venerdì, dicembre 29, 2006

Trasparenza alla soriana: vediamoci chiaro

INTERPELLANZA DIANA – LIORI sulle misure adottate dalla Giunta regionale al fine di rendere più trasparente l’azione amministrativa della Regione

I sottoscritti,

PREMESSO che, in data odierna, si è tenuta la tradizionale conferenza stampa di fine anno, nella quale il Presidente della Regione ha illustrato i risultati ottenuti nell’anno 2006, ma anche più in generale nella prima metà della tredicesima legislatura, dall’esecutivo da lui presieduto;

CONSIDERATO che, nel corso della conferenza stampa, ai rappresentanti delle testate giornalistiche è stato distribuito un volume intitolato ‘Due anni e mezzo di governo della Regione – 2004-2006’, realizzato a cura dell’Ufficio di Gabinetto della Presidenza della Regione;

PRESO ATTO che, a una precisa domanda di un cronista relativa al numero di copie del volume fatte stampare dalla Regione e ai relativi costi, il Presidente non ha fornito elementi sufficienti a determinare il costo complessivo dell’operazione;

CONSIDERATO ALTRESI’ che, nel corso della medesima conferenza stampa, il Presidente ha affermato che le deliberazioni della Giunta regionale vengono rese di dominio pubblico sul sito Internet della Regione pochi minuti dopo la loro approvazione;

RAMMENTATO che recentemente, in occasione del Compa di Bologna (Salone europeo della comunicazione pubblica, dei servizi al cittadino e alle imprese), la Regione è stata insignita del premio nazionale ‘Diritto all’informazione’ per la qualità e la tempestività della comunicazione e dei servizi offerti tramite il proprio sito Internet;


CHIEDONO DI INTERPELLARE

il Presidente della Regione

affinché riferisca

  • A quanto ammonta la somma stanziata per la realizzazione, la stampa e la distribuzione del volume intitolato ‘Due anni e mezzo di governo della Regione – 2004-2006’;

  • Se tale somma è aggiuntiva rispetto al programma di comunicazione istituzionale di cui alla Del. n. 15/3 del 13 aprile u.s. e, in caso affermativo, per quale ragione l’operazione di cui sopra non è stata inserita in tale programma;

  • Per quale ragione la Del. n. 53/25 del 23 dicembre 2004 non risulta visionabile sul sito Internet della Regione ed entro quale data la Giunta regionale intende renderne di dominio pubblico il contenuto;

  • Per quale ragione la Del. n. 54/4 del 30 dicembre 2004 non risulta visionabile sul sito Internet della Regione ed entro quale data la Giunta regionale intende renderne di dominio pubblico il contenuto;

  • Per quale ragione la Del. n. 7/12 del 22 febbraio 2005 non risulta visionabile sul sito Internet della Regione ed entro quale data la Giunta regionale intende renderne di dominio pubblico il contenuto;

  • Per quale ragione la Del. n. 8/10 del 2 marzo 2005 non risulta visionabile sul sito Internet della Regione ed entro quale data la Giunta regionale intende renderne di dominio pubblico il contenuto;

  • Per quale ragione la Del. n. 8/12 del 2 marzo 2005 non risulta visionabile sul sito Internet della Regione ed entro quale data la Giunta regionale intende renderne di dominio pubblico il contenuto;

  • Per quale ragione la Del. n. 8/13 del 2 marzo 2005 non risulta visionabile sul sito Internet della Regione ed entro quale data la Giunta regionale intende renderne di dominio pubblico il contenuto;

  • Per quale ragione la Del. n. 10/2 dell’11 marzo 2005 non risulta visionabile sul sito Internet della Regione ed entro quale data la Giunta regionale intende renderne di dominio pubblico il contenuto;

  • Per quale ragione la Del. n. 11/18 del 15 marzo 2005 non risulta visionabile sul sito Internet della Regione ed entro quale data la Giunta regionale intende renderne di dominio pubblico il contenuto;

  • Per quale ragione la Del. n. 13/11 del 29 marzo 2005 non risulta visionabile sul sito Internet della Regione ed entro quale data la Giunta regionale intende renderne di dominio pubblico il contenuto;

  • Per quale ragione la Del. n. 16/1 dell’11 aprile 2005 non risulta visionabile sul sito Internet della Regione ed entro quale data la Giunta regionale intende renderne di dominio pubblico il contenuto;

  • Per quale ragione la Del. n. 20/18 del 9 maggio 2005 non risulta visionabile sul sito Internet della Regione ed entro quale data la Giunta regionale intende renderne di dominio pubblico il contenuto;

  • Per quale ragione la Del. n. 45/21 del 27 settembre 2005 non risulta visionabile sul sito Internet della Regione ed entro quale data la Giunta regionale intende renderne di dominio pubblico il contenuto;

  • Per quale ragione la Del. n. 52/2 del 9 novembre 2005 non risulta visionabile sul sito Internet della Regione ed entro quale data la Giunta regionale intende renderne di dominio pubblico il contenuto;

  • Per quale ragione la Del. n. 56/1 del 1 dicembre 2005 non risulta visionabile sul sito Internet della Regione ed entro quale data la Giunta regionale intende renderne di dominio pubblico il contenuto;

  • Per quale ragione la Del. n. 20/16 del 18 maggio 2006 non risulta visionabile sul sito Internet della Regione ed entro quale data la Giunta regionale intende renderne di dominio pubblico il contenuto;

  • Per quale ragione la Del. n. 33/1 del 25 luglio 2006 non risulta visionabile sul sito Internet della Regione ed entro quale data la Giunta regionale intende renderne di dominio pubblico il contenuto;

  • Per quale ragione la Del. n. 35/13 dell’8 agosto 2006 non risulta visionabile sul sito Internet della Regione ed entro quale data la Giunta regionale intende renderne di dominio pubblico il contenuto;

  • Per quale ragione la Del. n. 37/10 del 13 settembre 2006 non risulta visionabile sul sito Internet della Regione ed entro quale data la Giunta regionale intende renderne di dominio pubblico il contenuto;

  • Per quale ragione la Del. n. 44/1 del 25 ottobre 2006 non risulta visionabile sul sito Internet della Regione ed entro quale data la Giunta regionale intende renderne di dominio pubblico il contenuto;

  • Per quale ragione la Del. n. 49/1 del 28 novembre 2006 non risulta visionabile sul sito Internet della Regione ed entro quale data la Giunta regionale intende renderne di dominio pubblico il contenuto;

  • Alla luce dei pesanti ritardi che sovente si verificano nella pubblicazione delle delibere sul sito Internet della Regione e che possono arrivare a superare le 24 ore, quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di assicurare la pubblicazione di tutte le proprie deliberazioni, comprensive degli eventuali allegati, entro il tempo limite di due ore dalla loro approvazione e senza la possibilità che vengano rese non visionabili in un secondo momento, come invece talvolta accade.

giovedì, dicembre 28, 2006

Operatori museali a eliminazione: il corso è un terno al lotto

INTERROGAZIONE DIANA – LIORI, con richiesta di risposta scritta, sui corsi di qualificazione e riqualificazione per operatore dei servizi di custodia e manutenzione presso siti archeologici, musei, aree culturali-ambientali valorizzate inseriti nel programma Parnaso

I sottoscritti,

PREMESSO che, con determinazione dell’Assessorato regionale al Lavoro n. 1363/FP del 30 maggio u.s., è stata aggiudicata all’agenzia formativa Ifold l’organizzazione dei corsi di qualificazione e riqualificazione per operatore dei servizi di custodia e manutenzione presso siti archeologici, musei, aree culturali-ambientali valorizzate finanziati per mezzo dell’Asse II – Programma Parnaso – Misura 2.4/3.15 del Por Sardegna 2000-2006, con riferimento alla sede formativa di Cagliari;

CONSIDERATO che, stando a quanto riportato sul sito Internet della Regione denominato SardegnaLavoro, “i corsi di qualificazione professionale, di 600 ore ciascuno, prevedono: attività d’aula, laboratori presso le strutture museali della Sardegna, uno stage formativo di 150 ore presso musei veneti o umbri” e le domande di iscrizione ai corsi sono state accolte tra il 16 ottobre e il 3 novembre uu.ss.;

VERIFICATO che, allo stato attuale, l’elenco dei candidati ammessi a frequentare i corsi non è reperibile né sui diversi siti Internet della Regione, né sul sito Internet dell’Ifold;

APPRESO che l’Ifold ha provveduto a dare comunicazione che i corsi in oggetto, relativamente alla sede formativa di Cagliari, avrebbero avuto inizio il 18 dicembre u.s.;

ATTESTATO che a tutt’oggi non risulta che tali corsi abbiano avuto inizio;

VALUTATE le preoccupanti indiscrezioni apparse in data odierna sulla stampa, le quali riferiscono di metodi di selezione arbitrari, di discriminazioni incomprensibili nella valutazione dei titoli di studio dei candidati, di elenchi più volte pubblicati e annullati;

PRESO ATTO che sono oltre tremila i giovani disoccupati sardi che hanno presentato istanza di partecipazione ai corsi;

SOTTOLINEATO che i problemi che stanno sopravvenendo nell’attivazione dei corsi potrebbero determinare un danno non solo per coloro i quali hanno presentato istanza di partecipazione ma anche per la stessa Regione, che potrebbe essere oggetto di ricorsi legali da parte dei candidati non ammessi;


CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale al Lavoro e alla Formazione professionale

affinché riferisca

  • In quale data avranno inizio le lezioni dei corsi di qualificazione e riqualificazione per operatore dei servizi di custodia e manutenzione presso siti archeologici, musei, aree culturali-ambientali valorizzate finanziati per mezzo dell’Asse II – Programma Parnaso – Misura 2.4/3.15 del Por Sardegna 2000-2006, con riferimento alla sede formativa di Cagliari;

  • Quali sono i titoli richiesti al fine di ammettere i candidati alla partecipazione ai corsi di cui sopra e secondo quali criteri si è giunti alla loro determinazione;

  • Quali corsi di laurea, intendendo con tale espressione i singoli, specifici corsi e non le macro-aree come ‘umanistica’ o ‘sociale’, danno diritto all’ammissione ai corsi e secondo quali criteri si è giunti alla loro determinazione;

  • Se vi sono disparità nei titoli di studio richiesti per i candidati alla partecipazione ai corsi di qualificazione e per i candidati alla partecipazione ai corsi di riqualificazione;

  • Se, per quanto concerne i corsi attivati presso la sede formativa di Cagliari, sono richiesti agli aspiranti partecipanti titoli diversi rispetto a quelli richiesti per la partecipazione ai medesimi corsi presso le altre sedi formative;

  • Quali sono le prospettive occupazionali di coloro i quali avranno superato con profitto i corsi tenuti presso la sede formativa di Cagliari e quali quelle di coloro i quali avranno superato con profitto i medesimi corsi tenuti presso le altre sedi formative.

venerdì, dicembre 15, 2006

Bonifica delle zone minerarie, no ai palazzinari amici del governatore

INTERROGAZIONE DIANA – LIORI, con richiesta di risposta scritta, sugli interventi di bonifica nei compendi minerari del Sulcis-Iglesiente oggetto del bando di cessione di cui alla Del. n. 17/9 del 26 aprile u.s.


I sottoscritti,

PREMESSO che, con Del. n. 17/9 del 26 aprile u.s., la Giunta regionale ha adottato un bando di gara internazionale per la cessione, riqualificazione e trasformazione di ambiti di particolare interesse paesaggistico del Parco geominerario della Sardegna, con riferimento ai siti del territorio dell’Iglesiente e di Arbus facenti parte del Parco geominerario;

RAMMENTATO che, secondo quanto stabilito dal bando di cui sopra, le operazioni di bonifica necessarie nei compendi oggetto della cessione saranno a carico della Regione, che provvederà a eseguirle per il tramite della Igea SpA;

CONSIDERATO che, secondo quanto riportato dalla stampa, il 14 dicembre u.s. si sarebbe tenuto un incontro tra il Ministro dell’Ambiente, il Presidente della Regione e l’Assessore regionale all’Ambiente nel quale il Ministro avrebbe assunto, per conto del Consiglio dei Ministri, impegni verbali relativamente a tali operazioni di bonifica;

VERIFICATO che è stato presentato alla magistratura penale ed erariale un dettagliato esposto nel quale vengono ravvisati fondati rilievi di legittimità relativamente alla procedura del bando di cui sopra;


CHIEDONO DI INTERROGARE

il Presidente della Regione e l’Assessore regionale all’Ambiente

affinché riferiscano

  • Se l’incontro di cui si dà notizia sulla stampa è realmente avvenuto;

  • Se corrisponde a verità che il Ministro dell’Ambiente avrebbe annunciato l’intenzione, da parte del Consiglio dei Ministri, di conferire al Presidente della Regione poteri straordinari finalizzati a unificare le operazioni di bonifica relative ai compendi oggetto del bando di cessione e ad accelerarne la realizzazione;

  • Se tali poteri straordinari sono stati espressamente richiesti dal Presidente della Regione e a quale scopo;

  • Se corrisponde a verità che il Ministro dell’Ambiente avrebbe annunciato la disponibilità, da parte del Consiglio dei Ministri, a contribuire alle spese per le bonifiche con risorse provenienti dal Fondo per le Aree Sottoutilizzate;

  • Se le risorse che il Ministro si è impegnato a stanziare sono sufficienti a permettere l’avvio delle operazioni di bonifica da parte della Igea SpA, in maniera tale che la Regione sia messa nelle condizioni di poter rispettare il dettato del bando di cessione e che la società possa garantire il posto di lavoro ai suoi circa 300 dipendenti, oggi minacciati da una crisi industriale che solo con l’avvio delle operazioni di bonifica si potrebbe risolvere;

  • Entro quale data si prevede che la Regione possa affidare alla Igea SpA la realizzazione delle operazioni di bonifica nei compendi oggetto del bando di cessione;

  • Se sono a conoscenza del fatto che alcune delle società partecipanti alla gara per la cessione dei compendi minerari, hanno acquisito, nell’ultimo biennio, partecipazioni azionarie in società operanti nel settore delle bonifiche;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di sospendere cautelativamente gli effetti della Del. n. 17/9 del 26 aprile u.s. nell’attesa che le magistrature competenti si siano espresse in merito alla legittimità del bando con essa adottato e che siano state portate a termine le operazioni di bonifica nei compendi oggetto della cessione.

mercoledì, dicembre 13, 2006

Il nuovo corso della L. 29: Comuni e privati, tutti fuori!

INTERROGAZIONE URGENTE DIANA – LIORI, con richiesta di risposta scritta, sui termini di scadenza del bando Domos


I sottoscritti,

PREMESSO che, il 7 agosto u.s., è stato pubblicato sul sito Internet della Regione il bando Domos, finalizzato al finanziamento dei programmi di valorizzazione dell’edificato storico della Sardegna ai sensi della L.R. 13 ottobre 1998, n. 29;

CONSIDERATO che il bando fissa il termine del 4 dicembre, già trascorso, per la presentazione ai Comuni, da parte dei privati, delle domande per l’inserimento nei programmi di valorizzazione dell’edificato storico, e quello del 18 dicembre p.v. per la presentazione alla Regione, da parte dei Comuni, dei programmi di valorizzazione di cui si richiede il finanziamento;

PRESO ATTO che tali termini fanno sì che i Comuni non abbiano a disposizione il tempo sufficiente per redigere i programmi di valorizzazione, operazione che richiede un approfondito studio delle domande presentate dai privati e un confronto diretto con questi ultimi necessario per stabilire le linee guida dei programmi stessi, che devono ovviamente essere coerenti per ciascun nucleo urbano;

VERIFICATO che numerosi Comuni hanno avviato la fase concertativa con i privati solo quando ha cominciato ad approssimarsi la scadenza per la presentazione alla Regione dei programmi di valorizzazione e che pertanto solo da allora hanno iniziato a coinvolgere i privati, sollecitando la loro partecipazione ai programmi e informandoli sulle linee guida che le Amministrazioni intendevano adottare;

PRESO ATTO che tale ritardo ha fatto sì che molti dei privati cittadini interessati a partecipare ai programmi di valorizzazione non abbiano potuto rispettare il termine del 4 dicembre per la presentazione delle domande di inserimento nei programmi;

VALUTATO che sussiste il concreto rischio che molti Comuni restino esclusi dal bando perché non saranno in grado di presentare i programmi di valorizzazione entro i termini stabiliti, eventualità che pregiudicherebbe il raggiungimento degli obiettivi del bando stesso, dal momento che gran parte degli interventi di cui si chiede il finanziamento non verrebbero realizzati in assenza del contributo regionale;

VALUTATO INOLTRE che l’esclusione dei programmi di valorizzazione dal bando danneggerebbe non soltanto i Comuni che non riuscissero a rispettare la scadenza fissata ma anche i privati, sia quelli che sono riusciti a presentare le domande di inserimento nei programmi entro i termini prefissati, sia quelli che non sono riusciti a rispettare tali termini per cause indipendenti dalla loro volontà o negligenza;


CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale agli Enti locali

affinché riferisca

  • Per quali ragioni, a fronte della lunga scadenza concessa ai privati per la presentazione delle domande per l’inserimento nei programmi di valorizzazione, ne sia stata concessa una tanto breve ai Comuni per la redazione dei programmi stessi;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di riaprire sia i termini per la presentazione alla Regione dei programmi di valorizzazione di cui si chiede il finanziamento, in maniera tale da consentire la partecipazione al bando al maggior numero possibile di Comuni, sia i termini per la presentazione ai Comuni delle domande di inserimento nei programmi, onde evitare che molti privati ne restino esclusi a causa di ritardi che non sono imputabili a loro responsabilità.

martedì, dicembre 12, 2006

Ma l’Unesco sa che i siti minerari sono in vendita?

Apprezziamo l’iniziativa dell’Unesco, che in questi giorni ha mandato in Sardegna i suoi ispettori per vigilare sul rispetto degli accordi relativi alla tutela e alla valorizzazione dei siti minerari del Sulcis-Iglesiente, ma davanti ai primi commenti entusiastici viene spontaneo porsi una domanda: gli ispettori sono stati informati del fatto che la Giunta regionale sta vendendo ai privati i compendi di Masua, Ingurtosu e Monte Agruxiau e che si appresta a fare altrettanto per quelli del Medio Campidano?”: è il commento dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, alla visita che gli ispettori dell’Unesco stanno facendo in questi giorni presso alcune zone minerarie dell’Isola.

“Qualcuno farebbe bene ad avvisare gli ispettori i quali, oltre che sullo stato di conservazione e di valorizzazione delle ex miniere, farebbero bene a vigilare sulla legittimità del bando predisposto dall’esecutivo, su cui già pendono i primi ricorsi”, proseguono Diana e Liori. “Sarebbe molto interessante sapere cosa pensa l’Unesco al riguardo, ma dubitiamo che l’organismo mondiale, cui spetta il compito di vigilare su parti della Sardegna che sono state definite ‘patrimonio dell’umanità’, sia stato coinvolto dalla Giunta prima della pubblicazione del bando, così come non è stato coinvolto il Ministero dei Beni culturali, neppure per gli adempimenti di legge che avrebbero dovuto obbligatoriamente precedere l’avvio della procedura di cessione”.

“E siccome errare è umano e perseverare è diabolico, il governatore Renato Soru mette in vendita altri gioielli, questa volta nel territorio del Comune di Sant’Antioco: due aree prospicienti il mare in cui sarà possibile realizzare strutture ricettive per un totale di 80 mila metri cubi”, concludono i due consiglieri. “Se non altro, stavolta le bonifiche saranno a carico degli acquirenti, ma questa è una magra consolazione davanti all’ipocrita spettacolo di una Giunta che fa pubblico sfoggio di virtuosa inflessibilità ambientalista mentre vende sottobanco la Sardegna un tanto al chilo”.

lunedì, dicembre 11, 2006

Per finanziare la ricerca si prenda esempio dalla Giunta

Prendiamo atto dell’ennesima rivelazione del governatore-Assessore alla Programmazione sul bilancio regionale che verrà: doveva essere approvato dalla Giunta entro e non oltre il 30 settembre e a dicembre dobbiamo ancora accontentarci delle parziali informazioni che vengono di volta in volta concesse da questo o quell’assessore. Ora è la volta della ricerca e dell’università: il presidente Soru da un lato promette che nella prossima finanziaria ci saranno più fondi e dall’altro ‘suggerisce’ ai Senati accademici la riduzione dei corsi di laurea e dei progetti di ricerca”: è il commento dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, a quanto affermato dal Presidente della Regione, Renato Soru, nell’intervento fatto stamani al convegno sul VI Programma quadro di ricerca e sviluppo comunitario, organizzato da Confindustria Sardegna.

“Forse, gli atenei isolani dovrebbero prendere esempio dalla stessa Giunta, che nel finanziare la ricerca si sta già adoperando con la consueta trasparenza”, proseguono Diana e Liori. “Avviene, per esempio, con la delibera per il finanziamento del programma di attività dell’ex Consorzio 21, che stanzia oltre 8 milioni di Euro. L’atto, regolarmente pubblicato sul sito Internet della Regione, rimanda al programma di attività, a esso allegato, per quanto riguarda il dettaglio dei singoli interventi da finanziare. Del programma, però, sul sito non c’è traccia, così come non c’è più traccia della delibera con cui sono stati nominati i vertici di Fase Uno, la società che dovrà favorire lo sfruttamento commerciale dei brevetti prodotti dalle aziende di Polaris: inizialmente secretata, poi resa accessibile al pubblico per qualche giorno, la delibera è nuovamente scomparsa dopo la presentazione di una nostra interrogazione”.

“Considerato l’ammontare delle somme in ballo e il macroscopico conflitto di interessi di cui è investito il governatore in qualità di azionista di maggioranza di Shardna, azienda operante nella ricerca biotecnologica insediata a Polaris”, concludono i due consiglieri, “appare lecito aspettarsi la massima trasparenza, al posto di certi comportamenti omissivi che potrebbero nascondere qualsiasi affare, lecito e non. Restiamo in attesa di vedere quali altre sorprese ci riserverà la finanziaria”.

giovedì, dicembre 07, 2006

Dall'Asl 8 vietato chiamare 113 e 118

INTERROGAZIONE LIORI – DIANA, con richiesta di risposta scritta, sui gravi rischi per la sicurezza degli utenti e del personale medico determinati dal nuovo regolamento per l’assegnazione e il mantenimento delle utenze di telefonia fissa dell’Azienda sanitaria locale n. 8

I sottoscritti,

PREMESSO che, con comunicazione del Responsabile del Servizio Tecnico e Patrimonio Prot. n. 12324, è stato reso noto al personale dell’Azienda sanitaria locale n. 8 il nuovo regolamento per l’assegnazione e il mantenimento delle utenze di telefonia fissa su linee interne ed esterne;

CONSIDERATO che il regolamento di cui sopra prevede che le linee, di qualsiasi tipo esse siano e qualsiasi abilitazione operativa esse abbiano, debbano essere attribuite nominalmente ai dipendenti che ne facciano richiesta e che a ciascuno di essi sia assegnato un codice numerico personale necessario per lo sblocco delle utenze telefoniche attribuitegli;

SOTTOLINEATO che è diretta conseguenza di quanto testé esposto l’impossibilità, per chiunque non sia il dipendente assegnatario di una determinata linea telefonica, a operare su tale linea;

PRECISATO che l’impossibilità di cui sopra riguarda anche le chiamate interne (cioè dirette verso altre linee interne della stessa Asl) e verso i numeri di emergenza, le quali vengono effettuate a titolo gratuito;

VALUTATO che tale limitazione, la quale non può essere dettata da ragioni di contenimento della spesa, determina pesanti rischi per la sicurezza degli utenti e del personale medico in servizio presso l’Asl, dal momento che, in assenza del dipendente assegnatario della più prossima utenza telefonica disponibile, rende impossibile richiedere il soccorso medico o l’intervento delle forze dell’ordine in caso di emergenza sanitaria o di aggressione da parte di malintenzionati;


CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale alla Sanità

affinché riferisca


  • Quali sono le motivazioni che hanno indotto la dirigenza dell’Asl n. 8 a limitare l’accesso alle utenze telefoniche ai soli dipendenti assegnatari;

  • L’ammontare del contenimento della spesa che l’Asl ha programmato di realizzare per mezzo di tale limitazione;

  • Per quali ragioni si è deciso di applicare tale limitazione anche alle telefonate a titolo gratuito e in particolare a quelle interne e verso i numeri di emergenza;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di rimuovere la limitazione di cui sopra per quanto concerne le chiamate gratuite o almeno quelle interne e verso i numeri di emergenza;

  • Nel caso in cui l’intervento di cui al punto precedente non dovesse risultare praticabile, quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di consentire il più rapido accesso possibile a linee telefoniche abilitate alle chiamate interne e verso i numeri di emergenza a tutte le persone che, a qualsiasi titolo, possono venire a trovarsi all’interno di locali di pertinenza dell’Asl n. 8.

mercoledì, dicembre 06, 2006

Ex ospedale Crobu, un bell’esempio di efficienza

Con la chiusura dell’ospedale Crobu, l’assessora Dirindin ha messo a segno un piccolo capolavoro di razionalizzazione della spesa. Tagliate in un colpo solo la pulizia, la manutenzione e la vigilanza, il risparmio è tale che la Regione può permettersi di continuare a spendere per il riscaldamento dei locali: non sia mai che i reparti di pediatria e chirurgia pediatrica dovessero diventare un ricovero per sbandati o peggio, almeno questi troveranno un ambiente confortevole”: è il commento dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, alle notizie apparse oggi su L’Unione Sarda circa le condizioni in cui versa, ad appena dieci giorni dalla chiusura, l’ospedale Crobu di Iglesias.

“La vicenda del Crobu è il triste emblema di un piano sanitario disastroso, con cui il centrosinistra ha voluto ancora una volta spacciare per razionalizzazione la volontà di azzerare il sistema sanitario regionale”, proseguono e concludono Liori e Diana. “Certo, è facile contenere la spesa riducendo all’osso l’offerta di servizi. Del resto, è della salute dei sardi che si parla, non di una materia che possa stare a cuore a un’assessora che viene dal Piemonte. Il fatto che a Iglesias si sia tagliato tutto ma ci si sia ‘dimenticati’ di spegnere il riscaldamento, è la dimostrazione che il Piano sanitario regionale è stato scritto dai contabili di Palazzo e non da persone che hanno quotidianamente a che fare con la realtà della sanità sarda. Il risultato è che il Piano finirà per non produrre neppure quegli effetti di riduzione della spesa che erano l’unico obiettivo di chi lo ha elaborato, perché solo lavorando nel concreto si può raggiungere la vera efficienza, non certo studiando a tavolino. Alla fine i sardi si troveranno a pagare le stesse somme, se non di più, per finanziare un sistema sanitario regionale che riuscirà a far rimpiangere quello dell’epoca pre-Dirindin”.

martedì, dicembre 05, 2006

Proposta di legge Liori-Diana per il ripristino delle provvidenze in favore dei soggetti affetti da neoplasia maligna

RELAZIONE

La presente proposta di legge consta di un solo articolo, con cui si vuole abrogare l’art. 9, comma 9 della L.R. 24 febbraio 2006, n. 1 (Legge finanziaria 2006). Tale comma recita testualmente: “Fino all’approvazione del provvedimento di riordino delle provvidenze di cui all’articolo 48 della legge regionale 23 dicembre 2005, n. 23 (Sistema integrato dei servizi alla persona), a favore dei cittadini affetti da neoplasia maligna di cui alla lettera f) dell’articolo 1 della legge regionale 3 dicembre 2004, n. 9, sono erogati esclusivamente i rimborsi per le spese di viaggio e soggiorno”. Il comma in questione, pertanto, esclude temporaneamente i soggetti affetti da neoplasia maligna dalle provvidenze di cui alla L.R. 25 novembre 1983, n. 27 (Provvidenze a favore dei talassemici, degli emofilici e degli emolinfopatici maligni).

In origine, i cittadini affetti da neoplasia maligna non erano inseriti tra i soggetti destinatari delle provvidenze ex L.R. n. 27/1983. Una battaglia ultraventennale condotta dagli stessi cittadini, con il supporto di associazioni come il Tribunale per i diritti del malato, portò nel 2004 a due importanti risultati. Il primo fu la concessione, a tutti i cittadini residenti in Sardegna che si sottopongono alla chemioterapia antitumorale presso presidi sanitari diversi da quello di residenza, dei rimborsi per le spese di viaggio e di soggiorno. Tale norma, che estende a tutte le categorie tumorali i rimborsi già previsti dalla L.R. n. 27/1983, è contenuta nell’art. 14, comma 13 della L.R. 11 maggio 2004, n. 6 (Legge finanziaria 2004). Il secondo risultato fu, per l’appunto, l’estensione ai soggetti affetti da neoplasia maligna dell’assegno mensile di cui all’art. 1, comma 1 della L.R. n. 27/1983, riconosciuto dalla già citata lettera f) dell’art. 1, comma 1 della L.R. n. 9/2004 (Modifiche e integrazioni alla legge regionale 11 maggio 2004, n. 6, alla legge regionale 9 giugno 1999, n. 24, variazioni di bilancio e disposizioni varie).

Il comma della legge finanziaria regionale 2006 che si propone di abrogare ha disposto la sospensione temporanea dell’erogazione di tale assegno mensile, segnatamente fino all’approvazione di un provvedimento che avrebbe dovuto riordinare le provvidenze in favore dei cittadini affetti da una serie di patologie tra le quali figurano tanto quelle di cui alla L.R. n. 27/1983, quanto la neoplasia maligna. Il risultato di ciò è che, presumibilmente per ragioni di contenimento della spesa regionale, si è introdotta nuovamente quella disparità di trattamento, tra cittadini affetti da patologie diverse ma che richiedono trattamenti simili, che era stata superata grazie alle due leggi regionali del 2004 testé citate.

Oltre che necessaria per ripristinare un fattore di uguaglianza tra i cittadini sardi che è andato perduto a causa dei recenti interventi legislativi, la proposta di legge giunge quanto mai opportuna dal momento che, quando mancano 20 giorni alla scadenza del termine fissato dalla L.R. n. 23/2005, ancora la Giunta regionale non ha provveduto a presentare un disegno di legge per il riordino delle provvidenze. Si deve pertanto dedurre che non sarà possibile pervenire all’approvazione di una legge in tal senso entro i termini fissati dalla L.R. n. 23/2005, pertanto appare giusto e doveroso, riscontrata l’impossibilità a riordinare le provvidenze, abrogare la sospensione della loro erogazione in favore dei cittadini affetti da neoplasia maligna, unici a essere colpiti da una norma che ha avuto effetti altamente discriminatori a fronte di un risparmio per le casse della Regione che si può quantificare in poche centinaia di migliaia di Euro l’anno.


Articolo 1

(Ripristino delle provvidenze)

  1. L’art. 9, comma 9 della L.R. 24 febbraio 2006, n. 1, è abrogato.


venerdì, dicembre 01, 2006

Arci privilegiata nell'assegnazione dei contributi alle associazioni di protezione civile

INTERROGAZIONE LIORI – DIANA, con richiesta di risposta scritta, sulle modalità di erogazione dei contributi a favore delle associazioni di volontariato di protezione civile


I sottoscritti,


PREMESSO che

  • La Regione eroga contributi a favore delle associazioni di volontariato di protezione civile, ai sensi della L.R. 17 gennaio 1989, n. 3;

  • Il 13 aprile u.s. è stato pubblicato sul sito Internet della Regione il bando per l’assegnazione di tali contributi relativamente all’annualità 2006;

  • Tale bando è scaduto il 23 giugno u.s.;


CONSIDERATO che

  • Fino al 2005, il Servizio Protezione Civile dell’Assessorato regionale all’Ambiente era solito, contestualmente alla pubblicazione del bando per l’assegnazione dei contributi, comunicare per lettera alle associazioni l’avvio della procedura, invitandole a concorrervi;

  • Nel 2006, l’unica forma di comunicazione di cui si abbia notizia è stata, per l’appunto, la pubblicazione del bando sul sito Internet della Regione;

  • Ciò ha fatto sì che solo la metà delle associazioni interessate ai contributi sia riuscita a presentare l’apposita domanda entro i termini prefissati;


VALUTATO che

  • I costi che allo stato attuale è necessario sostenere per dotarsi di una connessione Internet fanno sì che solo le associazioni che hanno le maggiori dotazioni finanziarie ne siano in possesso;

  • Paradossalmente, la decisione di pubblicare l’avviso del bando unicamente sul sito Internet della Regione ha fatto sì che proprio le associazioni più bisognose di un sostegno economico si ritrovassero escluse dalla procedura di assegnazione dei contributi;


VERIFICATO che

  • Gran parte delle associazioni che ha presentato regolare domanda per l’assegnazione dei contributi risulta affiliata all’Arci Protezione Civile;


CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale all’Ambiente e alla Protezione civile

affinché riferisca

  • Per quali ragioni il Servizio Protezione Civile ha ritenuto che non fosse più necessario comunicare per lettera la pubblicazione del bando per l’assegnazione dei contributi alle associazioni di volontariato di protezione civile a tutti i soggetti interessati;

  • Quali misure intende adottare al fine di riaprire i termini della procedura di assegnazione di tali contributi e di comunicare tempestivamente tale riapertura con modalità che garantiscano pari opportunità di partecipazione a tutte le associazioni interessate a concorrere;

  • Se, relativamente alla procedura di assegnazione dei contributi conclusasi nello scorso mese di giugno, è stata adottata una qualsiasi forma di comunicazione prioritaria e privilegiata a vantaggio delle associazioni affiliate all’Arci Protezione Civile e, in caso affermativo, per quali ragioni.

giovedì, novembre 30, 2006

Ancora sul conflitto di interessi bioinformatico del governatore

INTERROGAZIONE DIANA – LIORI, con richiesta di risposta scritta, sulle nomine ai vertici di Fase Uno Srl

I sottoscritti,

PREMESSO che

  • Con delibera n. 45/32 del 7 novembre u.s., la Giunta regionale ha disposto la costituzione di Fase Uno Srl, società a capitale pubblico partecipata, nella fase iniziale, dalla sola Regione;

  • Fase Uno Srl ha come scopo sociale la selezione e la valorizzazione di progetti per l’innovazione pre e post-brevettuale di agenti diagnostici e terapeutici su scala nazionale e internazionale, con l’obiettivo di contribuire allo sviluppo di una strategia dapprima regionale e quindi nazionale per la valutazione pre-clinica e la valutazione brevettuale di nuovi composti biologicamente attivi da portare sino alle fasi cliniche I e II;

  • Per raggiungere tale scopo, Fase Uno Srl avrà la funzione di valutare quali progetti provenienti da centri di ricerca pubblici o pubblico-privati siano meritevoli di valorizzazione e di ulteriori processi di sviluppo sia in ambito di protezione brevettuale che, a brevetto acquisito, in ambito clinico;


CONSIDERATO che

  • Con delibera n. 49/1 del 28 novembre u.s., la Giunta regionale ha provveduto a nominare l’amministratore unico, il collegio sindacale e il comitato scientifico di Fase Uno Srl, nonché ad approvare lo schema di statuto della società;

  • Alla presidenza del collegio sindacale di Fase Uno Srl è stato nominato il dott. Giuseppe Biondo;


APPRESO che

  • Il dott. Giuseppe Biondo risulta essere membro del collegio sindacale di Shardna SpA, società operante nel settore della ricerca biotecnologica;

  • Shardna SpA ha sede presso il parco scientifico-tecnologico Polaris, promosso e gestito dalla Regione per mezzo dell’agenzia Sardegna Ricerche (già Consorzio 21) e quindi da considerare centro di ricerca pubblico;

  • Si deve pertanto dedurre che, in prospettiva futura, potrebbero sussistere rapporti di collaborazione industriale tra Fase Uno Srl e Shardna SpA;


VERIFICATO che

  • Nel corso della tredicesima legislatura regionale, Shardna SpA ha potuto usufruire in più occasioni di contributi regionali, per una somma complessiva di diversi milioni di Euro;

  • Socio di maggioranza di Shardna SpA, con una quota azionaria dell’82 per cento, risulta essere il dott. Renato Soru, il quale ricopre anche la carica di Presidente della Regione;


RAMMENTATO
che

  • Le aziende che si occupano di ricerca biotecnologica operano nell’ottica di realizzare elevati profitti attraverso il deposito e lo sfruttamento commerciale dei brevetti relativi ai risultati delle loro ricerche, operazioni che Fase Uno si pone lo scopo di promuovere e agevolare;

  • Quello di membro del collegio sindacale di un’azienda è un delicato incarico di garanzia, che pertanto deve essere ricoperto da persone non coinvolte in qualsivoglia conflitto di interessi;

  • Più delicato è l’incarico di presidente del collegio sindacale di una società a capitale interamente pubblico, per il cui affidamento si deve pertanto applicare un criterio di selezione ancora più rigoroso e trasparente;


CHIEDONO DI INTERROGARE

il Presidente della Regione

affinché riferisca

  • Se è a conoscenza di misure adottate dal dott. Giuseppe Biondo al fine di risolvere il conflitto di interessi che lo vede coinvolto in quanto presidente del collegio sindacale di Fase Uno Srl e membro del collegio sindacale di Shardna SpA;

  • In caso di risposta negativa al quesito precedente, quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di revocare la delibera n. 49/1 del 28 novembre u.s. e procedere a nuove nomine in linea con i requisiti di rigore e trasparenza imprescindibili nelle società a capitale pubblico;

  • A quanto ammontano i contributi finora erogati dall’Amministrazione regionale in carica a favore di Shardna SpA;

  • Quali misure intende adottare al fine di risolvere il conflitto di interessi che lo vede coinvolto in qualità di massima carica istituzionale della Regione e di azionista di maggioranza di Shardna SpA.

martedì, novembre 28, 2006

Servizio idrico, pioggia di milioni... bloccati

INTERROGAZIONE DIANA – LIORI – ARTIZZU – MORO – SANNA Matteo, con richiesta di risposta scritta, sui gravi ritardi nell’attuazione dei Programmi operativi triennali del servizio idrico integrato e dei relativi Piani stralcio


I sottoscritti,

PREMESSO che

  • Il 22 novembre 2004, l’Assemblea e il Comitato esecutivo dell’Autorità d’ambito territoriale ottimale per la gestione del servizio idrico integrato (di seguito Ato) hanno approvato in via definitiva il Programma operativo triennale 2004-2006 del Piano d’ambito, comprensivo del Piano stralcio per l’annualità 2004, e il relativo piano finanziario;

  • Con Del. n. 50/13 del 30 novembre 2004, la Giunta regionale ha dichiarato la conformità del Piano operativo triennale 2004-2006;

  • Il 6 dicembre 2004, la Regione e l’Ato hanno sottoscritto l’Accordo attuativo relativo al Programma operativo triennale 2004-2006 e al Piano stralcio 2004;

  • Sono stati successivamente sottoscritti, dalla Regione e dall’Ato, atti aggiuntivi all’Accordo attuativo, nelle date 31 marzo 2005, 1 dicembre 2005 e 27 giugno 2006;

  • Il Piano operativo triennale 2004-2006, comprensivo tanto degli interventi finanziati con fondi Cipe quanto degli interventi finanziati con fondi di provenienza comunitaria, ha una dotazione finanziaria complessiva pari a 966 milioni di Euro, dei quali circa 395 milioni a copertura del Piano stralcio 2004;

  • A oggi, risulta avviato l’80 per cento degli interventi compresi nel Piano stralcio 2004;

  • Alla luce dei tempi necessari per l’assegnazione e la realizzazione dei lavori, tenuto conto che questi procedono per stadi di avanzamento successivi, si può affermare che l’esecuzione del Piano stralcio 2004 procede nel rispetto della tempistica prevista dal Piano stesso;


CONSIDERATO che

  • Successivamente all’approvazione definitiva del Piano operativo triennale 2004-2006 e del Piano stralcio 2004, è sopravvenuto l’avvicendamento dell’intero Comitato esecutivo dell’Ato, essendo mutata la maggioranza politica in seno all’Assemblea;

  • A causa dei ritardi accumulati nella sua predisposizione dal Comitato esecutivo subentrato, il Piano operativo triennale 2005-2007 e il Piano stralcio 2005 sono stati approvati il 30 giugno 2006 dall’Assemblea dell’Ato;

  • A oggi, il Piano stralcio 2005 non risulta ancora in fase di attuazione e la Giunta regionale non ha ancora provveduto a deliberare la dichiarazione di conformità relativamente al Piano operativo triennale 2005-2007;

  • Nonostante l’anno 2006 volga ormai al termine, il Comitato esecutivo dell’Ato non ha ancora provveduto a presentare né il Piano operativo triennale 2006-2008, né il Piano stralcio 2006;


VALUTATO che

  • Per quanto attiene agli interventi inclusi nel Piano stralcio 2005, tutti i Comuni interessati hanno già provveduto a realizzare a proprie spese la progettazione preliminare e una parte di essi ha provveduto a realizzare anche quella esecutiva;

  • Per quanto attiene invece agli interventi di cui è richiesta l’inclusione nel Piano stralcio 2006, i Comuni interessati hanno provveduto a realizzare a proprie spese la sola progettazione preliminare;


PRESO ATTO che

  • Per la realizzazione degli interventi inclusi nel Piano stralcio 2005 sono stati stanziati circa 190 milioni di Euro;

  • I ritardi nell’attuazione del Piano stralcio 2005 sono da imputare in parte anche al fatto che, a norma di legge, spetta all’Ato il compito di appaltare, tramite il gestore, la realizzazione dei singoli interventi;

  • I buoni risultati che si stanno ottenendo relativamente agli interventi inclusi nel Piano stralcio 2004 sono dovuti anche al fatto che, per la loro realizzazione, l’Ato ha stabilito di delegare ai Comuni proponenti i singoli interventi l’espletamento delle procedure di appalto;


RAMMENTATO che

  • Lo stato attuale delle condutture e del sistema idrico sardo nel suo complesso è generalmente pessimo e sono necessari interventi diffusi e urgenti per la riparazione degli impianti fatiscenti, soggetti a frequenti cedimenti con conseguenti perdite della risorsa idrica, spese per le necessarie riparazioni e interruzione di un servizio pubblico di fondamentale importanza;

  • I ritardi nell’attuazione del Piano stralcio 2005 e nella predisposizione del Piano stralcio 2006 potrebbero dunque determinare un danno erariale, relativamente alla risorsa idrica perduta a causa del malfunzionamento delle condutture e alle maggiori spese per la riparazione dei guasti;


CHIEDONO DI INTERROGARE

il Presidente della Regione e l’Assessore regionale ai Lavori pubblici

affinché riferiscano

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare, eventualmente anche presso il Comitato esecutivo dell’Ato, al fine di dare attuazione al Piano stralcio 2005 del Programma operativo triennale 2005-2007 del Piano d’ambito;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare, eventualmente anche presso il Comitato esecutivo dell’Ato, al fine di fare sì che siano i Comuni proponenti i singoli interventi ricompresi nel Piano stralcio 2005 ad appaltare i relativi lavori per conto dell’Ato, così come avvenuto per i lavori ricompresi nel Piano stralcio 2004;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di sollecitare il Comitato esecutivo dell’Ato a presentare con la massima celerità il Piano operativo triennale 2006-2008 e il Piano stralcio 2006;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare presso la Corte dei Conti al fine di stabilire se i ritardi accumulati dal Comitato esecutivo dell’Ato nell’attuazione del Piano stralcio 2005 e nella predisposizione del Piano operativo triennale 2006-2008 e del Piano stralcio 2006 hanno determinato un danno erariale e, qualora il danno venisse accertato, chi ne sia il responsabile.

lunedì, novembre 27, 2006

Scuole elementari di Sorgono, cosa combina la sindachessa-consigliera regionale diessina?

INTERPELLANZA LIORI – DIANA – LA SPISA - CAPELLI sui disagi patiti dagli alunni delle scuole elementari di Sorgono in seguito al trasferimento dell’Istituto scolastico in altra sede

I sottoscritti,


PREMESSO che

  • Con ordinanza n. 20 del 16 settembre 2005, il sindaco del Comune di Sorgono ha disposto la chiusura dei locali di corso IV Novembre ospitanti le scuole elementari del paese, che di lì a poco sarebbero stati interessati da lavori di adeguamento alle norme riguardanti gli edifici scolastici, e il trasferimento delle attività didattiche presso il caseggiato ospitante le scuole medie, in viale Stazione;

  • Con nota formale del 12 settembre u.s., l’Amministrazione comunale ha comunicato al dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Atzara, cui fanno capo i plessi scolastici di Sorgono, che, a partire dall’anno scolastico 2006/2007, le attività didattiche delle scuole primaria e secondaria di I grado si sarebbero svolte nell’edificio di viale Stazione, rendendo così definitiva una situazione che, nelle intenzioni iniziali dell’Amministrazione, avrebbe dovuto essere temporanea;

  • A ulteriore riprova di ciò, la medesima nota identifica l’edificio di corso IV Novembre come “ex scuole elementari”;

  • I lavori di adeguamento dei locali di corso IV Novembre sono stati finanziati con fondi regionali ai sensi della L.R. n. 6/2001, vincolati al finanziamento di interventi di messa a norma degli edifici scolastici;


CONSIDERATO che

  • A seguito della decisione di trasferire in via definitiva l’attività didattica della scuola elementare nell’edificio di viale Stazione, l’Amministrazione comunale ha provveduto ad adeguare l’edificio, ricavando al suo interno alcune nuove aule;

  • Tale adeguamento non appare sufficiente a risolvere i problemi di spazio riscontrati, dal momento che all’aumento delle aree didattiche non corrisponde un aumento della volumetria;

  • Quest’ultimo, in particolare, si rivela indispensabile essendo salito a 154 il numero degli alunni che frequentano le lezioni nell’edificio (93 alunni della scuola primaria più 61 della scuola secondaria di I grado), i quali necessitano, per le attività extra-curricolari previste dalla normativa scolastica vigente, di adeguati spazi che non è possibile ricavare nell’edificio di viale Stazione;


CONSIDERATO ALTRESI’ che

  • I lavori di adeguamento dell’edificio di viale Stazione si sono protratti oltre l’avvio dell’anno scolastico 2006/2007, tanto che il sindaco, con ordinanza n. 14 dell’11 settembre u.s., si è visto costretto a disporre la chiusura delle scuole primaria e secondaria di I grado nei giorni 14, 15 e 16 settembre;

  • In seguito ai disagi causati dal trasferimento nella nuova sede e dal protrarsi dei lavori di adeguamento, il collegio dei docenti ha deliberato, il 13 settembre u.s., di ricorrere in via provvisoria al doppio turno per l’utilizzo dell’edificio di viale Stazione;

  • In seguito alle vibrate proteste dei genitori degli alunni, causate dalla decisione di ricorrere al doppio turno, il sindaco si è impegnato, il 15 settembre u.s. (decisione formalizzata con nota del giorno seguente), a mettere a disposizione della scuola gli spazi adiacenti alla palestra comunale, allora occupati dalla Nugoro SpA, entro il 28 settembre;

  • Sebbene la possibilità di utilizzare i locali di cui sopra renda non necessario il ricorso alla doppia turnazione, permane il problema delle attività extra-curricolari, che in tali locali non possono essere ospitate;


VERIFICATO che

  • Nonostante gli impegni dell’Amministrazione comunale, il 18 settembre non era ancora stata ripristinata l’agibilità dell’edificio di viale Stazione;

  • La carente pulizia dei locali da parte dell’impresa appaltatrice dei lavori e la recentissima tinteggiatura delle pareti hanno contribuito, nella medesima data, a causare un malore a danno di una collaboratrice scolastica;

  • I genitori degli alunni, preso atto della situazione, hanno deciso di non far presentare in aula i loro figli né il 18 settembre, né nei giorni seguenti;

  • In seguito a formale richiesta del dirigente scolastico, l’ufficio tecnico del Comune di Sorgono ha comunicato, il 20 settembre, di non ritenere necessaria la verifica della staticità dei locali in seguito ai lavori effettuati, poiché questi non avrebbero modificato l’assetto statico degli stessi;

  • Ancora il 20 settembre, in seguito a un sopralluogo eseguito su richiesta del dirigente scolastico, l’Azienda sanitaria locale di Nuoro non ha ritenuto possibile esprimere il parere igienico-sanitario di idoneità indispensabile per la ripresa dell’attività didattica;


PRESO ATTO che

  • Il 22 settembre u.s., il responsabile del servizio tecnico del Comune di Sorgono ha comunicato al dirigente scolastico l’avvenuta consegna provvisoria del caseggiato scolastico da parte dell’impresa appaltatrice dei lavori;

  • Nella nota si attesta che i lavori hanno sensibilmente elevato i requisiti minimi di sicurezza preesistenti e che non hanno minimamente mutato il comportamento statico dell’edificio;

  • Si deve pertanto registrare che continua a mancare il certificato di staticità necessario per l’avvio dell’attività didattica;

  • Parrebbe, inoltre, che solo le facciate esterne siano state interessate dai lavori di cui sopra, sebbene i finanziamenti pubblici che ne hanno permesso la realizzazione fossero finalizzati alla messa a norma dell’edificio dal punto di vista della sicurezza strutturale;


VALUTATO che

  • Il 23 settembre u.s., il sindaco ha comunicato al dirigente scolastico il completamento dei lavori nel caseggiato scolastico, annunciando inoltre l’esito positivo dell’ispezione dell’Azienda sanitaria locale per il rilascio del certificato di idoneità igienico-sanitaria, che si è svolta lo stesso giorno;

  • Il 25 settembre, l’Azienda sanitaria locale ha rilasciato il certificato di idoneità igienico-sanitaria necessario per l’avvio dell’attività didattica;

  • Il regolare avvio dell’attività didattica è stato possibile soltanto il 27 settembre, con ben tredici giorni di ritardo rispetto a quanto stabilito dal calendario scolastico;

  • L’Istituto comprensivo di Atzara non è ancora in possesso dei numerosi documenti e certificati relativi allo stato di sicurezza del plesso scolastico di Sorgono, di cui deve obbligatoriamente dotarsi ai sensi del D.Lgs. 19 settembre 1994, n. 626 bis;

  • Tale carenza potrebbe comportare, in caso di ispezione o verifica, la chiusura dell’edificio in quanto non conforme alla normativa sulla sicurezza;


VERIFICATO INOLTRE che

  • Il 27 settembre u.s., i locali di via Stazione sono stati oggetto di una visita ispettiva da parte della Direzione scolastica regionale;

  • A tutt’oggi, il Dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo di Atzara non è stato ancora informato circa l’esito di tale visita ispettiva;

  • Il sindaco di Sorgono ha dichiarato alla stampa che l’ispezione ha decretato l’adeguatezza dell’edificio per lo svolgimento delle lezioni;

  • Si deve pertanto supporre che il sindaco di Sorgono sia stato informato circa l’esito della visita ispettiva di cui sopra;


APPRESO che

  • Il 26 ottobre u.s., i genitori degli alunni di Sorgono che frequentano le scuole di primo e secondo grado hanno inoltrato formale richiesta al Servizio ispezioni del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Nuoro affinché venisse effettuato un sopralluogo al fine di stabilire se l’edificio scolastico di via Stazione fosse in possesso dei requisiti di legge per la sicurezza negli edifici pubblici;

  • Nella richiesta di cui sopra venivano segnalati i seguenti punti, fonte di comprensibili preoccupazioni per i genitori degli alunni:

    a) la mancanza di un impianto antincendio e delle uscite di sicurezza;

    b) la presenza solo parziale delle porte antipanico;

    c) l’adeguamento solo parziale ai sensi del D.Lgs. 626 bis/1994, riguardante una sola ala dell’edificio;

    d) la presenza nel soffitto di una crepa nascosta da una tavola di legno e mascherata dalla controsoffittatura;

    e) la presenze negli infissi di spigoli taglienti con altezze non a norma;

    f) la presenza, in un’aula del piano terra, di due inferriate che precludono eventuali vie di fuga in caso di sgombero dell’edificio in situazioni di emergenza;

  • Il sopralluogo di cui sopra è stato effettuato il 6 novembre u.s.;

  • A tutt’oggi, l’esito del sopralluogo non è stato ancora reso noto;


CHIEDONO DI INTERPELLARE

il Presidente della Regione e l’Assessore regionale alla Pubblica istruzione

affinché riferiscano

  • Se ritengono che nel caseggiato scolastico di viale Stazione, a Sorgono, sussistono le condizioni minime per il regolare svolgimento dell’attività didattica, comprensiva delle attività extra-curricolari previste dalla normativa scolastica vigente;

  • Se ritengono che nel suddetto caseggiato sussistono le condizioni minime di sicurezza obbligatorie ai sensi del D.Lgs. 626 bis/1994, affinché l’attività didattica possa svolgersi senza pericolo alcuno per gli alunni e per il personale docente e non docente;

  • Se non ritengono opportuno attivarsi presso l’Amministrazione comunale di Sorgono affinché l’edificio scolastico di corso IV Novembre venga destinato a ospitare l’attività didattica della scuola primaria, così come avveniva fino a due anni fa per la scuola elementare;

  • Qualora ciò non fosse possibile, se non ritengono opportuno reperire o predisporre, all’interno del territorio comunale, nuovi spazi da destinare all’attività didattica della scuola primaria (comprese le attività extra-curricolari), in maniera tale che questa possa essere ospitata in una sede distinta da quella in cui è ospitata l’attività didattica della scuola secondaria di I grado;

  • Se ritengono corretto l’utilizzo che il Comune di Sorgono ha fatto dei finanziamenti ex L.R. n. 6/2001 per i lavori di adeguamento dei locali di corso IV Novembre, non più classificati come edificio scolastico proprio in seguito a tali lavori, e, in caso contrario, quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di rivalersi nei confronti dell’Amministrazione comunale per l’utilizzo improprio di tali finanziamenti.

sabato, novembre 25, 2006

Agli enti locali i soldi della vertenza entrate

Apprendiamo che l’assessore Dadea ha annunciato stamani che la Giunta intende proporre nella prossima finanziaria regionale l’accorpamento dei fondi relativi alle leggi regionali 25/1993, 4/2000, 8/1999 e 9/2006, in modo tale da creare un fondo unico per gli enti locali con una dotazione finanziaria che si aggirerebbe intorno ai 500 milioni di Euro. Pur sottolineando con favore il fatto che finalmente un esponente della giunta Soru svela qualche dettaglio di quel disegno di legge finanziaria che l’esecutivo avrebbe dovuto obbligatoriamente licenziare, a norma di legge, entro e non oltre il 30 settembre scorso, non possiamo certo gioire di quanto anticipato dall’Assessore, soprattutto se quella annunciata dovesse essere l’unica nuova misura proposta dalla Giunta per alleviare le sofferenze finanziarie degli enti locali”: è il commento dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, in seguito all’annuncio fatto dall’Assessore regionale agli Affari generali, Massimo Dadea, nel corso del convegno ‘Province sì, Province no’, tenutosi oggi a Iglesias.

“A fronte dei pesanti tagli nei trasferimenti agli enti locali operati dal governo Prodi con la sua finanziaria e dell’epocale successo riportato dal governatore Renato Soru nel contenzioso sulle entrate fiscali dovute dallo Stato alla Regione, è lecito aspettarsi un’attenzione ben maggiore per i Comuni e le Province”, proseguono e concludono Diana e Liori. “Il governatore sostiene che, sin dal prossimo anno, la Regione potrà contare su centinaia, forse migliaia di milioni di Euro in più grazie all’articolo 102 della finanziaria nazionale? Benissimo, allora si usi una parte di queste risorse per bilanciare i tagli operati dal governo nazionale amico, anziché limitarsi a confermare gli stanziamenti fatti dalla Regione lo scorso anno accorpandoli in un unico fondo in modo da poter sbandierare una cifra più alta. Se per il 2006 la Regione si è potuta permettere di stanziare 500 milioni a favore degli enti locali, allora le maggiori disponibilità finanziarie di cui godrà per il prossimo anno – stando a quanto sostiene il centrosinistra – consentiranno certamente di portare gli stanziamenti per gli enti locali a 700, 800 o magari anche 1.000 milioni di Euro, e per quanto ci riguarda faremo tutto il possibile affinché ciò accada”.

martedì, novembre 21, 2006

Il Grande Fratello sbarca al pronto soccorso

INTERROGAZIONE LIORI-DIANA, con richiesta di risposta scritta, sull’installazione di un sistema di videosorveglianza nel pronto soccorso dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari

I sottoscritti,

PREMESSO che nei locali del pronto soccorso dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari è stato recentemente installato un sistema di videosorveglianza;

PRESO ATTO dell’esistenza di indiscrezioni secondo cui sarebbe intenzione dell’Assessorato regionale alla Sanità installare analoghi sistemi di videosorveglianza in tutti i presidi di pronto soccorso della Sardegna;

CONSIDERATO che tale sistema può permettere a persone non autorizzate ai sensi della legislazione nazionale per la tutela della privacy di entrare in possesso di dati sensibili relativi alla situazione sanitaria dei pazienti che usufruiscono del servizio di pronto soccorso;

VALUTATO che l’installazione di tale sistema appare contraria ai principi deontologici della professione medica, poiché potrebbe scoraggiare dal rivolgersi ai presidi di pronto soccorso quei soggetti che abbiano riportato ferite nello svolgimento di azioni illegali, o i loro complici o anche semplici testimoni che si trovassero a doverli soccorrere, rammentato che tali soggetti hanno diritto all’assistenza medica, soprattutto in quei casi di emergenza in cui il paziente corre immediato pericolo di vita, come qualsiasi altro cittadino;

CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale alla Sanità

affinché riferisca

  • Se l’installazione del servizio di videosorveglianza nel pronto soccorso dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari è stata disposta dall’Assessorato regionale alla Sanità o dall’Azienda sanitaria locale competente per territorio;

  • Quali sono le motivazioni di tale decisione;

  • Quali costi sono stati sostenuti per l’installazione del sistema e a valere su quali risorse;

  • Se risponde a verità che l’Assessorato regionale alla Sanità intende procedere nell’installazione di sistemi analoghi in tutti i presidi di pronto soccorso della Sardegna;

  • Quali sarebbero i costi di un progetto simile e con quali risorse l’Assessorato intenderebbe farvi fronte;

  • Quali misure intende adottare al fine di revocare l’atto con cui è stata disposta l’installazione del servizio di videosorveglianza nel pronto soccorso dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari;

  • Quali misure intende adottare al fine di tutelare maggiormente la privacy dei pazienti che si rivolgono ai presidi di pronto soccorso della Sardegna, considerato che allo stato attuale non si può affermare che il livello di tutela sia sufficiente;

  • Quali diverse misure intende eventualmente adottare al fine di tutelare maggiormente la sicurezza del personale medico che opera nei presidi di pronto soccorso della Sardegna, posto che già ora, in ciascun presidio, la sicurezza viene tutelata dalle forze di polizia o da guardie giurate.

lunedì, novembre 20, 2006

Ora basta, Soru se ne vada!

Salvatoricca Addis, Tonino Dessì, Francesco Pigliaru, Elisabetta Pilia... E’ meglio per i sardi che il prossimo componente la giunta Soru a rassegnare le dimissioni sia lo stesso Renato Soru. Il gioco ha stancato, non è possibile continuare a governare la Regione con un esecutivo che perde pezzi per strada di settimana in settimana. Lo stillicidio deve finire: meglio porre fine immediatamente alla legislatura e tornare alle urne che protrarre all’infinito un’agonia senza speranza. Oramai, il governatore non ha più nessuno dalla sua. Ne prenda atto e si faccia da parte”: è il commento dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, alla notizia delle dimissioni dell’Assessora regionale alla Cultura, Elisabetta Pilia.

“E’ semplicemente incredibile leggere quanto scrive l’ex assessora nella sua lettera di dimissioni”, proseguono e concludono Diana e Liori. “Se questo è ciò che pensano di Soru i suoi compagni di partito, cosa dovrebbe dire l’opposizione? Mancato rispetto dei valori che hanno ispirato il programma di governo, mancanza di collegialità, mancato rispetto dei ruoli e delle persone, nessun interesse per la condivisione e la compartecipazione delle decisioni: il governatore non si fa mancare nulla. All’elenco stilato dalla Pilia, che sottoscriviamo pienamente così come abbiamo sottoscritto quanto denunciato dagli ex assessori Dessì e Pigliaru, non ci sentiamo di aggiungere nulla se non che è arrivato il tempo di porre fine a questa farsa e di lasciare liberi i sardi di decidere democraticamente il loro futuro”.

giovedì, novembre 16, 2006

Soru va a tutto gas ma dimentica i buoni propositi elettorali

INTERROGAZIONE URGENTE DIANA – LIORI, con richiesta di risposta scritta, su un eventuale accordo per la fornitura di gas naturale alla Sardegna attraverso il metanodotto Algeria-Sardegna-Europa e sull’opportunità del mantenimento della partecipazione azionaria della Regione nella società Galsi SpA


I sottoscritti,

PREMESSO che

  • Il 29 gennaio 2003 è stata costituita la società Galsi SpA, finalizzata alla realizzazione di uno studio di fattibilità per un metanodotto che colleghi l’Algeria alla Toscana passando attraverso la Sardegna;

  • Tale metanodotto dovrà garantire l’approvvigionamento di gas naturale necessario per coprire il fabbisogno delle utenze domestiche e industriali della Sardegna;

  • La Regione detiene il 10 per cento delle quote azionarie di Galsi, ripartite in due quote del 5 per cento ciascuna di proprietà rispettivamente della Sfirs SpA e della Progemisa SpA, società controllate dalla stessa Regione;

CONSIDERATO che

  • Quando sarà del tutto operativo, il metanodotto Algeria-Sardegna-Europa sarà in grado di trasferire nel Continente tra gli 8 e i 10 miliardi di metri cubi di metano l’anno;

  • Il 7 marzo u.s., il Presidente della Regione avrebbe sottoscritto con Galsi una lettera di intenti con cui impegnerebbe la Regione ad acquistare fino a un massimo di 2 miliardi di metri cubi di metano l’anno per il fabbisogno dell’Isola;

  • Nel corso di incontri avvenuti in Algeria nei giorni 14 e 15 novembre uu.ss., i soci minoritari di Galsi avrebbero sottoscritto, alla presenza di rappresentanze istituzionali dei governi italiano e algerino, accordi per l’acquisto di metano dalla società franco-algerina Sonatrach, azionista di riferimento di Galsi;

CONSIDERATO ALTRESI’ che

  • Nel corso di un convegno organizzato dall’Associazione degli industriali delle Province di Cagliari, Carbonia-Iglesias e Medio Campidano, tenutosi il 10 novembre u.s. a Cagliari, il presidente di Galsi ha dichiarato che la domanda potenziale di gas naturale della Sardegna ammonta a non meno di un miliardo di metri cubi l’anno;

  • Nella medesima sede, il presidente di Galsi ha esposto un’analisi previsionale dei tempi necessari per la realizzazione del progetto secondo cui la fornitura di metano non potrà avere inizio prima dell’anno 2011, nella migliore delle ipotesi;

  • Il presidente di Galsi ha inoltre spiegato che il metanodotto Algeria-Sardegna-Europa, unitamente al progetto Sapei e a una futura integrazione con il sistema di interconnessione elettrica Medring, darebbero alla Sardegna un ruolo di piattaforma energetica strategica nel settore Ovest del Mediterraneo, nell’ambito di una grande area di transito che si genererà in Italia;

RAMMENTATO che

  • Tale ultima dichiarazione del presidente di Galsi appare in netto contrasto con quanto affermato dal Presidente della Regione in campagna elettorale e nelle dichiarazioni programmatiche rese al cospetto del Consiglio regionale subito dopo il suo insediamento, secondo cui la Sardegna avrebbe dovuto puntare a raggiungere unicamente l’autosufficienza nell’approvvigionamento energetico e non proporsi come piattaforma energetica strategica nazionale o internazionale;

  • Il Presidente della Regione ha più volte dichiarato, anche di ritorno dagli incontri in Algeria di cui sopra, che la fornitura di metano avrebbe avuto inizio nell’anno 2009;

PRESO ATTO che

  • E’ stata convocata per il 20 novembre p.v. un’assemblea degli azionisti di Galsi avente in oggetto un consistente aumento del capitale sociale e la modifica dello scopo della società;

  • Tali interventi sarebbero necessari al fine di consentire l’appalto dei lavori per la realizzazione del metanodotto Algeria-Sardegna-Europa da parte di Galsi per conto del governo algerino;

  • Con Del. n. 24/15 del 7 giugno u.s., la Giunta regionale ha dato mandato a Sfirs e Progemisa di porre in essere tutte le misure necessarie al mantenimento inalterato della loro partecipazione azionaria in Galsi e al sostegno della stessa nel perseguimento dei suoi nuovi obiettivi societari;


CHIEDONO DI INTERROGARE

il Presidente della Regione

affinché riferisca

  • Se, nel corso degli incontri avvenuti in Algeria nei giorni 14 e 15 novembre uu.ss., ha sottoscritto un qualche accordo con la società Sonatrach per la fornitura di quantitativi di gas naturale alla Sardegna e, in caso affermativo, a quali condizioni;

  • A quanto ammontano il fabbisogno attuale e le stime sul fabbisogno futuro di gas naturale della Sardegna;

  • Entro quale data avrà inizio la fornitura di gas naturale alla Sardegna attraverso il metanodotto Algeria-Sardegna-Europa;

  • Se, alla luce della marcata discrepanza tra le dichiarazioni recentemente rilasciate dal presidente di Galsi circa il ruolo futuro della Sardegna quale piattaforma energetica strategica nel settore Ovest del Mediterraneo e le Sue dichiarazioni programmatiche, ritiene che sussistano ancora le condizioni per il mantenimento della partecipazione azionaria di Sfirs e Progemisa in Galsi e, in caso affermativo, per quali ragioni;

  • Se non ritiene pertanto opportuno revocare la Del. n. 24/15 del 7 giugno u.s.;

  • Quali sono i termini dell’aumento di capitale su cui i soci di Galsi dovranno esprimersi nell’assemblea degli azionisti convocata per il 20 novembre p.v.;

  • Qual è l’esatto investimento richiesto a Sfirs e Progemisa per il mantenimento inalterato della propria partecipazione azionaria in Galsi;

  • Se il governo algerino ha affidato a Galsi l’incarico di appaltare per proprio conto i lavori per la realizzazione del metanodotto Algeria-Sardegna-Europa e, in caso affermativo, sulla base di quale procedura si è giunti a tale affidamento.