domenica, maggio 27, 2007

Che bell’idea, il pareo identitario griffato Martissima!

I consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, presenteranno all’inizio della prossima settimana un’interrogazione all’Assessora regionale al Turismo, Commercio e Artigianato, Luisanna Depau, in merito a un’iniziativa per la promozione del turismo in Sardegna che prevede la realizzazione di un pareo e di una maglietta, firmati rispettivamente dagli stilisti Marta Marzotto ed Elio Fiorucci, sui quali sarà riprodotta una carta geografica della Sardegna, su cui saranno evidenziate le principali località turistiche con le relative attrattive. L’iniziativa, che rientra nel ciclo di eventi ‘Fenicinsardegna’, è stata presentata il 25 maggio a Roma dall’assessora Depau.

I due consiglieri fanno notare che l’iniziativa “non appare in linea con gli indirizzi del Piano regionale per lo sviluppo turistico sostenibile”, recentemente adottato dalla Giunta regionale, il quale prevede che sia data priorità alla destagionalizzazione dei flussi turistici e alla promozione delle zone interne, “indirizzi che mal si sposano alla scelta di due capi di vestiario tipicamente estivi e legati al turismo balneare”.

Diana e Liori chiedono che l’Assessora riferisca “a quanto ammontano i costi sostenuti dalla Regione” per realizzare la manifestazione ‘Fenicinsardegna’, “quali sono gli esatti termini dei contratti sottoscritti con gli stilisti Marta Marzotto ed Elio Fiorucci, e con le altre personalità culturali, scientifiche e artistiche che saranno coinvolte”, se a loro vantaggio “sono previste forme di esenzione dalle imposte regionali sulle seconde case ad uso turistico e sulle imbarcazioni da diporto” e “quale incremento la manifestazione sarà in grado di determinare nei flussi turistici, in particolare in quelli relativi ai mesi da settembre a maggio e diretti verso le zone interne, secondo le stime preventive effettuate dall’Assessorato”.

Relativamente al pareo e alla maglietta, invece, i due consiglieri chiedono se la Depau ritiene che siano tali da “veicolare in modo corretto l’identità del popolo sardo”, dal momento che non si possono certo dire legati “alla tradizione storica e culturale isolana”, e se siano in grado di garantirne quantomeno il rispetto, trattandosi di indumenti destinati “a coprire le nudità dei bagnanti per il minimo indispensabile a rispettare la pubblica decenza nei tragitti da e per la spiaggia”. Infine, Diana e Liori chiedono “secondo quali criteri sono state selezionate le località da evidenziare nella carta geografica riprodotta sugli indumenti” e per quali ragioni non si è ritenuto di affidarne la realizzazione “a sartorie artigiane sarde per il tramite dell’agenzia Sardegna Promozione, tenuto conto che ciò avrebbe consentito di unire la promozione delle attrattive turistiche alla promozione delle produzioni artigiane isolane”.



INTERROGAZIONE DIANA – LIORI, con richiesta di risposta scritta, sulle iniziative per la promozione del turismo nell’Isola legate al ciclo di eventi ‘Fenicinsardegna’


I sottoscritti,


PREMESSO che, in occasione della conferenza stampa di presentazione del ciclo di eventi ‘Fenicinsardegna’, che si è tenuta il 25 maggio u.s. a Roma, nella sede dell’Associazione stampa estera, l’Assessore regionale al Turismo, Commercio e Artigianato ha illustrato alcune nuove iniziative ideate in occasione della manifestazione allo scopo di promuovere l’industria turistica sarda incrementando l’attrattività turistica della Sardegna;

CONSIDERATO che, tra le iniziative di cui sopra, figura la realizzazione di un pareo e di una maglietta, affidate rispettivamente agli stilisti Marta Marzotto ed Elio Fiorucci, aventi lo scopo di promuovere l’identità turistica della Sardegna per mezzo della riproduzione di una carta geografica su cui sono evidenziate le principali località turistiche con le relative attrattive;

VALUTATO che l’iniziativa non appare in linea con gli indirizzi del Piano regionale per lo sviluppo turistico sostenibile, di cui la Giunta regionale ha preso atto con Del. n. 19/1 del 9 maggio 2007, i quali prevedono che sia data priorità alle iniziative finalizzate a destagionalizzare i flussi turistici e a promuovere le attrattive turistiche delle zone interne, indirizzi che mal si sposano alla scelta di due capi di vestiario tipicamente estivi e legati al turismo balneare;


CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale al Turismo, Commercio e Artigianato

affinché riferisca

  • A quanto ammontano i costi sostenuti dalla Regione per la realizzazione del ciclo di eventi ‘Fenicinsardegna’;

  • Quali sono gli esatti termini dei contratti sottoscritti con gli stilisti Marta Marzotto ed Elio Fiorucci, e con le altre personalità culturali, scientifiche e artistiche che saranno coinvolte nel ciclo di eventi;

  • Se, nelle more dei suddetti contratti, sono previste forme di esenzione dalle imposte regionali sulle seconde case ad uso turistico e sulle imbarcazioni da diporto;

  • Quale incremento la manifestazione sarà in grado di determinare nei flussi turistici, in particolare in quelli relativi ai mesi da settembre a maggio e diretti verso le zone interne, secondo le stime preventive effettuate dall’Assessorato al Turismo, Commercio e Artigianato;

  • Se ritiene che il particolare tipo di indumenti realizzato dagli stilisti Marzotto e Fiorucci, non certo legato alla tradizione storica e culturale isolana, sia tale da veicolare in modo corretto l’identità del popolo sardo;

  • Se ritiene che un tipo di indumenti destinato a coprire le nudità dei bagnanti per il minimo indispensabile a rispettare la pubblica decenza nei tragitti da e per la spiaggia possa essere ritenuto rispettoso dell’identità del popolo sardo;

  • Secondo quali criteri sono state selezionate le località da evidenziare nella carta geografica riprodotta sugli indumenti;

  • Per quali ragioni non si è ritenuto di affidare la realizzazione di tali indumenti a sartorie artigiane sarde per il tramite dell’agenzia Sardegna Promozione, tenuto conto che ciò avrebbe consentito di unire la promozione delle attrattive turistiche alla promozione delle produzioni artigiane isolane.


venerdì, maggio 25, 2007

Legge 9, evitiamo un’altra stagione di ricorsi

I consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, hanno presentato un’interrogazione urgente all’Assessora regionale al Turismo, Commercio e Artigianato, Luisanna Depau, per chiedere che venga posticipata di altri dieci giorni la scadenza del bando per le agevolazioni alle attività commerciali ai sensi della L.R. 9/2002 e che venga rivista la modulistica predisposta dall’Assessorato per la domanda di partecipazione.

L’interrogazione, che trae spunto anche dalle dichiarazioni rilasciate alla stampa dal presidente regionale di Confcommercio, Gavino Sini, sottolinea che il bando per l’annualità 2006, essendo stato pubblicato il 16 aprile scorso, giunge già con un notevole ritardo. Inoltre, per venire incontro a una precisa richiesta dei commercianti, la data di scadenza è stata posticipata dal 16 maggio al 10 giugno. Non è stata invece accolta la richiesta di modificare il modulo di domanda predisposto dall’Assessorato al Turismo, Commercio e Artigianato che, si legge nell’interrogazione, “richiede ai candidati di fornire informazioni che non è possibile reperire”. Viene ad esempio richiesto il valore del contributo in conto interessi a carico della Regione, “che può essere determinato solo ed esclusivamente conoscendo il tasso di interesse che sarà praticato dall’istituto di credito all’atto dell’erogazione”. Chi richiede il contributo per l’avvio di una nuova attività, invece, è tenuto come chiunque altro a comunicare l’iscrizione alla Camera di Commercio e il fatturato, informazioni “impossibili da fornire” perché non ancora esistenti.

I due consiglieri fanno notare il rischio che sia presentato “un gran numero di ricorsi amministrativi” da parte delle attività escluse, “con conseguenti costi per l’Amministrazione regionale e ulteriori ritardi nell’erogazione dei contributi, come già è avvenuto relativamente al bando per l’annualità 2005” e rilevano lo “scarso interesse mostrato dalla Giunta regionale nei confronti del settore commerciale sin dall’inizio della legislatura e ribadito nuovamente anche in occasione dell’approvazione della legge finanziaria regionale per il 2007, quando la rigidità dell’esecutivo nell’individuazione della copertura finanziaria non ha consentito di incrementare lo stanziamento, pesantemente insufficiente, previsto per il rifinanziamento della L.R. 9/2002, che quindi nelle annualità a venire non potrà garantire un adeguato sostegno alle attività commerciali”.

Pertanto, Diana e Liori chiedono all’assessora Depau un’ulteriore proroga di almeno dieci giorni della scadenza del bando e la convocazione di “un tavolo tecnico con le associazioni di categoria al fine di apportare le necessarie modifiche alla modulistica”.




INTERROGAZIONE URGENTE DIANA – LIORI, con richiesta di risposta scritta, sulle procedure relative all’assegnazione dei contributi alle attività commerciali ai sensi della L.R. 21 maggio 2002, n. 9


I sottoscritti,


PREMESSO che il 16 aprile u.s. è stato pubblicato sul sito Internet della Regione il bando per le agevolazioni finanziarie a favore delle piccole e medie imprese commerciali e dei centri commerciali naturali ai sensi della L.R. 21 maggio 2002, n. 9, e successive modificazioni, relativamente all’annualità 2006;

EVIDENZIATO che il bando relativo all’annualità 2006 è stato pubblicato nel quarto mese dell’anno 2007, dunque è già stato accumulato un consistente ritardo nella spendita delle relative risorse;

CONSIDERATO che, per venire incontro alle esigenze delle attività interessate a partecipare al bando, la scadenza è stata prorogata dal 16 maggio u.s. al 10 giugno p.v.;

RAMMENTATO che, unitamente alla proroga, le attività commerciali interessate a partecipare al bando hanno richiesto alla Regione alcune modifiche al modulo di domanda, che non risulta siano state apportate;

SOTTOLINEATO che il modulo di domanda predisposto dall’Assessorato al Turismo, Commercio e Artigianato richiede ai candidati di fornire informazioni che non è possibile reperire, come il valore del contributo in conto interessi a carico della Regione, che può essere determinato solo ed esclusivamente conoscendo il tasso di interesse che sarà praticato dall’istituto di credito all’atto dell’erogazione, o informazioni relative all’iscrizione alla Camera di Commercio e al fatturato conseguito nell’annualità precedente o nei primi mesi dell’anno, impossibili da fornire per le imprese che usufruiscono dei contributi per l’avvio di nuove attività;

VALUTATO che, qualora l’Assessorato non dovesse procedere alla modifica della modulistica, è prevedibile un gran numero di ricorsi amministrativi da parte delle attività che si ritroveranno escluse dalle agevolazioni per non essere state in grado di fornire le informazioni di cui sopra, con conseguenti costi per l’Amministrazione regionale e ulteriori ritardi nell’erogazione dei contributi, come già è avvenuto relativamente al bando per l’annualità 2005;

PRESO ATTO dello scarso interesse mostrato dalla Giunta regionale nei confronti del settore commerciale sin dall’inizio della legislatura e ribadito nuovamente anche in occasione dell’approvazione della legge finanziaria regionale per il 2007, quando la rigidità dell’esecutivo nell’individuazione della copertura finanziaria non ha consentito di incrementare lo stanziamento, pesantemente insufficiente, previsto per il rifinanziamento della L.R. n. 9/2002, che quindi nelle annualità a venire non potrà garantire un adeguato sostegno alle attività commerciali;


CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale al Turismo, Commercio e Artigianato

affinché riferisca

Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di concedere un’ulteriore proroga di almeno dieci giorni per la scadenza del bando per le agevolazioni previste dalla L.R. n. 9/2002, convocando nel contempo un tavolo tecnico con le associazioni di categoria al fine di apportare le necessarie modifiche alla modulistica predisposta per la partecipazione al bando.


mercoledì, maggio 23, 2007

La verità sul nuovo campus universitario di Cagliari

Qual è l’operazione che si cela dietro il nuovo campus universitario che dovrebbe sorgere nell’area nota come ‘ex Sem’, nella città di Cagliari? I consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, hanno presentato un’interrogazione al Presidente della Regione, Renato Soru, e all’Assessore regionale alla Pubblica istruzione, Carlo Mannoni, per cercare di fare chiarezza.

La costruzione del campus è stata sbloccata con il maxi-collegato alla finanziaria dello scorso anno, L.R. 4/2006, il quale, oltre a stanziare complessivamente 17 milioni e mezzo di Euro per finanziare l’opera (che dovrà garantire almeno mille posti letto), prevede il trasferimento all’Ersu di immobili regionali fino a un valore di 8 milioni di Euro, da dismettere per integrare lo stanziamento della Regione. Il passo successivo si è avuto con la delibera 38/4 del 19 settembre scorso, che ha disposto il trasferimento all’Ersu di sette immobili siti nella città di Cagliari, che oggi ospitano uffici regionali, per un valore complessivo prossimo a 8 milioni di Euro, stabilendo però che l’Ente ne entrerà in possesso solamente quando saranno state costruite nuove sedi in cui ospitare gli uffici regionali.

L’ultimo atto, per ora, è la delibera 16/8 del 24 aprile scorso, con cui la Giunta detta le direttive necessarie alla realizzazione del progetto di massima elaborato dall’architetto brasiliano Paulo Mendes da Rocha. Nella delibera, l’esecutivo riconosce che il progetto eccede, per dimensioni e costi di realizzazione, gli standard fissati dal contratto già in essere tra la Regione e la ditta privata che dovrà eseguire i lavori (che è anche l’attuale titolare dell’area), ma riferisce che sono giunte dall’Ersu rassicurazioni sul fatto che l’opera potrà essere realizzata senza un ulteriore stanziamento di fondi regionali. Nella delibera, la Giunta dà mandato all’Ente di procedere all’acquisizione dell’area, alle dismissioni immobiliari necessarie a finanziare l’acquisizione e quindi all’esecuzione dei lavori.

Diana e Liori fanno notare che “analoghi progetti presentati in passato” relativamente alla realizzazione di campus universitari nell’area ‘ex Sem’ “sono stati respinti nonostante venissero proposti un numero inferiore di posti letto e standard dimensionali notevolmente inferiori”, che “non risulta che il Comune di Cagliari abbia provveduto ad apportare al proprio Piano urbanistico comunale le variazioni necessarie a consentire la realizzazione dell’opera” e che “non è pertanto possibile individuare alcuna ragione per cui la Regione debba, nella fase attuale, deliberare la realizzazione dell’opera, della quale manca ancora la progettazione esecutiva e che non potrebbe ottenere le necessarie autorizzazioni urbanistiche dal Comune di Cagliari”.

Relativamente alle dismissioni, invece, i due consiglieri sottolineano che l’incremento degli standard dimensionali e finanziari dell’opera fa sì che “il valore complessivo degli immobili di cui si è disposto il trasferimento nel settembre del 2006 non sia sufficiente a garantire la copertura finanziaria dell’opera, dal momento che all’adozione della delibera la Giunta regionale non poteva prevedere che, diversi mesi più tardi, avrebbe adottato un progetto di massima comportante maggiori oneri” e che l’esecutivo, nell’emanare le disposizioni per la realizzazione del progetto, “non indica esplicitamente quali siano gli immobili che l’Ersu dovrebbe dismettere al fine di garantire la copertura finanziaria”.

Diana e Liori chiedono dunque di sapere “per quali ragioni la Giunta regionale ha ritenuto di procedere alla realizzazione del progetto nonostante questo ecceda gli standard dimensionali precedentemente previsti dalla Regione anziché chiedere una rettifica dello stesso o affidare la realizzazione di un nuovo progetto”, “quale è l’esatto importo previsto per l’acquisizione dell’area ‘ex Sem’ e per la realizzazione dell’opera” e “per quali ragioni la Giunta regionale ha ritenuto di dover deliberare sin da ora di dare mandato all’Ersu affinché proceda alla realizzazione, nonostante non esista ancora un progetto esecutivo e soprattutto nonostante la destinazione urbanistica dell’area interessata non consenta la realizzazione”.

I due consiglieri chiedono inoltre di sapere “per quali ragioni la Giunta regionale ha ritenuto di dare mandato all’Ersu di procedere alla dismissione di beni propri al fine di garantire la copertura finanziaria di un’opera che, allo stato attuale, non può ancora essere realizzata”, “quali sono i beni immobili oggetto della dismissione, quale è il loro valore e se sono già di proprietà dell’Ersu o devono essere trasferiti dalla Regione”, “se si prevede uno scambio con il soggetto esecutore dei lavori, con conseguente cessione degli immobili da dismettere al medesimo soggetto, o se gli immobili saranno ceduti a terzi affinché il ricavato venga utilizzato per dare copertura finanziaria all’opera”. Per completezza, si rammenta che l’Ente è proprietario di immobili prestigiosi nella città di Cagliari, come l’ex Hotel Moderno di via Roma, oggi adibito a Casa dello Studente.

Diana e Liori chiedono inoltre, “nel caso in cui gli immobili siano stati sottoposti a valutazione più di una volta negli ultimi tre anni, quando sono state effettuate tali valutazioni e con quali esiti”, al fine di verificare l’infondatezza delle voci secondo cui esisterebbero più valutazioni degli immobili da dismettere, i quali nel giro di poche settimane sarebbero stati pesantemente svalutati. Infine, nell’interrogazione si chiede di trasmettere tutti gli atti relativi al progetto per il campus universitario e alle dismissioni, nonché di annullare la delibera dell’aprile scorso, rigettando il progetto del prof. Mendes da Rocha in quanto non compatibile con gli standard dimensionali e finanziari prefissati, di disporre una nuova progettazione e di richiedere, nel contempo, che il Comune di Cagliari provveda alle varianti urbanistiche necessarie alla realizzazione del campus nell’area ‘ex Sem’.



INTERROGAZIONE LIORI – DIANA, con richiesta di risposta scritta, sulla Del. n. 16/8 del 24 aprile 2007, avente per oggetto “Legge regionale 11 maggio 2006, n. 4, articolo 25. Disposizioni urgenti per il potenziamento delle strutture residenziali dell’Ersu di Cagliari. Direttive.”


I sottoscritti,


PREMESSO che

  • L’art. 25, comma 1, della L.R. 11 maggio 2006, n. 4, stanzia la somma complessiva di 17.500.000 Euro, finalizzata all’acquisto dell’area nota come ‘ex Sem’, nella città di Cagliari, e alla realizzazione di un campus universitario di almeno mille posti letto;

  • Con Del. n. 16/8 del 24 aprile 2007, la Giunta regionale ha emanato le direttive necessarie alla definizione degli atti propedeutici alla realizzazione del progetto di massima elaborato dall’architetto prof. Paulo Mendes da Rocha, brasiliano, di cui nella medesima delibera si legge “vincitore del Premio Pritzker 2006”;

  • Tale progetto eccede, per dimensioni e costi di realizzazione, quanto esplicitamente indicato nel contratto stipulato con il soggetto esecutore dei lavori in data 27 luglio 2006, ma la Giunta regionale ha deciso di disporne comunque la realizzazione anche alla luce delle rassicurazioni ricevute dall’Ersu, secondo cui non si rende necessario un ulteriore stanziamento di fondi regionali per garantire la copertura finanziaria dell’opera;


CONSIDERATO che

  • Analoghi progetti presentati in passato dai soggetti privati che si sono succeduti nella proprietà dell’area sono stati respinti nonostante venissero proposti un numero inferiore di posti letto e standard dimensionali notevolmente inferiori a quelli del progetto di massima elaborato dal prof. Mendes da Rocha;

  • A tutt’oggi, non risulta che il Comune di Cagliari abbia provveduto ad apportare al proprio Piano urbanistico comunale le variazioni necessarie a consentire la realizzazione dell’opera;

  • Non è pertanto possibile individuare alcuna ragione per cui la Regione debba, nella fase attuale, deliberare la realizzazione dell’opera, della quale manca ancora la progettazione esecutiva e che non potrebbe ottenere le necessarie autorizzazioni urbanistiche dal Comune di Cagliari;


VALUTATO che

  • Con Del. n. 38/4 del 19 settembre 2006, la Regione ha disposto di trasferire all’Ersu sette immobili siti nella città di Cagliari, per un valore complessivo di 7.926.946 Euro, al fine di consentire l’acquisizione dell’area ‘ex Sem’ e la realizzazione del campus universitario;

  • Gli immobili, tuttavia, saranno trasferiti all’Ersu unicamente una volta realizzate le nuove sedi degli uffici regionali che oggi vi sono ospitati e comunque non oltre trenta mesi dalla data di adozione della delibera;

  • A tutt’oggi, le nuove sedi di cui sopra non sono state realizzate, né sono trascorsi trenta mesi dalla data di adozione della delibera, pertanto si deve presumere che gli immobili siano tuttora di proprietà della Regione e che non possano essere dismessi dall’Ersu;

  • Per effetto degli incrementati standard dimensionali dell’opera da realizzare, si può inoltre presumere che il valore complessivo degli immobili di cui si è disposto il trasferimento nel settembre del 2006 non sia sufficiente a garantire la copertura finanziaria dell’opera, dal momento che all’adozione della delibera la Giunta regionale non poteva prevedere che, diversi mesi più tardi, avrebbe adottato un progetto di massima comportante maggiori oneri;

  • La Del. n. 16/8 del 24 aprile 2007 non indica esplicitamente quali siano gli immobili che l’Ersu dovrebbe dismettere al fine di garantire la copertura finanziaria dell’opera;


CHIEDONO DI INTERROGARE

il Presidente della Regione e l’Assessore regionale alla Pubblica istruzione

affinché riferiscano

  • Per quali ragioni la Giunta regionale ha ritenuto di procedere alla realizzazione del progetto di massima elaborato dal prof. Mendes da Rocha nonostante questo ecceda gli standard dimensionali precedentemente previsti dalla Regione anziché chiedere una rettifica dello stesso o affidare la realizzazione di un nuovo progetto, coerente con gli standard prefissati, eventualmente a un diverso architetto;

  • Quale è l’esatto importo previsto per l’acquisizione dell’area ‘ex Sem’ e per la realizzazione dell’opera così come progettata dal prof. Mendes da Rocha;

  • Per quali ragioni la Giunta regionale ha ritenuto di dover deliberare sin da ora di dare mandato all’Ersu affinché proceda alla realizzazione del progetto di massima elaborato dal prof. Mendes da Rocha, nonostante non esista ancora un progetto esecutivo e soprattutto nonostante la destinazione urbanistica dell’area interessata non consenta la sua realizzazione;

  • Per quali ragioni, alla luce di quanto testé esposto, la Giunta regionale ha ritenuto di dare mandato all’Ersu di procedere alla dismissione di beni propri al fine di garantire la copertura finanziaria di un’opera che, allo stato attuale, non può ancora essere realizzata;

  • Quali sono i beni immobili oggetto della dismissione finalizzata a dare copertura finanziaria all’opera, quale è il loro valore e se sono già di proprietà dell’Ersu o devono essere trasferiti dalla Regione;

  • Se si prevede uno scambio con il soggetto esecutore dei lavori, con conseguente cessione degli immobili da dismettere al medesimo soggetto, o se gli immobili saranno ceduti a terzi affinché il ricavato venga utilizzato per dare copertura finanziaria all’opera;

  • Nel caso in cui gli immobili siano stati sottoposti a valutazione più di una volta negli ultimi tre anni, quando sono state effettuate tali valutazioni e con quali esiti;

  • Di trasmettere tutti gli atti relativi al progetto per la realizzazione del campus universitario nell’area ‘ex Sem’ e alla dismissione di immobili regionali finalizzata a garantire la copertura finanziaria dell’opera, compresi gli atti relativi alla valutazione degli immobili;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di revocare la Del. n. 16/8 del 24 aprile 2007, di deliberare la non conformità del progetto di massima elaborato dal prof. Mendes da Rocha con gli standard dimensionali prefissati, di disporre l’elaborazione di un nuovo progetto di massima e, nel contempo, di richiedere al Comune di Cagliari la variazione del proprio Piano urbanistico comunale necessaria alla realizzazione del campus universitario nell’area ‘ex Sem’.


lunedì, maggio 21, 2007

La Dirindin va in campagna (elettorale) e la finanziaria può aspettare

Dopo quattro mesi di esercizio provvisorio di bilancio e venti giorni di spesa regionale bloccata, ci mancava pure questo: l’assessora Dirindin deve seguire la ministra Turco nel suo tour elettorale in vista delle amministrative della prossima fine settimana, perciò non può essere presente in Consiglio regionale per la discussione dell’articolo 31 della finanziaria, che viene così rinviato”: è il commento dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, all’assenza dell’Assessora regionale alla Sanità, Nerina Dirindin, dal Consiglio regionale in occasione della visita in Sardegna della Ministra della Sanità, Livia Turco. “L’Assessora ha preso alla lettera quanto detto stamani a Cagliari dalla Ministra, che ha paragonato la nuova struttura psichiatrica di Villa Clara a quella di Collegno, e ha subito vestito i panni del celeberrimo smemorato, dimenticandosi di presentarsi in Aula.”

“Ciò che è accaduto questa sera dimostra quanto il centrosinistra ha a cuore il futuro della Sardegna”, proseguono e concludono i due consiglieri. “Tanto a cuore da abbandonare al suo destino una manovra di bilancio che ha già accumulato un ritardo da record, piegando i lavori dell’Assemblea alle proprie esigenze politiche contingenti e disponendone il blocco per poter seguire la propria campagna elettorale. Se proprio ci tiene a che le elezioni amministrative non si trasformino in una memorabile disfatta per la sua coalizione, però, la Dirindin farebbe bene a restare in Aula per cercare di dare delle risposte ai problemi dei sardi, anziché esibirsi in passerelle in giro per l’Isola al fianco del ministro di turno, perché questo è ciò di cui gli elettori hanno bisogno. Se ancora il centrosinistra non lo ha capito, lo capirà a sue spese tra pochi giorni”.

venerdì, maggio 18, 2007

Discussione generale sull’art. 20 della legge finanziaria – Sintesi dell’intervento dell’on. Diana

Non sarò tenero con lei, assessore Foddis. Non posso esserlo dal punto di vista politico perché questo articolo non fa altro che dimostrare l’inconsistente capacità che la Giunta ha avuto fin dall’inizio di mettere mano ai problemi del comparto agricolo. L’articolo non ci dà nessuna possibilità di capire quale attenzione possa avere questa maggioranza nei confronti dell’agricoltura. C’è un’attenzione particolare ed è quella nei confronti della cooperazione. Certo l’Assessore risente della sua appartenenza a un comparto che lo ha visto a lungo protagonista, ma si è dimenticato che le sue origini sono nel mondo dell’impresa.

L’articolo è infarcito di interventi che non risolvono i problemi atavici dell’agricoltura ma cercano solo di dare sollievo al mondo della cooperazione, per giunta peggiorando la situazione. Lei, Assessore, è stato bravissimo a guidare una delle più grandi cooperative del Mediterraneo, ma oggi risente ancora di questo. La 3A di Arborea è una grande realtà, la più grande nelle filiere agroalimentari della Sardegna, e rischia di scomparire se non si mette mano all’intero comparto. La 3A si è appropriata in esclusiva del comparto del latte bovino, mettendo in difficoltà soprattutto chi già vi operava.

La crisi che attanaglia la 3A è evidente. La superproduzione, l’inquinamento, il prezzo del latte, mettono a rischio quello che era il fiore all’occhiello dell’agricoltura sarda. Ci risulta che la 3A stia vendendo sotto costo milioni di litri di latte. Se fosse vero, sarebbe un danno grossissimo e non troverebbero giustificazione le risorse che la Regione, usando tutti gli strumenti che ha a disposizione, le sta concedendo. La crisi esiste e coinvolge anche il comparto ovicaprino. Gli industriali sono accusati di guadagnare troppo e le cooperative si lamentano perché guadagnano troppo poco. Ci deve essere qualcosa che non va, perché il prodotto è lo stesso. Non si capisce perché ci sia necessità di intervenire con disparità in un comparto piuttosto che in un altro.

Per troppo tempo ci siamo vestiti dei nostri cinquemila anni di storia. Oggi non vediamo uno sbocco per il mondo agricolo. L’agricoltura scende in piazza e in questa finanziaria non si danno risposte. Il Piano di sviluppo rurale è ancora da venire, nel Programma regionale di sviluppo mancano le schede illustrative, quindi non avremo la possibilità di decidere proprio un bel niente. Credo si stia manifestando un grande fallimento.

Ho l’obbligo di dire queste cose, perché sono un consigliere regionale, perché rappresento il mio territorio e perché ho a cuore la realtà di Arborea, che sta andando a carte quarantotto a causa di una pessima gestione del prodotto primario. Assessore, lei sa benissimo che la 3A è in superproduzione, che è costretta a ritirare il latte dal mercato e che c’è anche una quota che, per evitare le multe dell’Unione europea, i produttori non conferiscono alla cooperativa e non si sa quale fine faccia. Molto meglio sarebbe fare una programmazione seria, stabilire delle quote di produzione e un quantitativo massimo di capi che il comparto può sopportare, piuttosto che rischiare il collasso di tutte le aziende agricole di Arborea.

La riforma della Giunta? Per Soru è meglio a pezzi

Con il blitz odierno, il governatore Renato Soru ha ipotecato, senza troppi clamori, una parte della futura riforma della Giunta regionale. Con due commi della legge finanziaria, uno proposto nel testo originario del disegno di legge e uno introdotto con un emendamento, sono state riscritte le funzioni di ben quattro assessorati: quello all’Agricoltura, che ha acquisito le competenze sulla pesca, quello all’Ambiente, che le ha perse, quello all’Urbanistica, che ha assunto la delega relativa alla tutela del paesaggio, e quello alla Pubblica istruzione, che l’ha persa. Il tutto, senza che né il governatore, né alcuno degli assessori interessati dalla pseudo-riforma, né alcun consigliere di maggioranza, si sentisse in dovere di fornire al Consiglio regionale delle motivazioni o, quantomeno, di dichiarare pubblicamente il suo entusiastico assenso”: è il commento dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, ai due commi della finanziaria regionale approvati stamani, che di fatto anticipano la riforma della L.R. 1/1977 ridefinendo le deleghe in capo agli assessorati.

“Quali siano le ragioni di tanta fretta da parte del governatore e di tanto silenzio da parte della maggioranza, è un mistero. I sardi, però, hanno il diritto di saperlo”, proseguono e concludono i due consiglieri. “Perché l’assessore Massimo Dadea che, oltre ad essere titolare ad interim delle deleghe relative a Programmazione e Bilancio, è anche Assessore alle Riforme, non ha sentito il dovere di spiegare all’Aula perché tali modifiche non possono aspettare la riforma della Giunta, araba fenice evocata sin dall’inizio della legislatura ma di cui ancora non esiste alcuna traccia concreta? Forse Soru vuole evitare di dover discutere con i suoi alleati, sempre meno inclini a piegarsi ai suoi voleri, i contenuti della proposta complessiva? Intanto, si va avanti con una riforma fatta a pezzi, con tutta la confusione che ne deriverà per i cittadini e con le umiliazioni che si continuano ad accumulare sulle spalle degli assessori, trattati come pedine che il governatore-demiurgo muove sulla scacchiera a suo totale piacimento”.

Cagliari, 16 maggio 2007

Abbanoa, dalle elargizioni allo scandalo

Con la proposta incrementare ulteriormente lo stanziamento da assegnare ai Comuni che ancora non sono entrati nella compagine sociale di Abbanoa affinché acquistino azioni del gestore unico, si passa da una discutibile elargizione a un vero e proprio scandalo”: è il commento dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, a quanto sta accadendo nell’aula del Consiglio regionale durante l’esame dell’articolo 12 della finanziaria regionale.

“Oltre a costituire un mezzo spericolato per ripianare i debiti di una società nata sull’orlo del fallimento a causa dei suoi difetti strutturali, lo stanziamento di 20 o più milioni di euro innescherà una guerra tra i Comuni sardi, perché gli enti locali che hanno attinto dai loro non certo floridi bilanci le risorse per diventare soci del gestore unico non potranno accettare che sia la Regione a farsi carico di pagare l’ingresso nella società dei Comuni che hanno resistito fino ad oggi”, proseguono Diana e Liori.

“Per questo”, concludono i due consiglieri, “reputiamo inaccettabile che la maggioranza abbia rigettato l’emendamento del gruppo di Alleanza Nazionale che proponeva di abrogare il comma in questione. Il governatore Renato Soru deve stare attento a non pensare di aver risolto così i problemi di Abbanoa: la ricapitalizzazione ‘mascherata’ approvata con la finanziaria non potrà essere ripetuta negli anni a venire, quando la società continuerà a fabbricare debiti con il ritmo attuale. L’adozione di misure strutturali per risanare il deficit e migliorare la qualità del servizio, oggi disastrosa, è ineluttabile. Il rifiuto di una proposta come la nostra, dettata unicamente dal buon senso, va in direzione diametralmente opposta”.

Cagliari, 15 maggio 2007

La maggioranza abbandona Soru nella guerra contro i dipendenti regionali

L’approvazione a scrutinio segreto dell’emendamento alla legge finanziaria che sopprime l’odioso ‘pensionamento coatto’ di una parte dei dipendenti regionali è un importante segnale politico: la maggioranza non condivide la guerra intrapresa dal governatore Renato Soru contro il personale della Regione e ha deciso di negare il proprio supporto a un’operazione destinata a incrementare esponenzialmente lo spreco di denaro pubblico e l’inefficienza della macchina burocratica”: è il commento dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, all’approvazione dell’emendamento che sopprime le lettere a) e b) del comma 2 dell’articolo 6 della finanziaria regionale.

“Il presidente Renato Soru non ha più una maggioranza”, proseguono e concludono i due consiglieri. “Soprattutto, non ha una maggioranza che lo segua nel suo progetto per distruggere la macchina amministrativa regionale, rimpiazzandone i dipendenti con costosi consulenti selezionati con criteri clientelari o magari facendo entrare dalla porta di servizio nell’organico della Regione il personale delle ditte esterne che collaborano con l’amministrazione, ovviamente senza concorso. Con il voto segreto di questa mattina, il Consiglio regionale, centrosinistra compreso, ha sancito il fallimento di tale progetto. Auspichiamo che analoghi sussulti di orgoglio da parte della maggioranza possano giungere su altri commi dell’articolo 6 della manovra di bilancio, come quello che raddoppia l’ufficio di gabinetto del Presidente della Regione (proprio quel Presidente della Regione che diceva di non volere maggiordomi) e quello che scioglie tutti gli uffici ausiliari di direzione politica, tranne ovviamente l’ufficio stampa del governatore, altra generosa fabbrica di consulenze”.

Cagliari, 10 maggio 2007

Banco di Sardegna, la lottizzazione c’è e si vede

La prevedibile decisione del professor Luigi Guiso dimostra che il centrodestra ha colto nel segno con la denuncia lanciata due giorni fa in Consiglio regionale in merito alla lottizzazione operata sui vertici del Banco di Sardegna”: è il commento dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, alla notizia della rinuncia del prof. Guiso alla presidenza del consiglio di amministrazione del Banco di Sardegna. “Ben venga, dunque, la decisione del presidente designato, che consente di fare chiarezza su una spericolata operazione finalizzata a sottrarre il Banco di Sardegna al controllo dei sardi”.

“Quella che ha portato alla designazione del prof. Guiso è un’operazione pensata e portata avanti dai massimi vertici della Regione di concerto con le segreterie nazionali dei partiti”, proseguono e concludono i due consiglieri. “Lo dimostra il fatto che la maggioranza ha accettato la proposta, avanzata dal centrodestra, di convocare i vertici della Fondazione Banco di Sardegna e della Banca popolare dell’Emilia Romagna in audizione in Commissione Bilancio: evidentemente, sia i consiglieri regionali che le dirigenze sarde dei partiti del centrosinistra erano all’oscuro di quanto è stato deciso altrove sopra le loro teste. Confermiamo pertanto la nostra richiesta di coinvolgere il Consiglio regionale, tramite la Commissione Bilancio, affinché l’istituzione rappresentativa di tutto il popolo sardo non sia tenuta all’oscuro per quanto riguarda decisioni che hanno forti ripercussioni sull’economia isolana e che pertanto devono essere prese alla luce del sole e non in sede riservata, magari lontano dall’Isola”.

Cagliari, 9 maggio 2007

Nuoro isolata dal trasporto pubblico regionale

I consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, hanno presentato un’interrogazione all’Assessore ai Trasporti, Sandro Broccia, affinché la Regione affronti il problema dell’“incresciosa” carenza di collegamenti di trasporto pubblico per passeggeri tra le città di Cagliari e Nuoro. Le autolinee Arst e Fds effettuano, complessivamente, due corse giornaliere sulla tratta Cagliari-Nuoro e tre sulla tratta Nuoro-Cagliari. Oltre che “insufficienti” dal punto di vista quantitativo, le corse sono penalizzanti per quanto riguarda gli orari, che non consentono di recarsi da Cagliari a Nuoro e rientrare in giornata.

Rammentato che tra le due città “non esistono collegamenti ferroviari” e che, secondo il Piano sanitario regionale, Nuoro sarà sede del terzo polo ospedaliero della Sardegna e pertanto “un numero sempre maggiore di cittadini avrà la necessità di recarsi nel capoluogo barbaricino per esigenze di natura sanitaria”, i due consiglieri chiedono all’assessore Broccia di riferire cosa la Regione intende fare per “potenziare i collegamenti di trasporto pubblico” tra Cagliari e Nuoro, razionalizzandone gli orari “al fine di renderli più consoni alle esigenze degli utenti”.



INTERROGAZIONE DIANA – LIORI, con richiesta di risposta scritta, sull’esiguità dei collegamenti di trasporto pubblico locale tra le città di Cagliari e Nuoro


I sottoscritti,


PREMESSO che tra le città di Cagliari e Nuoro si registra un’incresciosa carenza di collegamenti di trasporto pubblico per passeggeri;

CONSIDERATO che le autolinee Arst effettuano giornalmente una sola corsa sulla tratta Cagliari-Nuoro, con partenza dal capoluogo regionale alle ore 15 e 30, e due sulla tratta Nuoro-Cagliari, con arrivi nel capoluogo alle ore 9 e 40 e alle ore 18 e 53;

CONSIDERATO ALTRESI’ che l’unica altra società di trasporto pubblico che collega le città di Cagliari e Nuoro è la Fds, che effettua una corsa giornaliera da Cagliari a Nuoro con partenza alle ore 18 e 15 e una da Nuoro a Cagliari con arrivo alle ore 8 e 30;

VALUTATO che, come si può evincere da quanto testé riportato, i collegamenti sono insufficienti sia dal punto di vista quantitativo che per quanto concerne gli orari, tanto da risultare perfettamente inutili per chi, da Cagliari, si deve recare a Nuoro per rientrare in giornata;

RAMMENTATO che tra le città di Cagliari e Nuoro non esistono collegamenti ferroviari;

VERIFICATO che, secondo quanto disposto nel Piano sanitario regionale, la città di Nuoro sarà sede del terzo polo ospedaliero della Sardegna e pertanto è necessario garantire un livello di collegamenti adeguato al fatto che un numero sempre maggiore di cittadini avrà la necessità di recarsi nel capoluogo barbaricino per esigenze di natura sanitaria;


CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale ai Trasporti

affinché riferisca

Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di potenziare i collegamenti di trasporto pubblico per passeggeri tra le città di Cagliari e Nuoro, razionalizzandone inoltre gli orari al fine di renderli più consoni alle esigenze degli utenti.


Cagliari, 8 maggio 2007


venerdì, maggio 04, 2007

Nuoro, lavoratori illusi e licenziati dal Consorzio industriale

I consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, hanno presentato un’interrogazione all’Assessora regionale all’Industria, Concetta Rau, affinché spieghi come la Regione intende muoversi per risolvere il caso dei sette dipendenti del Consorzio per l’area di sviluppo industriale della Sardegna centrale, impiegati per anni nei lavori di manutenzione del depuratore consortile di Ottana e degli altri servizi di competenza del Consorzio e licenziati alla fine dello scorso anno.

A partire dal 1 maggio del 2005, il Consorzio ha assunto la gestione diretta del depuratore e degli altri servizi, che in precedenza era affidata a due ditte esterne, con l’impegno di assumere con contratti a tempo indeterminato i quattordici lavoratori che da anni si occupavano della manutenzione. Nonostante le promesse, però, i lavoratori sono stati assunti con contratti a tempo determinato fino al 31 dicembre scorso e poi licenziati. Successivamente, sette di loro sono stati riassunti. Davanti alle proteste degli utenti per l’impossibilità da parte del Consorzio a garantire la medesima tempestività negli interventi di manutenzione con il personale dimezzato, si è scelto di procedere a nuove assunzioni anziché alla stabilizzazione dei sette dipendenti licenziati a fine anno.

Diana e Liori chiedono pertanto all’assessora Rau di riferire cosa la Regione intende fare per procedere “alla stabilizzazione dei sette lavoratori provenienti dalle ditte esterne licenziati il 31 dicembre 2006 e non ancora riassunti” e se risulta che le nuove assunzioni “siano riconducibili a forme di lottizzazione politica”, vale a dire se è vero che tra i nuovi dipendenti figurano “parenti prossimi di rilevanti esponenti politici del centrosinistra nuorese”.



INTERROGAZIONE DIANA – LIORI, con richiesta di risposta scritta, sui licenziamenti decisi dal Consorzio per l’area di sviluppo industriale della Sardegna centrale


I sottoscritti,


PREMESSO che

  • Il Consorzio per l’area di sviluppo industriale della Sardegna centrale ha a carico l’impianto di depurazione consortile dell’agglomerato industriale di Ottana;

  • A decorrere dal 1 maggio 2005, il Consorzio ha deciso di assumere la gestione diretta del suddetto impianto e dell’insieme dei servizi di tutti gli agglomerati di propria competenza, che in precedenza era affidata a due ditte esterne;

  • Contestualmente all’assunzione di tale gestione diretta, il Consorzio ha dichiarato l’impegno di assumere con contratti a tempo indeterminato i quattordici dipendenti delle ditte esterne impiegati da tempo nei lavori di manutenzione dell’impianto di depurazione e dei servizi del Consorzio;


CONSIDERATO che

  • Gli impegni assunti dal Consorzio sono stati rispettati soltanto in minima parte; difatti, anziché un contratto a tempo indeterminato, ai dipendenti provenienti dalle ditte esterne è stato proposto dapprima un contratto a tempo determinato con valenza fino al 31 dicembre del 2005 e, successivamente, un nuovo contratto a tempo determinato di durata annuale;

  • Alla scadenza del secondo contratto a tempo determinato, i quattordici dipendenti provenienti dalle ditte esterne sono stati licenziati;

  • Successivamente, sette dei quattordici dipendenti licenziati sono stati riassunti con contratto a tempo indeterminato;


VERIFICATO che

  • In seguito alle proteste dell’utenza per l’impossibilità, da parte del Consorzio, a garantire un’adeguata tempestività degli interventi di manutenzione con il personale a disposizione, il Consorzio ha proceduto a nuove assunzioni;

  • Il Consorzio ha preferito assumere personale senza esperienza specifica e privo delle necessarie qualifiche professionali anziché procedere alla stabilizzazione dei sette lavoratori provenienti dalle ditte esterne licenziati il 31 dicembre 2006;


CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale all’Industria

affinché riferisca

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare affinché il Consorzio per l’area di sviluppo industriale della Sardegna centrale proceda alla stabilizzazione dei sette lavoratori provenienti dalle ditte esterne licenziati il 31 dicembre 2006 e non ancora riassunti;

  • Se risulta che le nuove assunzioni effettuate dal Consorzio nell’anno in corso siano riconducibili a forme di lottizzazione politica; più precisamente, se risulta che siano stati assunti parenti prossimi di rilevanti esponenti politici del centrosinistra nuorese.


mercoledì, maggio 02, 2007

600 mila euro per trasformare l’ex cantina sociale di Terralba in Centro della creatività

Il gruppo consiliare di Alleanza Nazionale ha presentato un emendamento alla legge finanziaria regionale, con primo firmatario l’on. Mario Diana, vicepresidente della Terza Commissione e relatore di minoranza del disegno di legge, affinché la Regione stanzi la somma di 600 mila euro per acquisire una parte dell’ex cantina sociale di Terralba. Con un emendamento al Programma regionale di sviluppo, inoltre, si propone che l’ex cantina sociale sia destinata a sede di un Centro della creatività.

“Il Programma regionale di sviluppo proposto dalla Giunta regionale”, spiega l’on. Diana, “prevede l’apertura di Centri della creatività a Cagliari, Sassari e Nuoro. Vogliamo sperare che l’assenza dell’Oristanese sia frutto di una dimenticanza e non di una scelta deliberata, e pertanto ci siamo attivati per porvi rimedio. Gli ampi spazi dell’ex cantina sociale di Terralba, che già ospitano iniziative culturali e artistiche, sono la sede ideale per un progetto come quello introdotto con il Programma regionale di sviluppo, dal quale la Provincia di Oristano non può restare esclusa”.