venerdì, aprile 30, 2010

Realizzazione Sassari-Olbia è un grande successo della giunta Cappellacci

La realizzazione della quattro corsie Sassari-Olbia, che sarà possibile grazie alla nomina del presidente Cappellacci a commissario straordinario per l’opera, è uno dei più grandi successi della Giunta regionale di centrodestra”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, a nome dell’intero gruppo consiliare.

“Grazie all’impegno personale del presidente Cappellacci e dell’Assessore ai Lavori Pubblici, Angelo Carta, e all’interessamento del Governo nazionale ed in particolare del presidente Berlusconi”, sottolinea Diana, “sarà possibile mettere in sicurezza in tempi rapidi la ‘strada della morte’, obiettivo che nessuno finora è mai riuscito a raggiungere. Ancora una volta, la strategia del dialogo e del corretto confronto istituzionale si dimostra vincente, consentendo oltretutto di mantenere in Sardegna la cabina di regia dell’opera, a garanzia non soltanto dei tempi celeri di realizzazione ma anche del coinvolgimento delle imprese sarde”.

“Con questo ultimo atto ci auguriamo si ponga la parola fine sulle infinite e strumentali polemiche che hanno accompagnato l’iter per la partenza dei lavori in ciascuno dei suoi passaggi”, conclude il capogruppo. “Come ha chiarito oggi il presidente Cappellacci, le risorse per l’avvio dei cantieri ci sono e quelle per il completamento dei lavori stanno per essere stanziate: ormai non esiste più alcun ostacolo per la realizzazione dell’opera”.

giovedì, aprile 22, 2010

Commissione Bilancio, via libera a fondo di controgaranzia da 238 milioni per Pmi

Viva soddisfazione” è stata espressa dal capogruppo del Popolo Della Libertà, Mario Diana, per il parere favorevole espresso dalla Terza Commissione consiliare sulle direttive di attuazione del fondo regionale di cogaranzia e controgaranzia per le piccole e medie imprese operanti in Sardegna.

“Le direttive di attuazione, che ora possono essere approvate in via definitiva dalla Giunta, daranno operatività al fondo, istituito con la finanziaria regionale dello scorso anno”, spiega Diana. “I 238 milioni di euro stanziati, che saranno gestiti dalla Sfirs, potranno così servire per favorire l’accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese sarde o comunque operanti in Sardegna. Grazie all’‘effetto moltiplicatore’ che caratterizza questo genere di strumento, nel sistema economico sardo entreranno in circolo risorse per circa 2.380 milioni di euro, che serviranno per far crescere le imprese e creare occupazione”.

“Il fondo di controgaranzia è una delle principali misure che il centrodestra sta mettendo in campo per affrontare la crisi economica in Sardegna”, conclude il capogruppo. “In una Regione povera di grandi aziende, sostenere le piccole e medie imprese vuol dire rivitalizzare l’intero tessuto produttivo. Sono certo che entro la fine dell’anno si potranno cominciare a toccare con mano gli effetti di questo e degli altri interventi anti-crisi voluti da Giunta e Consiglio, e che l’economia isolana potrà invertire la rotta e ricominciare a crescere”.

martedì, aprile 20, 2010

Demanio, applicazione accordi Soru-Parisi prosciugherebbe le casse regionali

A voler essere cinici, si sarebbe tentati di trarre una certa soddisfazione dall’iniziativa dell’on. Bruno, che ha presentato una mozione per chiedere alla Giunta regionale di dare attuazione agli accordi per la dismissione delle servitù militari stipulati nella scorsa legislatura dall’allora governatore Renato Soru con l’ex Ministro della Difesa, Arturo Parisi”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana. “In fondo, non capita tutti i giorni di vedere il capogruppo del più grande partito di opposizione ammettere che, quando la sua parte politica si è trovata a governare, non è riuscita a portare a casa alcun risultato concreto”.

“La mozione presentata oggi, però, dimostra più che altro che i consiglieri dell’attuale minoranza non conoscono i contenuti degli accordi cui fanno riferimento”, sottolinea Diana. “Tali accordi, infatti, prevedono il passaggio automatico al patrimonio regionale dei beni non più in uso da parte delle Forze Armate, la stipula di intese paritetiche per quanto concerne la destinazione d’uso dei beni di natura monumentale e, per quanto riguarda gli immobili tuttora utilizzati dal Ministero della Difesa, l’intervento diretto della Regione – con risorse proprie – per ricollocare altrove le attività ministeriali (siano esse di natura amministrativa o militare). Sul primo punto non c’è alcun bisogno di sollecitare: i beni che dovevano essere trasferiti al patrimonio regionale sono stati trasferiti. Il secondo punto richiede tempi più lunghi e la Regione ci sta lavorando”.

“Ma è sul terzo punto”, conclude il capogruppo, “che l’opposizione si supera, arrivando a sollecitare l’attuazione di un’idea, partorita dall’allora governatore Soru, totalmente campata in aria: se la Regione dovesse ricollocare a sue spese le attività del Ministero della Difesa per liberare aree di pregio come, per fare un esempio, quella di Calamosca, le casse regionali si ritroverebbero prosciugate in un batter di ciglia. Sarà forse per questo motivo che, dopo aver firmato gli accordi, lo stesso Soru si è ben guardato dal sollecitarne l’applicazione, o meglio ancora dall’applicarli in prima persona, dal momento che tale applicazione ricade interamente in capo alla Regione?”

venerdì, aprile 09, 2010

Archeologia subacquea, no ad apertura di nuovo corso universitario a Olbia

In un quadro di generale difficoltà dell’università italiana, che si appresta a sperimentare la riforma proposta dal governo Berlusconi, attualmente in fase di approvazione, stupiscono certe fughe in avanti di stampo localistico che tendono a riproporre la frammentazione dei corsi universitari, avversata in modo stringente dal progetto di riforma”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, insieme ai consiglieri Oscar Cherchi e Domenico Gallus. “I rumors politici, infatti, riportano che sarebbero in corso contatti con il Governo nazionale tesi a creare in Sardegna un nuovo corso di Archeologia subacquea oltre a quello attivato sin dall’anno accademico 2004-2005 ad Oristano dalla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Sassari, unico in Italia”.

“I lusinghieri risultati ottenuti, sia nell’ambito didattico che in quello della ricerca scientifica, oltre all’impiego di tre ricercatori, hanno accreditato il corso oristanese in ambito nazionale e internazionale”, proseguono Diana, Cherchi e Gallus. “L’Università di Sassari ha già in programma, sulla base dei parametri che saranno introdotti dalla riforma, di trasformare il percorso di studi in un corso di laurea magistrale in Archeologia subacquea e dei paesaggi costieri del Mediterraneo, di carattere interuniversitario ed internazionale, mantenendo la sede ad Oristano. Il corso potrà collegarsi con l’istituendo Centro di eccellenza e di alta formazione per l’Archeologia subacquea, già finanziato dalla Giunta regionale con 4.750.000 euro di provenienza comunitaria. Appare pertanto inconcepibile che si proponga di attivare un nuovo corso universitario di Archeologia subacquea con sede ad Olbia, dopo che l’Università di Sassari, in accordo con gli enti pubblici territoriali di Oristano e il Consorzio Uno, ha portato avanti una coerente politica di alta formazione con il corso già esistente”.

“E’ auspicabile che i rumors rimangano tali e non approdino a nulla di concreto”, concludono i tre consiglieri, “poiché, se è vero che Olbia possiede straordinarie risorse archeologiche e competenze professionali di altissimo livello nel campo specifico dell’Archeologia subacquea, nell’ambito della Soprintendenza per i Beni archeologici (lo scavo delle navi del Tunnel di Olbia e la loro sapiente musealizzazione ne sono la perfetta riprova), è vero anche che tali risorse umane e scientifiche hanno sempre trovato una sponda in ambito accademico nell’Università di Sassari ed in particolare nella sua sede oristanese, luogo eletto di ricerche e convegni internazionali. La sinergia fra le varie componenti territoriali dell’Isola è la chiave di volta per lo sviluppo, non la guerra antica per la ‘secchia rapita’”.