemente è perché è cosciente di essere in grado di fare fronte a tutto quanto. Pertanto, facendo appello alle nostre umili prerogative di consiglieri regionali, esigiamo che il Presidente della Regione-Assessore al Bilancio e alla Programmazione presenti immediatamente il disegno di legge finanziaria e il bilancio di previsione per l’anno 2007, dal momento che i termini di legge per la presentazione dei documenti di programmazione sono scaduti già da un mese e che appare inimmaginabile, alla luce della gravissima situazione di crisi economica, condannare la Sardegna a uno o più mesi di esercizio provvisorio, come del resto la giunta di centrosinistra ci ha abituati nei due anni passati”: è il commento dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, all’annuncio fatto dal Presidente della Regione di voler assumere ad interim la delega al Bilancio e alla Programmazione in seguito alle dimissioni dell’assessore Pigliaru.

“Intanto, dalla lettera di dimissioni dell’ex assessore Pigliaru si apprendono nuovi, sconcertanti dettagli sui disegni politici del governatore, come già era accaduto con la missiva resa pubblica da un altro ex assessore, Tonino Dessì”, proseguono i due consiglieri. “Stando a quanto scrive Pigliaru, dietro la volontà di scorporare la delega alla Programmazione da quella al Bilancio si celerebbe l’intenzione di rendere meno trasparente la gestione delle risorse in mano alla Regione. E’ un problema, quello della trasparenza, che si ripresenta continuamente in questa legislatura e non osiamo neppure immaginare a cosa potrebbe arrivare il governatore se il suo progetto dovesse andare in porto e se potesse così avere le mani libere per impegnare i fondi del bilancio regionale a sua esclusiva discrezione e senza doverne rendere conto a nessuno”.

“Inoltre”, concludono Diana e Liori, “Pigliaru si dice preoccupato per l’eccessivo accentramento di poteri nelle mani del Presidente. Se lo è lui, che resta pur sempre un esponente della maggioranza, figuriamoci quanto possiamo esserlo noi che stiamo all’opposizione! Eppure, a Soru tanto potere non basta: ne vuole ancora di più. Magari potrebbe pensare di ‘dimissionare’ il Consiglio regionale e assumersi ad interim il potere legislativo, visto che per quanto riguarda quello esecutivo ha già provveduto. Nel centrosinistra ci sarà qualcuno in grado di impedirglielo?”

giovedì, ottobre 26, 2006

Tbc, la Sardegna si ammala e l’assessora Dirindin dorme

Il focolaio di tubercolosi manifestatosi nei giorni scorsi ad Alghero dimostra che le preoccupazioni da noi espresse due mesi fa sulla possibile recrudescenza del morbo in Sardegna erano più che fondate. Peccato che l’interrogazione che presentammo allora non abbia ancora trovato una risposta da parte dell’Assessora alla Sanità, Nerina Dirindin”: è il commento dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, alla notizia del caso di tubercolosi scoperto tra il personale dell’Ospedale Civile di Alghero.

“L’ultimo episodio si va ad aggiungere a quelli di Sassari, che tanta eco riscontrarono sulla stampa locale, e ai tanti altri che si sono verificati in tutta l’Isola negli ultimi mesi, che invece vengono tenuti sotto rigoroso silenzio”, proseguono i due consiglieri. “Auspichiamo che, almeno ora, l’assessora Dirindin si dia una mossa e faccia qualcosa per cercare di arginare il fenomeno. Noi, per quanto ci riguarda, ribadiamo la nostra richiesta: perché non vengono riattivate le strutture di profilassi funzionanti sino a non molti anni fa e non si pianifica un intervento di screening su vasta scala, in particolare tra le fasce più giovani della popolazione? In passato, il test della tubercolina veniva effettuato nelle scuole; è una pratica che, alla luce di quanto sta accadendo, sarebbe bene riprendere”.

“Continuiamo ad aspettare notizie da parte dell’assessora”, concludono Liori e Diana, “sempre che non sia troppo impegnata a difendere la sua poltrona dagli assalti dei tanti suoi alleati intenzionati a strappargliela via: evidentemente, ci sono cose molto più importanti della salute dei sardi”.

mercoledì, ottobre 25, 2006

Effetto domino sulla giunta Soru

E due: due assessori hanno osato dissentire dalle proposte del presidente Renato Soru ed entrambi hanno dovuto dire addio al loro posto in Giunta. Il caso vuole che si tratti proprio delle due personalità più forti emerse tra le file dell’esecutivo nella prima metà della legislatura: Tonino Dessì e Francesco Pigliaru, accomunati da un destino crudele. Chi osa opporsi al padrone delle ferriere perde il posto: è questo il nuovo sbandierato in campagna elettorale, quello che ha incantato il popolo della sinistra. Soru non tollera la presenza, intorno a sé, di teste pensanti, che vede come una minaccia per il suo disegno monocratico di accentramento del potere e di rimozione del dissenso. E non dimentichiamo Enrichetta Addis, che invece ha perso la poltrona per il motivo opposto: troppo forti i primi due, troppo debole lei. Politicamente, s’intende. Anche Pigliaru sarà rapidamente rimpiazzato e dimenticato, dal governatore e dai suoi sudditi, come è accaduto a Dessì e Addis?”: è il commento dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, alla notizia delle dimissioni dell’Assessore alla Programmazione e al Bilancio, Francesco Pigliaru.

“Chi sarà il prossimo? Con l’attenzione di tutti focalizzata sulle dimissioni a catena degli assessori”, proseguono i due consiglieri, “Soru ne approfitta per portare avanti il suo progetto di conquista del potere, asservendo la Giunta al terrore e facendosi approvare una serie di emendamenti alla legge statutaria finalizzati ad accelerare il processo di accentramento nelle sue mani di tutte le funzioni politiche e amministrative della Regione, mentre la maggioranza subisce in silenzio”.

“Davanti a un atteggiamento simile, occorre un sussulto di dignità da parte di tutto il Consiglio regionale”, concludono Diana e Liori. “Il progetto non può e non deve andare in porto: la Prima commissione e l’Aula devono impegnarsi per fermare questa pseudo-riforma che mira a donare al governatore poteri assoluti. E’ in gioco il senso dell’esistenza del Consiglio regionale: approvando le proposte di Soru, l’Assemblea si condannerà da sé a essere trasformata in un giocattolo nelle mani del governatore-padrone-demiurgo, e con se stessa condannerà anche tutta la Sardegna”.

martedì, ottobre 24, 2006

Bocciato l'odg del centrodestra sull'art. 102 della finanziaria nazionale

ORDINE DEL GIORNO DIANA – ARTIZZU – LA SPISA – CAPELLI – VARGIU – LADU – LIORI – MORO – SANNA Matteo – RASSU – LOMBARDO – CONTU – SANJUST – SANCIU – PETRINI – RANDAZZO Alberto – RANDAZZO Vittorio – CAPPAI – AMADU – BIANCAREDDU – CUCCU Franco Ignazio – MILIA – PISANO – CASSANO – DEDONI – MURGIONI – GALLUS – FLORIS Mario – CHERCHI Oscar – FARIGU sulla modifica dell’articolo 8 dello Statuto speciale per la Sardegna



Il Consiglio regionale,


RICHIAMATI, in relazione alla vertenza sulla compartecipazione della Regione alle entrate fiscali riscosse dallo Stato nel territorio dell’Isola, il confronto con le forze politiche e le parti sociali e gli ordini del giorno approvati dal Consiglio regionale, nei quali si è dato mandato al Presidente della Regione di richiedere allo Stato la corresponsione del credito pregresso accumulato nel corso degli anni a causa del mancato rispetto, da parte dello Stato, del dettato dell’articolo 8 dello Statuto speciale per la Sardegna e il rispetto del dettato di tale articolo a partire dall’annualità 2007 del bilancio statale;


ATTESTATO che nelle sedi istituzionali regionali non vi è stata alcuna discussione sulla modifica dell’articolo 8 dello Statuto speciale per la Sardegna, prevista dall’articolo 102 del disegno di legge finanziaria dello Stato per l’anno 2007;


VISTO l’articolo 54, comma 2, dello Statuto speciale per la Sardegna, il quale recita: “I progetti di modificazione del presente Statuto di iniziativa governativa o parlamentare sono comunicati dal Governo della Repubblica al Consiglio regionale, che esprime il suo parere entro due mesi”;


VISTO l’articolo 54, comma 5, dello Statuto speciale per la Sardegna, il quale recita: “Le disposizioni del Titolo III del presente Statuto (in cui ricade l’articolo 8) possono essere modificate con leggi ordinarie della Repubblica su proposta del Governo o della Regione, in ogni caso sentita la Regione”;


PRESO ATTO che ancora il Consiglio dei Ministri non ha provveduto a trasmettere al Consiglio regionale, secondo i corretti canali istituzionali, copia dell’articolo 102 del disegno di legge finanziaria dello Stato per l’anno 2007 e che pertanto il Consiglio regionale è impossibilitato a esprimere un parere formale al riguardo;


ATTESO che la proposta del Governo, così come formulata nell’articolo 102 del disegno di legge finanziaria dello Stato per l’anno 2007, non recepisce gli obiettivi previsti dall’articolo 7 dell’Accordo di Programma Quadro n. 7, relativo al regime delle entrate fiscali di cui all’Intesa Istituzionale di Programma del 21 aprile 1999, stipulata tra il Governo della Repubblica e la Giunta della Regione Autonoma della Sardegna;


NON CONDIVIDENDO la proposta del Governo contenuta nell’articolo 102 del disegno di legge finanziaria dello Stato per l’anno 2007;


NELLA FATTISPECIE, si ritiene di non poter condividere la proposta che la Regione debba farsi carico per intero delle spese relative al funzionamento del Sistema sanitario regionale, del trasporto pubblico locale (Ferrovie della Sardegna e Ferrovie meridionali sarde), della cosiddetta continuità territoriale e dell’Agenzia del territorio, spese alle quali non si ritiene di poter dare copertura con risorse di per sé aleatorie come quelle provenienti dal gettito fiscale, che variano in funzione del prodotto interno lordo della Regione e che sono soggette a un impegno di trasferimento che lo Stato finora non ha rispettato;


RITENUTO di dover richiedere ancora una volta al Governo nazionale la corresponsione del credito pregresso maturato dalla Sardegna nel corso degli anni a causa del mancato trasferimento delle quote di compartecipazione fiscale stabilite dall’articolo 8 dello Statuto speciale per la Sardegna, il quale ammonta a una cifra di circa 4.500 milioni di Euro;



RICHIEDE

al Consiglio dei Ministri


Lo stralcio dell’articolo 102 del disegno di legge finanziaria dello Stato per l’anno 2007, la sua ripresentazione come disegno di legge a sé stante e la trasmissione di quest’ultimo al Consiglio regionale della Sardegna per l’espressione del parere di cui all’articolo 54, comma 5, dello Statuto speciale per la Sardegna;


IMPEGNA

il Presidente della Regione


A promuovere ogni idonea iniziativa diretta a ottenere:

a) il rispetto, da parte dello Stato, dell’articolo 8 dello Statuto speciale per la Sardegna, nella sua formulazione attuale;

b) la corresponsione per intero del credito pregresso maturato dalla Sardegna nel corso degli anni a causa del mancato trasferimento da parte dello Stato delle quote di compartecipazione fiscale spettanti alla Regione;

c) la corresponsione alla Regione, a partire dall’annualità 2007 del bilancio statale, dei dieci decimi del gettito Iva prodotto nel territorio della Sardegna;

d) la pari compartecipazione dello Stato alle spese relative al funzionamento del Servizio sanitario regionale;

e) la pari compartecipazione dello Stato alle spese relative al funzionamento del trasporto pubblico locale (Ferrovie della Sardegna e Ferrovie meridionali sarde), della cosiddetta continuità territoriale e dell’Agenzia del territorio;

f) l’approvazione di una norma di salvaguardia che preveda l’automatico decadere dell’obbligo di compartecipazione della Regione alle spese di cui ai punti d) ed e) in caso di inadempienza dello Stato nel trasferimento alla Regione delle quote di compartecipazione fiscale;

g) la costituzione nell'intero territorio della Sardegna, ai sensi dell'art. 13 dello Statuto speciale per la Sardegna, di una zona franca per un periodo non inferiore a dieci anni (rinnovabile), caratterizzata dall'esonero per tutti i soggetti titolari di attività di impresa, di qualsiasi settore produttivo e in qualsiasi forma costituiti:

  • dalla tassazione degli utili, a partire dal 50% degli stessi, per i primi cinque anni e in maniera decrescente per i successivi cinque;

  • dal pagamento delle imposte locali sulle attività produttive, sui redditi imponibili fino a 600.000 Euro (lasciando alla Regione, ai sensi dell'art. 10 dello Statuto speciale, in raccordo con i Comuni, la definizione dell'ammontare e prevedendo che la legge finanziaria nazionale determini ogni anno la dotazione di un fondo destinato a compensare parzialmente le minori entrate dei Comuni);

  • dal pagamento degli oneri sulle retribuzioni, in misura pari al 40% delle somme dovute e per tutto il periodo agevolativo previsto.


L'ordine del giorno è stato discusso nella seduta consiliare di martedì 24 ottobre 2006 e respinto con 24 voti favorevoli, 45 contrari e 3 astenuti.

sabato, ottobre 21, 2006

Sardegna pattumiera del centrosinistra

Comincia molto male l’avventura di Ciccitto Morittu alla guida dell’Assessorato all’Ambiente: la prima decisione importante del nuovo componente la giunta Soru rischia di pesare come un macigno sulla Sardegna negli anni a venire. Prima, il governatore ha accettato supinamente che il governo Prodi, sempre più amico dei sardi, stravolgesse impunemente il nostro Statuto per potersi sfilare dalla responsabilità di contribuire al finanziamento della sanità, dei trasporti locali e della continuità territoriale. Ora, si scopre che, ancor più supinamente, Morittu ha accettato l’invio di 200 tonnellate di rifiuti indifferenziati provenienti dalla Campania, governata dall’amico e compagno Bassolino. Alla faccia del finto integralismo ambientalista sbandierato nel piano paesaggistico regionale: la solidarietà tra compagni ha la priorità persino sul rispetto dell’ambiente e del paesaggio”: è il commento dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, alla notizia dell’imminente sbarco nell’Isola di una parte dei rifiuti solidi urbani che la Campania non è in grado di smaltire.

“La decisione di Morittu appare ancor più paradossale se si pensa che la discarica di Ozieri, deputata a ospitare l’immondizia campana, non è in grado di fare fronte alle richieste che provengono dal suo stesso territorio”, proseguono i due consiglieri regionali. “E la situazione nelle altre discariche sarde non è certo migliore: se non si cercano dei rimedi, a breve anche l’Isola sarà sommersa dai rifiuti così come lo è la Campania. Se ciò dovesse accadere, il presidente Soru è davvero tanto sicuro di trovare , tra le altre Regioni italiane governate dal centrosinistra, un’analoga disponibilità a farsi carico dei rifiuti sardi?”

“Vista la grande disponibilità mostrata dalla presidente della Regione Piemonte”, concludono Diana e Liori, “e visto che ha già accettato di accollarsi 3.500 tonnellate di rifiuti campani, pari ad appena lo 0,15% di quelli prodotti annualmente in Piemonte, perché non si fa carico anche di quelli destinati a finire nell’Isola? O dobbiamo pensare che questa sia una trovata del governatore per cercare di salvare dal fallimento il progetto Sardegna Fatti Bella?”



SARDEGNA FATTI PIU' BELLA...........

MANDIAMO A CASA SORU