mercoledì, giugno 19, 2013

Legge elettorale, soddisfazione per accordo che garantisce i diritti di tutte le forze politiche

Il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana, si dichiara “molto soddisfatto” per l’accordo sulla legge statutaria elettorale raggiunto oggi pomeriggio in Prima Commissione, con il quale “è stato raccolto, con grande spirito di responsabilità da parte di tutte le parti politiche, l’appello della Presidente del Consiglio, Claudia Lombardo, affinché il nodo della legge elettorale venisse risolto nel più breve tempo possibile”.
“Il passaggio è stato utile per renderci conto, con un confronto più sereno e approfondito di quello visto in Aula nelle ultime settimane, che le diverse posizioni erano meno distanti di quanto potessero apparire”, spiega Diana. “Alla fine, abbiamo trovato una soluzione che consente di rafforzare il bipolarismo, garantire i diritti delle minoranze e assicurare la presenza delle forze minori, il tutto senza perdere di vista la rappresentatività e la governabilità. Più nel dettaglio, l’accordo prevede che non vi sia alcuna soglia di sbarramento per i partiti che si presentano all’interno di una coalizione (le soglie sono fissate al 10 per cento per le coalizioni e al 5 per cento per i partiti che corrono da soli) e che il premio di maggioranza sia assegnato con una quota fissa di consiglieri, 33 se la coalizione che vince non supera il 45 per cento e 36 se lo supera, garantendo così sia la stabilità della futura maggioranza che la possibilità per le opposizioni di incidere concretamente sui lavori dell’Assemblea”.
“L’auspicio per la ripresa dei lavori dell’Aula”, conclude il capogruppo, “è che la notte porti consiglio e che anche quelle forze politiche, come il Pd, che hanno scelto di astenersi in Commissione decidano di votare la legge, che rappresenterebbe così un risultato storico per il Consiglio regionale in carica”.

giovedì, giugno 06, 2013

Tagli ai fondi dei gruppi, la proposta-bufala di Cappellacci abroga una norma che non esiste

“Non c’è soddisfazione, questa volta, nel sottolineare quella destinata a passare alla storia come la più colossale figuraccia rimediata dal governatore Cappellacci nel suo – vogliamo sperare unico – mandato alla guida della Regione. C’è solo tanta amarezza nel vedere che la Sardegna è finita nella mani di un venditore di fumo”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani, Mario Diana, tornando sull’argomento del disegno di legge per il taglio ai contributi ai gruppi consiliari adottato ieri dalla Giunta regionale.
“Il tanto sbandierato disegno di legge partorito dal governatore”, rivela Diana, “è una gigantesca bufala, perché pretende di abrogare una norma che non esiste più. La proposta dell’esecutivo modifica la lettera d) del comma 1 bis dell’articolo 1 della legge regionale 2 del 1966. Peccato che l’intero articolo 1 della legge sia stato abrogato appena un anno fa dallo stesso Cappellacci con il decreto 74, adottato il 25 maggio 2012 per dare corso all’esito del referendum popolare con cui i sardi hanno deciso di abolire i fondi dei gruppi. Il sensazionale disegno di legge annunciato ieri in pompa magna, pertanto, non potrà avere alcun effetto pratico”.
“Evidentemente, al governatore non fa difetto solo il senso delle istituzioni, come ha dimostrato ieri tentando di ‘rubare’ un’idea su cui già si stava lavorando in Consiglio regionale”, conclude il capogruppo. “A difettargli, e in maniera a dir poco drammatica, è anche la memoria, dal momento che non si ricorda i decreti che egli stesso ha firmato, per giunta in tempi non certo remoti. Quello che invece non gli manca è il dilettantismo, il donschisciottesco partire lancia in resta per affrontare gli spaventosi giganti, salvo poi andare a schiantarsi contro i soliti mulini a vento. Con Cappellacci, la Sardegna torna a a sorridere, ma a denti stretti: a pensare che è questo l’atteggiamento con cui vengono affrontati i tanti ed enormi problemi dell’Isola, c’è da mettersi le mani nei capelli”.

mercoledì, giugno 05, 2013

Tagli ai fondi dei gruppi, Cappellacci copia una proposta di legge già pronta in Consiglio

Il gruppo consiliare Sardegna E’ Già Domani ha sottoscritto e condivide pienamente la proposta di legge, presentata oggi in Consiglio regionale, per l’abolizione dei contributi a favore dei gruppi consiliari, come dichiarano il capogruppo, Mario Diana, e il vicecapogruppo ed esponente de La Base, Efisio Arbau, e stigmatizza l’annuncio di un analogo disegno di legge fatto dal Presidente della Regione, Ugo Cappellacci.
“La proposta di legge rientra nel percorso di riduzione dei costi della politica intrapreso dal Consiglio regionale fin dall’inizio della legislatura”, sottolinea Diana. “In un contesto di grave crisi economica quale quello che stiamo attraversando e con il dilagare dell’antipolitica è indispensabile dare ai cittadini un segnale forte: la massima istituzione sarda sta lavorando per cercare di affrontare i problemi dell’Isola e non per costruirsi rendite di posizione sulle spalle di un sistema economico ormai ridotto ai minimi termini”.
“Altrettanto non si può dire del presidente Cappellacci”, attacca il capogruppo, “che sulla materia veste i panni del Giano bifronte: da un lato impugna il decreto legge 174 del 2012, che taglia i costi della politica nelle Regioni e che recepiamo nella nostra proposta di legge, e dall’altro, appreso che in Consiglio si stava lavorando in tale direzione, tenta maldestramente di giocare d’anticipo presentando un disegno di legge che sembra ricalcare tale e quale la proposta che ci accingevamo a presentare”.
“Ho proposto la soppressione dei contributi ai gruppi già in campagna elettorale”, aggiunge Arbau, “e oggi posso dirmi soddisfatto di questo risultato, anche per l’ampia condivisione incontrata dalla legge presentata in Consiglio, che dimostra la sensibilità di un’ampia parte delle forze politiche alle richieste sempre più pressanti che ci giungono dai cittadini. I tagli alle nostre spese sono un dovere che abbiamo nei confronti di una Sardegna che dimostra quotidianamente di non essere più disposta ad accettare i privilegi di cui godono i suoi rappresentanti”.