mercoledì, gennaio 30, 2008

Blocco dell’esportazione di bovini, intervenga subito l’assessore Dirindin

C’è grande preoccupazione tra gli allevatori sardi per il blocco della movimentazione di bovini verso il continente, dovuto all’indisponibilità sul territorio isolano dei vaccini per la blue tongue, sierotipi 2 e 3. E’ necessario che l’Assessore regionale alla Sanità, Nerina Dirindin, si attivi immediatamente per risolvere una situazione che rischia di arrecare danni gravissimi al comparto, di fatto tagliato fuori dalla possibilità di esportare il bestiame”, denunciano i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori.

“La soluzione è relativamente semplice”, spiegano i due consiglieri. “I vaccini per i sierotipi 2 e 3 non sono esauriti ma soltanto scaduti. Con un’operazione che viene fatta abitualmente, dal momento che raramente il superamento della data di scadenza comporta l’immediata compromissione dell’agente vaccinale, l’Assessorato dovrebbe inviare i vaccini all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo affinché siano rititolati, vale a dire affinché siano esaminati e, sulla base del loro stato di conservazione, sia calcolata una nuova data di scadenza”.

“Come si può vedere”, concludono Diana e Liori, “si tratta di un’operazione semplice e di assoluta routine, che se fosse stata effettuata per tempo avrebbe permesso di evitare il blocco delle esportazioni. Auspichiamo che l’Assessore si attivi immediatamente per risolvere il problema e consentire nuovamente la movimentazione del bestiame”.

martedì, gennaio 29, 2008

Finanziaria, necessario uno stop

Alla luce di quanto sta accadendo in Terza Commissione durante l’esame preliminare degli emendamenti e del parere negativo espresso dalle forze sindacali, si rende quanto mai necessario interrompere l’iter della legge finanziaria affinché la proposta presentata dalla Giunta regionale possa essere riscritta”, dichiarano i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori. “Se ciò non dovesse accadere, la Sardegna pagherà un prezzo pesante per il fallimento politico del centrosinistra, che non si dimostra capace di dare delle risposte ai bisogni della società isolana”.

“La richiesta di ritirare il disegno di legge per ripresentarlo dopo una seria fase di concertazione con le parti sociali è tutt’altro che strumentale e anzi è ispirata principalmente dalle difficoltà che lo stesso esecutivo sta mostrando alla vigilia delle prime votazioni sulla manovra”, spiegano i due consiglieri. “In Commissione si è assistito a un fatto a dir poco inusuale, che va ben oltre le regole del rapporto tra istituzioni democratiche. Mentre gli emendamenti a tutti gli altri articoli sono già stati ordinati e numerati dagli uffici e consegnati ai consiglieri, quelli all’articolo 3, sul personale della Regione e sul contenimento delle spese istituzionali, risultano dispersi, non si sa dove, né perché. La Giunta non avrebbe ancora terminato di preparare i propri emendamenti. Peccato che il termine per la loro presentazione sia scaduto alle 10 di questa mattina, termine che è stato applicato perentoriamente ai consiglieri ma che evidentemente può essere interpretato in modo a dir poco elastico a vantaggio dell’esecutivo”.

“A dimostrare ulteriormente quanto la finanziaria sia inadeguata a risolvere le emergenze dell’Isola, giunge il parere negativo dei sindacati sugli emendamenti della Giunta”, concludono Diana e Liori. “Di un simile pronunciamento non si può non tener conto. Scaduto il termine per presentare le proposte di modifica, la strada per rimettere mano alla finanziaria è una sola: ritirare il disegno di legge e riscriverlo da cima a fondo. Se il governatore Renato Soru e il suo esecutivo non dovessero prendere tale decisione, il centrodestra si impegnerà a farsi carico in Aula delle proposte avanzate dai sindacati, dalle organizzazioni di categoria e dagli enti locali, per cercare di dare loro, ma soprattutto ai sardi, le risposte di cui hanno bisogno”.

venerdì, gennaio 25, 2008

Il Consiglio regionale si esprima sull’imminente blocco del trasporto merci su rotaia

La coalizione di centrodestra in Consiglio regionale presenterà all’inizio della prossima settimana una mozione urgente, con richiesta di convocazione straordinaria dell’Assemblea, per discutere dell’imminente disimpegno di Trenitalia dal trasporto merci su rotaia da e per la Sardegna e sul previsto trasferimento in altra sede degli scali ferroviari merci e passeggeri della città di Cagliari. Primo firmatario della mozione è il consigliere di Alleanza Nazionale, Mario Diana.

La mozione fa riferimento alla decisione comunicata da Trenitalia, che a partire dal 1 aprile non effettuerà più il collegamento merci da e per la Sardegna. Una decisione in controtendenza rispetto agli obiettivi della Regione, che nello schema di Piano regionale dei trasporti adottato dalla Giunta regionale nell’agosto scorso prevede il riequilibrio modale del trasporto merci, oggi sbilanciato a favore del trasporto su strada “più costoso e inquinante”, e che prevede ingenti investimenti per il rinnovo del parco macchine ferroviario per quanto riguarda il trasporto pubblico di passeggeri, la cui competenza sarà trasferita a breve dallo Stato alla Regione. Lo stop al traghetto che trasporta i vagoni merci “avrà ripercussioni pesanti sul tessuto economico isolano: le imprese che operano nello smistamento delle merci che giungono nell’Isola su rotaia sono destinate alla chiusura con evidenti ricadute sul versante occupazionale (si prevede la perdita di non meno di 300 posti di lavoro), le imprese sarde che necessitano di trasportare materiali e prodotti da e per il continente vedranno incrementare i costi del trasporto e anche i prezzi al dettaglio dei prodotti venduti sul mercato isolano subiranno aumenti generalizzati”. La mozione fa inoltre riferimento alla comunicazione giunta alle imprese che operano nello scalo merci di Cagliari, le cui attività dovrebbero essere trasferite a partire dal 1 febbraio nello scalo di Elmas, che non risulta dotato delle infrastrutture necessarie, né della viabilità adeguata al traffico di mezzi pesanti su gomma per la distribuzione a breve raggio delle merci.

L’opposizione chiede al Presidente della Regione, Renato Soru, e all’Assessore regionale ai Trasporti, Sandro Broccia, di riferire se nei recenti incontri avuti con i vertici di Trenitalia si è discusso dell’imminente cessazione del trasporto merci da e per la Sardegna, se hanno condiviso la decisione e se è confermato l’obiettivo del riequilibrio modale del trasporto merci a favore del trasporto su rotaia. Inoltre, chiede se sono confermati l’imminente chiusura dello scalo merci di Cagliari e il trasferimento delle attività ad Elmas, se è vero che il piazzale dello scalo merci sarebbe stato acquistato da un privato, se la Regione è stata contattata affinché l’area potesse essere trasferita al patrimonio regionale, quali possibilità di sviluppo urbanistico sono consentite nel piazzale e cosa si intende fare per dotare lo scalo di Elmas delle infrastrutture e dei servizi necessari a operare come scalo merci in sostituzione di quello del capoluogo. Si chiedono poi notizie relativamente allo scalo passeggeri di Cagliari: se è vero che dovrebbe essere trasferito in un’area intorno a viale Trieste, se l’area è già stata individuata e chi ne è proprietario, se la Regione è stata interpellata riguardo tale trasferimento e come si prevede di utilizzare la storica stazione di via Sassari una volta attivato il nuovo scalo.

Il centrodestra chiede che la Giunta si attivi presso il governo nazionale e Trenitalia affinché non solo non si arrivi alla cessazione del servizio di trasporto merci su rotaia da e per la Sardegna ma affinché esso sia potenziato; che si attivi, anche d’intesa con il governo nazionale, per riconoscere la continuità territoriale per le merci, con misure atte a ridurre i costi che privilegino il trasporto su rotaia e che assuma iniziative concrete finalizzate al riequilibrio modale del trasporto merci come previsto dal Piano regionale dei trasporti. Inoltre, chiede che l’esecutivo si attivi per evitare la chiusura dello scalo merci di Cagliari, se necessario acquistando il piazzale; qualora non fosse possibile, che sia realizzato un nuovo scalo merci nel territorio del Comune di Cagliari, in un’area da individuare d’intesa con l’amministrazione comunale. Infine, la minoranza chiede che lo scalo passeggeri sia mantenuto nella stazione di via Sassari e che sia attivata l’interconnessione con la stazione Arst di piazza Matteotti e con il porto.



MOZIONE DIANA – ARTIZZU – LA SPISA – CAPELLI – VARGIU – LADU – LIORI – MORO – SANNA Matteo – RASSU – LOMBARDO – CONTU – LICANDRO – SANJUST – PILERI – PETRINI – AMADU – CHERCHI Oscar – RANDAZZO Vittorio – CAPPAI – RANDAZZO Alberto – CUCCU Franco Ignazio – MILIA – PISANO – CASSANO – DEDONI – MURGIONI – GALLUS – FLORIS Mario – FARIGU, con richiesta di convocazione straordinaria del Consiglio regionale ai sensi dei commi 2 e 3 dell’art. 54 del Regolamento consiliare, sul trasporto merci in Sardegna.


PREMESSO che

  • Tra gli obiettivi previsti dallo schema di Piano regionale dei trasporti adottato dalla Giunta regionale con Del. n. 30/44 del 2 agosto 2007 figura il riequilibrio modale del trasporto merci in Sardegna, nel quale oggi si rileva il netto predominio del trasporto su strada, più costoso e inquinante, rispetto a quello su rotaia;

  • Il Presidente della Regione e l’Assessore regionale ai Trasporti hanno recentemente raggiunto un accordo con il governo nazionale affinché tutte le competenze relative al trasporto pubblico locale, compreso quello ferroviario gestito da Trenitalia, siano trasferite alla Regione con un decreto legge di prossima approvazione;

  • Contestualmente a tale accordo, il Presidente della Regione e l’Assessore regionale ai Trasporti hanno annunciato ingenti investimenti nel settore ferroviario, in particolare per quanto riguarda il rinnovo totale del parco macchine operante nel trasporto pubblico di passeggeri;


CONSIDERATO che

  • Nei giorni scorsi, Trenitalia ha comunicato che l’unico collegamento navale merci su rotaia operante da e per la Sardegna cesserà il 1 aprile p.v.;

  • A partire da tale data, per le imprese sarde non sarà più possibile avvalersi del trasporto merci su rotaia e l’intero traffico merci della Sardegna sarà dirottato su strada;

  • Tale decisione avrà ripercussioni pesanti sul tessuto economico isolano: le imprese che operano nello smistamento delle merci che giungono nell’Isola su rotaia sono destinate alla chiusura con evidenti ricadute sul versante occupazionale (si prevede la perdita di non meno di 300 posti di lavoro), le imprese sarde che necessitano di trasportare materiali e prodotti da e per il continente vedranno incrementare i costi del trasporto e anche i prezzi al dettaglio dei prodotti venduti sul mercato isolano subiranno aumenti generalizzati;


SOTTOLINEATO che

  • La decisione assunta da Trenitalia pone fine a un lungo processo di ridimensionamento del servizio di trasporto merci su rotaia da e per la Sardegna;

  • Il numero dei traghetti operanti sulle rotte da e per l’Isola si è ridotto da sei fino all’unico mezzo attualmente operativo;

  • Dei dodici scali merci esistenti nella rete ferroviaria regionale, nove sono già stati chiusi e i tre restanti lo saranno in conseguenza del disimpegno di Trenitalia dall’attività di trasporto merci su rotaia;


VERIFICATO che

  • Alle imprese che operano presso lo scalo merci di Cagliari è stato comunicato che, a decorrere dal 1 febbraio p.v., lo scalo sarà chiuso e le attività che vi vengono svolte saranno trasferite presso lo scalo di Elmas;

  • A tutt’oggi, non risulta che lo scalo di Elmas sia dotato delle infrastrutture necessarie allo svolgimento delle attività attualmente in essere presso lo scalo merci di Cagliari, né della viabilità adeguata al traffico di mezzi pesanti su gomma per la distribuzione a breve raggio delle merci smistate o da smistare presso lo scalo;

  • La Regione ha in previsione la realizzazione di importanti progetti di natura immobiliare in aree prossime al piazzale dello scalo merci di Cagliari, come il polo degli uffici regionali che dovrebbe sorgere tra viale Trento, viale Trieste e via San Paolo, e il campus universitario che si sta progettando nell’ex semoleria di viale La Plaia;

  • Nella zona sono inoltre previsti interventi di natura immobiliare da parte di privati cittadini;


IL CONSIGLIO REGIONALE

impegna il Presidente della Regione e l’Assessore regionale ai Trasporti

a riferire

  • Se nei recenti incontri avuti con l’amministratore delegato di Trenitalia si è discusso della decisione assunta dalla società di disimpegnarsi dal trasporto merci su rotaia da e per la Sardegna a partire dal 1 aprile p.v.;

  • Se hanno condiviso tale decisione;

  • Se è da ritenersi confermato l’obiettivo del riequilibrio modale nel trasporto merci in Sardegna enunciato nello schema di Piano regionale dei trasporti adottato dalla Giunta regionale;

  • Se sono confermate le intenzioni che riguardano la chiusura dello scalo merci di Cagliari a partire dal 1 febbraio p.v. e il conseguente trasferimento delle attività che vi vengono svolte presso lo scalo di Elmas;

  • Se risponde al vero che il piazzale dello scalo merci di Cagliari sarebbe stato acquistato da un soggetto privato;

  • Se, prima di concludere tale transazione, il soggetto titolare del suddetto piazzale ha preso contatti con la Regione al fine di trasferire il bene al patrimonio regionale;

  • Quali possibilità di sviluppo urbanistico sono consentite, ai sensi del Piano paesaggistico regionale e del Piano urbanistico comunale, nel piazzale dello scalo merci di Cagliari;

  • Quali misure saranno poste in essere affinché lo scalo di Elmas sia dotato delle infrastrutture e dei servizi necessari allo svolgimento delle attività oggi svolte presso lo scalo merci di Cagliari;

  • Se risponde al vero che sarebbe inoltre previsto il trasferimento dello scalo passeggeri di Cagliari in un’area intorno a viale Trieste;

  • Se tale area risulta già individuata e, in caso affermativo, a chi appartiene la sua titolarità;

  • Se sono intercorse interlocuzioni tra l’amministrazione delle ferrovie e della rete ferroviaria dello Stato e la Regione relativamente a tale trasferimento, anche nell’ottica della prevista realizzazione del polo dell’Amministrazione regionale in un’area prossima a quella che dovrebbe ospitare il nuovo scalo passeggeri;

  • Quali utilizzi sono previsti per la storica stazione ferroviaria di Cagliari dopo il trasferimento dello scalo passeggeri;


impegna inoltre la Giunta regionale affinché

  • Si attivi con la massima celerità e decisione nei confronti del governo nazionale e dell’amministrazione di Trenitalia affinché non si giunga alla cessazione del trasporto merci su rotaia da e per la Sardegna e affinché questo sia potenziato con l’attivazione di nuove tratte e l’impiego di un numero maggiore di traghetti;

  • Attivi, anche d’intesa con il governo nazionale, opportune misure atte a ridurre i costi del trasporto merci da e per la Sardegna in regime di continuità territoriale, tenuto conto della condizione di svantaggio derivante dall’insularità, che privilegino il trasporto su rotaia rispetto a quello su strada;

  • Assuma iniziative concrete finalizzate al riequilibrio modale del trasporto merci, coerentemente con quanto previsto nello schema di Piano regionale dei trasporti adottato dalla Giunta regionale;

  • Si attivi con la massima celerità e decisione al fine di evitare la chiusura dello scalo merci di Cagliari e il trasferimento delle attività che vi hanno sede presso lo scalo merci di Elmas, se necessario acquistando il piazzale al fine di mantenere l’attuale destinazione d’uso;

  • Qualora ciò non fosse possibile, si attivi affinché sia realizzato un nuovo scalo merci nel territorio del Comune di Cagliari, in un’area dotata di infrastrutture e collegamenti viari adeguati da individuare di concerto con l’amministrazione comunale;

  • Nelle more del trasferimento alla Regione delle competenze sul trasporto pubblico locale, lo scalo passeggeri di Cagliari sia mantenuto presso la storica stazione ferroviaria di via Sassari e sia attivata l’interconnessione modale con la vicina stazione Arst di piazza Matteotti e con gli scali passeggeri e merci del porto di Cagliari.

giovedì, gennaio 24, 2008

La contestazione anticlericale approda a Cagliari

La contestazione anticlericale scoppiata all’università La Sapienza di Roma in occasione della prevista visita del Papa per l’inaugurazione dell’anno accademico, fomentata dall’estrema sinistra e sostenuta dalla bonaria indulgenza del governo nazionale di centrosinistra, si trasferisce a Cagliari”, denunciano i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori.

“Nella notte, sui muri della facoltà di Lettere dell’Università di Cagliari sono apparse numerose scritte blasfeme condite da insulti alla persona del Papa”, proseguono i due consiglieri. “Tutto ciò, probabilmente, per contestare la presenza in questi giorni, all’interno della facoltà, dei banchetti informativi per la Missione Cittadina indetta dall’arcivescovo del capoluogo. Esprimiamo la più profonda solidarietà verso la curia arcivescovile e verso tutti i religiosi impegnati nella Missione per tale gesto di inaccettabile intolleranza da parte di chi vorrebbe togliere alla Chiesa cattolica il diritto alla parola, a informare la gente sulle sue attività e persino a esistere”.

“Respingiamo con forza la recrudescenza che la violenza ideologica che contraddistingue gli ambienti anarchici e dell’estrema sinistra sta mostrando da qualche tempo a questa parte, in Italia ma soprattutto in Sardegna e nella città di Cagliari”, concludono i due consiglieri, “e ci auguriamo che il centrosinistra che governa la Regione voglia fare altrettanto pubblicamente, prendendo le distanze da chi attenta alla libertà di culto sancita dalla Costituzione italiana con atti che nulla hanno a che vedere con il diritto di espressione e di critica ma solo ed esclusivamente con la criminalità politica”.

sabato, gennaio 19, 2008

La Regione intervenga contro l’aumento dei canoni demaniali per i porticcioli turistici

Sollecitiamo l’intervento della Regione affinché venga in qualche modo ammortizzato l’incredibile aumento dei canoni demaniali a danno dei porticcioli turistici disposto dalla legge finanziaria nazionale”, dichiarano i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori. “Nonostante l’interrogazione urgente da noi presentata al riguardo all’inizio dello scorso mese di agosto, da viale Trento non c’è stata alcuna iniziativa per cercare di evitare il tracollo economico di tali attività, importanti non solo per i servizi offerti ai diportisti e dunque in quanto veicolo di attrazione turistica, ma anche e soprattutto per i posti di lavoro che sono in grado di garantire e per il loro contributo allo sviluppo economico del territorio”.

“La finanziaria nazionale, che ha triplicato i canoni demaniali, è entrata in vigore quando i contratti annuali di ormeggio erano già stati stipulati e pertanto i relativi importi non potevano più essere negoziati”, proseguono i due consiglieri. “L’aumento si è così abbattuto direttamente sulle società che gestiscono le strutture, le quali si vedono oggi costrette a rescindere i contratti in essere per poter adeguare le loro tariffe allo sproporzionato aumento dei canoni concessori. Le conseguenze sono facili da immaginare: molti dei contratti non saranno rinnovati perché i diportisti non saranno disposti a sborsare di punto in bianco una somma tripla rispetto a quella prevista dagli attuali contratti. E’ emblematico il caso del porticciolo di Oristano-Torre Grande, dove l’aumento dei canoni si va ad aggiungere ai mancati investimenti della Regione nell’ampliamento di una struttura i cui posti barca sono occupati in parte dai pescatori della marina di Torre Grande, che pagano cifre a dir poco simboliche, e agli errori commessi dalla stessa Regione nell’applicazione delle tabelle di calcolo dei canoni, per cui alle aree retrostanti il porto, in larga parte inutilizzate, sono applicate le stesse tariffe previste per le superfici destinate all’ormeggio o ai servizi per i diportisti”.

“Per questo”, concludono Diana e Liori, “abbiamo chiesto nell’interrogazione presentata ad agosto e chiediamo ancora che la Regione intervenga per tutelare il settore della nautica da diporto, di fondamentale importanza per lo sviluppo turistico ed economico della Sardegna, quantomeno provvedendo a sanare le situazioni come quella di Oristano, non certo unica nel panorama isolano, cui una maggiore attenzione da parte di viale Trento garantirebbe, se non l’applicazione di tariffe più ragionevoli di quelle stabilite dalla finanziaria nazionale, quantomeno un trattamento più equo nella loro applicazione”.

venerdì, gennaio 18, 2008

Asl sarde, vaccinazioni bloccate per mancanza di fondi

I consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, hanno presentato un’interrogazione all’Assessore regionale alla Sanità, Nerina Dirindin, relativamente al blocco delle vaccinazioni per i soggetti in età evolutiva. Gli ambulatori delle Aziende sanitarie locali sono privi delle risorse per acquistare vaccini, siringhe e quant’altro necessario, nonostante il calendario regionale per le vaccinazioni sia stato loro inviato già dallo scorso giugno.

Il calendario è stato trasmesso dalla Commissione regionale per le strategie vaccinali e la prevenzione delle malattie infettive, istituita nell’ottobre del 2005, al direttore generale dell’Assessorato alla Sanità e all’Assessore stesso, rispettivamente nel settembre e nel novembre del 2006. Il calendario è stato poi inviato alle Asl nel giugno seguente. Allo stato attuale, però, si legge nell’interrogazione, gli ambulatori “non risultano in grado di effettuare le vaccinazioni prescritte nel calendario poiché privi delle risorse finanziarie per l’acquisto degli agenti vaccinali e delle strumentazioni necessarie”. “Una simile situazione”, prosegue l’interrogazione, “comporta gravi rischi sanitari per una fascia tra le più deboli della popolazione”, per giunta in un momento in cui “i focolai di meningite che si verificano con sempre maggiore frequenza sul territorio nazionale e i casi sospetti riscontrati di recente anche in Sardegna” accrescono “il livello di allarme della popolazione nei confronti di tale pericolosa patologia e conseguentemente la richiesta della vaccinazione”.

I due consiglieri chiedono dunque all’Assessore qual è “l’attuale stato di operatività dei presidi territoriali delle Aziende sanitarie locali sarde preposti alla vaccinazione dei soggetti in età evolutiva”, se per l’attuazione del calendario delle vaccinazioni “risultano stanziate risorse adeguate” e cosa la Giunta intende fare affinché le Asl siano dotate delle risorse necessarie per effettuare le vaccinazioni.



INTERROGAZIONE LIORI – DIANA, con richiesta di risposta scritta, sull’impossibilità ad avviare gli interventi previsti dal calendario delle vaccinazioni per l’età evolutiva


PREMESSO che con decreto dell’Assessore regionale alla Sanità n. 36 del 20 ottobre 2005 è stata istituita la Commissione regionale per le strategie vaccinali e la prevenzione delle malattie infettive;

CONSIDERATO che, nel settembre del 2006, la Commissione regionale per le strategie vaccinali e la prevenzione delle malattie infettive ha provveduto a trasmettere al Direttore generale dell’Assessorato regionale alla Sanità il calendario delle vaccinazioni obbligatorie e raccomandate per l’età evolutiva;

CONSIDERATO ALTRESI’ che, nel novembre del 2006, la Commissione regionale per le strategie vaccinali e la prevenzione delle malattie infettive ha trasmesso nuovamente, in questo caso all’Assessore regionale alla Sanità, il calendario di cui sopra;

VALUTATO che, nel giugno dello scorso anno, il Direttore generale dell’Assessorato regionale alla Sanità ha inviato alle Aziende sanitarie locali della Sardegna il calendario regionale delle vaccinazioni;

VERIFICATO che allo stato attuale gli ambulatori delle Aziende sanitarie locali non risultano in grado di effettuare le vaccinazioni prescritte nel suddetto calendario poiché privi delle risorse finanziarie per l’acquisto degli agenti vaccinali e delle strumentazioni necessarie;

SOTTOLINEATO che una simile situazione comporta gravi rischi sanitari per una fascia tra le più deboli della popolazione;

RAMMENTATI i focolai di meningite che si verificano con sempre maggiore frequenza sul territorio nazionale e i casi sospetti riscontrati di recente anche in Sardegna, i quali hanno accresciuto il livello di allarme della popolazione nei confronti di tale pericolosa patologia e conseguentemente la richiesta della vaccinazione specifica;


CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale alla Sanità

affinché riferisca

  • Qual è l’attuale stato di operatività dei presidi territoriali delle Aziende sanitarie locali sarde preposti alla vaccinazione dei soggetti in età evolutiva;

  • Se per l’attuazione del calendario delle vaccinazioni obbligatorie e raccomandate per l’età evolutiva risultano stanziate risorse adeguate;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di dotare le Aziende sanitarie locali delle risorse necessarie all’attuazione del calendario di cui sopra.

mercoledì, gennaio 16, 2008

Preservativi ai tredicenni, una brillante pensata della Asl n. 6

Complimenti alla Asl n. 6 per il metodo rapido ed efficace che ha scelto per guidare i tredicenni del Medio Campidano nel loro primo approccio all’educazione sessuale: un preservativo in regalo e il problema è risolto”, dichiarano i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, in seguito a quanto accaduto durante il Salone dell’orientamento scolastico organizzato dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione della Provincia del Medio Campidano. “Se davvero nei consultori dell’Azienda si adottano metodi simili, possiamo stare certi che i giovani della Provincia avranno una crescita sana ed equilibrata, grazie al supporto di cui godono da parte dei servizi sanitari del territorio”.

“La Asl si rende seriamente conto di quali sono i bisogni dei ragazzi di tredici anni? Davvero pensa che basti liquidarli con un preservativo per risolvere il problema dell’educazione sessuale nelle scuole?”, proseguono e concludono i due consiglieri. “Invece di usare sistemi così sbrigativi e poco responsabili, i consultori farebbero bene a coinvolgere le famiglie prima di prendere decisioni che influiscono nell’educazione dei giovani. E all’Assessore regionale alla Sanità, Nerina Dirindin, consigliamo di promuovere il dialogo tra i consultori e le famiglie, partendo dal riconoscimento che è proprio a queste ultime che spetta decidere come devono essere educati i figli, nel rispetto dei loro valori e dei loro principi, su cui non può essere tollerata alcuna imposizione da parte degli enti istituzionali”.

venerdì, gennaio 11, 2008

Emergenza rifiuti, basta con il balletto delle cifre

Sull’emergenza provocata dall’arrivo in Sardegna dei rifiuti provenienti dalla Campania è ora che il governatore Renato Soru ponga fine al balletto delle cifre e dichiari pubblicamente quante migliaia di tonnellate di spazzatura si è impegnato a smaltire nell’Isola”: è il commento del consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, al susseguirsi di voci discordanti sulla quantità di rifiuti campani che saranno trasferiti via mare affinché siano smaltiti in Sardegna. “Era lecito aspettarsi che la conferenza stampa di oggi pomeriggio potesse servire a fare chiarezza, sebbene a tempo ormai ampiamente scaduto, e invece non c’è stato verso di superare l’alone di mistero che circonda questa vicenda”.

“Le indiscrezioni discordanti circolate dopo la riunione di ieri con i rappresentanti degli enti locali hanno fatto aumentare la preoccupazione”, prosegue Diana. “Le ultime dichiarazioni di Soru la fanno moltiplicare esponenzialmente. Siamo sicuri che il governatore è a conoscenza di quanti rifiuti arriveranno dell’Isola? O forse si è impegnato con il premier Romano Prodi a smaltirne una quantità indeterminata? Come pensa di pianificare lo smaltimento se non sa neppure quanto materiale deve essere smaltito?”

“La vicenda dei rifiuti campani sta assumendo contorni sempre più paradossali, che dimostrano l’incapacità e l’irresponsabilità di Soru”, conclude il consigliere. “La situazione ormai gli è completamente sfuggita di mano. Altro che lanciare accuse strumentali e inutili nei confronti del centrodestra, il governatore dovrebbe dare ai sardi le risposte che si aspettano da lui. Peccato che nemmeno lui le conosca: Soru ha voltato le spalle all’Isola, consegnandola nelle mani del suo amico Prodi affinché ne faccia ciò che più gli aggrada. Cosa accade ai sardi che non vogliono adeguarsi a questo sistema di potere, lo si è visto ieri notte al porto canale di Cagliari”.

giovedì, gennaio 10, 2008

Emergenza rifiuti, la ‘concertazione postuma’ è uno scandalo nello scandalo

Il tentativo di ‘concertazione postuma’ sull’emergenza rifiuti messo in atto dal governatore Renato Soru con i rappresentanti degli enti locali è uno scandalo nello scandalo, che si aggiunge alla sua sciagurata decisione solitaria di ammettere nell’Isola una quantità imprecisata di rifiuti provenienti dalla Campania”, dichiarano i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori.

“Soru ha convocato i presidenti delle Province e i sindaci dei Comuni che ospitano gli impianti di smaltimento quando la nave partita ieri sera da Napoli era già arrivata al porto canale di Cagliari”, proseguono i due consiglieri. “Questa non è concertazione, è un ricatto bello e buono: Soru ha fatto in modo che il carico di spazzatura fosse già arrivato in Sardegna prima di cercare il ‘dialogo’ con gli amministratori, i quali dovranno scegliere se piegarsi al suo volere sovrano o assumersi la responsabilità della bomba ecologica che sarà lasciata a marcire nel piazzale del porto canale”.

“Intanto, gli organi di informazione riferiscono di altre due navi cariche di rifiuti che salperanno questa sera da Napoli”, concludono Diana e Liori. “Il gioco del governatore è scoperto: la Sardegna dovrà farsi carico da sola di risolvere l’emergenza rifiuti della Campania, con un sistema di smaltimento già al collasso. Domani, le strade colme di sacchetti di spazzatura saranno quelle di Cagliari, di Oristano, di Sassari, di Nuoro, di Olbia e di tanti altri centri dell’Isola. Allora chi sarà disposto a muovere un dito per aiutarci? Certo non il governo Prodi o le altre Regioni italiane, che si tireranno indietro come hanno fatto ieri pomeriggio durante il vertice a Palazzo Chigi. Allora ci ritroveremo soli con l’emergenza che oggi è della Campania e domani sarà nostra, e Soru si ritroverà solo con le sue responsabilità, di cui dovrà rendere conto a quei sardi la cui pazienza ora è davvero finita”.

mercoledì, gennaio 09, 2008

Emergenza rifiuti, blitz antidemocratico della banda Prodi-Soru

Quello cui stiamo assistendo è un blitz antidemocratico, un atto vergognoso e inaccettabile posto in essere dal governatore Renato Soru contro il popolo sardo”: è il commento dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, alla notizia della partenza, alle 20 e 30 di questa sera, della prima nave carica di rifiuti provenienti dalla Campania e diretta in Sardegna. “Tutto è stato organizzato nel giro di poche ore per impedire ai sardi di dire la loro, non solo per mezzo dei loro rappresentanti istituzionali ma anche scendendo in piazza a protestare. Soru e il suo mandante politico, Romano Prodi, hanno voluto cogliere tutti quanti alla sprovvista: un piano perfetto che certamente consentirà loro di distruggere l’ambiente della Sardegna, ma che non impedirà ai sardi di ribellarsi contro un sistema che calpesta la democrazia e asservisce i cittadini a centri di potere che rispondono a logiche occulte e forse inconfessabili”.

“Soru non si illuda: portando i rifiuti campani in Sardegna quasi di nascosto ha vinto una battaglia ma ha perso la guerra”, proseguono e concludono i due. “Siamo certi che da domani i sardi scenderanno in piazza per non tornare a casa fino a quando il governatore non avrà rassegnato le dimissioni. Davanti a una simile minaccia per la democrazia, auspichiamo che anche il centrosinistra si ribelli al suo carceriere e si schieri dalla parte del popolo sardo, affinché si possa chiudere domani stesso la pagina più triste nella storia dell’Autonomia. Il tempo del dialogo è finito, d’ora in avanti si dovrà lottare senza sosta con un solo obiettivo: cacciare Renato Soru dalla Regione, per il bene dei sardi e della Sardegna”.

sabato, gennaio 05, 2008

Asl n. 8, a rischio il servizio 118

I consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, presenteranno all’inizio della prossima settimana un’interrogazione urgente all’Assessore regionale alla Sanità, Nerina Dirindin, sull’imminente interruzione della collaborazione tra la Croce Rossa Italiana e il Servizio 118 dell’Azienda Sanitaria Locale n. 8 di Cagliari, che di fatto priverebbe gli utenti del servizio di soccorso sanitario notturno e festivo. L’interruzione del rapporto di collaborazione è già stata comunicata dal comitato provinciale della Croce Rossa a far data dal 1 gennaio e sarà effettiva trascorsi 30 giorni dalla comunicazione. All’origine di tale decisione c’è l’esiguità dei rimborsi che la Asl riconosce all’Ente, del tutto insufficienti a coprire le spese degli interventi.

Nell’anno 2006, il comitato provinciale di Cagliari della Croce Rossa ha speso complessivamente oltre 525.000 euro per la retribuzione del personale, la manutenzione e il carburante dei mezzi, per un totale di 3.800 interventi di soccorso. Il costo medio per ciascun intervento è stato di oltre 138 euro, a fronte di un rimborso di appena 18 euro erogato dall’Azienda. Una somma ampiamente insufficiente a coprire i costi, destinati peraltro a lievitare con l’incremento dei prezzi dei carburanti. Considerato che la Croce Rossa è l’unico soggetto che opera professionalmente nel soccorso sanitario, con personale e mezzi qualificati, mentre il resto della rete del 118 è costituito da associazioni di volontariato che devono fare i conti con la disponibilità oraria dei volontari e con la difficoltà nel reperire le risorse necessarie per l’acquisto e la manutenzione dei mezzi, il rischio concreto è che il territorio della Provincia di Cagliari si ritrovi privo del servizio di soccorso nelle ore notturne e nei giorni festivi, quando l’operatività delle associazioni di volontariato è ridotta al minimo. Le conseguenze sarebbero disastrose, soprattutto, si legge nell’interrogazione, per le persone “in immediato pericolo di vita che non potranno ricevere soccorsi adeguati in tempi compatibili con le loro condizioni”.

I due consiglieri chiedono dunque all’Assessore per quali ragioni la Asl non ha provveduto ad adeguare l’entità del rimborso sulla base dei costi realmente sostenuti dalla Croce Rossa, se la decisione di non rispondere alla richiesta di adeguamento fatta dal comitato provinciale rientra nelle politiche della dirigenza aziendale e cosa la Giunta regionale intende fare per impedire che la collaborazione tra la Croce Rossa e la Asl si interrompa, evitando così che venga meno la copertura 24 ore su 24 del servizio di soccorso. Infine, qualora la collaborazione dovesse invece interrompersi, Liori e Diana chiedono che l’esecutivo rimuova dall’incarico il direttore generale della Asl, “stanti le gravissime responsabilità che egli si ritroverebbe ad avere nei confronti dell’utenza per averla privata di un servizio da cui dipende la sopravvivenza delle persone che si trovano in immediato pericolo di vita”.



INTERROGAZIONE URGENTE LIORI – DIANA, con richiesta di risposta scritta, sull’imminente sospensione della convenzione tra la Croce Rossa Italiana e il Servizio 118 della Asl n. 8


I sottoscritti,


PREMESSO che

  • La Croce Rossa Italiana è un ente di diritto pubblico dello Stato operante nel soccorso sanitario in condizioni di emergenza o urgenza;

  • I comitati provinciali della Croce Rossa Italiana presenti nell’Isola sono inseriti nella rete regionale del Servizio 118 e operano sulla base di convenzioni stipulate con le Aziende Sanitarie Locali sarde;

  • Per la sua natura di ente di diritto pubblico, la Croce Rossa Italiana è l’unico tra i soggetti operanti nella rete del Servizio 118 a garantire la disponibilità operativa per 24 ore al giorno con personale e mezzi altamente qualificati, essendo gli altri soggetti inclusi nella rete associazioni di volontariato, la cui operatività è pertanto subordinata alla disponibilità oraria dei volontari e al reperimento delle risorse economiche per l’acquisto e la manutenzione degli strumenti operativi;


CONSIDERATO che

  • Nell’anno 2006, il comitato provinciale di Cagliari della Croce Rossa Italiana ha compiuto 3800 interventi di soccorso utilizzando quattro ambulanze, con spese di Euro 518.400,68 per il personale (comprensivi di retribuzioni lorde e buoni pasto), Euro 4.030,47 per la manutenzione degli automezzi ed Euro 3.500 per l’acquisto di carburante, per un totale di Euro 525.931,15;

  • Come si può facilmente evincere dalle cifre testé riportate, il costo medio per intervento sostenuto dal comitato provinciale di Cagliari è stato di Euro 138,40;

  • Sebbene non esistano ancora i dati consuntivi relativi all’anno 2007, si può supporre che il costo medio per intervento sia ulteriormente incrementato per diverse cause, prima tra tutte il notevole incremento dei prezzi dei carburanti;

  • La convenzione attualmente in essere tra il comitato provinciale di Cagliari della Croce Rossa Italiana e l’Azienda Sanitaria Locale n. 8 prevede un rimborso per ciascun intervento pari a Euro 18;

  • Se ne deduce che, nel solo anno 2006, il comitato provinciale di Cagliari ha realizzato una perdita netta di Euro 120,40 per ciascun intervento di soccorso prestato;


PRESO ATTO che

  • Il 5 dicembre scorso, nelle more della predisposizione del bilancio di previsione per l’anno 2008, il comitato provinciale ha inviato al direttore generale, al direttore amministrativo e al responsabile del Servizio 118 dell’Asl n. 8 comunicazione circa l’indisponibilità a proseguire la collaborazione in assenza di un adeguato rimborso che consenta di recuperare le spese sostenute per gli interventi di soccorso;

  • Il 29 dicembre scorso, non avendo ricevuto alcun riscontro alla comunicazione di cui sopra, il comitato provinciale ha formalizzato la decisione di sospendere il rapporto di collaborazione con la rete del Servizio 118 a partire dal 1 gennaio;

  • Ai sensi della convenzione in essere con l’Asl n. 8, tale decisione sarà operativa trascorsi 30 giorni dalla data di comunicazione;


SOTTOLINEATO che

  • Il disimpegno della Croce Rossa Italiana priverà il territorio servito dalla Asl n. 8 del Servizio 118 nelle ore notturne e nei giorni festivi, quando risulta ridotta al minimo, se non del tutto sospesa, l’attività delle associazioni di volontariato;

  • Ciò si tradurrà inevitabilmente in un grave rischio per gli utenti e per la popolazione in generale, con particolare riferimento alle persone in immediato pericolo di vita che non potranno ricevere soccorsi adeguati in tempi compatibili con le loro condizioni;


CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale alla Sanità

affinché riferisca

  • Per quali ragioni la Asl n. 8 non ha provveduto ad adeguare l’entità del rimborso erogato nei confronti della Croce Rossa Italiana al costo da essa realmente sostenuto per gli interventi di soccorso;

  • Se la decisione della Asl n. 8 di non rispondere alla richiesta di adeguamento del rimborso trasmessa dal comitato provinciale di Cagliari della Croce Rossa Italiana rientra nelle politiche della dirigenza aziendale;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare presso la Asl n. 8 affinché non venga meno la copertura 24 ore su 24 del Servizio 118, impedendo che si interrompa la collaborazione con la Croce Rossa Italiana;

  • Qualora si dovesse pervenire all’effettiva sospensione del rapporto di collaborazione con la Croce Rossa Italiana, quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di rimuovere dall’incarico il direttore generale della Asl n. 8, stanti le gravissime responsabilità che egli si ritroverebbe ad avere nei confronti dell’utenza per averla privata di un servizio da cui dipende la sopravvivenza delle persone che si trovano in immediato pericolo di vita.

venerdì, gennaio 04, 2008

Scuole materne a un passo dalla chiusura in numerosi centri dell’Isola

I consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, hanno presentato un’interrogazione all’Assessore regionale alla Pubblica Istruzione, Maria Antonietta Mongiu, sui ritardi nell’erogazione dei contributi alle scuole materne, che hanno già portato alla chiusura di diversi istituti, in particolare nei piccoli Comuni dell’interno. Per fare fronte al problema, i rappresentanti del centrodestra nella Terza Commissione hanno presentato un emendamento al disegno di legge finanziaria che è stato esaminato e bocciato nei giorni scorsi e che sarà ripresentato in Aula.

L’interrogazione fa riferimento al contributo regionale alle scuole materne istituito con la legge regionale 31 del 1984, la cui erogazione è diventata di competenza delle Province con la legge sul federalismo interno approvata nel 2006. “Risultano pesanti ritardi nell’erogazione dei contributi alle scuole materne, molte delle quali versano in situazioni finanziarie difficili anche a causa di indebitamenti pregressi”, si legge nell’interrogazione. Inoltre, “si è già verificata la chiusura di alcune scuole materne per l’impossibilità di fare fronte ai costi di gestione causata dalla mancata corresponsione del contributo di cui sopra”. I due consiglieri sottolineano infine che “in numerosi piccoli Comuni, soprattutto dell’interno, sono presenti soltanto le scuole materne private, in particolare quelle gestite da Istituti religiosi, e pertanto i ritardi nell’erogazione del contributo regionale rischiano di privare di un servizio di fondamentale importanza molti centri della Sardegna con conseguenti, gravi disagi per le famiglie”.

Liori e Diana chiedono perciò se la Giunta ha provveduto a trasferire alle Province le risorse necessarie per l’erogazione dei contributi per l’annualità 2007, per quali ragioni i contributi non sono stati ancora erogati ed entro quale data è prevista l’erogazione. Inoltre, viene chiesto all’Assessore cosa la Giunta intende fare, nell’attesa che siano erogati i contributi, “affinché si eviti la chiusura di altre scuole materne per mancanza di fondi e affinché possano essere immediatamente riaperte le scuole che hanno già dovuto chiudere per lo stesso motivo”.

L’emendamento presentato in Commissione dai consiglieri del centrodestra proponeva di sospendere in via straordinaria, nell’anno 2008, l’applicazione dell’art. 73, comma 3, lettera b) della legge regionale 9 del 2006, che trasferisce alle Province il compito di erogare i contributi, e prevedeva uno stanziamento di 10 milioni di euro per finanziare l’erogazione dei contributi da parte della Regione. Come già accennato, l’emendamento è stato respinto con voto a maggioranza e sarà ripresentato in Aula data la necessità di trovare una soluzione al problema in tempi rapidi.



INTERROGAZIONE LIORI – DIANA, con richiesta di risposta scritta, sui ritardi nell’erogazione dei contributi alle scuole materne


I sottoscritti,

PREMESSO che con l’art. 3 della L.R. 25 giugno 1984, n. 31, è stato istituito un contributo regionale alle scuole materne per il finanziamento delle opere di manutenzione ordinaria e straordinaria e di riattamento degli immobili, per l’acquisto di arredamenti e attrezzature e per le spese di gestione, con limite di copertura fissato al 75 per cento;

CONSIDERATO che con l’art. 73, comma 3, lettera b), della L.R. 12 giugno 2006, n. 9, il compito di erogare il contributo di cui sopra è stato attribuito alle Province;

VERIFICATO che risultano pesanti ritardi nell’erogazione dei contributi alle scuole materne, molte delle quali versano in situazioni finanziarie difficili anche a causa di indebitamenti pregressi;

PRESO ATTO che si è già verificata la chiusura di alcune scuole materne per l’impossibilità di fare fronte ai costi di gestione causata dalla mancata corresponsione del contributo di cui sopra;

SOTTOLINEATO che in numerosi piccoli Comuni, soprattutto dell’interno, sono presenti soltanto le scuole materne private, in particolare quelle gestite da Istituti religiosi, e pertanto i ritardi nell’erogazione del contributo regionale rischiano di privare di un servizio di fondamentale importanza molti centri della Sardegna con conseguenti, gravi disagi per le famiglie;


CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale alla Pubblica Istruzione

affinché riferisca

  • Se la Giunta regionale ha provveduto a trasferire alle Province, ai sensi dell’art. 73, comma 3, lettera b), della L.R. n. 9/2006, gli stanziamenti necessari per l’erogazione del contributo alle scuole materne per l’annualità 2007;

  • Per quali ragioni non risulta ancora erogato il contributo alle scuole materne per la suddetta annualità ed entro quale data si prevede che questo possa essere erogato;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare, nell’attesa che sia erogato il contributo, affinché si eviti la chiusura di altre scuole materne per mancanza di fondi e affinché possano essere immediatamente riaperte le scuole che hanno già dovuto chiudere per lo stesso motivo.

mercoledì, gennaio 02, 2008

Intervenire sulla finanziaria per sbloccare i mutui agevolati per la prima casa

I consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, presenteranno domani un’interrogazione all’Assessore regionale ai Lavori Pubblici, Carlo Mannoni, per chiedere conto delle ragioni che hanno portato alla sospensione dei mutui agevolati per la prima casa, decisa lo scorso 27 dicembre con una determinazione del Servizio Edilizia Residenziale. Saranno inoltre presentati due emendamenti al disegno di legge finanziaria attualmente all’esame della Terza Commissione, per stanziare le risorse necessarie a sbloccare l’erogazione dei mutui.

Nell’interrogazione, i due consiglieri ricordano che i mutui agevolati sono stati istituiti con la legge regionale 32 del 1985, mentre il maxi-collegato alla finanziaria per il 2006 ha istituito le ulteriori agevolazioni per le giovani coppie, per le quali è previsto l’azzeramento dei tassi di interesse. L’avviso pubblico permanente per i nuovi mutui agevolati, pubblicato nel maggio del 2006, ne condiziona l’erogazione alla disponibilità delle risorse finanziarie. Si giunge così alla situazione attuale, con l’Amministrazione costretta a sospendere l’erogazione dei mutui poiché le risorse presenti nel Fondo per l’Edilizia Abitativa sono insufficienti ad assicurarne la copertura, soprattutto a causa dell’elevato numero di richieste giunte nel 2007 (si parla di 2820 nulla osta rilasciati dal Servizio Edilizia Residenziale, di cui 1225 a favore di giovani coppie). Nella determinazione si fa inoltre riferimento a una nota dell’Assessore, che avrebbe invitato il direttore generale del Servizio a disporre la sospensione anche alla luce di quanto proposto dalla Giunta regionale nel disegno di legge finanziaria per il 2008, che non dà certezze relativamente alla copertura dei mutui agevolati e che stanzia contributi in conto capitale per l’acquisto, la costruzione o il recupero della prima casa.

Liori e Diana ricordano che, essendo la potestà legislativa in capo al Consiglio regionale, i contenuti della finanziaria non sono al momento preventivabili; inoltre, fanno notare che “la sospensione dell’erogazione dei mutui agevolati si traduce in un’intollerabile ingiustizia nei confronti di giovani onesti, che lavorano e che hanno l’obiettivo di costituire una famiglia, mentre la Regione non nega il proprio generoso sostegno a soggetti assai meno meritevoli nei confronti della società”. I due consiglieri chiedono dunque all’Assessore in quale data è risultato evidente che le risorse presenti nel Fondo per l’Edilizia Abitativa non erano sufficienti a coprire gli oneri dei mutui agevolati, cosa ha fatto la Giunta per cercare di reperire altre risorse e se è stata presa in considerazione l’ipotesi di una variazione di bilancio. Infine, chiedono che l’esecutivo non ostacoli l’approvazione degli emendamenti alla finanziaria che mirano a incrementare le risorse del Fondo e la quota destinata ai mutui.

Gli emendamenti saranno presentati in Commissione, compatibilmente con i termini di consegna prefissati, o direttamente in Aula. Le proposte sono due: una punta a incrementare di 20 milioni di euro gli stanziamenti a favore del Fondo per l’Edilizia Abitativa (che passerebbero così da 85 a 105 milioni), l’altra a precisare che una quota del Fondo pari a 40 milioni di Euro è espressamente destinata a coprire gli oneri dei mutui agevolati.



INTERROGAZIONE URGENTE LIORI – DIANA, con richiesta di risposta scritta, sulla sospensione dei contributi per l’acquisto, la costruzione e il recupero della prima casa di abitazione


I sottoscritti,


PREMESSO che

  • La L.R. 30 dicembre 1985, n. 32, istituisce i mutui agevolati per l’acquisto, la costruzione e il recupero della prima abitazione a vantaggio dei nuclei familiari a basso reddito;

  • L’art. 17, comma 5, della L.R. 4 maggio 2006, n. 4, introduce ulteriori agevolazioni nei mutui di cui sopra, prevedendo l’azzeramento degli interessi a vantaggio delle coppie che abbiano contratto matrimonio non oltre i tre anni antecedenti la domanda di agevolazione ovvero intendano contrarre matrimonio nell’anno successivo alla domanda stessa;

  • Il 23 maggio 2006 è stato pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione Autonoma della Sardegna l’avviso pubblico permanente relativo ai mutui di cui alla L.R. n. 4/2006;

  • L’avviso pubblico permanente di cui sopra subordina la concessione delle agevolazioni alla disponibilità delle risorse finanziarie;


CONSIDERATO che

  • Con determinazione del direttore generale del Servizio Edilizia Residenziale del 27 dicembre 2007, n. 53142/4476, è stata disposta la sospensione dell’erogazione dei mutui agevolati, compresi quelli a favore delle giovani coppie;

  • La determinazione di cui sopra è motivata con il fatto che gli stanziamenti che alimentano il Fondo per l’Edilizia Abitativa di cui alla L.R. n. 32/1985 non assicurano più la copertura degli oneri relativi ai mutui agevolati;

  • Stando alla succitata determinazione, nell’anno 2007 sono stati emessi 2820 nulla osta di finanziamento, di cui 1225 a favore di giovani coppie;

  • Nella determinazione si fa inoltre riferimento a una nota dell’Assessore regionale ai Lavori Pubblici, nella quale sarebbe riportato quanto segue:

    a) gli stanziamenti che alimentano il Fondo per l’Edilizia Abitativa di cui alla L.R. n. 32/1985, iscritti per il 2007 e previsti per il 2008 nel disegno di legge finanziaria all’esame del Consiglio regionale non assicurano la copertura dei relativi oneri;

    b) la proposta di legge finanziaria citata prevede la prosecuzione degli interventi a favore delle famiglie meritevoli di particolare tutela che acquistano, costruiscono e recuperano la prima casa attraverso l’erogazione di contributi in conto capitale;


RAMMENTATO che

  • Secondo l’ordinamento della Regione Autonoma della Sardegna, la potestà legislativa spetta al Consiglio regionale e pertanto l’Amministrazione risulta materialmente impossibilitata ad addurre quali motivazioni dei propri atti previsioni relative ad atti legislativi che ancora devono essere redatti e approvati dall’Assemblea deputata;

  • La sospensione dell’erogazione dei mutui agevolati si traduce in un’intollerabile ingiustizia nei confronti di giovani onesti, che lavorano e che hanno l’obiettivo di costituire una famiglia, mentre la Regione non nega il proprio generoso sostegno a soggetti assai meno meritevoli nei confronti della società;


CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale ai Lavori Pubblici

affinché riferisca

  • In quale data è risultato evidente che le risorse presenti nel Fondo per l’Edilizia Abitativa non sarebbero state sufficienti ad assicurare la copertura degli oneri relativi ai mutui agevolati;

  • Quali misure la Giunta regionale ha adottato al fine di reperire ulteriori risorse da destinare al Fondo, scongiurando così la sospensione dell’erogazione dei mutui;

  • Se la Giunta regionale ha preso in considerazione la possibilità di una variazione di bilancio prima di decidere di sospendere l’erogazione dei mutui;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di non ostacolare l’approvazione degli emendamenti al disegno di legge finanziaria con cui si propone di incrementare gli stanziamenti a favore del Fondo per l’Edilizia Abitativa e in particolare della quota da destinare ai mutui agevolati.