venerdì, febbraio 29, 2008

Bene l’impegno della maggioranza per il trasporto merci

Va salutato senza dubbio con favore l’impegno che la maggioranza di centrosinistra sta mostrando in questi giorni nell’affrontare l’assurda decisione di Trenitalia di privare la Sardegna del servizio di trasporto merci su rotaia da e per l’Isola”, dichiarano i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori. “Ci auguriamo che tale impegno si traduca presto in atti concreti, a partire dalla discussione e dall’approvazione della mozione presentata al riguardo dai gruppi consiliari di centrodestra oltre un mese fa, ben prima che prendesse il via la campagna elettorale per le elezioni politiche del prossimo aprile”.

Anticipazione entrate, sconcertante la nota della Ragioneria dello Stato

E’ semplicemente sconcertante la nota con cui il Ragioniere dello Stato avalla la finanza creativa del governatore Renato Soru”, dichiarano i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, in merito al documento inviato alla Regione dalla Ragioneria dello Stato il 22 febbraio. “Quello del Ragioniere è il maldestro tentativo di un vecchio burocrate di travestirsi da magistrato costituzionale per orientare l’atteso pronunciamento della Consulta sull’anticipazione delle entrate fiscali future in senso favorevole al governatore”.

“Sorprende, in particolare, il fatto che nella nota compaia un’affermazione palesemente falsa, finalizzata ad occultare la violazione del principio di veridicità del bilancio più volte commessa dalla Regione”, proseguono i due consiglieri. “Secondo il Ragioniere, la nuova legge regionale di contabilità avrebbe ripristinato una norma preesistente, mai oggetto di impugnativa, che consentiva l’operazione che ha messo a rischio di incostituzionalità i bilanci regionali degli ultimi anni. La norma preesistente, però, vale a dire la legge regionale di contabilità sostituita dalla legge 11 del 2006, consentiva l’anticipazione di competenza e di cassa, non certo quella delle entrate proprie, principale ragione per cui la maggioranza di centrosinistra ha voluto riformare la vecchia legge. Ma c’è di peggio, purtroppo, perché il Ragioniere afferma, senza avere alcun titolo per farlo, che la legge finanziaria dello Stato per il 2007 avrebbe modificato le spettanze statutarie attribuite alla Regione Sardegna. Il Ragioniere cerca di fatto di sostituirsi alla stessa Corte Costituzionale, sentenziando, bontà sua, che una legge ordinaria quale è la finanziaria può modificare una legge costituzionale quale è lo Statuto Speciale della Regione sarda”.

“Siamo certi”, concludono Diana e Liori, “che la Consulta saprà dare il giusto valore al pronunciamento, di cui sono evidenti gli ispiratori politici, della Ragioneria dello Stato, cioè zero. Restiamo perciò in attesa della vera sentenza, che rappresenterà l’ultimo atto della triste legislatura targata Renato Soru, consapevoli dell’impresa titanica che spetterà a chi verrà dopo di lui e si troverà a dover risanare il bilancio regionale dopo la catastrofe provocata da chi ha preteso di fare proprio lo slogan ‘La fantasia al potere’ applicandolo a un campo come quello della gestione finanziaria in cui l’uso della fantasia, lungi dal determinare risultati concreti, porta solo a scivolare nell’illegalità”.

venerdì, febbraio 22, 2008

Tagli alla Protezione Civile, la Regione salvi la campagna antincendi

La Regione intervenga presso il governo nazionale affinché siano ripristinati i finanziamenti statali alla Protezione Civile o, in alternativa, stanzi risorse proprie per evitare che la prossima estate i Canadair e gli elicotteri restino a terra con i serbatoi a secco e gli incendi devastino la Sardegna senza che si possa intervenire in alcun modo per fermarli: lo chiedono i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, in un’interrogazione all’Assessore regionale all’Ambiente, Ciccitto Morittu.

I due consiglieri ricordano che “nell’anno 2007 si è registrato in Sardegna un drammatico aumento degli incendi boschivi dolosi con la distruzione di circa 30.000 ettari di territorio, oltre 12.000 dei quali boschivi, cifre che non trovano uguali nel recente passato e che hanno portato a definire il 2007 ‘annata record’ per gli incendi”. Per tale ragione desta particolare preoccupazione la riduzione di 48.800.000 euro del Fondo nazionale per la Protezione Civile, decisa con la conversione in legge del decreto ‘milleproroghe’, avvenuta il 15 febbraio. “Tale riduzione”, si legge nell’interrogazione, “potrebbe avere forti ripercussioni sulla lotta agli incendi boschivi in Sardegna, visto il ruolo fondamentale svolto dai mezzi della Protezione Civile regionale e in particolare dagli aerei Canadair”.

Diana e Liori chiedono dunque a Morittu “in quale misura la riduzione del Fondo nazionale per la Protezione Civile inciderà sugli interventi garantiti dalla Protezione Civile regionale e in modo particolare sulla lotta agli incendi boschivi” e “se la Giunta regionale condivide la decisione adottata dal Parlamento su proposta del Consiglio dei Ministri”. Inoltre, i due consiglieri chiedono che la Giunta, “di concerto con il Commissario straordinario per l’emergenza incendi boschivi in Sardegna”, Guido Bertolaso, si attivi “affinché siano ripristinati gli stanziamenti statali” o, in alternativa, per stanziare con fondi propri le risorse necessarie a fare fronte alla riduzione.



INTERROGAZIONE DIANA – LIORI, con richiesta di risposta scritta, sulla riduzione degli stanziamenti statali a favore della Protezione Civile

I sottoscritti,


PREMESSO che nell’anno 2007 si è registrato in Sardegna un drammatico aumento degli incendi boschivi dolosi con la distruzione di circa 30.000 ettari di territorio, oltre 12.000 dei quali boschivi, cifre che non trovano uguali nel recente passato e che hanno portato a definire il 2007 ‘annata record’ per gli incendi;


CONSIDERATO che con la conversione in legge del D.Lgs. 28 dicembre 2006, n. 300, avvenuta lo scorso 15 febbraio, è stata disposta una riduzione del Fondo nazionale per la Protezione Civile pari a Euro 48.800.000;


VALUTATO che tale riduzione potrebbe avere forti ripercussioni sulla lotta agli incendi boschivi in Sardegna, visto il ruolo fondamentale svolto dai mezzi della Protezione Civile regionale e in particolare dagli aerei Canadair;


CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale all’Ambiente

affinché riferisca

  • In quale misura la riduzione del Fondo nazionale per la Protezione Civile inciderà sugli interventi garantiti dalla Protezione Civile regionale e in modo particolare sulla lotta agli incendi boschivi;

  • Se la Giunta regionale condivide la decisione adottata dal Parlamento su proposta del Consiglio dei Ministri;

  • Quali misure la Giunta intende adottare, di concerto con il Commissario straordinario per l’emergenza incendi boschivi in Sardegna, affinché siano ripristinati gli stanziamenti statali a favore del Fondo nazionale per la Protezione Civile;

  • In alternativa, quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di mettere a disposizione della Protezione Civile regionale le risorse finanziarie necessarie a fare fronte alla riduzione del Fondo nazionale per la Protezione Civile.

giovedì, febbraio 21, 2008

Sanità, ticket a sorpresa per la riabilitazione

I consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, hanno presentato un’interrogazione all’Assessore regionale alla Sanità, Nerina Dirindin, sull’adeguamento dei parametri di fabbisogno e del sistema di remunerazione delle attività sanitarie e sociosanitarie di riabilitazione. In particolare, i due consiglieri contestano la decisione di introdurre una quota di cofinanziamento per le prestazioni di riabilitazione a carico degli utenti o dei Comuni in cui essi risiedono e i parametri di fabbisogno, palesemente insufficienti rispetto alle necessità dell’utenza.

L’interrogazione fa riferimento a una delibera approvata dalla Giunta regionale il 27 dicembre, con la quale sono stati adottati i nuovi parametri di fabbisogno e il nuovo sistema di remunerazione per le attività di riabilitazione. “I parametri di riferimento per il bisogno di assistenza riabilitativa sanitaria e sociosanitaria appaiono nettamente sottodimensionati”, è rilevato nell’interrogazione, “tanto che il Servizio sanitario regionale non sarà in grado di soddisfare tutte le richieste di prestazioni riabilitative provenienti dall’utenza”. Viene citato ad esempio il caso della sclerosi multipla: a fronte di 348.470 prestazioni riabilitative annue previste tra ambulatoriali estensive e domiciliari, 114.250 sono necessarie per i 2.285 casi di sclerosi multipla registrati in Sardegna. “Tale dato”, rimarcano Liori e Diana, “riferito a una sola delle patologie che richiede tale tipo di assistenza e che da sola necessita di quasi la metà delle prestazioni annue previste, dimostra chiaramente l’inadeguatezza dei parametri fissati nella delibera”.

L’atto dell’esecutivo prevede inoltre che “una quota consistente del rimborso per le prestazioni riabilitative sia a carico dell’utente o del Comune in cui esso risiede, con un picco del 60 per cento per le prestazioni residenziali a valenza socioriabilitativa”. Nel caso delle prestazioni residenziali a valenza socioriabilitativa per pazienti ad alto bisogno assistenziale, a fronte di una spesa media annua di 2.080 euro, la quota di cofinanziamento sarà di 624 euro, mentre per quanto attiene alle prestazioni diurne a valenza socioriabilitativa, a fronte di una spesa media annua di 1.340 euro, la quota sarà di 402 euro. “La situazione finanziaria in cui versano i Comuni sardi, ai quali peraltro la Regione non trasferisce ulteriori fondi per fare fronte all’onere aggiuntivo del cofinanziamento delle prestazioni riabilitative”, sottolineano i due consiglieri, “è tale da lasciar presumere che la quasi totalità degli utenti sarà chiamata a versare di tasca propria l’intera quota di cofinanziamento”. Gli utenti, però, “appartengono in massima parte ai ceti meno abbienti e potrebbero non essere in grado di affrontare le considerevoli spese previste per il cofinanziamento del rimborso per le prestazioni, con il rischio di dover rinunciare a una prestazione riabilitativa divenuta troppo onerosa per le loro possibilità finanziarie”.

Liori e Diana chiedono dunque alla Dirindin “sulla base di quali dati” sono stati calcolati i parametri di riferimento, “quali misure sono previste nel caso in cui i parametri si dovessero rivelare insufficienti a soddisfare il fabbisogno di prestazioni riabilitative dell’utenza”, “per quali ragioni si è ritenuto di porre una quota, per giunta consistente, del rimborso per le prestazioni riabilitative a carico dell’utente o del Comune di residenza” e cosa si intende fare per “dotare i Comuni delle risorse necessarie a fare fronte alle quote di rimborso a loro carico”. Infine, qualora non fosse possibile soddisfare tali richieste, i due consiglieri chiedono l’annullamento della delibera e la sua riproposizione “in seguito al calcolo di parametri di riferimento più attinenti alla realtà della popolazione sarda e all’eliminazione della quota di cofinanziamento del rimborso”.



INTERROGAZIONE LIORI – DIANA, con richiesta di risposta scritta, sull’adeguamento dei parametri di fabbisogno e del sistema di remunerazione delle attività sanitarie e sociosanitarie di riabilitazione

I sottoscritti,

PREMESSO che, con Del. n. 53/8 del 27 dicembre 2007, la Giunta regionale ha approvato i nuovi parametri di fabbisogno e il nuovo sistema di remunerazione per le attività sanitarie e sociosanitarie di riabilitazione;

CONSIDERATO che i parametri di riferimento per il bisogno di assistenza riabilitativa sanitaria e sociosanitaria appaiono nettamente sottodimensionati, tanto che il Servizio sanitario regionale non sarà in grado di soddisfare tutte le richieste di prestazioni riabilitative provenienti dall’utenza;

CITATO a mero titolo esemplificativo che sono 348.470 le prestazioni riabilitative annue previste tra ambulatoriali estensive e domiciliari, mentre i 2.285 casi di sclerosi multipla registrati in Sardegna richiedono complessivamente 114.250 prestazioni annue erogate a cadenza settimanale: tale dato, riferito a una sola delle patologie che richiede tale tipo di assistenza e che da sola necessita di quasi la metà delle prestazioni annue previste, dimostra chiaramente l’inadeguatezza dei parametri fissati nella delibera;

AGGIUNTO che la delibera di cui sopra prevede che una quota consistente del rimborso per le prestazioni riabilitative sia a carico dell’utente o del Comune in cui esso risiede, con un picco del 60 per cento per le prestazioni residenziali a valenza socioriabilitativa;

CITATO a mero titolo esemplificativo che, per quanto concerne le prestazioni residenziali a valenza socioriabilitativa per pazienti ad alto bisogno assistenziale, a fronte di una spesa media annua di Euro 2.080 per ciascun utente sarà a carico di quest’ultimo o del Comune di residenza il 30 per cento, pari a Euro 624, così come, per quanto attiene alle prestazioni diurne a valenza socioriabilitativa, a fronte di una spesa media annua di Euro 1.340 per ciascun utente sarà a carico di quest’ultimo o del Comune di residenza il 30 per cento, pari a Euro 402;

SOTTOLINEATO che la situazione finanziaria in cui versano i Comuni sardi, ai quali peraltro la Regione non trasferisce ulteriori fondi per fare fronte all’onere aggiuntivo del cofinanziamento delle prestazioni riabilitative, è tale da lasciar presumere che la quasi totalità degli utenti sarà chiamata a versare di tasca propria l’intera quota di cofinanziamento stabilita dalla Giunta regionale;


VALUTATO che gli utenti che usufruiscono delle prestazioni riabilitative presso le strutture accreditate appartengono in massima parte ai ceti meno abbienti e potrebbero non essere in grado di affrontare le considerevoli spese previste per il cofinanziamento del rimborso per le prestazioni, con il rischio di dover rinunciare a una prestazione riabilitativa divenuta troppo onerosa per le loro possibilità finanziarie;

CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale alla Sanità

affinché riferisca

  • Sulla base di quali dati la Giunta regionale è addivenuta ai parametri di riferimento indicati nell’All. 1 della Del. n. 53/8 del 27 dicembre 2007;

  • Quali misure sono previste nel caso in cui tali parametri si dovessero rivelare insufficienti a soddisfare il fabbisogno di prestazioni riabilitative dell’utenza;

  • Per quali ragioni si è ritenuto di porre una quota, per giunta consistente, del rimborso per le prestazioni riabilitative a carico dell’utente o del Comune di residenza;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di dotare i Comuni delle risorse necessarie a fare fronte alle quote di rimborso a loro carico;

  • Qualora le misure di cui ai punti precedenti non potessero essere adottate, quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di annullare la Del. n. 53/8 del 27 dicembre 2007 e di approvarla nuovamente in seguito al calcolo di parametri di riferimento più attinenti alla realtà della popolazione sarda e all’eliminazione della quota di cofinanziamento del rimborso per le prestazioni riabilitative a carico dell’utente o del Comune di residenza.

mercoledì, febbraio 13, 2008

Tasse sul lusso, giustizia è fatta!

Il gruppo di Alleanza Nazionale in Consiglio regionale accoglie con soddisfazione la decisione della Corte Costituzionale di dichiarare illegittime le imposte sulle seconde case a uso turistico e sulle plusvalenze immobiliari introdotte dalla Regione due anni fa. “Una decisione che avevamo ampiamente previsto”, dichiarano i cinque consiglieri del gruppo, “che dimostra quanto sia stata irresponsabile l’ostinatezza con cui il governatore Renato Soru e la maggioranza di centrosinistra hanno confermato e continuano a voler confermare un’imposizione illegittima nonostante i rilievi più volte mossi loro non tanto e non solo dall’opposizione in Consiglio regionale ma persino dal governo nazionale ‘amico’”.

“La decisione della Consulta è un disastro politico senza precedenti per la giunta Soru, che ora sarà costretta a ritirare la finanziaria”, proseguono i consiglieri. “Con il decadere delle imposte regionali, infatti, verrà meno una fonte di entrata e con essa la copertura finanziaria della manovra. E’ la prima volta nella storia dell’Autonomia che assistiamo a un fatto simile: solo il delirio di onnipotenza di Soru poteva trascinare la Sardegna così in basso”.

“Ora il governatore tragga dalla sentenza l’unica conclusione possibile”, conclude il gruppo della destra. “Si dimetta e non si ripresenti mai più alle elezioni, per rispetto verso il popolo sardo che mai era stato sottoposto ad umiliazioni come quelle che ha conosciuto in questi quattro anni. Come a Roma, così a Cagliari: l’esperimento di governo del centrosinistra è fallito in tutti i livelli istituzionali, ora siano gli elettori a dare ai vari Prodi, Veltroni e Soru il benservito che meritano”.

lunedì, febbraio 11, 2008

Caso Tuvixeddu, quanto spende la Regione per la Commissione dichiarata illegittima?

Quanto ha speso la Regione per finanziare il funzionamento della Commissione regionale per la tutela del paesaggio, dichiarata illegittima dalle tre sentenze del Tar della Sardegna sul caso Tuvixeddu? Per saperlo, i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, presenteranno domani un’interrogazione al Presidente della Regione, Renato Soru, e all’Assessore regionale alla Pubblica Istruzione, Maria Antonietta Mongiu.

I due consiglieri fanno riferimento alla delibera del 12 dicembre 2006 con cui la Giunta regionale ha istituito la Commissione prevista dal Codice Urbani. Della commissione, viene ricordato nell’interrogazione, oltre a dirigenti statali e regionali e ai soprintendenti ai beni paesaggistici e archeologici, fanno parte anche quattro esperti in materia di tutela del paesaggio, nominati dalla stessa Giunta. La delibera con cui la Commissione è stata istituita è stata dichiarata illegittima dal Tar con le tre sentenze emesse il 7 febbraio in merito ai ricorsi sull’imposizione dei vincoli paesaggistici sul colle di Tuvixeddu, “per varie ragioni tra cui la necessità che la Commissione sia istituita per mezzo di una legge regionale e non di un atto amministrativo e la mancata indicazione dei titoli e della procedura di selezione che avrebbero portato all’indicazione dei quattro esperti nominati dalla Giunta regionale”. Pertanto, sostengono Liori e Diana, “si deve ritenere che la Commissione regionale per la tutela del paesaggio abbia finora operato in assenza dei necessari titoli di legge”.

I due consiglieri chiedono dunque di sapere “quali costi sono stati sostenuti per l’istituzione e il funzionamento della Commissione”, “se ai quattro esperti nominati dalla Giunta regionale sono stati corrisposti emolumenti di qualsiasi genere, anche a titolo di rimborso spese, e in quale misura” e cosa la Giunta intende fare “al fine di rifondere le casse regionali delle somme indebitamente spese a seguito dell’adozione di una delibera illegittima”.



INTERROGAZIONE LIORI – DIANA, con richiesta di risposta scritta, sulle spese sostenute per l’istituzione e il funzionamento della Commissione regionale per la tutela del paesaggio


I sottoscritti,

PREMESSO che, con Del. n. 51/12 del 12 dicembre 2006, la Giunta regionale ha istituito la Commissione regionale per la tutela del paesaggio, ai sensi dell’art. 137 del D. Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42;

CONSIDERATO che della Commissione di cui sopra fanno parte, oltre al Direttore generale dell’Assessorato regionale alla Pubblica Istruzione, al Direttore generale dei Beni Culturali e Paesaggistici per la Sardegna, al Soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici, al Soprintendente per i Beni Archeologici e al Direttore del Servizio Tutela del Paesaggio, anche quattro esperti in materia nominati dalla Giunta regionale;

VERIFICATO che, con sentenze nn. 200800127, 200800128 e 200800129, il Tar della Sardegna ha riconosciuto l’illegittimità della delibera di cui sopra, determinandone l’immediata decadenza, per varie ragioni tra cui la necessità che la Commissione sia istituita per mezzo di una legge regionale e non di un atto amministrativo e la mancata indicazione dei titoli e della procedura di selezione che avrebbero portato all’indicazione dei quattro esperti nominati dalla Giunta regionale;

VALUTATO che si deve pertanto ritenere che la Commissione regionale per la tutela del paesaggio abbia finora operato in assenza dei necessari titoli di legge;



CHIEDONO DI INTERROGARE

il Presidente della Regione e l’Assessore regionale alla Pubblica Istruzione

affinché riferiscano

  • Quali costi sono stati sostenuti per l’istituzione e il funzionamento della Commissione regionale per la tutela del paesaggio;

  • Se ai quattro esperti nominati dalla Giunta regionale sono stati corrisposti emolumenti di qualsiasi genere, anche a titolo di rimborso spese, e in quale misura;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di rifondere le casse regionali delle somme indebitamente spese a seguito dell’adozione di una delibera illegittima.

venerdì, febbraio 08, 2008

Tuvixeddu, ripristinata la legalità

Salutiamo con favore la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale che ha annullato i vincoli paesaggistici imposti dalla Regione sul colle di Tuvixeddu per impedire la realizzazione del parco archeologico e degli insediamenti previsti dall’Accordo di Programma stipulato tra la Regione stessa, il Comune di Cagliari e Coimpresa”, dichiarano i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori. “Il pronunciamento dei giudici amministrativi ha confermato quanto da tempo andiamo affermando, vale a dire che i vincoli decisi dalla Giunta regionale sono illegittimi e nulla hanno a che vedere con la necessità di tutelare il paesaggio”.

“E’ impressionante la quantità di aspetti illegittimi rilevata dal Tar nel metodo e nel merito del percorso che ha portato all’imposizione dei vincoli paesaggistici”, proseguono i due consiglieri. “E’ la testimonianza di un modo di governare in cui non esiste alcuno spazio per la legalità e ogni atto è asservito al volere arbitrario e incontrastato del governatore Renato Soru. La scelta di agire d’imperio, senza confrontarsi con gli altri attori titolati dall’Accordo di Programma a partecipare alle decisioni riguardanti l’area di Tuvixeddu, si è dimostrata perdente. Ora aspettiamo di sapere quali sono i veri interessi che hanno portato il governatore a decidere di vincolare il colle manu militari. Certo non la tutela del paesaggio, visto che i magistrati hanno riconosciuto ciò che noi stessi abbiamo più volte affermato, cioè che il progetto commissionato dalla Giunta regionale all’architetto Gilles Clement è assai più devastante sul piano paesaggistico rispetto a quello di Coimpresa”.

“E aspettiamo anche di sapere”, concludono Diana e Liori, “da dove la Regione tirerà fuori non tanto i 25 mila euro di spese legali che è stata condannata a pagare dal Tar, somma comunque ragguardevole e determinata unicamente dalla scelta di procedere in modo palesemente illegittimo, ma soprattutto i 25 milioni chiesti da Coimpresa come risarcimento per i danni che ha subito dal blocco dei lavori. Se, durante l’esame della finanziaria 2007, il centrosinistra avesse accolto la nostra proposta di istituire un fondo per acquistare l’area archeologica anziché espropriarla illegalmente, tutto ciò non sarebbe successo. E’ l’ennesima sconfitta di un governatore che disprezza la democrazia e di una maggioranza che non perde occasione per dimostrarsi incapace di governare”.

Legge regionale 44, gli sfratti proseguono nonostante la moratoria

I consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, hanno presentato un’interrogazione urgente al Presidente della Regione, Renato Soru, e all’Assessore regionale all’Agricoltura, Franco Foddis, relativamente a uno sfratto esecutivo previsto per il prossimo martedì, 12 febbraio, ai danni di un imprenditore agricolo di Villacidro che si è visto pignorare la casa a causa dei debiti maturati dopo aver contratto un mutuo regionale agevolato ai sensi della legge regionale 44 del 1988.

I due consiglieri fanno riferimento al comma 126 dell’articolo 2 della legge finanziaria nazionale, che fino all’avvenuta ristrutturazione dei debiti sospende “i giudizi pendenti, le procedure di riscossione e recupero, nonché le esecuzioni forzose” ai danni degli imprenditori che hanno contratto i mutui agevolati. Nonostante tale ristrutturazione non sia stata ancora effettuata, gli sfratti proseguono, come dimostra quello previsto per martedì a Villacidro ai danni di un imprenditore la cui casa è stata pignorata nel 2000 e venduta all’asta nello scorso mese di giugno. “L’esecuzione dello sgombero forzato”, si legge nell’interrogazione, “comporterebbe, nei confronti dell’imprenditore agricolo cui l’immobile è stato pignorato e che tuttora lo occupa, una gravissima e intollerabile violazione dei diritti sanciti da una legge dello Stato”, anche alla luce degli impegni “sottoscritti dalla Regione e dal governo nazionale per risolvere la vertenza delle aziende agricole sarde a rischio di pignoramento in seguito al decadere delle agevolazioni sui mutui”, nonché delle responsabilità della Regione “nell’approvazione e nell’applicazione di una legge regionale risultata non conforme alla normativa europea in materia di aiuti di Stato alle imprese”.

Liori e Diana chiedono perciò se il comma della finanziaria nazionale che impone la moratoria degli sfratti “deve ritenersi tuttora in vigore nel territorio regionale” e “per quali ragioni si intende dare atto alla procedura esecutiva, in palese violazione del dettato normativo”. Inoltre, i due consiglieri chiedono alla Giunta regionale di attivarsi affinché “sia impedita la violazione di legge” e per vigilare affinché quanto disposto dalla finanziaria nazionale “sia rispettato e fatto rispettare nei confronti di tutti i cittadini sardi che si trovano nelle condizioni” previste dal comma sulla ristrutturazione dei debiti delle aziende agricole isolane.



INTERROGAZIONE URGENTE LIORI – DIANA, con richiesta di risposta scritta, sul pericolo di una grave violazione alla norma della legge finanziaria nazionale che sospende le procedure esecutive nei confronti degli imprenditori agricoli sardi esposti nei confronti di istituti di credito in seguito alla contrazione di mutui agevolati ai sensi della L.R. 13 dicembre 1988, n. 44


I sottoscritti,

PREMESSO che l’art. 2, comma 126, della L. 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria dello Stato per il 2008), stabilisce quanto segue: “Ai fini della ristrutturazione dei debiti degli imprenditori agricoli della regione Sardegna verso gli istituti finanziari che, ai sensi della legge regionale 13 dicembre 1988, n. 44, hanno concesso agli imprenditori medesimi finanziamenti su cui sono stati autorizzati i concorsi negli interessi dichiarati illegittimi ai sensi della decisione 97/612/CE della Commissione, del 16 aprile 1997, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri è istituita una commissione di tre esperti, di cui uno designato dal Ministro dell’economia e delle finanze, uno dal Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali ed uno dalla regione Sardegna. La commissione presenta al Presidente del Consiglio dei ministri le proposte per la ristrutturazione dei predetti debiti entro il 31 luglio 2008, nel rispetto delle disposizioni comunitarie in materia di aiuti di Stato. Fino a tale data sono sospesi i giudizi pendenti, le procedure di riscossione e recupero, nonché le esecuzioni forzose relative ai suddetti mutui risultanti alla data di entrata in vigore della presente legge”;

CONSIDERATO che a tutt’oggi non sussistono le condizioni affinché venga meno la sospensione delle esecuzioni forzose di cui al comma della legge finanziaria nazionale di cui sopra;

VERIFICATO che è prevista per il 12 febbraio p.v. l’esecuzione dello sgombero forzato di un immobile sito nel Comune di Villacidro, pignorato il 9 giugno 2000 a causa dell’esposizione del titolare nei confronti di un istituto di credito in seguito alla contrazione di un mutuo agevolato ai sensi della L.R. n. 44/1988 e aggiudicato a seguito di vendita all’incanto il 6 giugno 2007;

SOTTOLINEATO che l’esecuzione dello sgombero forzato comporterebbe, nei confronti dell’imprenditore agricolo cui l’immobile è stato pignorato e che tuttora lo occupa, una gravissima e intollerabile violazione dei diritti sanciti da una legge dello Stato;

RAMMENTATI gli impegni sottoscritti dalla Regione e dal governo nazionale per risolvere la vertenza delle aziende agricole sarde a rischio di pignoramento in seguito al decadere delle agevolazioni sui mutui contratti ai sensi della L.R. n. 44/1988, nonché le responsabilità della Regione nell’approvazione e nell’applicazione di una legge regionale risultata non conforme alla normativa europea in materia di aiuti di Stato alle imprese;


CHIEDONO DI INTERROGARE

il Presidente della Regione e l’Assessore regionale all’Agricoltura

affinché riferiscano

  • Se deve ritenersi tuttora in vigore nel territorio regionale l’art. 2, comma 126, della L. n. 244/2007;

  • Per quali ragioni si intende dare atto alla procedura esecutiva illustrata in premessa, in palese violazione del dettato normativo della vigente legge finanziaria dello Stato;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare affinché sia impedita la violazione di legge di cui sopra ai danni di un cittadino sardo;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di vigilare affinché il dettato normativo della L. n. 244/2007 sia rispettato e fatto rispettare nei confronti di tutti i cittadini sardi che si trovano nelle condizioni di cui all’art. 2, comma 126, della legge stessa.

giovedì, febbraio 07, 2008

Relazione Corte dei Conti, Soru smantelli la ‘Regione parallela’

La relazione del Procuratore regionale della Corte dei Conti, Mario Scano, in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario ha messo in luce l’esistenza di un’amministrazione regionale ‘parallela’ creata dal governatore Renato Soru a suon di consulenze e incentivazione del precariato: un abile sistema per privilegiare amici e compagni e, nel contempo, asservire ai voleri del capo supremo la macchina burocratica della Regione”, commentano i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, dopo la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti. “Ora che il gioco è stato scoperto, Soru dovrà provvedere immediatamente a smantellare la ‘Regione parallela’, organismo incapace di garantire democrazia e trasparenza e utile solo alla realizzazione degli interessi suoi personali e della sua parte politica”.

“E’ dall’inizio della legislatura che il centrodestra denuncia le storture del sistema di potere confezionato ad arte dal governatore”, proseguono i due consiglieri. “L’impegno con cui stiamo affrontando l’esame della legge finanziaria in Consiglio regionale ha consentito di ottenere qualche risultato, come la cancellazione delle short list e dell’indennità annuale di 15 mila euro per i componenti di nomina regionale della commissione paritetica Stato-Regione, tra i quali figura il privilegiato per eccellenza, il superconsulente direttore generale della Presidenza della Regione, Fulvio Dettori: per lui, i 15 mila euro si sarebbero sommati a un’indennità di cui sembra impossibile conoscere l’ammontare, perché a tutte le interrogazioni presentate al riguardo non è mai stata data una risposta. Di passi da fare per moralizzare la Regione, però, ce ne sono tanti, come dimostra l’uso che ancora viene fatto della comunicazione istituzionale della Presidenza per denigrare il Consiglio regionale e attaccare alle spalle chi osa criticare il governatore, oppositore o alleato che sia”.

“Auspichiamo pertanto che Soru segua le indicazioni del Procuratore”, concludono Diana e Liori, “e che mandi subito a casa la pletora di prezzolati e miracolati che ha introdotto di soppiatto nella Regione e negli enti e agenzie regionali. Abbiamo già visto in occasione delle relazioni fatte da Scano negli anni passati che, purtroppo, il governatore è totalmente refrattario a qualsiasi parola di buon senso. Ciononostante, non smetteremo di batterci per riportare la moralità al centro dell’azione politica della Regione, nell’interesse legittimo dei cittadini e non in quello occulto della consorteria di Palazzo”.

martedì, febbraio 05, 2008

Cagliari, no alla chiusura del progetto Amicobus

I consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, chiedono che sia scongiurata la chiusura del progetto Amicobus, gestito dal Ctm, che mette a disposizione dei disabili gravi e degli anziani non autosufficienti dell’area vasta di Cagliari un servizio di autobus a chiamata ‘porta a porta’. I due consiglieri hanno presentato un’interrogazione all’Assessore regionale ai Trasporti, Sandro Broccia, affinché la Regione, che finanzia il progetto, intervenga per impedire la sua cessazione.

Dal febbraio del 2006, quando il progetto Amicobus è partito, al dicembre del 2007, sono 896 gli utenti che si sono accreditati, per un totale di oltre 10 mila chiamate nel 2006 e di oltre 12 mila nel 2007, con una media di 43 chiamate al giorno. “L’alto numero di accessi al servizio”, è sottolineato nell’interrogazione, “dimostra il gradimento che esso ha incontrato presso i soggetti interessati, in modo particolare per l’obiettivo di umanizzare il servizio di trasporto pubblico e renderlo accessibile per delle fasce della popolazione che altrimenti ne sarebbero rimaste escluse, e che è stato altresì espresso dalle associazioni dei disabili e dagli operatori sociali”. Anche a fronte degli ottimi risultati, due mesi fa il Ctm ha acquistato quattro nuovi mezzi da destinare al progetto, grazie a un finanziamento regionale di 200 mila euro.

Liori e Diana chiedono perciò all’Assessore se è vero che il progetto Amicobus “sarebbe in via di soppressione, che il servizio sarebbe attualmente sospeso e che sarebbe prossimo il licenziamento del personale in esso impiegato”, “se la decisione di sopprimere il progetto è condivisa dalla Giunta regionale” e cosa l’esecutivo intende fare per mantenerlo in funzione, “garantendo la continuità del servizio a beneficio di un’utenza particolarmente disagiata e il mantenimento degli attuali livelli occupazionali, nonché a tutela degli investimenti effettuati dalla Regione nel progetto”.



INTERROGAZIONE LIORI – DIANA, con richiesta di risposta scritta, sul progetto Amicobus, attivo nell’area vasta di Cagliari


I sottoscritti,

PREMESSO che dal febbraio del 2006 è in funzione nell’area vasta di Cagliari il progetto Amicobus, gestito dal Consorzio Trasporti e Mobilità e finanziato dalla Regione, che mette a disposizione di disabili gravi ed anziani non autosufficienti un servizio di autobus a chiamata ‘porta a porta’;

CONSIDERATO che, nel periodo che va dall’avvio del servizio alla fine dello scorso anno, sono 896 gli utenti che si sono accreditati per il suo utilizzo, per un totale di oltre 10.000 chiamate nel 2006 e oltre 12.000 nel 2007, con una media di 43 chiamate al giorno;

SOTTOLINEATO che l’alto numero di accessi al servizio dimostra il gradimento che esso ha incontrato presso i soggetti interessati, in modo particolare per l’obiettivo di umanizzare il servizio di trasporto pubblico e renderlo accessibile per delle fasce della popolazione che altrimenti ne sarebbero rimaste escluse, e che è stato altresì espresso dalle associazioni dei disabili e dagli operatori sociali;

VALUTATO che, nel mese di dicembre del 2007, grazie a un contributo di Euro 200.000 stanziato dalla Regione, il Ctm ha acquistato quattro nuovi mezzi da destinare al progetto Amicobus;


CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale ai Trasporti

affinché riferisca

  • Se risponde al vero che il progetto Amicobus sarebbe in via di soppressione, che il servizio sarebbe attualmente sospeso e che sarebbe prossimo il licenziamento del personale in esso impiegato;

  • In caso affermativo, se la decisione di sopprimere il progetto è condivisa dalla Giunta regionale;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di mantenere in funzione il progetto Amicobus, garantendo la continuità del servizio a beneficio di un’utenza particolarmente disagiata e il mantenimento degli attuali livelli occupazionali, nonché a tutela degli investimenti effettuati dalla Regione nel progetto.

venerdì, febbraio 01, 2008

Finanziaria, Alleanza Nazionale abbandona i lavori della Terza Commissione

Il vicepresidente della Terza Commissione del Consiglio regionale, il consigliere di Alleanza Nazionale, Mario Diana, ha abbandonato oggi pomeriggio i lavori della Commissione per protestare contro il modo di procedere imposto dalla maggioranza nell’esame preliminare degli emendamenti al disegno di legge finanziaria. “La scelta di rinviare l’esame degli emendamenti all’articolo 6”, spiega l’on. Diana, “è legata unicamente ai problemi interni alla maggioranza e in particolar modo al Partito democratico, che non riesce a trovare una sintesi con i suoi alleati sulle questioni riguardanti i problemi del lavoro, del precariato e della lotta alla povertà. Mentre in Aula procede, seppure a rilento, l’esame della manovra di bilancio, in Commissione si scopre che il testo in discussione deve ancora essere finito di scrivere, perché, nonostante i termini per l’approvazione della finanziaria siano scaduti il 31 dicembre, il centrosinistra non ha ancora trovato un accordo al suo interno sui punti più qualificanti”.

“Evidentemente, dopo aver sfogliato per mesi la Margherita sulla riforma dei consorzi industriali, c’è rimasto ancora molto da sfogliare”, prosegue e conclude il consigliere. “Così, tra le convocazioni d’urgenza in viale Trento da parte del governatore Renato Soru e la ‘melina’ dei rappresentanti della maggioranza, la Commissione si ritrova ancora una volta asservita alle esigenze di uno schieramento politico partito con numeri più che sufficienti per governare saldamente la Regione fino alla fine della legislatura e ritrovatosi appeso a un filo, pronto a esultare quando le proposte su cui il governatore ha scelto di giocarsi tutto sono approvate con uno o due voti di scarto. Gli interminabili giri di consultazioni che precedono ogni decisione sono la dimostrazione che in Regione non esiste più una maggioranza politica, ma soltanto una maggioranza numerica che di volta in volta viene messa insieme da Soru per tirare a campare fino alla prossima crisi. Alleanza Nazionale ha abbandonato i lavori della Commissione Bilancio per non concedere alibi al centrosinistra: se davvero al governo della Sardegna c’è ancora una coalizione degna di tale nome, allora la nostra assenza farà sì che la Commissione completi i suoi lavori nel più breve tempo possibile. In caso contrario, sarà chiaro a tutti chi sono i responsabili del ritardo che la manovra di bilancio sta continuando ad accumulare”.

Logo Sardegna, è ora di fare chiarezza

I consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, presenteranno un’interrogazione al Presidente della Regione, Renato Soru, sulla delibera con cui la Giunta regionale, lo scorso 30 gennaio, ha adottato un “segno istituzionale per la promozione e la valorizzazione dell’immagine unitaria della Regione Sardegna”.

Benché nel testo della delibera non sia contenuta, si legge nell’interrogazione, “alcuna indicazione relativamente alla modalità con cui la Giunta è pervenuta alla scelta” del segno, quest’ultimo coincide perfettamente con quello realizzato dalla società Pentagram, “utilizzato dalla Regione Sardegna con analoghe funzioni a partire dal mese di giugno dell’anno 2006”, che già “ha contraddistinto la presenza della Regione Sardegna a tutti i recenti appuntamenti fieristici e promozionali del settore turistico cui essa ha preso parte, a partire dalle ultime due edizioni della Borsa internazionale del turismo di Milano fino all’iniziativa promozionale posta in essere presso i grandi magazzini Harrods di Londra tra il maggio e il giugno del 2007”.

L’interrogazione ricorda inoltre che un diverso logo istituzionale, realizzato dal pubblicitario Gavino Sanna, “era stato presentato dalla Regione Sardegna nel corso dell’edizione 2005 della Borsa internazionale del turismo di Milano”. Valutato che “si rende necessario stabilire se la deliberazione era da ritenersi indispensabile al fine di poter legittimamente utilizzare il segno prescelto”, i due consiglieri chiedono al presidente Soru se i due “segni istituzionali”, quello usato dalla Regione prima del 30 gennaio e quello adottato con la delibera, sono diversi o se si tratta di un unico segno e se sono stati entrambi adottati con procedure pienamente legittime. In caso di risposta affermativa all’ultimo quesito, Diana e Liori chiedono perché è stata adottata la delibera, dato che la Regione aveva già un “segno istituzionale”. In caso di risposta negativa, chiedono invece perché l’Amministrazione ha utilizzato dei “segni istituzionali” adottati con procedure non legittime.

Infine, i due consiglieri chiedono “per mezzo di quali procedure ad evidenza pubblica la Giunta regionale è pervenuta alla scelta del segno istituzionale”, se è vero che sulle modalità di individuazione del “segno istituzionale” realizzato dalla Pentagram sarebbero in corso “indagini da parte della Procura della Repubblica di Cagliari, dovute principalmente al fatto che il proponente il segno adottato dall’Amministrazione regionale risultava escluso dalla relativa procedura di individuazione per aver violato, nella presentazione della proposta, le norme sull’anonimato previste dal bando di gara” e, in caso affermativo, se il Presidente “ritiene opportuno aver adottato e utilizzato tale segno senza attendere la conclusione delle indagini in corso da parte della Procura della Repubblica e quali danni, anche di natura erariale, potrebbero derivare per la Regione dall’adozione formale del segno”.



INTERROGAZIONE DIANA – LIORI, con richiesta di risposta scritta, sulla Del. n. 6/34 del 30 gennaio 2008, avente per oggetto: “Introduzione e disciplina d’uso di un segno istituzionale per la promozione e la valorizzazione dell’immagine unitaria della Regione Sardegna”


I sottoscritti,

PREMESSO che con Del. n. 6/34 del 30 gennaio 2008, la Giunta regionale ha adottato un segno istituzionale per la promozione e la valorizzazione dell’immagine unitaria della Regione Sardegna;

CONSIDERATO che nel testo della delibera di cui sopra non è contenuta alcuna indicazione relativamente alla modalità con cui la Giunta è pervenuta alla scelta di tale segno;

VERIFICATO che il segno di cui sopra risulta perfettamente identico a quello, denominato ‘Sardegna tra sogni e colori’, utilizzato dalla Regione Sardegna con analoghe funzioni a partire dal mese di giugno dell’anno 2006;

SOTTOLINEATO che tale segno ha contraddistinto la presenza della Regione Sardegna a tutti i recenti appuntamenti fieristici e promozionali del settore turistico cui essa ha preso parte, a partire dalle ultime due edizioni della Borsa internazionale del turismo di Milano fino all’iniziativa promozionale posta in essere presso i grandi magazzini Harrods di Londra tra il maggio e il giugno del 2007;

RAMMENTATO che un diverso segno istituzionale con finalità promozionali, denominato ‘Sardegna terra madre’, era stato presentato dalla Regione Sardegna nel corso dell’edizione 2005 della Borsa internazionale del turismo di Milano;

VALUTATO che si rende necessario stabilire se la deliberazione del 30 gennaio u.s. era da ritenersi indispensabile al fine di poter legittimamente utilizzare il segno prescelto in rappresentanza della Regione Sardegna;


CHIEDONO DI INTERROGARE

il Presidente della Regione

affinché riferisca

  • Se i segni istituzionali utilizzati dalla Regione con finalità promozionali a partire dall’anno 2005 fino al 29 gennaio u.s. sono stati adottati dalla Giunta regionale con procedure pienamente legittime;

  • In caso affermativo, per quali ragioni si è ritenuto di dover adottare la Del. n. 6/34 del 30 gennaio 2008 nonostante l’Amministrazione fosse già dotata di un segno identificativo legittimamente adottato;

  • In caso negativo, per quali ragioni, a partire dall’anno 2005 fino al 29 gennaio u.s., sono stati utilizzati dei segni identificativi non legittimamente adottati;

  • Se il segno identificativo adottato con la Del. n. 6/34 del 30 gennaio 2008 deve essere ritenuto diverso da quello in uso da parte dell’Amministrazione fino al giorno precedente l’adozione della delibera o se si tratta del medesimo segno;

  • Per mezzo di quali procedure ad evidenza pubblica la Giunta regionale è pervenuta alla scelta del segno istituzionale adottato con la delibera di cui sopra;

  • Se risponde al vero che le modalità di individuazione del segno in uso alla data di adozione della delibera di cui sopra sarebbero oggetto di indagini da parte della Procura della Repubblica di Cagliari, dovute principalmente al fatto che il proponente il segno adottato dall’Amministrazione regionale risultava escluso dalla relativa procedura di individuazione per aver violato, nella presentazione della proposta, le norme sull’anonimato previste dal bando di gara;

  • In caso affermativo, se ritiene opportuno aver adottato e utilizzato tale segno senza attendere la conclusione delle indagini in corso da parte della Procura della Repubblica e quali danni, anche di natura erariale, potrebbero derivare per la Regione dall’adozione formale del segno per mezzo della Del. n. 6/34 del 30 gennaio 2008.