“E’ una vera apertura al dialogo, quella annunciata dal governatore Renato Soru in merito alla vicenda Tuvixeddu, o soltanto l’anteprima dell’ennesima, amara beffa?”, si chiede il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, in seguito alla convocazione di una riunione con il sindaco di Cagliari, il sovrintendente ai beni culturali e rappresentanti di Coimpresa in contemporanea alla seduta della Giunta regionale nella quale dovrebbe essere discussa l’imposizione di un nuovo vincolo sul colle cagliaritano.
“Di certo, le premesse non sono incoraggianti”, prosegue Diana. “Soru convoca le controparti ma lo fa posando la pistola sul tavolo: in una sala i soggetti coinvolti nell’Accordo di Programma del 2000 discuteranno del futuro di Tuvixeddu, in quella accanto gli Assessori attenderanno pazienti l’ordine di approvare la sospensione dei lavori per altri novanta giorni. Viene difficile pensare che ci possa essere vero dialogo a queste condizioni”.
“Intanto”, conclude il consigliere, “per Tuvixeddu si prospettano altri tre mesi di abbandono e degrado. Non si parli di tutela archeologica e paesaggistica: forse il governatore è in grado di dire che oggi la necropoli è più protetta e valorizzata rispetto a quando è stato adottato il primo provvedimento di vincolo? Certo che no: Tuvixeddu è abbandonato a se stesso per colpa dell’accanimento di Soru nel perseguire un disegno personale che non ha nulla a che vedere con la tutela e la valorizzazione di uno degli angoli più suggestivi e importanti di Cagliari. Il prolungamento dei vincoli non farà altro che aumentare il degrado e continuare a privare la città di uno dei suoi tesori più pregiati”.
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