“Mentre in pubblico gettava tonnellate di fango sulle Istituzioni regionali ed in particolare sul Consiglio, in privato tentava una delle sue solite operazioni immobiliari spericolate. Peccato però che questa volta al governatore Renato Soru sia andata male e che non soltanto i suoi piani su Funtanazza siano stati bloccati dal Comune di Arbus ma che la cosa sia diventata di dominio pubblico, dimostrando una volta per tutte come i rigidi principi ambientalisti da sempre sbandierati siano da intendersi validi per tutti tranne che per se stesso”: è il commento del consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, alla notizia dello stop al progetto per la riqualificazione dell’ex colonia marina di Funtanazza decretato dalla commissione edilizia del Comune di Arbus.
“Che Soru non sia un campione di coerenza, l’opposizione lo ha sempre denunciato”, prosegue Diana. “Ora c’è una prova in più: mentre si dimetteva dalla carica di governatore sparando a zero contro gli ‘aspiranti cementificatori’ rei di aver cassato quattro parole di un suo emendamento, Soru proponeva un progetto, privo della relazione tecnica e di quella paesaggistica, per sfruttare una delle grandi opportunità offerte agli speculatori dal Piano paesaggistico regionale, quella del premio di cubatura, demolendo una parte della struttura per realizzare un centinaio di villette. Ma guai a parlare di colata di cemento: le villette sarebbero state realizzate in pietra locale e perfettamente integrate nel paesaggio. Forse è per questo che l’ex governatore ha ritenuto superfluo presentare la relazione paesaggistica: non dovrebbe forse essere sufficiente il suo nome per garantire il rispetto dell’ambiente e l’assenza di fini speculativi? Peccato soltanto che l’ex colonia di Funtanazza sia un bene di enorme valenza storica e identitaria e che pertanto debba essere tutelato e valorizzato come tale, non certo trasformato in un resort per vacanze a cinque stelle. Se non lo faranno le leggi e gli atti di pianificazione della Regione, pensati per dare ampio spazio agli speculatori, lo faranno i cittadini ed i loro rappresentanti”.
“Insomma, sembrerebbe la solita storia di vizi privati e pubbliche virtù che ha caratterizzato il mandato di Soru sin dal primo giorno”, conclude il consigliere, “se non fosse che questa volta c’è di mezzo la crisi politica della Regione, provocata ad arte dall’ex governatore nel tentativo di rilanciare la sua immagine in vista dell’inevitabile ricandidatura ponendosi agli occhi dell’opinione pubblica come la vittima innocente degli interessi inconfessabili di biechi speculatori. Per questo è necessario denunciare quanto Soru sta tentando di fare a Funtanazza, perché sia chiaro al di là di ogni dubbio chi sono gli aspiranti cementificatori e chi quelli che si battono per cercare di fermarli, dentro e fuori il Consiglio regionale”.
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