giovedì, giugno 26, 2008

Moria di pesci a S’Ena Arrubia, subito il via alla bonifica

Il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, ha presentato un’interrogazione urgente all’Assessore regionale all’Ambiente, Cicito Morittu, per chiedere che la Regione dia subito il via alla bonifica dello stagno S’Ena Arrubia di Arborea, colpito in questi giorni da una preoccupante moria di pesci.

Il consigliere ricorda che la legge finanziaria regionale per il 2007 ha stanziato complessivamente 30 milioni di euro, 10 dei quali per l’annualità 2008, “per programmare, finanziare e attuare, attraverso la delega alle province ed agli organismi pubblici di gestione dei compendi lagunari, interventi per il ripristino ambientale e la valorizzazione dei compendi lagunari e stagnali della Sardegna”. Diana sottolinea inoltre la necessità di un intervento immediato a S’Ena Arrubia, paventando il rischio che la moria “possa estendersi ai vicini compendi lagunari di Cabras e Santa Giusta”.

Diana chiede dunque a Morittu che la Giunta regionale intervenga “con la massima urgenza per bonificare lo stagno”, “stante la disponibilità in bilancio delle risorse necessarie”.



INTERROGAZIONE URGENTE DIANA, con richiesta di risposta scritta, sulla moria di pesci che si sta verificando nello stagno S’Ena Arrubia di Arborea


Il sottoscritto,

PREMESSO che in questi giorni si sta verificando una preoccupante moria di pesci nello stagno S’Ena Arrubia di Arborea;

CONSIDERATO che l’art. 15, comma 9, della L.R. 29 maggio 2007, n. 2 (Legge finanziaria della Regione per il 2007), stanzia la somma complessiva di Euro 30.000.000, di cui Euro 10.000.000 a valere sull’annualità di bilancio 2008, “per programmare, finanziare e attuare, attraverso la delega alle province ed agli organismi pubblici di gestione dei compendi lagunari, interventi per il ripristino ambientale e la valorizzazione dei compendi lagunari e stagnali della Sardegna, nonché per la manutenzione dei canali e altri manufatti atti alla regolamentazione idraulica dei corpi idrici lagunari e stagnali anche utilizzati a scopo produttivo”;

VALUTATA la necessità di un intervento immediato della Regione al fine di fare fronte alla moria che si sta verificando nello stagno S’Ena Arrubia, anche per evitare che tale evento possa estendersi ai vicini compendi lagunari di Cabras e Santa Giusta;


CHIEDE DI INTERROGARE

l’Assessore regionale all’Ambiente

affinché riferisca

Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di intervenire con la massima urgenza per bonificare lo stagno S’Ena Arrubia di Arborea, stante la disponibilità in bilancio delle risorse necessarie.

venerdì, giugno 20, 2008

Bilancio 2008, spesa regionale bloccata

Incapacità a programmare e a decidere e forse un disegno diabolico della giunta per rallentare la spesa e per accelerarla nei prossimi mesi, a ridosso della campagna elettorale. Per i consiglieri di Alleanza Nazionale Mario Diana, Ignazio Artizzu e Antonello Liori, che stamattina in una conferenza stampa hanno illustrato un’interpellanza sullo Stato della spesa della Regione, non ci sono altre possibilità: la situazione in tutti i settori della Sardegna è talmente drammatica da dedurne che o la Giunta è totalmente incapace o ci sono ragioni nascoste per cui non vuole spendere.
Dati alla mano, i consiglieri di AN hanno dimostrato che dal primo gennaio all’8 maggio 2008 la Regione ha speso appena il 16,1% delle risorse disponibili. Questo dato, però, è sopravvalutato in quanto rientrano anche le somme per il pagamento degli stipendi senza le quali la spesa non supererebbe il 10%. “Da sempre – ha detto Mario Diana – abbiamo criticato la finanza creativa del presidente Soru. Siamo davanti ad un disastro e chiediamo al presidente della Regione di venire in Aula per capire come intende correggere la situazione”.
Per Diana non deve essere la minoranza a chiedere le dimissioni del presidente della Regione ma deve essere la sua stessa maggioranza, soprattutto quella parte che tenta di defilarsi. Per il consigliere di An, primo firmatario dell’interpellanza, sarebbe necessario sciogliere il Consiglio regionale perché non ha rispettato la legge, a norma dell’articolo 126 della Costituzione.
Mario Diana ha illustrato i dati di una tabella, fornita dalla Regione, sullo stato della spesa nei primi cinque mesi del 2008. Una tabella che doveva essere presentata, obbligatoriamente, in Consiglio il 31 marzo ma mai arrivata all’esame dell’Assemblea regionale. Dai dati risulta che a fronte di 8 miliardi e 889 milioni di stanziamenti la Regione ha impegnato appena 2 miliardi e 262 milioni di euro e ha effettuato pagamenti per 1 miliardo e 434 milioni. In alcuni settori i pagamenti effettuati sono inesistenti. Per esempio dalla tabella risulta che l’assessorato all’agricoltura ha effettuato pagamenti per un totale di 1.682 euro (percentuale 0,00%). Dati negativi anche per l’assessorato all’ambiente 0,15%, Pubblica istruzione 0,91%, Turismo 1,12%.
L’on. Diana ha ribadito che Alleanza Nazionale, il cui simbolo non sparisce anche se il partito crede nel Popolo delle Libertà, su questi temi farà una grande battaglia sino alla fine della legislatura. “Peccato – ha concluso – che non ci danno la possibilità di poter discutere in Aula, perché il Consiglio regionale non si riunisce. Forse la maggioranza non si vuole confrontare apertamente su questi drammatici problemi”.
Per Ignazio Artizzu davanti alla situazione in cui versa la Regione c’è da rimanere sbalorditi ed è necessario reagire. Per il capogruppo di AN siamo davanti all’ammistrazione più scellerata e più folle della storia autonomistica della Sardegna. Antonello Liori vede nell’impegno della giunta a non spendere una sorta di ritardo fatto ad “arte” in vista delle prossime elezioni regionali. A questo disegno si aggiunge una totale incapacità politica a programmare. Insomma, un’occasione persa non solo per la giunta regionale e il suo presidente ma per l’intera maggioranza. (R.R.)



INTERPELLANZA DIANA – LIORI – ARTIZZU – MORO – SANNA Matteo sullo Stato della Spesa della Regione


I sottoscritti,

PREMESSO che lo Stato della Spesa della Regione, aggiornato all’8 maggio u.s., evidenzia gravissimi ritardi nella spendita delle risorse stanziate nel bilancio regionale per il 2008;

CONSIDERATO che, dopo quattro mesi di esercizio, gli Assessorati all’Agricoltura, all’Ambiente e alla Pubblica Istruzione hanno un livello di spendita delle risorse inferiore all’1%;

VERIFICATO che il livello medio di spendita della Regione è del 16,11%, fortemente condizionato dagli Assessorati agli Enti Locali e alla Sanità, i quali possono vantare percentuali superiori alla media a causa dell’erogazione del Fondo Unico per gli Enti Locali e dei trasferimenti alle Aziende Sanitarie Locali;

SOTTOLINEATO il livello insoddisfacente di impegno delle risorse stanziate in bilancio, con i picchi negativi degli Assessorati all’Agricoltura e all’Ambiente i quali, a fronte, rispettivamente, di Euro 210.899.688 ed Euro 295.739.850 stanziati, hanno impegnato appena Euro 1.497.004 ed Euro 4.633.504;

VALUTATO che, su Euro 8.889.668.319 complessivamente stanziati nel bilancio 2008, sono stati finora impegnati appena Euro 2.262.633.411, il che rende altamente improbabile il raggiungimento dell’obiettivo del 100% nella spendita delle risorse;

CONSIDERATO ALTRESI’ che si rileva il perdurare del problema dell’elevato monte residui iscritto in bilancio, con particolare riferimento al divario tra le risorse in carico, pari ad Euro 7.227.708.631, e quelle impegnate, pari ad Euro 5.449.547.406, da cui consegue che nel bilancio regionale sono presenti Euro 1.778.161.225 di residui non impegnati, vale a dire risorse immobilizzate che non saranno mai spese;

RAMMENTATA la grave crisi economica in cui versa il tessuto produttivo sardo, alla cui luce si rende necessaria l’accelerazione della spendita delle risorse regionali, indispensabile per il rilancio di tutti i comparti produttivi e dello sviluppo economico della Sardegna;


CHIEDONO DI INTERPELLARE

il Presidente della Regione

affinché riferisca

  • Per quali ragioni, nei primi quattro mesi dell’esercizio 2008, l’impegno e la spendita delle risorse stanziate in bilancio hanno mantenuto i livelli di cui alla premessa;

  • Se il ritardo nella spendita delle risorse è conseguenza di una precisa scelta politica della Giunta regionale mirata all’accumulo di residui da impegnare e spendere nella prossima annualità di bilancio;

  • A quali voci di bilancio si riferiscono le risorse iscritte nel monte residui e non impegnate;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di accelerare la spendita delle risorse, in maniera tale da raggiungere l’obiettivo della spendita totale dei fondi iscritti nel bilancio 2008;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di smaltire l’intero monte residui iscritto nel bilancio 2008;

  • A titolo di mera curiosità, a quale voce di spesa sono riferiti gli Euro 1.682 finora erogati dall’Assessorato all’Agricoltura.

mercoledì, giugno 18, 2008

Bilancio incostituzionale, Soru ripari il danno

E’ accaduto ciò che l’opposizione ha denunciato sin dal primo momento: la finanza creativa del governatore Renato Soru ha provocato lo sconquasso nei conti della Regione”: è il commento del consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, alla notizia del pronunciamento della Corte Costituzionale che ha riconosciuto l’illegittimità dell’anticipazione dei crediti fiscali attuata dalla Regione nel bilancio 2006.

“Il parere della Consulta va ben oltre l’annualità di bilancio oggetto della segnalazione della Corte dei Conti”, spiega Diana, “perché riconosce un principio che è stato violato anche nelle annualità successive: non è consentito iscrivere in bilancio somme che non sono ancora nella disponibilità della Regione. Tale pratica, assai discutibile come abbiamo tante volte sottolineato, è stata utilizzata anche nei bilanci 2007 e 2008, che pertanto devono essere ritenuti illegittimi. Il danno complessivo è di 2 miliardi e mezzo di euro, una cifra astronomica. Per questo, il governatore deve presentarsi immediatamente in Consiglio regionale con le sue proposte per ripianare lo stratosferico buco di bilancio di cui si è reso responsabile, perché sarebbe fin troppo comodo approfittare della legislatura che volge al termine per scaricare su chi verrà dopo di lui la responsabilità di rimettere in sesto i conti della Regione”.

“L’assestamento degli ultimi tre bilanci dovrà essere l’ultimo atto del centrosinistra, che ha sottoscritto la proposta del suo leader, alla guida della Regione”, conclude il consigliere. “L’attuale maggioranza se ne assumerà la responsabilità al cospetto degli elettori, che devono sapere a chi si deve il più colossale deficit mai registrato nel bilancio regionale e decidere di conseguenza se consegnare nuovamente nelle stesse mani le chiavi delle casse di viale Trento”.

martedì, giugno 17, 2008

Oristanese, la Regione salvi la banda larga

Il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, ha presentato un’interrogazione all’Assessore regionale agli Affari generali, Massimo Dadea, per chiedere un intervento della Regione affinché non resti bloccato il completamento della rete a fibre ottiche che dovrebbe consentire anche ai piccoli Comuni dell’Oristanese la connessione Internet a banda larga.

Nell’interrogazione si fa riferimento all’Accordo di Programma sottoscritto l’11 aprile dal governatore Renato Soru e dall’allora Ministro delle Telecomunicazioni, Paolo Gentiloni, che stanziava 22 milioni di euro per il completamento della rete, e al decreto legge n. 93 del maggio scorso, con cui il governo nazionale ha riprogrammato tali risorse indirizzandole ad altri interventi. “Il completamento della rete a fibre ottiche”, si legge nell’interrogazione, “è indispensabile per consentire l’accesso ad Internet a banda larga in tutti i Comuni della Sardegna, condizione necessaria per garantire una reale parità di diritti ai cittadini e alle attività produttive”. L’entrata in vigore del decreto mette a rischio il completamento della rete in 28 Comuni dell’Oristanese: Aidomaggiore, Allai, Assolo, Baratili San Pietro, Bauladu, Bidonì, Boroneddu, Cuglieri, Gonnoscodina, Gonnostramatza, Mogorella, Narbolia, Nughedu Santa Vittoria, Nurachi, Pau, Pompu, Riola Sardo, Ruinas, Samugheo, Sedilo, Senis, Simala, Soddì, Solarussa, Sorradile, Tadasuni, Villa Sant’Antonio e Villa Verde.

Diana chiede a Dadea per quali ragioni i 28 Comuni dell’Oristanese sono rimasti finora esclusi dallo sviluppo della rete a fibre ottiche e cosa la Giunta regionale intende fare per “ottenere da parte del governo nazionale lo stanziamento di nuove risorse per il finanziamento dell’Accordo di Programma” o, in alternativa, per “finanziare con fondi propri il completamento della rete a fibre ottiche”.



INTERROGAZIONE DIANA, con richiesta di risposta scritta, sul rischio che 28 Comuni della Provincia di Oristano restino esclusi dallo sviluppo della rete Internet a banda larga


Il sottoscritto,

PREMESSO che, l’11 aprile u.s., il Presidente della Regione e il Ministro per le Telecomunicazioni hanno sottoscritto un Accordo di Programma finanziato con Euro 22.000.000 e finalizzato al completamento della rete a fibre ottiche in Sardegna;

CONSIDERATO che il completamento della rete a fibre ottiche è indispensabile per consentire l’accesso ad Internet a banda larga in tutti i Comuni della Sardegna, condizione necessaria per garantire una reale parità di diritti ai cittadini e alle attività produttive;

VERIFICATO che, con l’entrata in vigore del D.Lgs. 27 maggio 2008, n. 93, le risorse destinate a finanziare l’Accordo di Programma di cui sopra sono state riprogrammate con finalità diverse;

SOTTOLINEATO che, in conseguenza di tale riprogrammazione, 28 piccoli Comuni della Provincia di Oristano (nella fattispecie: Aidomaggiore, Allai, Assolo, Baratili San Pietro, Bauladu, Bidonì, Boroneddu, Cuglieri, Gonnoscodina, Gonnostramatza, Mogorella, Narbolia, Nughedu Santa Vittoria, Nurachi, Pau, Pompu, Riola Sardo, Ruinas, Samugheo, Sedilo, Senis, Simala, Soddì, Solarussa, Sorradile, Tadasuni, Villa Sant’Antonio, Villa Verde) rischiano di vedersi privati della connessione Internet a banda larga;


CHIEDE DI INTERROGARE

l’Assessore regionale agli Affari generali

affinché riferisca

  • Per quali ragioni i 28 Comuni della Provincia di Oristano citati in premessa sono rimasti finora esclusi dallo sviluppo della rete a fibre ottiche regionale;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di ottenere da parte del governo nazionale lo stanziamento di nuove risorse per il finanziamento dell’Accordo di Programma citato in premessa o, in alternativa, al fine di finanziare con fondi propri il completamento della rete a fibre ottiche.

lunedì, giugno 16, 2008

Comunali, avviso di sfratto per il centrosinistra

Con il risultato delle elezioni comunali di domenica e lunedì, i sardi hanno voluto dare un avviso di sfratto al governatore Renato Soru e al centrosinistra con un anno di anticipo rispetto alla naturale scadenza del 2009, quando si tornerà a votare per la Regione e si potrà finalmente mettere la parola fine su una delle più disastrose legislature nella storia dell’Autonomia”: è il commento dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, al risultato delle elezioni amministrative.

“Il centrodestra si è presentato unito e ha prevalso quasi ovunque”, proseguono i due, “non soltanto nei territori ad esso tradizionalmente favorevoli ma anche nei ‘feudi’ del centrosinistra, come Villacidro e Macomer. L’esaltante risultato delle comunali deve essere visto come un’importante lezione: un centrodestra unito e compatto, aperto al contributo di quelle forze politiche che vogliono condividerne gli obiettivi e i programmi, è in grado di catalizzare il malcontento generato da quattro anni di governo del centrosinistra e di dare ai cittadini le risposte di cui sentono il bisogno”.

“Siamo certi che le nuove amministrazioni comunali di centrodestra sapranno, con la loro azione, rafforzare ulteriormente il radicamento della coalizione nel territorio”, concludono Diana e Liori, “dimostrando che un’alternativa al sistema di potere che ha caratterizzato la tredicesima legislatura regionale è possibile ed è a portata di mano”.

giovedì, giugno 12, 2008

Azienda mista di Sassari, no a Zanaroli

Apprendiamo con una certa preoccupazione le indiscrezioni di stampa secondo cui dovrebbe essere l’emiliano Bruno Zanaroli il nuovo direttore generale dell’Azienda mista Ospedale-Università di Sassari”, dichiarano i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori. “La preoccupazione non discende certo dalla provenienza geografica del manager, anche se continuiamo a chiederci per quali ragioni – o forse sarebbe meglio dire per quali interessi – per l’assunzione di dirigenti e primari nella sanità sarda si continui ad attingere dal medesimo bacino geografico ignorando le professionalità locali, ma dai precedenti professionali non certo positivi avuti da Zanaroli in terra sarda”.

“Nessuno ha dimenticato il periodo trascorso dal dirigente modenese alla guida della Asl di Sassari”, proseguono i due consiglieri, “conclusosi con una vera e propria sollevazione popolare e con le durissime prese di posizione dell’amministrazione provinciale e del consiglio comunale del capoluogo, cui hanno fatto seguito le dimissioni, accompagnate da giustificazioni ai limiti dell’incredibile. Non contenta dell’ignominiosa fine della sua prima avventura sassarese, l’Assessore alla Sanità, Nerina Dirindin, ha pensato bene di premiare Zanaroli con una consulenza da 10 mila euro al mese. Oggi, la Dirindin sarebbe pronta a rispedirlo a Sassari, dove evidentemente, secondo l’Assessore, non ha ancora fatto danni a sufficienza”.

“Siamo convinti che Zanaroli abbia già incassato dalla Regione una quantità di denaro ben più consistente della professionalità dimostrata”, concludono Diana e Liori, “e che pertanto, anziché affidargli nuovi incarichi, sia giunto il momento di dargli il benservito. E’ ora che nella sanità sarda si comincino a gestire con oculatezza le risorse finanziarie e a tagliare gli sprechi, a cominciare dalle laute prebende elargite dalla Dirindin alla pletora di consulenti, dirigenti e primari importati dal continente a spese e a danno dei sardi, intesi nell’un caso come contribuenti e nell’altro come utenti del sistema sanitario”.

mercoledì, giugno 11, 2008

Programma Ritornare A Casa, tempi inaccettabili per i malati terminali

I consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, hanno presentato un’interrogazione all’Assessore regionale alla Sanità, Nerina Dirindin, sul programma Ritornare A Casa, chiedendo l’istituzione di un percorso preferenziale per i progetti di assistenza rivolti ai malati terminali. Il lungo iter che caratterizza la predisposizione e l’approvazione dei progetti risulta infatti incompatibile con le loro condizioni di salute, tanto che si sono già verificati casi di pazienti deceduti mentre attendevano che le loro pratiche venissero esaminate.

Il programma sperimentale Ritornare A Casa, finalizzato a favorire il rientro in famiglia di persone ricoverate in strutture residenziali a carattere sociosanitario, è stato istituito con il maxicollegato alla finanziaria regionale per il 2006 e ha durata triennale. Le relative linee di indirizzo, adottate dalla Giunta regionale nell’ottobre dello stesso anno, hanno stabilito che il programma viene attuato per mezzo di progetti personalizzati che coinvolgono il malato, la famiglia, gli operatori socio-sanitari ed eventualmente le associazioni di volontariato. Nello scorso mese di febbraio, l’esecutivo ha stanziato ulteriori fondi per finanziare il programma, da utilizzare prioritariamente per i progetti rivolti a persone dimesse dalle strutture socio-assistenziali, affette da gravi patologie degenerative, malate terminali o che si trovano in grave stato di demenza.

Il percorso di predisposizione e finanziamento dei progetti è piuttosto complesso: ricevuta la domanda, il Comune di residenza dell’assistito ne dà comunicazione all’Asl competente e ha 30 giorni di tempo per predisporre il progetto, dopo di che ha altri 30 giorni per trasmetterlo all’Assessorato alla Sanità. Qualora entro 60 giorni dalla presentazione della domanda il progetto non fosse ancora pronto, la famiglia dell’assistito può rivolgersi direttamente all’Assessorato per accelerare i tempi. L’Assessorato, dal canto suo, ha 30 giorni di tempo per approvare o respingere il progetto, dopo di che il Comune ha ulteriori 30 giorni per comunicare all’Assessorato la data di partenza. Ma non basta, perché, si legge nell’interrogazione, “la realizzazione del progetto può richiedere l’esecuzione di importanti modifiche all’abitazione interessata, in particolare per la rimozione delle barriere architettoniche, e la fornitura, da parte dell’azienda sanitaria locale, di attrezzatura e personale specializzato, con ulteriore dilatazione dei tempi”.

Una tempistica che “non è compatibile con le condizioni di salute e con le aspettative di vita di persone malate in fase terminale”, tant’è che è già accaduto, nel Comune di Monserrato, che su tre domande riguardanti malati terminali presentate tra febbraio e marzo di quest’anno, tutte e tre non hanno ancora avuto risposta. Due dei tre pazienti sono deceduti ed il terzo, affetto da sclerosi laterale amiotrofica, è ancora in attesa. Ciò dimostra “l’inadeguatezza dell’attuale percorso di approvazione e attuazione dei progetti, eccessivamente lungo e farraginoso” e che “non prevede un reale coinvolgimento né della famiglia dell’assistito, né dell’amministrazione comunale interessata”.

Liori e Diana chiedono dunque alla Dirindin che la Giunta regionale si attivi per “rendere più rapide le procedure di elaborazione e valutazione dei progetti”, “prevedendo un maggiore coinvolgimento ed una più puntuale informazione dei proponenti e delle amministrazioni comunali interessate”, e per “stabilire un percorso preferenziale da applicare ai progetti relativi a malati in fase terminale, compatibilmente con le loro esigenze di assistenza e le loro aspettative di vita”.



INTERROGAZIONE LIORI – DIANA, con richiesta di risposta scritta, sui tempi di attuazione del programma Ritornare A Casa


I sottoscritti,

PREMESSO che

  • L’art. 17, comma 1, della L.R. 11 maggio 2006, n. 4, ha istituito un programma sperimentale triennale denominato Ritornare A Casa, finalizzato “a favorire il rientro nella famiglia e nella comunità di appartenenza di persone attualmente inserite in strutture residenziali a carattere sociale e/o sanitario, superare la istituzionalizzazione e promuovere la permanenza nel proprio domicilio”;

  • Il programma è stato successivamente reso attuativo con l’approvazione delle relative linee di indirizzo, avvenuta con Del. n. 42/11 del 4 ottobre 2006;

  • Il programma viene attuato attraverso il finanziamento, da parte dell’Assessorato regionale alla Sanità, di progetti personalizzati che stabiliscono l’intesa assistenziale-terapeutica tra la persona interessata, la famiglia, gli operatori sociali e sanitari oltre che, eventualmente, gli organismi di solidarietà e di volontariato;

CONSIDERATO che

  • Con Del. n. 8/9 del 5 febbraio 2008, la Giunta regionale ha destinato al programma Ritornare A Casa ulteriori risorse pari a Euro 5.000.000, provenienti dal Fondo Regionale per la Non Autosufficienza ed aggiuntivi rispetto agli Euro 5.000.000 stanziati dalla L.R. n. 4/2006;

  • Tali risorse sono destinate prioritariamente al finanziamento di progetti rivolti a persone che:

a) sono state dimesse da strutture residenziali a carattere sociale e/o sanitario;

b) sono affette da gravi patologie degenerative, in particolare da sclerosi laterale amiotrofica (SLA);

c) si trovano nella fase terminale della loro vita;

d) si trovano in grave stato di demenza, ossia persone alle quali l’unità di valutazione territoriale (UVT) competente ha attribuito un punteggio non inferiore a 3 sulla base della scala CDR (clinical dementia rating scale);


SOTTOLINEATO che

  • L’iter procedurale per l’attivazione dei progetti personalizzati prevede i seguenti passaggi:

a) ricevuta la domanda di predisposizione del progetto personalizzato, il Comune ne dà comunicazione all’azienda sanitaria locale competente per territorio e all’amministrazione regionale;

b) entro 30 giorni dal ricevimento della domanda, il Comune attiva la procedura per la predisposizione del progetto, coinvolgendo tutti i soggetti, anche non istituzionali, che possono collaborare alla sua riuscita;

c) entro i 30 giorni successivi, il progetto viene trasmesso dal Comune al competente servizio della Direzione Generale delle Politiche Sociali;

d) qualora, nei 60 giorni successivi alla presentazione della domanda di predisposizione del progetto, il Comune non abbia ancora predisposto il progetto, l’interessato può rivolgersi direttamente all’Amministrazione regionale, la quale si attiva per accelerare la procedura e garantire una risposta adeguata;

e) il Servizio, entro 30 giorni dal ricevimento del progetto personalizzato, valutati i contenuti del documento e verificato il rispetto dei requisiti, determina l’ammissione al finanziamento o esprime un rifiuto motivato;

f) ricevuta la comunicazione di concessione del finanziamento, il Comune comunica al Servizio, entro 30 giorni, la data di avvio del progetto;

  • La realizzazione del progetto può richiedere l’esecuzione di importanti modifiche all’abitazione interessata, in particolare per la rimozione delle barriere architettoniche, e la fornitura, da parte dell’azienda sanitaria locale, di attrezzatura e personale specializzato, con ulteriore dilatazione dei tempi;

  • Come si può facilmente evincere, la tempistica testé riportata non è compatibile con le condizioni di salute e con le aspettative di vita di persone malate in fase terminale;

VERIFICATO che

  • E’ accaduto nel Comune di Monserrato che, su tre domande presentate da malati terminali nel periodo tra febbraio e marzo scorsi, nessuna abbia ancora avuto risposta;

  • Due dei tre richiedenti sono nel frattempo deceduti, senza poter usufruire delle opportunità offerte dal progetto;

  • Il terzo richiedente è affetto da SLA e dovrebbe pertanto usufruire delle risorse stanziate con la delibera approvata dall’esecutivo regionale nello scorso mese di febbraio;

VALUTATO che

  • Quanto accaduto a Monserrato dimostra l’inadeguatezza dell’attuale percorso di approvazione e attuazione dei progetti, eccessivamente lungo e farraginoso;

  • Il percorso di approvazione dei progetti non prevede un reale coinvolgimento né della famiglia dell’assistito, né dell’amministrazione comunale interessata, le quali, una volta presentato il progetto, non hanno alcun dialogo con l’Amministrazione regionale e si trovano ad attendere per un tempo insostenibile che la loro proposta venga finanziata o respinta;


CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale alla Sanità

affinché riferisca

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di rendere più rapide le procedure di elaborazione e valutazione dei progetti relativi al programma Ritornare A Casa, prevedendo un maggiore coinvolgimento ed una più puntuale informazione dei proponenti e delle amministrazioni comunali interessate, non soltanto nella fase di elaborazione ma anche in quella di valutazione;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di stabilire un percorso preferenziale da applicare ai progetti relativi a malati in fase terminale, compatibilmente con le loro esigenze di assistenza e le loro aspettative di vita.

venerdì, giugno 06, 2008

Rifiuti campani radioattivi? Morittu faccia chiarezza

E’ possibile che anche al Tecnocasic, come è accaduto ad Amburgo, siano arrivati dalla Campania rifiuti radioattivi? E se ciò dovesse accadere, l’impianto di Macchiareddu è attrezzato per il loro smaltimento? Lo chiedono i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, in un’interrogazione urgente all’Assessore all’Ambiente, Cicito Morittu, che sarà depositata il prossimo lunedì.

“A partire dallo scorso mese di gennaio”, ricordano i due consiglieri, “l’inceneritore del consorzio Tecnocasic ha smaltito un quantitativo di rifiuti solidi urbani non pericolosi provenienti dalla Campania stimabile in 4.400 tonnellate”. Oggi, “le autorità della città di Amburgo, in Germania, hanno sospeso lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani non pericolosi provenienti dalla Campania in seguito alla rilevazione di tracce di radioattività superiori ai valori ambientali” e “la società tedesca che gestisce lo smaltimento dei rifiuti campani è dovuta ricorrere all’utilizzo di procedure ed impianti specifici per il trattamento dei rifiuti radioattivi”. Diana e Liori fanno notare che “l’importazione e lo smaltimento di rifiuti radioattivi, se effettuati in assenza di precauzioni specifiche come potrebbe avvenire qualora tali rifiuti venissero trattati come rifiuti solidi urbani non pericolosi, esporrebbe ad un grave pericolo la salute della popolazione e, in particolare, degli operatori dell’impianto di trattamento”.

I due chiedono dunque a Morittu di riferire “quali sono i livelli di radioattività riscontrati nei rifiuti solidi urbani non pericolosi provenienti dalla Campania finora smaltiti dall’inceneritore del consorzio Tecnocasic e se sono stati riscontrati livelli di radioattività superiori a quelli presenti nell’ambiente in condizioni naturali”, “se, negli atti siglati dalla Regione con il Commissario governativo delegato per l’emergenza rifiuti, sono previste procedure specifiche da attuare in caso di superamento dei livelli ambientali di radioattività e, in particolare, se in tal caso è prevista la decadenza degli atti che legittimano l’importazione dei rifiuti” e “quali misure sono previste, nel caso in cui dovessero essere riscontrati livelli di radioattività superiori ai valori ambientali, per lo smaltimento dei rifiuti in condizioni di sicurezza”. Inoltre, Diana e Liori chiedono “a quanto ammonta l’esatto quantitativo di rifiuti solidi urbani non pericolosi provenienti dalla Campania smaltiti dall’inceneritore del consorzio Tecnocasic” e “qual è il quantitativo complessivo di rifiuti provenienti dalla Campania che la Regione si è impegnata a smaltire negli impianti presenti sul proprio territorio”.



INTERROGAZIONE URGENTE DIANA – LIORI, con richiesta di risposta scritta, sulla possibilità che in Sardegna vengano smaltiti rifiuti radioattivi provenienti dalla Campania


I sottoscritti,

PREMESSO che, a partire dallo scorso mese di gennaio, l’inceneritore del consorzio Tecnocasic ha smaltito un quantitativo di rifiuti solidi urbani non pericolosi provenienti dalla Campania stimabile in 4.400 tonnellate, in seguito ad accordi che sarebbero stati siglati dal Presidente della Regione con il Commissario governativo delegato per l’emergenza rifiuti;

CONSIDERATO che, a quanto si apprende dagli organi di informazione, le autorità della città di Amburgo, in Germania, hanno sospeso lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani non pericolosi provenienti dalla Campania in seguito alla rilevazione di tracce di radioattività superiori ai valori ambientali;

PRECISATO che la società tedesca che gestisce lo smaltimento dei rifiuti campani è dovuta ricorrere all’utilizzo di procedure ed impianti specifici per il trattamento dei rifiuti radioattivi;

RAMMENTATO che l’importazione e lo smaltimento di rifiuti radioattivi, se effettuati in assenza di precauzioni specifiche come potrebbe avvenire qualora tali rifiuti venissero trattati come rifiuti solidi urbani non pericolosi, esporrebbe ad un grave pericolo la salute della popolazione e, in particolare, degli operatori dell’impianto di trattamento;


CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale all’Ambiente

affinché riferisca

  • Quali sono i livelli di radioattività riscontrati nei rifiuti solidi urbani non pericolosi provenienti dalla Campania finora smaltiti dall’inceneritore del consorzio Tecnocasic e se sono stati riscontrati livelli di radioattività superiori a quelli presenti nell’ambiente in condizioni naturali;

  • Se, negli atti siglati dalla Regione con il Commissario governativo delegato per l’emergenza rifiuti, sono previste procedure specifiche da attuare in caso di superamento dei livelli ambientali di radioattività e, in particolare, se in tal caso è prevista la decadenza degli atti che legittimano l’importazione dei rifiuti;

  • Quali misure sono previste, nel caso in cui dovessero essere riscontrati livelli di radioattività superiori ai valori ambientali, per lo smaltimento dei rifiuti in condizioni di sicurezza;

  • A quanto ammonta l’esatto quantitativo di rifiuti solidi urbani non pericolosi provenienti dalla Campania smaltiti dall’inceneritore del consorzio Tecnocasic;

  • Qual è il quantitativo complessivo di rifiuti provenienti dalla Campania che la Regione si è impegnata a smaltire negli impianti presenti sul proprio territorio.

giovedì, giugno 05, 2008

Piano di Sviluppo Rurale 2000/2006, ritardi inaccettabili nelle graduatorie

I consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, hanno presentato un’interrogazione all’Assessore regionale all’Agricoltura, Francesco Foddis, per chiedere notizia di diversi bandi relativi al Piano di Sviluppo Rurale 2000/2006, pubblicati a partire dall’aprile del 2005 e a tutt’oggi non ancora esitati.

Il Piano, ricordano i due consiglieri, “prevede diverse misure ed azioni per il sostegno finanziario all’economia sarda”. Purtroppo, però, “a partire dal mese di aprile del 2005, sono stati pubblicati diversi bandi relativi a misure ed azioni del Piano” che, “stando alle informazioni reperibili sul sito Internet istituzionale della Regione, risultano attualmente in fase di svolgimento, vale a dire non sono stati ancora esitati”. I due sottolineano inoltre che “il comparto agricolo sardo attraversa una situazione di grave crisi e che pertanto i finanziamenti previsti nel Piano di Sviluppo Rurale sono particolarmente attesi dalle aziende che sperano possano risultare determinanti per il loro rilancio”.

Liori e Diana chiedono a Foddis di riferire per quali ragioni ben sei bandi, pubblicati a partire dal 29 aprile 2005, tra i quali tutti quelli relativi al miglioramento del benessere degli animali, non risultano ancora esitati. Gli interroganti chiedono poi “entro quale data si prevede siano esitati i bandi”, “se le procedure di esame delle domande di finanziamento presentate sono realmente in corso o se devono ancora avere inizio” e “come si intende procedere nel caso di domande di finanziamento che dovessero richiedere integrazioni, anche alla luce del lungo tempo già trascorso dalla presentazione delle domande”. Infine, i due chiedono a Foddis un impegno “al fine di garantire che tutti i bandi relativi a finanziamenti alle aziende del comparto agricolo vengano esitati in tempi ragionevoli”.



INTERROGAZIONE LIORI – DIANA, con richiesta di risposta scritta, sui ritardi nell’elaborazione delle graduatorie dei bandi relativi al Piano di Sviluppo Rurale 2000/2006


I sottoscritti,

PREMESSO che il Piano di Sviluppo Rurale 2000/2006 prevede diverse misure ed azioni per il sostegno finanziario all’economia sarda;

CONSIDERATO che, a partire dal mese di aprile del 2005, sono stati pubblicati diversi bandi relativi a misure ed azioni del Piano di Sviluppo Rurale 2000/2006 e che tali bandi, stando alle informazioni reperibili sul sito Internet istituzionale della Regione, risultano attualmente in fase di svolgimento, vale a dire non sono stati ancora esitati;

SOTTOLINEATO che il comparto agricolo sardo attraversa una situazione di grave crisi e che pertanto i finanziamenti previsti nel Piano di Sviluppo Rurale 2000/2006 sono particolarmente attesi dalle aziende che sperano possano risultare determinanti per il loro rilancio;

CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale all’Agricoltura

affinché riferisca

  • Per quali ragioni non risultano ancora esitati i seguenti bandi, relativi al Piano di Sviluppo Rurale 2000/2006:

    a) Misura F – Azione ‘Introduzione e/o mantenimento dei metodi di zootecnia biologica e dei metodi di coltivazione biologica’ – Conferma impegno iniziale per l’anno 2005, pubblicato il 29 aprile 2005;

    b) Misura E – Azione ‘Zone svantaggiate e zone soggette a vincoli ambientali’ per l’anno 2005, pubblicato il 19 maggio 2005;

    c) Misura F – Azione ‘Miglioramento del benessere degli animali’ per l’anno 2006 e Misura F – Azione ‘Introduzione e/o mantenimento dei metodi di zootecnia biologica e dei metodi di coltivazione biologica’ – Conferma impegno iniziale per l’anno 2006, pubblicato il 23 marzo 2006;

    e) Misura E – Azione ‘Zone svantaggiate e zone soggette a vincoli ambientali’ per l’anno 2006, pubblicato il 20 aprile 2006;

    f) Misura F – Azioni ‘Miglioramento del benessere degli animali’ e ‘Introduzione e/o mantenimento dei metodi di zootecnia biologica e dei metodi di coltivazione biologica’ - Conferma impegno iniziale per l’anno 2007, pubblicato il 27 maggio 2007;

  • Entro quale data si prevede siano esitati i bandi di cui sopra;

  • Se le procedure di esame delle domande di finanziamento presentate sono realmente in corso o se devono ancora avere inizio;

  • Come si intende procedere nel caso di domande di finanziamento che dovessero richiedere integrazioni, anche alla luce del lungo tempo già trascorso dalla presentazione delle domande;

  • Quali misure intende adottare al fine di garantire che tutti i bandi relativi a finanziamenti alle aziende del comparto agricolo vengano esitati in tempi ragionevoli.

mercoledì, giugno 04, 2008

Caro gasolio, la Regione non lasci soli i pescatori

La Regione non faccia mancare la sua presenza al fianco dei pescatori sardi che partecipano alle proteste contro il caro gasolio”: i consiglieri di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, lanciano un appello affinché viale Trento si impegni per tutelare uno dei più importanti comparti dell’economia isolana quale è quello della pesca. “La Giunta regionale si attivi immediatamente in tutte le sedi istituzionali per cercare di ottenere la riduzione del prezzo del carburante necessaria a tenere in vita la pesca in Sardegna, che altrimenti si troverà costretta a chiudere i battenti con conseguenze drammatiche dal punto di vista economico e occupazionale”.

“L’esecutivo regionale, però, può fare di più, intervenendo con mezzi finanziari straordinari a sostegno di un settore che attraversa una crisi di tale gravità, in modo da compensare le spese insostenibili cui i pescatori sono chiamati a causa del prezzo del petrolio ormai fuori controllo”, proseguono e concludono i due consiglieri. “Ribadiamo la nostra solidarietà ai pescatori e ci accingiamo, domani stesso, ad investire del problema il Consiglio regionale, che non può esimersi dall’affrontare una situazione così drammatica per l’intera società sarda”.

martedì, giugno 03, 2008

Continuità territoriale, disagi sulla tratta Cagliari-Firenze

Per quale ragione gli ATR 42 Meridiana in servizio sulla tratta Cagliari-Firenze non possono viaggiare a pieno carico e vengono lasciati dei sedili vuoti mentre ci sono passeggeri che non trovano posto a bordo? Lo chiedono i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, in un’interrogazione all’Assessore regionale ai Trasporti, Sandro Broccia.

Meridiana, riferiscono i due consiglieri nell’interrogazione, copre la tratta Cagliari-Firenze, che gestisce in regime di continuità territoriale, con aerei ATR 42, normalmente in grado di trasportare circa 50 passeggeri. “Per ragioni non precisate ma che sarebbero legate a problemi di peso dei velivoli”, scrivono Diana e Liori, “il numero di passeggeri ammesso a bordo è sensibilmente inferiore a quello massimo previsto e sarebbe determinato di volta in volta in base al peso del bagaglio trasportato”. Inoltre, “Meridiana non consente di recare bagaglio a mano su tali aerei, tanto che i carichi classificati come bagaglio a mano vengono caricati nella stiva, il che comporta un ulteriore disagio per i passeggeri”. “La tratta”, prosegue l’interrogazione, “è particolarmente utilizzata dai passeggeri sardi, come dimostra il fatto che vengono effettuati ben tre voli giornalieri sia in andata che in ritorno, anche per la presenza di numerosi studenti fuori sede iscritti alle facoltà universitarie con sede a Firenze” e Meridiana “è dotata di mezzi più adeguati ad una tratta tanto frequentata, quali gli MD 82 e gli A319-112 già utilizzati per le altre tratte nazionali”.

I due firmatari chiedono “per quali ragioni non è possibile trasportare sugli ATR 42 Meridiana in servizio sulla tratta Cagliari-Firenze il numero massimo di passeggeri previsto per tale tipo di aerei” e perché “il bagaglio a mano viene trasportato nella stiva”. Inoltre, Diana e Liori chiedono alla Giunta regionale di impegnarsi “affinché la compagnia aerea Meridiana utilizzi, per i voli in continuità territoriale sulla tratta Cagliari-Firenze, mezzi adeguati all’elevato numero di passeggeri trasportato ed in grado di garantire il servizio in piena efficienza e sicurezza”.



INTERROGAZIONE DIANA – LIORI, con richiesta di risposta scritta, sui mezzi aerei utilizzati sulla tratta Cagliari-Firenze in regime di continuità territoriale


I sottoscritti,

PREMESSO che la tratta aerea Cagliari-Firenze è gestita in regime di continuità territoriale dalla compagnia aerea Meridiana;

CONSIDERATO che Meridiana impiega su tale tratta aerei del tipo ATR 42, normalmente in grado di trasportare circa 50 passeggeri;

VERIFICATO che, per ragioni non precisate ma che sarebbero legate a problemi di peso dei velivoli, il numero di passeggeri ammesso a bordo è sensibilmente inferiore a quello massimo previsto e sarebbe determinato di volta in volta in base al peso del bagaglio trasportato;

AGGIUNTO che Meridiana non consente di recare bagaglio a mano su tali aerei, tanto che i carichi classificati come bagaglio a mano vengono caricati nella stiva, il che comporta un ulteriore disagio per i passeggeri;

SOTTOLINEATO che la tratta è particolarmente utilizzata dai passeggeri sardi, come dimostra il fatto che vengono effettuati ben tre voli giornalieri sia in andata che in ritorno, anche per la presenza di numerosi studenti fuori sede iscritti alle facoltà universitarie con sede a Firenze;

VALUTATO che la compagnia aerea Meridiana è dotata di mezzi più adeguati ad una tratta tanto frequentata, quali gli MD 82 e gli A319-112 già utilizzati per le altre tratte nazionali;


CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale ai Trasporti

affinché riferisca

  • Per quali ragioni non è possibile trasportare sugli ATR 42 Meridiana in servizio sulla tratta Cagliari-Firenze il numero massimo di passeggeri previsto per tale tipo di aerei;

  • Per quali ragioni, su tali aerei, il bagaglio a mano viene trasportato nella stiva;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare affinché la compagnia aerea Meridiana utilizzi, per i voli in continuità territoriale sulla tratta Cagliari-Firenze, mezzi adeguati all’elevato numero di passeggeri trasportato ed in grado di garantire il servizio in piena efficienza e sicurezza.