giovedì, novembre 30, 2006

Ancora sul conflitto di interessi bioinformatico del governatore

INTERROGAZIONE DIANA – LIORI, con richiesta di risposta scritta, sulle nomine ai vertici di Fase Uno Srl

I sottoscritti,

PREMESSO che

  • Con delibera n. 45/32 del 7 novembre u.s., la Giunta regionale ha disposto la costituzione di Fase Uno Srl, società a capitale pubblico partecipata, nella fase iniziale, dalla sola Regione;

  • Fase Uno Srl ha come scopo sociale la selezione e la valorizzazione di progetti per l’innovazione pre e post-brevettuale di agenti diagnostici e terapeutici su scala nazionale e internazionale, con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo di una strategia dapprima regionale e quindi nazionale per la valutazione pre-clinica e la valutazione brevettuale di nuovi composti biologicamente attivi da portare sino alle fasi cliniche I e II;

  • Per raggiungere tale scopo, Fase Uno Srl avrà la funzione di valutare quali progetti provenienti da centri di ricerca pubblici o pubblico-privati siano meritevoli di valorizzazione e di ulteriori processi di sviluppo sia in ambito di protezione brevettuale che, a brevetto acquisito, in ambito clinico;


CONSIDERATO che

  • Con delibera n. 49/1 del 28 novembre u.s., la Giunta regionale ha provveduto a nominare l’amministratore unico, il collegio sindacale e il comitato scientifico di Fase Uno Srl, nonché ad approvare lo schema di statuto della società;

  • Alla presidenza del collegio sindacale di Fase Uno Srl è stato nominato il dott. Giuseppe Biondo;


APPRESO che

  • Il dott. Giuseppe Biondo risulta essere membro del collegio sindacale di Shardna SpA, società operante nel settore della ricerca biotecnologica;

  • Shardna SpA ha sede presso il parco scientifico-tecnologico Polaris, promosso e gestito dalla Regione per mezzo dell’agenzia Sardegna Ricerche (già Consorzio 21) e quindi da considerare centro di ricerca pubblico;

  • Si deve pertanto dedurre che, in prospettiva futura, potrebbero sussistere rapporti di collaborazione industriale tra Fase Uno Srl e Shardna SpA;


VERIFICATO che

  • Nel corso della tredicesima legislatura regionale, Shardna SpA ha potuto usufruire in più occasioni di contributi regionali, per una somma complessiva di diversi milioni di Euro;

  • Socio di maggioranza di Shardna SpA, con una quota azionaria dell’82 per cento, risulta essere il dott. Renato Soru, il quale ricopre anche la carica di Presidente della Regione;


RAMMENTATO
che

  • Le aziende che si occupano di ricerca biotecnologica operano nell’ottica di realizzare elevati profitti attraverso il deposito e lo sfruttamento commerciale dei brevetti relativi ai risultati delle loro ricerche, operazioni che Fase Uno si pone lo scopo di promuovere e agevolare;

  • Quello di membro del collegio sindacale di un’azienda è un delicato incarico di garanzia, che pertanto deve essere ricoperto da persone non coinvolte in qualsivoglia conflitto di interessi;

  • Più delicato è l’incarico di presidente del collegio sindacale di una società a capitale interamente pubblico, per il cui affidamento si deve pertanto applicare un criterio di selezione ancora più rigoroso e trasparente;


CHIEDONO DI INTERROGARE

il Presidente della Regione

affinché riferisca

  • Se è a conoscenza di misure adottate dal dott. Giuseppe Biondo al fine di risolvere il conflitto di interessi che lo vede coinvolto in quanto presidente del collegio sindacale di Fase Uno Srl e membro del collegio sindacale di Shardna SpA;

  • In caso di risposta negativa al quesito precedente, quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di revocare la delibera n. 49/1 del 28 novembre u.s. e procedere a nuove nomine in linea con i requisiti di rigore e trasparenza imprescindibili nelle società a capitale pubblico;

  • A quanto ammontano i contributi finora erogati dall’Amministrazione regionale in carica a favore di Shardna SpA;

  • Quali misure intende adottare al fine di risolvere il conflitto di interessi che lo vede coinvolto in qualità di massima carica istituzionale della Regione e di azionista di maggioranza di Shardna SpA.

martedì, novembre 28, 2006

Servizio idrico, pioggia di milioni... bloccati

INTERROGAZIONE DIANA – LIORI – ARTIZZU – MORO – SANNA Matteo, con richiesta di risposta scritta, sui gravi ritardi nell’attuazione dei Programmi operativi triennali del servizio idrico integrato e dei relativi Piani stralcio


I sottoscritti,

PREMESSO che

  • Il 22 novembre 2004, l’Assemblea e il Comitato esecutivo dell’Autorità d’ambito territoriale ottimale per la gestione del servizio idrico integrato (di seguito Ato) hanno approvato in via definitiva il Programma operativo triennale 2004-2006 del Piano d’ambito, comprensivo del Piano stralcio per l’annualità 2004, e il relativo piano finanziario;

  • Con Del. n. 50/13 del 30 novembre 2004, la Giunta regionale ha dichiarato la conformità del Piano operativo triennale 2004-2006;

  • Il 6 dicembre 2004, la Regione e l’Ato hanno sottoscritto l’Accordo attuativo relativo al Programma operativo triennale 2004-2006 e al Piano stralcio 2004;

  • Sono stati successivamente sottoscritti, dalla Regione e dall’Ato, atti aggiuntivi all’Accordo attuativo, nelle date 31 marzo 2005, 1 dicembre 2005 e 27 giugno 2006;

  • Il Piano operativo triennale 2004-2006, comprensivo tanto degli interventi finanziati con fondi Cipe quanto degli interventi finanziati con fondi di provenienza comunitaria, ha una dotazione finanziaria complessiva pari a 966 milioni di Euro, dei quali circa 395 milioni a copertura del Piano stralcio 2004;

  • A oggi, risulta avviato l’80 per cento degli interventi compresi nel Piano stralcio 2004;

  • Alla luce dei tempi necessari per l’assegnazione e la realizzazione dei lavori, tenuto conto che questi procedono per stadi di avanzamento successivi, si può affermare che l’esecuzione del Piano stralcio 2004 procede nel rispetto della tempistica prevista dal Piano stesso;


CONSIDERATO che

  • Successivamente all’approvazione definitiva del Piano operativo triennale 2004-2006 e del Piano stralcio 2004, è sopravvenuto l’avvicendamento dell’intero Comitato esecutivo dell’Ato, essendo mutata la maggioranza politica in seno all’Assemblea;

  • A causa dei ritardi accumulati nella sua predisposizione dal Comitato esecutivo subentrato, il Piano operativo triennale 2005-2007 e il Piano stralcio 2005 sono stati approvati il 30 giugno 2006 dall’Assemblea dell’Ato;

  • A oggi, il Piano stralcio 2005 non risulta ancora in fase di attuazione e la Giunta regionale non ha ancora provveduto a deliberare la dichiarazione di conformità relativamente al Piano operativo triennale 2005-2007;

  • Nonostante l’anno 2006 volga ormai al termine, il Comitato esecutivo dell’Ato non ha ancora provveduto a presentare né il Piano operativo triennale 2006-2008, né il Piano stralcio 2006;


VALUTATO che

  • Per quanto attiene agli interventi inclusi nel Piano stralcio 2005, tutti i Comuni interessati hanno già provveduto a realizzare a proprie spese la progettazione preliminare e una parte di essi ha provveduto a realizzare anche quella esecutiva;

  • Per quanto attiene invece agli interventi di cui è richiesta l’inclusione nel Piano stralcio 2006, i Comuni interessati hanno provveduto a realizzare a proprie spese la sola progettazione preliminare;


PRESO ATTO che

  • Per la realizzazione degli interventi inclusi nel Piano stralcio 2005 sono stati stanziati circa 190 milioni di Euro;

  • I ritardi nell’attuazione del Piano stralcio 2005 sono da imputare in parte anche al fatto che, a norma di legge, spetta all’Ato il compito di appaltare, tramite il gestore, la realizzazione dei singoli interventi;

  • I buoni risultati che si stanno ottenendo relativamente agli interventi inclusi nel Piano stralcio 2004 sono dovuti anche al fatto che, per la loro realizzazione, l’Ato ha stabilito di delegare ai Comuni proponenti i singoli interventi l’espletamento delle procedure di appalto;


RAMMENTATO che

  • Lo stato attuale delle condutture e del sistema idrico sardo nel suo complesso è generalmente pessimo e sono necessari interventi diffusi e urgenti per la riparazione degli impianti fatiscenti, soggetti a frequenti cedimenti con conseguenti perdite della risorsa idrica, spese per le necessarie riparazioni e interruzione di un servizio pubblico di fondamentale importanza;

  • I ritardi nell’attuazione del Piano stralcio 2005 e nella predisposizione del Piano stralcio 2006 potrebbero dunque determinare un danno erariale, relativamente alla risorsa idrica perduta a causa del malfunzionamento delle condutture e alle maggiori spese per la riparazione dei guasti;


CHIEDONO DI INTERROGARE

il Presidente della Regione e l’Assessore regionale ai Lavori pubblici

affinché riferiscano

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare, eventualmente anche presso il Comitato esecutivo dell’Ato, al fine di dare attuazione al Piano stralcio 2005 del Programma operativo triennale 2005-2007 del Piano d’ambito;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare, eventualmente anche presso il Comitato esecutivo dell’Ato, al fine di fare sì che siano i Comuni proponenti i singoli interventi ricompresi nel Piano stralcio 2005 ad appaltare i relativi lavori per conto dell’Ato, così come avvenuto per i lavori ricompresi nel Piano stralcio 2004;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di sollecitare il Comitato esecutivo dell’Ato a presentare con la massima celerità il Piano operativo triennale 2006-2008 e il Piano stralcio 2006;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare presso la Corte dei Conti al fine di stabilire se i ritardi accumulati dal Comitato esecutivo dell’Ato nell’attuazione del Piano stralcio 2005 e nella predisposizione del Piano operativo triennale 2006-2008 e del Piano stralcio 2006 hanno determinato un danno erariale e, qualora il danno venisse accertato, chi ne sia il responsabile.

lunedì, novembre 27, 2006

Scuole elementari di Sorgono, cosa combina la sindachessa-consigliera regionale diessina?

INTERPELLANZA LIORI – DIANA – LA SPISA - CAPELLI sui disagi patiti dagli alunni delle scuole elementari di Sorgono in seguito al trasferimento dell’Istituto scolastico in altra sede

I sottoscritti,


PREMESSO che

  • Con ordinanza n. 20 del 16 settembre 2005, il sindaco del Comune di Sorgono ha disposto la chiusura dei locali di corso IV Novembre ospitanti le scuole elementari del paese, che di lì a poco sarebbero stati interessati da lavori di adeguamento alle norme riguardanti gli edifici scolastici, e il trasferimento delle attività didattiche presso il caseggiato ospitante le scuole medie, in viale Stazione;

  • Con nota formale del 12 settembre u.s., l’Amministrazione comunale ha comunicato al dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Atzara, cui fanno capo i plessi scolastici di Sorgono, che, a partire dall’anno scolastico 2006/2007, le attività didattiche delle scuole primaria e secondaria di I grado si sarebbero svolte nell’edificio di viale Stazione, rendendo così definitiva una situazione che, nelle intenzioni iniziali dell’Amministrazione, avrebbe dovuto essere temporanea;

  • A ulteriore riprova di ciò, la medesima nota identifica l’edificio di corso IV Novembre come “ex scuole elementari”;

  • I lavori di adeguamento dei locali di corso IV Novembre sono stati finanziati con fondi regionali ai sensi della L.R. n. 6/2001, vincolati al finanziamento di interventi di messa a norma degli edifici scolastici;


CONSIDERATO che

  • A seguito della decisione di trasferire in via definitiva l’attività didattica della scuola elementare nell’edificio di viale Stazione, l’Amministrazione comunale ha provveduto ad adeguare l’edificio, ricavando al suo interno alcune nuove aule;

  • Tale adeguamento non appare sufficiente a risolvere i problemi di spazio riscontrati, dal momento che all’aumento delle aree didattiche non corrisponde un aumento della volumetria;

  • Quest’ultimo, in particolare, si rivela indispensabile essendo salito a 154 il numero degli alunni che frequentano le lezioni nell’edificio (93 alunni della scuola primaria più 61 della scuola secondaria di I grado), i quali necessitano, per le attività extra-curricolari previste dalla normativa scolastica vigente, di adeguati spazi che non è possibile ricavare nell’edificio di viale Stazione;


CONSIDERATO ALTRESI’ che

  • I lavori di adeguamento dell’edificio di viale Stazione si sono protratti oltre l’avvio dell’anno scolastico 2006/2007, tanto che il sindaco, con ordinanza n. 14 dell’11 settembre u.s., si è visto costretto a disporre la chiusura delle scuole primaria e secondaria di I grado nei giorni 14, 15 e 16 settembre;

  • In seguito ai disagi causati dal trasferimento nella nuova sede e dal protrarsi dei lavori di adeguamento, il collegio dei docenti ha deliberato, il 13 settembre u.s., di ricorrere in via provvisoria al doppio turno per l’utilizzo dell’edificio di viale Stazione;

  • In seguito alle vibrate proteste dei genitori degli alunni, causate dalla decisione di ricorrere al doppio turno, il sindaco si è impegnato, il 15 settembre u.s. (decisione formalizzata con nota del giorno seguente), a mettere a disposizione della scuola gli spazi adiacenti alla palestra comunale, allora occupati dalla Nugoro SpA, entro il 28 settembre;

  • Sebbene la possibilità di utilizzare i locali di cui sopra renda non necessario il ricorso alla doppia turnazione, permane il problema delle attività extra-curricolari, che in tali locali non possono essere ospitate;


VERIFICATO che

  • Nonostante gli impegni dell’Amministrazione comunale, il 18 settembre non era ancora stata ripristinata l’agibilità dell’edificio di viale Stazione;

  • La carente pulizia dei locali da parte dell’impresa appaltatrice dei lavori e la recentissima tinteggiatura delle pareti hanno contribuito, nella medesima data, a causare un malore a danno di una collaboratrice scolastica;

  • I genitori degli alunni, preso atto della situazione, hanno deciso di non far presentare in aula i loro figli né il 18 settembre, né nei giorni seguenti;

  • In seguito a formale richiesta del dirigente scolastico, l’ufficio tecnico del Comune di Sorgono ha comunicato, il 20 settembre, di non ritenere necessaria la verifica della staticità dei locali in seguito ai lavori effettuati, poiché questi non avrebbero modificato l’assetto statico degli stessi;

  • Ancora il 20 settembre, in seguito a un sopralluogo eseguito su richiesta del dirigente scolastico, l’Azienda sanitaria locale di Nuoro non ha ritenuto possibile esprimere il parere igienico-sanitario di idoneità indispensabile per la ripresa dell’attività didattica;


PRESO ATTO che

  • Il 22 settembre u.s., il responsabile del servizio tecnico del Comune di Sorgono ha comunicato al dirigente scolastico l’avvenuta consegna provvisoria del caseggiato scolastico da parte dell’impresa appaltatrice dei lavori;

  • Nella nota si attesta che i lavori hanno sensibilmente elevato i requisiti minimi di sicurezza preesistenti e che non hanno minimamente mutato il comportamento statico dell’edificio;

  • Si deve pertanto registrare che continua a mancare il certificato di staticità necessario per l’avvio dell’attività didattica;

  • Parrebbe, inoltre, che solo le facciate esterne siano state interessate dai lavori di cui sopra, sebbene i finanziamenti pubblici che ne hanno permesso la realizzazione fossero finalizzati alla messa a norma dell’edificio dal punto di vista della sicurezza strutturale;


VALUTATO che

  • Il 23 settembre u.s., il sindaco ha comunicato al dirigente scolastico il completamento dei lavori nel caseggiato scolastico, annunciando inoltre l’esito positivo dell’ispezione dell’Azienda sanitaria locale per il rilascio del certificato di idoneità igienico-sanitaria, che si è svolta lo stesso giorno;

  • Il 25 settembre, l’Azienda sanitaria locale ha rilasciato il certificato di idoneità igienico-sanitaria necessario per l’avvio dell’attività didattica;

  • Il regolare avvio dell’attività didattica è stato possibile soltanto il 27 settembre, con ben tredici giorni di ritardo rispetto a quanto stabilito dal calendario scolastico;

  • L’Istituto comprensivo di Atzara non è ancora in possesso dei numerosi documenti e certificati relativi allo stato di sicurezza del plesso scolastico di Sorgono, di cui deve obbligatoriamente dotarsi ai sensi del D.Lgs. 19 settembre 1994, n. 626 bis;

  • Tale carenza potrebbe comportare, in caso di ispezione o verifica, la chiusura dell’edificio in quanto non conforme alla normativa sulla sicurezza;


VERIFICATO INOLTRE che

  • Il 27 settembre u.s., i locali di via Stazione sono stati oggetto di una visita ispettiva da parte della Direzione scolastica regionale;

  • A tutt’oggi, il Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Atzara non è stato ancora informato circa l’esito di tale visita ispettiva;

  • Il sindaco di Sorgono ha dichiarato alla stampa che l’ispezione ha decretato l’adeguatezza dell’edificio per lo svolgimento delle lezioni;

  • Si deve pertanto supporre che il sindaco di Sorgono sia stato informato circa l’esito della visita ispettiva di cui sopra;


APPRESO che

  • Il 26 ottobre u.s., i genitori degli alunni di Sorgono che frequentano le scuole di primo e secondo grado hanno inoltrato formale richiesta al Servizio ispezioni del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Nuoro affinché venisse effettuato un sopralluogo al fine di stabilire se l’edificio scolastico di via Stazione fosse in possesso dei requisiti di legge per la sicurezza negli edifici pubblici;

  • Nella richiesta di cui sopra venivano segnalati i seguenti punti, fonte di comprensibili preoccupazioni per i genitori degli alunni:

    a) la mancanza di un impianto antincendio e delle uscite di sicurezza;

    b) la presenza solo parziale delle porte antipanico;

    c) l’adeguamento solo parziale ai sensi del D.Lgs. 626 bis/1994, riguardante una sola ala dell’edificio;

    d) la presenza nel soffitto di una crepa nascosta da una tavola di legno e mascherata dalla controsoffittatura;

    e) la presenze negli infissi di spigoli taglienti con altezze non a norma;

    f) la presenza, in un’aula del piano terra, di due inferriate che precludono eventuali vie di fuga in caso di sgombero dell’edificio in situazioni di emergenza;

  • Il sopralluogo di cui sopra è stato effettuato il 6 novembre u.s.;

  • A tutt’oggi, l’esito del sopralluogo non è stato ancora reso noto;


CHIEDONO DI INTERPELLARE

il Presidente della Regione e l’Assessore regionale alla Pubblica istruzione

affinché riferiscano

  • Se ritengono che nel caseggiato scolastico di viale Stazione, a Sorgono, sussistono le condizioni minime per il regolare svolgimento dell’attività didattica, comprensiva delle attività extra-curricolari previste dalla normativa scolastica vigente;

  • Se ritengono che nel suddetto caseggiato sussistono le condizioni minime di sicurezza obbligatorie ai sensi del D.Lgs. 626 bis/1994, affinché l’attività didattica possa svolgersi senza pericolo alcuno per gli alunni e per il personale docente e non docente;

  • Se non ritengono opportuno attivarsi presso l’Amministrazione comunale di Sorgono affinché l’edificio scolastico di corso IV Novembre venga destinato a ospitare l’attività didattica della scuola primaria, così come avveniva fino a due anni fa per la scuola elementare;

  • Qualora ciò non fosse possibile, se non ritengono opportuno reperire o predisporre, all’interno del territorio comunale, nuovi spazi da destinare all’attività didattica della scuola primaria (comprese le attività extra-curricolari), in maniera tale che questa possa essere ospitata in una sede distinta da quella in cui è ospitata l’attività didattica della scuola secondaria di I grado;

  • Se ritengono corretto l’utilizzo che il Comune di Sorgono ha fatto dei finanziamenti ex L.R. n. 6/2001 per i lavori di adeguamento dei locali di corso IV Novembre, non più classificati come edificio scolastico proprio in seguito a tali lavori, e, in caso contrario, quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di rivalersi nei confronti dell’Amministrazione comunale per l’utilizzo improprio di tali finanziamenti.

sabato, novembre 25, 2006

Agli enti locali i soldi della vertenza entrate

Apprendiamo che l’assessore Dadea ha annunciato stamani che la Giunta intende proporre nella prossima finanziaria regionale l’accorpamento dei fondi relativi alle leggi regionali 25/1993, 4/2000, 8/1999 e 9/2006, in modo tale da creare un fondo unico per gli enti locali con una dotazione finanziaria che si aggirerebbe intorno ai 500 milioni di Euro. Pur sottolineando con favore il fatto che finalmente un esponente della giunta Soru svela qualche dettaglio di quel disegno di legge finanziaria che l’esecutivo avrebbe dovuto obbligatoriamente licenziare, a norma di legge, entro e non oltre il 30 settembre scorso, non possiamo certo gioire di quanto anticipato dall’Assessore, soprattutto se quella annunciata dovesse essere l’unica nuova misura proposta dalla Giunta per alleviare le sofferenze finanziarie degli enti locali”: è il commento dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, in seguito all’annuncio fatto dall’Assessore regionale agli Affari generali, Massimo Dadea, nel corso del convegno ‘Province sì, Province no’, tenutosi oggi a Iglesias.

“A fronte dei pesanti tagli nei trasferimenti agli enti locali operati dal governo Prodi con la sua finanziaria e dell’epocale successo riportato dal governatore Renato Soru nel contenzioso sulle entrate fiscali dovute dallo Stato alla Regione, è lecito aspettarsi un’attenzione ben maggiore per i Comuni e le Province”, proseguono e concludono Diana e Liori. “Il governatore sostiene che, sin dal prossimo anno, la Regione potrà contare su centinaia, forse migliaia di milioni di Euro in più grazie all’articolo 102 della finanziaria nazionale? Benissimo, allora si usi una parte di queste risorse per bilanciare i tagli operati dal governo nazionale amico, anziché limitarsi a confermare gli stanziamenti fatti dalla Regione lo scorso anno accorpandoli in un unico fondo in modo da poter sbandierare una cifra più alta. Se per il 2006 la Regione si è potuta permettere di stanziare 500 milioni a favore degli enti locali, allora le maggiori disponibilità finanziarie di cui godrà per il prossimo anno – stando a quanto sostiene il centrosinistra – consentiranno certamente di portare gli stanziamenti per gli enti locali a 700, 800 o magari anche 1.000 milioni di Euro, e per quanto ci riguarda faremo tutto il possibile affinché ciò accada”.

martedì, novembre 21, 2006

Il Grande Fratello sbarca al pronto soccorso

INTERROGAZIONE LIORI-DIANA, con richiesta di risposta scritta, sull’installazione di un sistema di videosorveglianza nel pronto soccorso dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari

I sottoscritti,

PREMESSO che nei locali del pronto soccorso dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari è stato recentemente installato un sistema di videosorveglianza;

PRESO ATTO dell’esistenza di indiscrezioni secondo cui sarebbe intenzione dell’Assessorato regionale alla Sanità installare analoghi sistemi di videosorveglianza in tutti i presidi di pronto soccorso della Sardegna;

CONSIDERATO che tale sistema può permettere a persone non autorizzate ai sensi della legislazione nazionale per la tutela della privacy di entrare in possesso di dati sensibili relativi alla situazione sanitaria dei pazienti che usufruiscono del servizio di pronto soccorso;

VALUTATO che l’installazione di tale sistema appare contraria ai principi deontologici della professione medica, poiché potrebbe scoraggiare dal rivolgersi ai presidi di pronto soccorso quei soggetti che abbiano riportato ferite nello svolgimento di azioni illegali, o i loro complici o anche semplici testimoni che si trovassero a doverli soccorrere, rammentato che tali soggetti hanno diritto all’assistenza medica, soprattutto in quei casi di emergenza in cui il paziente corre immediato pericolo di vita, come qualsiasi altro cittadino;

CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale alla Sanità

affinché riferisca

  • Se l’installazione del servizio di videosorveglianza nel pronto soccorso dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari è stata disposta dall’Assessorato regionale alla Sanità o dall’Azienda sanitaria locale competente per territorio;

  • Quali sono le motivazioni di tale decisione;

  • Quali costi sono stati sostenuti per l’installazione del sistema e a valere su quali risorse;

  • Se risponde a verità che l’Assessorato regionale alla Sanità intende procedere nell’installazione di sistemi analoghi in tutti i presidi di pronto soccorso della Sardegna;

  • Quali sarebbero i costi di un progetto simile e con quali risorse l’Assessorato intenderebbe farvi fronte;

  • Quali misure intende adottare al fine di revocare l’atto con cui è stata disposta l’installazione del servizio di videosorveglianza nel pronto soccorso dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari;

  • Quali misure intende adottare al fine di tutelare maggiormente la privacy dei pazienti che si rivolgono ai presidi di pronto soccorso della Sardegna, considerato che allo stato attuale non si può affermare che il livello di tutela sia sufficiente;

  • Quali diverse misure intende eventualmente adottare al fine di tutelare maggiormente la sicurezza del personale medico che opera nei presidi di pronto soccorso della Sardegna, posto che già ora, in ciascun presidio, la sicurezza viene tutelata dalle forze di polizia o da guardie giurate.

lunedì, novembre 20, 2006

Ora basta, Soru se ne vada!

Salvatoricca Addis, Tonino Dessì, Francesco Pigliaru, Elisabetta Pilia... E’ meglio per i sardi che il prossimo componente la giunta Soru a rassegnare le dimissioni sia lo stesso Renato Soru. Il gioco ha stancato, non è possibile continuare a governare la Regione con un esecutivo che perde pezzi per strada di settimana in settimana. Lo stillicidio deve finire: meglio porre fine immediatamente alla legislatura e tornare alle urne che protrarre all’infinito un’agonia senza speranza. Oramai, il governatore non ha più nessuno dalla sua. Ne prenda atto e si faccia da parte”: è il commento dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, alla notizia delle dimissioni dell’Assessora regionale alla Cultura, Elisabetta Pilia.

“E’ semplicemente incredibile leggere quanto scrive l’ex assessora nella sua lettera di dimissioni”, proseguono e concludono Diana e Liori. “Se questo è ciò che pensano di Soru i suoi compagni di partito, cosa dovrebbe dire l’opposizione? Mancato rispetto dei valori che hanno ispirato il programma di governo, mancanza di collegialità, mancato rispetto dei ruoli e delle persone, nessun interesse per la condivisione e la compartecipazione delle decisioni: il governatore non si fa mancare nulla. All’elenco stilato dalla Pilia, che sottoscriviamo pienamente così come abbiamo sottoscritto quanto denunciato dagli ex assessori Dessì e Pigliaru, non ci sentiamo di aggiungere nulla se non che è arrivato il tempo di porre fine a questa farsa e di lasciare liberi i sardi di decidere democraticamente il loro futuro”.

giovedì, novembre 16, 2006

Soru va a tutto gas ma dimentica i buoni propositi elettorali

INTERROGAZIONE URGENTE DIANA – LIORI, con richiesta di risposta scritta, su un eventuale accordo per la fornitura di gas naturale alla Sardegna attraverso il metanodotto Algeria-Sardegna-Europa e sull’opportunità del mantenimento della partecipazione azionaria della Regione nella società Galsi SpA


I sottoscritti,

PREMESSO che

  • Il 29 gennaio 2003 è stata costituita la società Galsi SpA, finalizzata alla realizzazione di uno studio di fattibilità per un metanodotto che colleghi l’Algeria alla Toscana passando attraverso la Sardegna;

  • Tale metanodotto dovrà garantire l’approvvigionamento di gas naturale necessario per coprire il fabbisogno delle utenze domestiche e industriali della Sardegna;

  • La Regione detiene il 10 per cento delle quote azionarie di Galsi, ripartite in due quote del 5 per cento ciascuna di proprietà rispettivamente della Sfirs SpA e della Progemisa SpA, società controllate dalla stessa Regione;

CONSIDERATO che

  • Quando sarà del tutto operativo, il metanodotto Algeria-Sardegna-Europa sarà in grado di trasferire nel Continente tra gli 8 e i 10 miliardi di metri cubi di metano l’anno;

  • Il 7 marzo u.s., il Presidente della Regione avrebbe sottoscritto con Galsi una lettera di intenti con cui impegnerebbe la Regione ad acquistare fino a un massimo di 2 miliardi di metri cubi di metano l’anno per il fabbisogno dell’Isola;

  • Nel corso di incontri avvenuti in Algeria nei giorni 14 e 15 novembre uu.ss., i soci minoritari di Galsi avrebbero sottoscritto, alla presenza di rappresentanze istituzionali dei governi italiano e algerino, accordi per l’acquisto di metano dalla società franco-algerina Sonatrach, azionista di riferimento di Galsi;

CONSIDERATO ALTRESI’ che

  • Nel corso di un convegno organizzato dall’Associazione degli industriali delle Province di Cagliari, Carbonia-Iglesias e Medio Campidano, tenutosi il 10 novembre u.s. a Cagliari, il presidente di Galsi ha dichiarato che la domanda potenziale di gas naturale della Sardegna ammonta a non meno di un miliardo di metri cubi l’anno;

  • Nella medesima sede, il presidente di Galsi ha esposto un’analisi previsionale dei tempi necessari per la realizzazione del progetto secondo cui la fornitura di metano non potrà avere inizio prima dell’anno 2011, nella migliore delle ipotesi;

  • Il presidente di Galsi ha inoltre spiegato che il metanodotto Algeria-Sardegna-Europa, unitamente al progetto Sapei e a una futura integrazione con il sistema di interconnessione elettrica Medring, darebbero alla Sardegna un ruolo di piattaforma energetica strategica nel settore Ovest del Mediterraneo, nell’ambito di una grande area di transito che si genererà in Italia;

RAMMENTATO che

  • Tale ultima dichiarazione del presidente di Galsi appare in netto contrasto con quanto affermato dal Presidente della Regione in campagna elettorale e nelle dichiarazioni programmatiche rese al cospetto del Consiglio regionale subito dopo il suo insediamento, secondo cui la Sardegna avrebbe dovuto puntare a raggiungere unicamente l’autosufficienza nell’approvvigionamento energetico e non proporsi come piattaforma energetica strategica nazionale o internazionale;

  • Il Presidente della Regione ha più volte dichiarato, anche di ritorno dagli incontri in Algeria di cui sopra, che la fornitura di metano avrebbe avuto inizio nell’anno 2009;

PRESO ATTO che

  • E’ stata convocata per il 20 novembre p.v. un’assemblea degli azionisti di Galsi avente in oggetto un consistente aumento del capitale sociale e la modifica dello scopo della società;

  • Tali interventi sarebbero necessari al fine di consentire l’appalto dei lavori per la realizzazione del metanodotto Algeria-Sardegna-Europa da parte di Galsi per conto del governo algerino;

  • Con Del. n. 24/15 del 7 giugno u.s., la Giunta regionale ha dato mandato a Sfirs e Progemisa di porre in essere tutte le misure necessarie al mantenimento inalterato della loro partecipazione azionaria in Galsi e al sostegno della stessa nel perseguimento dei suoi nuovi obiettivi societari;


CHIEDONO DI INTERROGARE

il Presidente della Regione

affinché riferisca

  • Se, nel corso degli incontri avvenuti in Algeria nei giorni 14 e 15 novembre uu.ss., ha sottoscritto un qualche accordo con la società Sonatrach per la fornitura di quantitativi di gas naturale alla Sardegna e, in caso affermativo, a quali condizioni;

  • A quanto ammontano il fabbisogno attuale e le stime sul fabbisogno futuro di gas naturale della Sardegna;

  • Entro quale data avrà inizio la fornitura di gas naturale alla Sardegna attraverso il metanodotto Algeria-Sardegna-Europa;

  • Se, alla luce della marcata discrepanza tra le dichiarazioni recentemente rilasciate dal presidente di Galsi circa il ruolo futuro della Sardegna quale piattaforma energetica strategica nel settore Ovest del Mediterraneo e le Sue dichiarazioni programmatiche, ritiene che sussistano ancora le condizioni per il mantenimento della partecipazione azionaria di Sfirs e Progemisa in Galsi e, in caso affermativo, per quali ragioni;

  • Se non ritiene pertanto opportuno revocare la Del. n. 24/15 del 7 giugno u.s.;

  • Quali sono i termini dell’aumento di capitale su cui i soci di Galsi dovranno esprimersi nell’assemblea degli azionisti convocata per il 20 novembre p.v.;

  • Qual è l’esatto investimento richiesto a Sfirs e Progemisa per il mantenimento inalterato della propria partecipazione azionaria in Galsi;

  • Se il governo algerino ha affidato a Galsi l’incarico di appaltare per proprio conto i lavori per la realizzazione del metanodotto Algeria-Sardegna-Europa e, in caso affermativo, sulla base di quale procedura si è giunti a tale affidamento.

martedì, novembre 14, 2006

Macchiareddu, si rischia un’altra Seveso?

Qual è la verità circa l’inquinamento da diossina che interessa le aree circostanti lo stabilimento Syndial di Macchiareddu? Le dimissioni di un assessore regionale e un’inchiesta del Consiglio provinciale di Cagliari non sono bastate a fare luce sul caso. Ora tocca all’Assessora regionale alla Sanità, Nerina Dirindin, fornire le risposte, non tanto ai consiglieri regionali di opposizione ma a tutti i sardi e in particolare a quelli che vivono nelle vicinanze dello stabilimento. E’ possibile intervenire per mettere sotto controllo l’inquinamento o dobbiamo aspettarci un’altra catastrofe ambientale come quella di Seveso?”. La denuncia è dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, in seguito ai ripetuti allarmi sull’inquinamento da diossina dei terreni che circondano l’ex stabilimento Rumianca.

“Intorno al sito è in fase di realizzazione una sorta di diga sotterranea profonda decine di metri e lunga chilometri”, proseguono Liori e Diana. “Si tratta del progetto, fortemente voluto dal governatore Renato Soru, la cui approvazione ha spinto alle dimissioni l’ex Assessore regionale all’Ambiente, Tonino Dessì, le cui preoccupazioni sono rimaste evidentemente inascoltate. Così come è rimasta inascoltata la relazione della Commissione Ambiente del Consiglio provinciale di Cagliari, che al termine di una lunga indagine ha rilevato la presenza nella zona di livelli di diossina superiori alla soglia di allarme prevista dalla legislazione nazionale”.

“L’on. Liori ha sollevato il problema oggi pomeriggio in Commissione Sanità, insieme agli altri esponenti della minoranza”, concludono i due consiglieri, “ma la maggioranza ha deciso che il problema sarà affrontato solamente dopo l’approvazione del Piano sanitario regionale, che certamente non potrà avvenire in tempi rapidi, visto l’elevato numero di emendamenti presentati. Dunque, per il centrosinistra, l’inquinamento da diossina non costituisce un’emergenza e può essere rimandato ancora di qualche settimana. Ci dissociamo da un atteggiamento tanto irresponsabile e continueremo a chiedere in tutte le sedi che il problema venga affrontato immediatamente e non quando lo consentiranno le priorità politiche del centrosinistra: la salute dei sardi non può aspettare oltre”.

venerdì, novembre 10, 2006

Calo della disoccupazione, nessun merito per la giunta Soru

I dati sulla disoccupazione in Sardegna forniti stamani dall’assessora Salerno non giustificano alcun trionfalismo da parte del governo regionale di centrosinistra. Il numero degli iscritti agli uffici di collocamento è calato del 5,7% dal 2004 a oggi sulla scia di un trend positivo che era stato registrato già da prima delle ultime elezioni regionali. Peraltro, sarebbe utile sapere quanto il calo è stato determinato dall’ingresso dei disoccupati nel mondo del lavoro e quanto invece dal loro ingresso nel mondo del precariato, visto che la stessa Assessora ha ammesso che a causarlo potrebbe essere stato il cambiamento dei metodi di rilevazione occorso nel periodo in esame”: è il commento dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, alle cifre sul calo della disoccupazione fornite alla stampa dall’Assessora regionale al Lavoro, Maddalena Salerno.

“Se il numero dei senza lavoro è calato negli ultimi due anni, i meriti possono essere ascritti solo in minima parte all’Amministrazione regionale in carica, che non ha partecipato alla programmazione delle risorse per l’anno 2004 – se non con un assestamento di bilancio che ha tagliato gli stanziamenti in tutti i settori – e che si è vista approvare la finanziaria 2005 dopo diversi mesi di esercizio provvisorio”, proseguono e concludono i due consiglieri. “Del resto, uno sguardo ai dati Istat relativi al secondo trimestre del 2006 mostra che mentre la disoccupazione è scesa del 2,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, l’occupazione è aumentata appena dello 0,7% e certamente non per merito di progetti come ‘Sardegna fatti bella’. A ulteriore riprova che l’Assessora al Lavoro ha poco da stare allegra, ci sono i dati dei sindacati sugli occupati nell’industria, i quali tracciano uno scenario drammatico su cui la giunta Soru ha una responsabilità enorme, vista l’incapacità che sta mostrando nello spendere le pur esigue risorse stanziate nel bilancio 2006 per favorire lo sviluppo e l’occupazione”.

giovedì, novembre 09, 2006

I gestori dei porti svelano il flop dell'imposta regionale sulle imbarcazioni da diporto

INTERROGAZIONE DIANA – LIORI, con richiesta di risposta scritta, sulle presenze registrate nei porti turistici sardi e sulle conseguenze negative derivanti dall’applicazione della L.R. 11 maggio 2006, n. 4, art. 4 (Imposta regionale su aeromobili e unità da diporto)


I sottoscritti,


PREMESSO che

  • Nel periodo compreso tra il 1 giugno e il 30 settembre uu.ss., le imbarcazioni da diporto di lunghezza superiore ai 14 metri, di proprietà di soggetti aventi domicilio fiscale al di fuori del territorio regionale o da essi noleggiate, che hanno fatto scalo nei porti, negli approdi e nei punti di ormeggio ubicati nel territorio regionale, sono state soggette al pagamento dell’imposta regionale su aeromobili e unità da diporto di cui all’art. 4 della L.R. 11 maggio 2006, n. 4;

  • L’approvazione di tale legge non è stata preceduta da un’adeguata fase di concertazione con i soggetti direttamente interessati dal provvedimento, vale a dire i gestori degli scali diportistici della Sardegna;

  • Da prima ancora che la L.R. n. 4/2006 venisse approvata, i gestori degli scali diportistici hanno segnalato il rischio che tale provvedimento potesse comportare un calo nelle presenze delle imbarcazioni e, di conseguenza, nell’indotto economico da esse generato;


CONSIDERATO che

  • Secondo i dati consuntivi rilevati dagli stessi gestori in un campione di 16 scali diportistici, che può essere ritenuto altamente significativo a fronte dei 33 scali presenti nel territorio regionale, le presenze nel periodo interessato dall’applicazione dell’imposta sarebbero calate del 44,7 per cento nel raffronto con il medesimo periodo dell’anno 2005, con riferimento alle sole imbarcazioni interessate dall’imposta;

  • A tutt’oggi, la Regione non ha ancora provveduto a rendere pubblici i dati consuntivi relativi alle presenze complessive fatte registrare nei 33 scali diportistici isolani, né l’ammontare del gettito dell’imposta di cui all’art. 4 della L.R. n. 4/2006;


RILEVATO che

  • E’ giunta segnalazione da parte dei gestori degli scali diportistici che una società di rilevazioni statistiche avente sede a Roma starebbe contattando gli stessi gestori nell’ambito di una rilevazione campionaria sulle presenze registrate nel periodo interessato dall’applicazione dell’imposta;

  • Gli operatori di tale società starebbero richiedendo ai gestori degli scali dati sensibili ai sensi della legislazione nazionale per la tutela della privacy, che pertanto non possono essere forniti dagli stessi gestori senza incorrere in una violazione di legge e che comunque appaiono di nessuna utilità ai fini del mero rilevamento delle presenze;

  • E’ lecito supporre che i soggetti delegati alla riscossione dell’imposta abbiano provveduto a dotarsi di banche dati relative alle presenze negli scali diportistici isolani al fine di prevenire o comunque contrastare eventuali episodi di elusione dell’imposta, pertanto si può affermare che l’Amministrazione regionale dovrebbe già avere nelle sue disponibilità i dati relativi alle presenze senza la necessità di ricorrere ad aziende private;


VERIFICATO che

  • Alcuni gestori di scali diportistici segnalano di aver provveduto a versare l’importo dovuto per l’imposta anche relativamente a imbarcazioni con immatricolazione commerciale utilizzate a scopo di diporto, che non essendo immatricolate come imbarcazioni da diporto non sono soggette all’imposta ai sensi dell’art. 4, comma 3 della L.R. n. 4/2006;

  • L’immatricolazione commerciale interesserebbe tutte le imbarcazioni di lunghezza superiore ai 30 metri, anche se utilizzate a scopo di diporto;

  • Delle imbarcazioni per le quali è stata versata l’imposta, non meno dei due terzi risulterebbero non soggette alla sua applicazione;

  • I gestori degli scali diportistici che hanno effettuato i versamenti per conto dei loro assistiti richiedono il rimborso delle imposte non dovute e si apprestano a intentare azioni legali nei confronti della Regione qualora essa non dovesse provvedere a tale rimborso in tempi ragionevolmente rapidi;


CHIEDONO DI INTERROGARE

il Presidente della Regione e gli Assessori regionali al Bilancio e al Turismo

affinché riferiscano

  • Quando intendono rendere pubblici i dati consuntivi relativi alle presenze negli scali diportistici sardi nel periodo compreso tra il 1 giugno e il 30 settembre uu.ss.;

  • Se e per quale ragione è stata stipulata una convenzione con una società di rilevazioni statistiche per la realizzazione di una rilevazione campionaria sulle presenze negli scali diportistici sardi;

  • Qual è l’ammontare di tale convenzione;

  • Se l’incarico è stato conferito a tale società in seguito a una procedura a evidenza pubblica;

  • Per quale ragione tale società sta richiedendo ai gestori degli scali dati sensibili ai sensi della legislazione nazionale per la tutela della privacy e quale uso l’Amministrazione regionale intende fare di tali dati;

  • A quanto ammontano il gettito complessivo dell’imposta di cui all’art. 4 della L.R. n. 4/2006 e il gettito stesso al netto degli importi versati ma non dovuti;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di rimborsare di propria iniziativa i contribuenti che hanno versato importi non dovuti ai sensi dell’art. 4, comma 3 della L.R. n. 4/2006, onde evitare di incorrere in onerose azioni legali;

  • Se la Giunta regionale è al corrente del fatto che le società internazionali di broking si stanno informando presso i gestori degli scali diportistici sardi se anche il prossimo anno sarà applicata l’imposta regionale su aeromobili e unità da diporto, onde eventualmente escludere la Sardegna dai loro itinerari, e quali misure intende adottare al fine di evitare che ciò accada.

mercoledì, novembre 08, 2006

Soru, Polaris e il conflitto di interessi bioinformatico

INTERROGAZIONE DIANA – LIORI, con richiesta di risposta scritta, sul master in tecnologie bioinformatiche in corso di svolgimento presso il parco scientifico-tecnologico Polaris e sul nuovo laboratorio di bioinformatica che sarà inaugurato all’interno del parco


I sottoscritti,


PREMESSO che

  • Negli ultimi due anni, grazie anche all’impegno della Regione che ha investito una quantità significativa di risorse, il parco scientifico-tecnologico Polaris ha intensificato i propri sforzi nei campi della genetica e delle biotecnologie, ritenuti strategici nello sviluppo scientifico della medicina;

  • Rientra tra tali sforzi l’organizzazione di un master in tecnologie bioinformatiche applicate alla medicina personalizzata, attualmente in corso di svolgimento presso il parco scientifico-tecnologico;

  • A quanto si apprende dal sito Internet di Polaris, tale master risulta essere stato finanziato dall’Assessorato regionale agli Affari generali;

  • E’ prevista l’erogazione di una borsa di studio di 4.000 Euro per ciascuno dei partecipanti, a patto che questi rispetti il regolamento del master e non abbia accumulato più del 10% di ore di assenza dalle lezioni e dai seminari che hanno costituito la prima parte del corso, dedicata alla didattica;


CONSIDERATO che

  • Il programma del master prevede, per i mesi di ottobre, novembre e dicembre, la partecipazione degli studenti a stage di apprendimento e sperimentazione presso le più importanti aziende operanti nel settore, come Shardna S.p.A.;

  • Nella presentazione del master reperibile sul sito Internet di Polaris si legge che “i partecipanti potranno trovare adeguata collocazione presso tutte le aziende che necessitano di professionisti in grado di condurre la progettazione e gestione di banche dati di tipo biologico, analisi di biosequenze, modellazione di strutture proteiche, esperimenti di genomica strutturale e funzionale, sviluppo di tecnologie avanzate nel settore delle biotecnologie e medicina molecolare, sviluppo di microarrays specifici per l’analisi funzionale e la diagnostica”;

  • Per citare un esempio, gli obiettivi della ricerca di Shardna S.p.A., estrapolati dal sito Internet dell’azienda, sono i seguenti: identificazione dei geni responsabili delle malattie multifattoriali comuni, identificazione delle componenti ambientali coinvolte nell’insorgenza delle malattie multifattoriali comuni; caratterizzazione di proteine; identificazione di target genomici per farmaci;

  • Se ne può facilmente dedurre che gli studenti che avranno terminato con profitto il master saranno in possesso delle capacità professionali necessarie per inserirsi in aziende come quella citata;


PRESO ATTO che

  • Domani, 9 novembre, nel corso del workshop ‘Verso una biomedicina dell’informazione’ avrà luogo l’inaugurazione del nuovo laboratorio di bioinformatica, realizzato in collaborazione con la Regione e a disposizione del mondo della ricerca e delle imprese;

  • Nel corso dell’workshop è previsto un intervento del Presidente della Regione;


RAMMENTATO che

  • Le aziende private che operano nel settore delle biotecnologie godono di contributi regionali;

  • Per citare un esempio, Shardna SpA ha potuto usufruire in più occasioni di tali contributi per una somma complessiva di diversi milioni di Euro;

  • Tali aziende operano nell’ottica di realizzare elevati profitti attraverso il deposito dei brevetti relativi ai risultati delle loro ricerche;


CHIEDONO DI INTERROGARE

il Presidente della Regione e l’Assessore agli Affari generali

affinché riferiscano


  • A quanto ammontano le risorse stanziate dalla Regione per finanziare il master in tecnologie bioinformatiche applicate alla medicina personalizzata attualmente in corso di svolgimento presso Polaris;

  • Quali sono le esatte prospettive occupazionali degli studenti che frequentano il master;

  • Se, da parte delle aziende che ospitano gli studenti del master per gli stage di apprendimento e sperimentazione, sono stati sottoscritti impegni ad assumere almeno una quota degli studenti che avranno terminato il master con profitto;

  • A quanto ammontano le risorse stanziate dalla Regione per finanziare la realizzazione del nuovo laboratorio di bioinformatica;

  • Se le imprese che chiederanno di utilizzare il nuovo laboratorio di bioinformatica saranno tenute a corrispondere a Polaris un corrispettivo economico e a quanto esso dovrebbe ammontare;

  • Se è previsto che una parte di tale corrispettivo venga versata nelle casse regionali al fine di rifondere, anche parzialmente, l’investimento effettuato dalla Regione nella realizzazione del laboratorio;

  • Se, nel caso in cui non fosse possibile soddisfare tutte le domande di utilizzo del laboratorio provenienti dalle aziende, sono previsti dei criteri di selezione;

  • Se, nell’accesso al laboratorio, le aziende private avranno priorità rispetto agli enti pubblici;

  • A quanto ammontano i contributi finora erogati dall’Amministrazione regionale in carica alle aziende operanti nel settore delle biotecnologie e, in particolare, a Shardna SpA;

  • Se il Presidente della Regione intende partecipare al workshop ‘Verso una biomedicina dell’informazione’ nelle sue vesti istituzionali o in qualità di azionista di maggioranza di Shardna SpA.

lunedì, novembre 06, 2006

Formazione professionale, Soru promette ma non mantiene

INTERROGAZIONE URGENTE DIANA – LIORI, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata ratifica dell’accordo sottoscritto il 19 ottobre u.s. con le rappresentanze sindacali dei lavoratori della formazione professionale


I sottoscritti,

PREMESSO che il 19 ottobre u.s. si è tenuta, sotto la sede della Giunta regionale, un’imponente manifestazione di protesta degli operatori della formazione professionale, al termine della quale il Presidente della Regione ha sottoscritto, insieme alle rappresentanze sindacali unitarie, un accordo relativo alla soluzione della vertenza che interessa gli operatori inquadrati negli enti di formazione ai sensi della L.R. 13 giugno 1989, n. 42;

AGGIUNTO che in un altro incontro tenutosi nella medesima data, il Presidente della Regione ha assunto impegni verbali a farsi carico dei problemi degli operatori della formazione professionale rimasti esclusi dall’accordo relativo ai lavoratori inquadrati ai sensi della L.R. n. 42/1989;

PRESO ATTO che a tutt’oggi ancora non risultano ratificati né l’accordo sottoscritto con le rappresentanze sindacali relativo agli operatori inquadrati ai sensi della L.R. n. 42/1989, né gli impegni verbali assunti nei confronti degli altri operatori;

VALUTATO che tra gli operatori della formazione professionale si registrano forti preoccupazioni che potrebbero sfociare entro brevissimo termine in nuove azioni di protesta come quella inscenata il 19 ottobre u.s.;

RAMMENTATO che l’elevato grado di esasperazione degli operatori della formazione professionale, gran parte dei quali ha già ricevuto la lettera di licenziamento, dovrebbe indurre a non sottovalutare le loro sollecitazioni a provvedere quanto prima alla ratifica dell’accordo;


CHIEDONO DI INTERROGARE

il Presidente della Regione

affinché riferisca

  • Per quali ragioni non ha ancora provveduto a ratificare gli accordi, sia scritti che verbali, assunti al cospetto delle rappresentanze sindacali unitarie e degli stessi operatori della formazione professionale il 19 ottobre u.s.;

  • Quali misure intende adottare al fine di procedere con la massima celerità alla ratifica degli accordi di cui sopra.

domenica, novembre 05, 2006

Presenze turistiche, aspettiamo i dati veri

Sabato abbiamo assistito alla seconda replica della farsa ideata dall’Assessora al Turismo, Luisanna Depau, che si ostina a spacciare per dati consuntivi sulle presenze turistiche i risultati di un sondaggio di opinione effettuato su un campione di operatori del settore. Apprendiamo che gli operatori avrebbero ‘percepito’ un aumento delle presenze. Non che non ci fidiamo di quanto queste persone, che certamente saranno state scelte in modo da garantire al comparto la massima rappresentatività, avvertono a lume di naso, ma preferiamo restare in attesa dei dati veri, cioè di sapere a quanto esattamente ammontano le presenze turistiche registrate in tutte le strutture ricettive isolane – e non in un campione più o meno rappresentativo – non solo nella stagione 2006, ma anche in quella 2005, dal momento che neppure i dati relativi allo scorso anno sono stati divulgati”: è il commento dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, ai dati sui flussi turistici diffusi sabato dall’Assessora al Turismo.

“La Depau si decida a rendere finalmente noti i dati veri, ammesso che siano stati rilevati”, concludono i due consiglieri. “Sempre che non voglia tenerli riservati per non mostrare gli effetti disastrosi che le scellerate politiche della giunta Soru hanno prodotto sui flussi turistici. Oppure, che i dati davvero non esistano e che l’Assessora non voglia ammetterlo affinché non si scopra il fallimento della riforma degli enti turistici, un calvario durato due anni che ha prodotto solamente il blocco totale dei servizi un tempo garantiti da Esit, Ept e Aziende di soggiorno, enti sulla cui inutilità, ora, il centrosinistra si sarà dovuto ricredere. Intanto, su quest’ultimo punto, restiamo in attesa anche di una risposta all’interrogazione da noi presentata l’11 settembre scorso, su cui la Depau si ostina a tacere”.


Di seguito, l'interrogazione sul mancato rilevamento dei dati sui flussi turistici presentata l'11 settembre scorso.


INTERROGAZIONE DIANA – LIORI, con richiesta di risposta scritta, sulla mancata rilevazione dei dati relativi ai flussi turistici nelle annualità 2005 e 2006


I sottoscritti,

PREMESSO che

  • Nel corso del workshop internazionale ‘TTI Sardegna’, che si è tenuto di recente presso la Fiera internazionale della Sardegna, l’Assessore regionale al Turismo, Commercio e Artigianato avrebbe ammesso gravi inadempienze nella rilevazione dei dati relativi ai flussi turistici nelle annualità 2005 e 2006;

  • Più specificamente, per la stagione turistica 2005 non sarebbe stato rilevato alcun dato, mentre per quella 2006 sarebbe disponibile solamente una ricerca a campione realizzata dalle Università di Cagliari e Sassari per conto dell’Assessorato regionale al Turismo, Commercio e Artigianato;

  • Nel corso del medesimo evento, i rappresentanti delle strutture ricettive avrebbero affermato di aver provveduto tempestivamente all’invio dei dati sulle presenze turistiche agli organi pubblici competenti, sia per quanto riguarda la stagione 2005 che per quella 2006;


CONSIDERATO che

  • Nonostante si sia concluso solo nel mese di maggio del 2006 il processo di riforma degli enti turistici disposto dalla L.R. 7/2005, anche la stagione turistica 2005 è ricaduta in una fase in cui le competenze attribuite ai diversi soggetti pubblici erano chiaramente definite;

  • Nella fattispecie, la raccolta dei dati relativi alla stagione 2005 era di competenza degli Enti provinciali per il turismo (di seguito Ept), sui quali vigeva il regime pre-liquidatorio e che avrebbero cessato del tutto le loro attività solo nel seguente mese di novembre. Gli Ept avrebbero dovuto trasferire tali dati all’Assessorato regionale al Turismo, Commercio e Artigianato, che già aveva rilevato le funzioni precedentemente attribuite al disciolto Ente sardo per l’incremento delle industrie turistiche;

  • Per quanto concerne la stagione 2006, invece, essendosi completato a decorrere dal 1 maggio dello stesso anno il trasferimento alle Province delle funzioni precedentemente attribuite agli Ept, spettava ad esse il compito di raccogliere i dati e trasmetterli all’Assessorato regionale;


CONSIDERATO ALTRESI’ che

  • A partire dall’inizio della tredicesima legislatura regionale, tanto la Giunta quanto il Consiglio regionale hanno adottato numerosi provvedimenti suscettibili di ricadute negative sui flussi turistici, quali le norme per il blocco dell’edificazione nella fascia costiera di cui alla L.R. 8/2004 e al Piano paesaggistico regionale approvato con Del. 36/7 del 5 settembre u.s., e le imposte regionali sui beni e il turismo di lusso di cui alla L.R. 4/2006;


CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale al Turismo, Commercio e Artigianato

affinché riferisca

  • Se corrisponde a verità che non esistono dati certi, né parziali, né consuntivi, relativamente ai flussi turistici nelle annualità 2005 e 2006;

  • Per quali ragioni non è stato possibile provvedere a tali rilevazioni;

  • Se tale omissione sia determinata dalla volontà politica di occultare le ricadute negative che i provvedimenti di cui sopra hanno avuto sui flussi turistici;

  • Entro quale termine prevede di ripristinare il servizio di rilevazione dei dati sui flussi turistici;

  • Quali sono gli esatti termini delle convenzioni stipulate con le Università di Cagliari e Sassari relativamente agli studi di cui sopra e quale spesa esse comportano per l’amministrazione regionale.

Soru mette in rottamazione il Consiglio regionale

Prendiamo atto con disappunto – seppure senza stupore – che, con la sua nuova trovata per procedere in tempi rapidi al rimpasto di Giunta, il Presidente della Regione, Renato Soru, ha deciso di mettere in rottamazione il Consiglio regionale, calpestando serenamente le leggi e il ruolo dell’Assemblea. Nelle intenzioni del governatore, l’accorpamento delle deleghe assessoriali dovrebbe avvenire attraverso la loro sottrazione agli assessori cui oggi sono attribuite e la loro assegnazione ad interim ad altri assessori. Il processo ha già avuto inizio, senza che nessuno ne fosse preventivamente informato, con le deleghe al Bilancio e alla Programmazione, che Soru si è auto-attribuito con la prospettiva di tenere per qualche mese quella al Bilancio e per sempre quella alla Programmazione. Alla fine, l’assetto della Giunta sarà quello disegnato nell’emendamento al disegno di legge statutaria approvato nell’ultima seduta dell’esecutivo. In tutto questo, il governatore dimentica un dettaglio di una certa importanza: l’assetto della Giunta è definito dalla legge regionale 1 del 1977 e pertanto può essere riformato solo con un’altra legge di pari rango”: è il commento dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, alle notizie sull’imminente rimpasto di Giunta che hanno fatto seguito al vertice di maggioranza tenutosi ieri pomeriggio.

“Soru non sembra mettere in conto che la sua proposta per il nuovo assetto dell’esecutivo potrebbe essere modificata o addirittura bocciata dal Consiglio regionale, che è sovrano nella stesura e nell’approvazione delle leggi”, proseguono i due consiglieri. “Per lui, il passaggio in Aula è una pura formalità, tanto che pensa di poter procedere per conto proprio alla riforma della Giunta sin da subito, in attesa della scontata ratifica da parte dell’Assemblea. Quello che invece Soru farebbe bene a mettere in conto è che il centrodestra si batterà con ogni mezzo contro tale procedura, che non ha nulla di legittimo e che non deve trovare posto in un’istituzione democratica”.

“Del resto, non vediamo che altro ci saremmo potuti aspettare da un governatore il cui spregio nei confronti del Consiglio regionale è pari solo a quello che nutre nei confronti dell’intero popolo sardo”, concludono Diana e Liori. “Basti vedere la vicenda dei sondaggi sul gradimento dell’operato del governo regionale: due quotidiani, uno dei quali notoriamente assai vicino alla maggioranza, hanno commissionato delle ricerche che hanno mostrato inequivocabilmente la delusione dei sardi per Soru e per la sua Giunta. Ebbene, anziché pensare a mutare rapidamente registro, il governatore ha deciso che le domande erano sbagliate, forse troppo difficili per le capacità di comprensione dei sardi (tra i quali, è bene ricordarlo, figurano anche tutti i suoi elettori). Si farà così un nuovo sondaggio, commissionato direttamente dal centrosinistra. Le potenti capacità di manipolazione della maggioranza riusciranno a superare il malcontento sempre più diffuso tra la gente? Secondo noi, i risultati saranno sorprendenti. Ma dubitiamo che il centrosinistra potrà trovarli piacevoli”.