giovedì, dicembre 30, 2010

Novas, incomprensibile attacco Barracciu e Cuccu

Appare a dir poco incomprensibile l’attacco mosso dagli onorevoli Barracciu e Cuccu contro l’attività di comunicazione della giunta Cappellacci”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, replicando al comunicato stampa dei consiglieri regionali del Partito Democratico, Francesca Barracciu e Giuseppe Cuccu, su Novas, il foglio di informazione istituzionale diffuso oggi dalla Giunta regionale presieduta da Ugo Cappellacci.

“Iniziative come quelle promosse in questi giorni dalla Giunta regionale si sono sempre fatte”, sottolinea Diana, “tanto più in una fase politica che si è scelto di caratterizzare con una svolta nell’attività dell’esecutivo e della maggioranza, una vera e propria seconda fase della legislatura. La maggioranza ritiene necessario comunicare ai cittadini tale scelta affinché possano essere partecipi del fatto che stiamo uscendo da una fase caratterizzata dall’affrontare le varie emergenze legate alla crisi economica per passare a un momento di rilancio della crescita e dell’occupazione. Tale momento richiede la partecipazione attiva dei cittadini, perché la ripresa potrà avvenire solo se l’iniziativa privata saprà cogliere le opportunità messe in campo dalla Regione”.

“Le accuse degli onorevoli Barracciu e Cuccu appaiono ancora più fuori luogo se si pensa che anche il centrosinistra, nella passata legislatura, ha svolto un’intensa attività di comunicazione istituzionale, creando allo scopo alcuni degli strumenti (su tutti lo stesso foglio Novas) che la giunta Cappellacci ha scelto di mantenere e di utilizzare”, conclude il capogruppo. “Se poi il centrosinistra intende estromettere la democrazia partecipata dalla propria proposta politica, può ritenersi libero di farlo; noi non intendiamo fare altrettanto”.

mercoledì, dicembre 29, 2010

La strumentalizzazione del Pd non si ferma neppure davanti alla morte

Il centrodestra non ha due facce ma opera esclusivamente nell’interesse dei sardi, a differenza del centrosinistra che, in questi giorni, sta caratterizzando la sua azione politica per una bieca strumentalizzazione che non si ferma davanti a nulla, neppure alla morte, pur di inventarsi le più svariate ragioni per denigrare gli avversari”, replicano il capogruppo del Popolo Della Libertà, Mario Diana, e l’intero gruppo consiliare alle dichiarazioni rilasciate oggi da alcuni esponenti sardi del Partito Democratico.

“Oggi abbiamo sentito l’opposizione cercare disperatamente di aggrapparsi ai più diversi argomenti, dalla manifestazione dei pastori sardi a Roma alla tragedia di un giovane morto suicida per aver perso il posto di lavoro, passando per gli auguri di Natale inviati dal Presidente della Regione ai cittadini, per tentare di rimarcare la propria esistenza sullo scenario politico isolano”, proseguono Diana e gli altri.

“La verità”, concludono il capogruppo e i consiglieri, “ è che la minoranza non è in grado di confrontarsi sulle proposte politiche, non avendo da avanzare soluzioni migliori di quelle messe in campo da noi per affrontare i problemi della Sardegna, e così si trova ad arrancare come può per tenere il passo della maggioranza. Non è così, però, che il centrosinistra può sperare di contribuire a rilanciare le sorti dell’Isola: da un’opposizione responsabile ci aspettiamo, nel rispetto dei reciproci ruoli, dialogo e collaborazione, non certo i ripetuti attacchi strumentali cui abbiamo assistito oggi”.

lunedì, dicembre 20, 2010

Occupazione Consiglio, opposizione irresponsabile

La decisione dell’opposizione di occupare l’Aula del Consiglio regionale appare incomprensibile e totalmente irresponsabile”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, commentando l’azione di protesta con cui i consiglieri del centrosinistra stanno ritardando l’avvio della discussione della legge finanziaria.

“Non si capisce, infatti, quale utilità possa avere la ritardata approvazione della manovra di bilancio sulla soluzione della vertenza con lo Stato sulle entrate fiscali”, sottolinea Diana. “Le richieste dell’opposizione appaiono poi del tutto assurde alla luce della posizione intransigente assunta dal presidente Cappellacci nell’affrontare la vertenza: che senso avrebbe impugnare ora il bilancio dello Stato, sollevando il conflitto di attribuzione, quando si è in attesa di una decisione politica da parte del Governo, sollecitata dallo stesso Presidente della Regione, affinché la trattativa con lo Stato si concluda con la piena soddisfazione delle nostre richieste?”

“Dal momento che l’impugnazione è comunque prevista in caso di risposta negativa da parte del Governo e che, per giunta, la Regione è già riuscita ad ottenere molto più di quanto previsto dal nuovo articolo 8 dello Statuto, che pure a suo tempo era stato sbandierato come un grande successo da parte del centrosinistra, allora maggioranza”, conclude il capogruppo, “non vorrei che ci trovassimo al cospetto di un tentativo di far naufragare la vertenza per fini puramente strumentali. Per questo mi sento di rivolgere un appello alla minoranza affinché cessi questo tipo di protesta, dalla quale la Sardegna non può trarre alcun giovamento, e si passi ad un atteggiamento responsabile e costruttivo che consenta di evitare l’esercizio provvisorio di bilancio, consentendo in tempi rapidi l’approvazione della manovra e la soluzione definitiva della vertenza entrate”.

sabato, dicembre 18, 2010

Il dissesto di Abbanoa è conseguenza delle scelte politiche del centrosinistra

Le dichiarazioni di alcuni esponenti del Partito Democratico in merito al piano d’ambito adottato dall’Autorità d’Ambito per il servizio idrico integrato hanno semplicemente dell’incredibile”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, in replica ai comunicati stampa odierni dei due esponenti del Pd, Giampaolo Diana e Roberto Deriu.

“Diana e Deriu sembrano – ma forse sarebbe meglio dire preferiscono – dimenticare che l’attuale situazione in cui versa il servizio idrico integrato in Sardegna, ed in particolare il dissesto finanziario che grava su Abbanoa, sono conseguenza di decisioni politiche assunte dal centrosinistra”, sottolinea Diana, “che ha governato sia la società di gestione del servizio che l’Autorità d’Ambito fino a poco tempo fa. In particolare, giova ricordare che tanto il piano industriale di Abbanoa quanto il precedente piano d’ambito, vale a dire gli strumenti attraverso cui viene programmata la gestione del servizio, sono stati adottati quando i due organismi erano entrambi retti dal centrosinistra”.

“Oltretutto appare a dir poco paradossale che l’opposizione (come purtroppo, duole rimarcarlo, anche i sindacati) si scagli contro un piano d’ambito che si caratterizza per la particolare attenzione che si è posta nel non scaricare sull’utenza i costi che si devono sostenere per salvare Abbanoa dal fallimento”, conclude il capogruppo. “I tanto criticati aumenti, infatti, toccheranno soltanto una percentuale minima degli utenti, che si troveranno a pagare 1,50 euro al mese in più. Mi sembra, pertanto, che ci troviamo di fronte a un dramma di proporzioni ben lontane da quelle tratteggiate nei comunicati stampa di oggi”.

giovedì, dicembre 16, 2010

Vertenza entrate, bene intransigenza Cappellacci

La posizione intransigente assunta dal presidente Cappellacci nella vertenza con lo Stato sulle entrate fiscali spettanti alla Sardegna è giusta e sacrosanta e sono certo che sarà portata fino in fondo con il pieno appoggio delle forze politiche che sostengono la Giunta regionale”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana.

La decisione di non accettare la proposta dei funzionari statali, che mira ad escludere l’Isola dalla compartecipazione alle entrate derivanti dalle accise e dalle imposte sul gioco del Lotto, è del tutto condivisibile”, prosegue Diana. “La vertenza potrà dirsi conclusa solo quando sarà stata individuata una soluzione che comprenda nelle quote di compartecipazione tutte le entrate tributarie realizzate dallo Stato nel territorio sardo”.

“Pertanto”, conclude il capogruppo, “ha fatto bene il Presidente a richiedere l’impegno diretto del presidente Berlusconi affinché la vertenza possa concludersi con un accordo condiviso tra le parti, annunciando sin da ora l’impugnazione del bilancio dello Stato davanti alla Corte Costituzionale qualora le quote di compartecipazione previste non dovessero corrispondere all’ammontare richiesto: le risorse dovute alla Sardegna sono indispensabili per dare piena copertura alle nuove funzioni attribuite alla Regione in materia di sanità e trasporti e per poter mettere in campo le misure di sostegno all’economia che l’Isola attende per favorire la ripresa della crescita e l’uscita dalla crisi”.

giovedì, dicembre 09, 2010

Sassari-Olbia, convenzione con Anas dimostra che l’iter dell’opera non si è mai arenato

La firma della convenzione tra la Regione e l’Anas per la realizzazione della nuova Sassari-Olbia a quattro corsie è un grande risultato della Giunta regionale presieduta da Ugo Cappellacci e un’ulteriore dimostrazione del fatto che l’iter per la messa in sicurezza della ‘strada della morte’, lungi dall’essersi arenato, prosegue secondo i tempi prestabiliti e porterà entro breve all’avvio dei lavori per l’allargamento dell’arteria”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana.
“L’impegno della Regione per chiudere la partita della Sassari-Olbia non è mai venuto meno e ha consentito di giungere a un passaggio fondamentale come quello odierno”, prosegue Diana. “Con la definitiva conferma della copertura finanziaria, giunta con l’approvazione da parte del Governo del Piano per il Sud, e con l’accordo tra il commissario straordinario per l’opera, il presidente Ugo Cappellacci, e il soggetto attuatore, l’Anas, non esiste più alcun impedimento alla pubblicazione dei bandi di gara, alla loro aggiudicazione e all’avvio dei cantieri”.
“E’ bene sottolineare anche alcuni aspetti importanti contenuti nella convenzione firmata oggi, in particolare l’organizzazione, all’interno dell’Anas, di una struttura appositamente dedicata a seguire i lavori di allargamento della strada e l’adozione sin dall’immediato di nuove misure di sicurezza per l’attuale tracciato”, conclude il capogruppo. “Ciò testimonia i grandi risultati che si possono ottenere attraverso la concertazione e la leale collaborazione tra istituzioni: quelle messe nero su bianco da Regione e Anas, infatti, sono soluzioni che l’approccio conflittuale adottato in passato non avrebbe mai permesso di raggiungere”.

giovedì, novembre 25, 2010

Puc Oristano, direttore generale Assessorato Urbanistica conferma piena operatività

Ieri mattina, sentito in audizione dalla Commissione Urbanistica del Consiglio regionale in presenza dell’Assessore competente, Nicola Rassu, il direttore generale dell’Assessorato regionale all’Urbanistica, ing. Marco Melis, ha dichiarato che il Piano urbanistico comunale di Oristano è pienamente operativo”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana. “Vengono dunque a cadere tutte le immotivate perplessità sollevate in ambito politico relativamente all’adozione e alla pubblicazione sul Buras dello strumento di pianificazione urbanistica”.

mercoledì, novembre 24, 2010

Maninchedda stia tranquillo: Giunta e Consiglio copriranno il disavanzo della sanità

Credo sia opportuno tranquillizzare l’on. Maninchedda in merito al disavanzo della sanità”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, in replica alle dichiarazioni del Presidente della Commissione Bilancio, Paolo Maninchedda, sulla copertura dell’eventuale disavanzo della sanità nel bilancio della Regione. “Sarà cura della Giunta e del Consiglio trovare la soluzione per la copertura del disavanzo, che peraltro può essere definita entro il mese di marzo”.

“Conosciamo quali sono i mali della sanità sarda, lo sapevamo ben prima di presentarci alle elezioni in alternativa al centrosinistra, per questo abbiamo chiesto un voto di coalizione”, prosegue e conclude Diana. “Per quanto ci riguarda riconosciamo la validità della coalizione e conseguentemente resta totalmente immutato il rapporto di lealtà tra Giunta e Consiglio. Se venisse a mancare tale rapporto anche da parte di una sola forza politica è facile immaginare un possibile ripensamento sulla validità della stessa coalizione”.

martedì, novembre 23, 2010

Puc Oristano, assessore Rassu spieghi perché la Regione vuole bloccare l’entrata in vigore

L’Assessore regionale all’Urbanistica, Nicola Rassu, spieghi perché la Regione pretende di bloccare l’entrata in vigore del Piano urbanistico comunale di Oristano: lo chiede in un’interrogazione il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana. Il Puc è stato approvato dal Consiglio comunale di Oristano il 13 maggio, mentre la documentazione per la verifica di coerenza è stata consegnata all’Assessorato regionale all’Urbanistica il 24 giugno.

La normativa regionale, ricorda Diana nell’interrogazione, prevede che il direttore generale dell’Assessorato debba adottare la determinazione relativa alla verifica di coerenza entro novanta giorni dalla ricezione della delibera di adozione definitiva del Puc; nel caso in cui il direttore generale dovesse richiedere il parere del Comitato tecnico regionale per l’urbanistica, quest’ultimo ha a disposizione trenta giorni per esprimersi. “Il 5 novembre”, ricostruisce il capogruppo, “il dirigente del Settore Urbanistica del Comune di Oristano ha trasmesso al Buras l’avviso di adozione definitiva del Puc, pubblicato poi il 18 novembre, vale a dire 134 giorni dopo la consegna della documentazione ai competenti uffici regionali”.

“Il processo di adeguamento dei Puc al Piano paesaggistico regionale”, argomenta Diana, “è un obiettivo di assoluta priorità in quanto l’effettiva esecutività dello strumento urbanistico costituisce un elemento fondamentale per lo sviluppo armonico e compatibile del territorio”, in particolare alla luce della “grave crisi economica che investe la Sardegna ed in particolare la Provincia di Oristano”. “La Costituzione, con la riforma del Titolo V”, si legge ancora nell’interrogazione, “ha disposto il superamento di ogni forma di controllo preventivo di legittimità sugli atti degli Enti Locali, facendo sì che Regione ed Enti Locali abbiano competenze di pari rilevanza in materia di pianificazione urbanistica”; pertanto, la verifica di coerenza dovrebbe essere considerata un’attività di collaborazione tra Regione ed Enti Locali, non un atto di controllo.

Diana chiede all’Assessore “per quale motivo il direttore generale dell’Assessorato non ha a tutt’oggi assunto la determinazione sull’esito della verifica di coerenza”, perché il direttore generale ha evidenziato “un ‘vizio di legittimità’ nella procedura” e perché ha inviato via fax al Comune di Oristano il parere consultivo del Ctru, i cui pareri hanno valore solo per gli uffici regionali. Infine, il capogruppo chiede quando il direttore generale ha richiesto il parere del Ctru e “quali azioni l’Assessore intende porre in essere al fine di facilitare l’attività di collaborazione tra gli Enti Locali e la Regione, avendo quale obiettivo il rispetto dei tempi” dettati dalla normativa regionale che regola l’iter di adozione dei Puc.



INTERROGAZIONE DIANA Mario, con richiesta di risposta scritta, sul procedimento di verifica di coerenza del Piano urbanistico comunale di Oristano


Il sottoscritto,

EVIDENZIATA la grave crisi economica che investe la Sardegna ed in particolare la Provincia di Oristano;

CONSIDERATO che il processo di adeguamento dei Piani urbanistici comunali al Piano paesaggistico regionale è un obiettivo di assoluta priorità per questa Amministrazione regionale, in quanto l’effettiva esecutività dello strumento urbanistico costituisce un elemento fondamentale per lo sviluppo armonico e compatibile del territorio;

ATTESTATO che, a tutt’oggi, a oltre quattro anni dalla pubblicazione del Ppr, pochissime Amministrazioni comunali sono riuscite nell’intento di adeguare lo strumento urbanistico al Ppr stesso e al Piano di assetto idrogeologico, risultato che pone in evidenza la difficoltà dei Comuni sardi nel completare l’iter amministrativo e le conseguenti ricadute negative sullo sviluppo dei territori;

APPRESO che il Comune di Oristano ha approvato definitivamente il Puc in adeguamento al Ppr e al Pai il 13 maggio u.s., provvedendo a consegnare la documentazione per la verifica di coerenza all’Assessorato regionale all’Urbanistica il 24 giugno u.s.;

VALUTATO che l’art. 31, comma 5, della L.R. 22 aprile 2002, n. 7, dispone quanto segue: “La verifica di coerenza sugli atti di pianificazione urbanistica generale degli enti locali di cui alla lettera c) del comma 3, è svolta, in via transitoria e sulla base degli indirizzi politico-amministrativi emanati dalla Giunta regionale, dal direttore generale della pianificazione urbanistica territoriale, previo parere del Ctru di cui all’articolo 32 della legge regionale 22 dicembre 1989, n. 45, da esprimere entro il termine di 30 giorni dalla data di ricevimento della richiesta. La determinazione del direttore generale deve essere assunta entro il termine di 90 giorni dalla ricezione della delibera di adozione definitiva del piano urbanistico”;

VERIFICATO che, il 5 novembre u.s., il dirigente del Settore Urbanistica del Comune di Oristano ha trasmesso al Buras l’avviso di adozione definitiva del Puc, pubblicato poi sul Buras n. 34 del 18 novembre u.s., vale a dire 134 giorni dopo la consegna della documentazione ai competenti uffici regionali;

RAMMENTATO che la Costituzione, con la riforma del Titolo V, ha disposto il superamento di ogni forma di controllo preventivo di legittimità sugli atti degli Enti Locali, facendo sì che Regione ed Enti Locali abbiano competenze di pari rilevanza in materia di pianificazione urbanistica;

RITENUTO quindi che la verifica di coerenza sia riassumibile quale attività di collaborazione con gli Enti Locali;


CHIEDE DI INTERROGARE

l’Assessore regionale all’Urbanistica

affinché riferisca

  • Per quale motivo il direttore generale dell’Assessorato non ha a tutt’oggi assunto la determinazione sull’esito della verifica di coerenza;

  • Per quale ragione, nella nota prot. 41151 del 19 novembre 2010, lo stesso direttore generale evidenzia un “vizio di legittimità” nella procedura di verifica di coerenza del Puc di Oristano;

  • Per quale ragione lo stesso direttore generale ha trasmesso al Comune di Oristano un fax informale (prot. 41153 del 19 novembre 2010) contenente il parere consultivo del Comitato tecnico regionale per l’urbanistica, considerando che il Ctru è un organo consultivo della Giunta regionale e che pertanto il contenuto dei pareri emessi ha valore nei confronti degli uffici regionali;

  • In quale data è stato richiesto dal direttore generale il parere del Ctru;

  • Quali azioni l’Assessore regionale all’Urbanistica intende porre in essere al fine di facilitare l’attività di collaborazione tra gli Enti Locali e la Regione, avendo quale obiettivo il rispetto dei tempi previsti nella L.R. n. 7/2002.

venerdì, novembre 12, 2010

Soddisfazione per ddl pastorizia, ora pensare ad aziende agricole

Il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, esprime soddisfazione per l’approvazione del disegno di legge per il rilancio del comparto agropastorale. “Quello approvato oggi è un provvedimento necessario, per quanto non esaustivo, con cui si apre il percorso di rilancio del comparto”, sottolinea Diana. “Oggi il Consiglio regionale è riuscito a dare una risposta importante soprattutto ai problemi degli allevatori, nel rispetto degli accordi sottoscritti con le organizzazioni di categoria; da domani, la nuova priorità dovranno essere le aziende agricole, per le quali sono disponibili ingenti risorse relative ai fondi Por e al Piano di Sviluppo Rurale. C’è ancora molto lavoro da fare, ma con la legge approvata oggi si è inaugurato un metodo, basato sul dialogo e sulla concertazione, che dovrà essere seguito anche nel definire le azioni che seguiranno e che dovranno portare all’effettivo rilancio di tutte le componenti del comparto agropastorale sardo”.

martedì, ottobre 26, 2010

Vertenza pastori, da Bruno tentativo di strumentalizzazione postuma

Sono a dir poco incredibili, per irresponsabilità e sfrontatezza, le dichiarazioni rilasciate dall’on. Bruno in merito alla vertenza promossa dal Movimento Pastori Sardi”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, replicando al comunicato dell’omologo del Partito Democratico, Mario Bruno.

“Nonostante non abbia partecipato all’incontro che i capigruppo di maggioranza e opposizione hanno avuto stamani con i pastori che occupavano l’aula della Terza Commissione consiliare”, sottolinea Diana, “l’on. Bruno si lancia in uno spericolato tentativo di strumentalizzazione postuma della vertenza, cercando di rimediare un ultimo briciolo di visibilità a costo di farsi carico di affermazioni ormai prive di senso. Non si può considerare altrimenti, infatti, l’ostinazione con cui il capogruppo del Pd insiste nel proporre i contributi de minimis, che gli stessi pastori hanno deciso di escludere dalla loro ultima piattaforma di rivendicazione. A meno che l’intento della minoranza non sia quello, dopo aver cinicamente cavalcato i bisogni dei pastori con un ordine del giorno contenente proposte palesemente irrealizzabili, di minare alla base il confronto tra le organizzazioni del comparto agropastorale e la Giunta regionale in cui si entrerà nel merito delle proposte con cui affrontare la crisi”.

“Non è certo questo il contributo costruttivo che ci aspettiamo da parte dell’opposizione nell’affrontare i problemi del mondo dei campi”, conclude il capogruppo del Pdl. “Auspichiamo che il centrosinistra non adotti questo atteggiamento nell’esaminare il disegno di legge per il rilancio del settore e i relativi emendamenti che l’esecutivo concerterà nei prossimi giorni con i produttori, perché di eventuali atteggiamenti strumentali od ostruzionistici dovrà assumersi la responsabilità non tanto con la maggioranza o con la Giunta ma con le migliaia di sardi che dal Consiglio regionale attendono risposte concrete per superare un momento di enorme difficoltà per l’intera economia isolana”.

lunedì, ottobre 25, 2010

Capigruppo centrodestra: “Cappellacci rappresenta l’intera maggioranza. Disponibili ad incontro con Mps dopo la fine dell'occupazione del Consiglio"

In merito alla richiesta del Movimento Pastori Sardi di incontrare i capigruppo consiliari prima di cessare l’occupazione dell’aula della Terza Commissione”, dichiarano i capigruppo Mario Diana (Pdl), Nello Cappai (Udc), Pierpaolo Vargiu (Riformatori), Giacomo Sanna (Psd’az) e Franco Cuccureddu (Gruppo misto – Mpa), “ribadiamo la decisione da noi assunta nel corso della riunione con il Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, che si è tenuta sabato nella sede istituzionale di Villa Devoto”.

“In tale occasione, si è dato al Presidente il più ampio mandato di rappresentare la coalizione nel confronto con i rappresentanti del comparto agropastorale sardo”, sottolineano i capigruppo. “Il Presidente ha incontrato il Mps questa mattina e ha espresso la posizione unitaria di tutta la maggioranza. Siamo dunque disponibili al confronto con i capigruppo richiesto dagli occupanti, ma soltanto quando l’occupazione sarà stata rimossa e sarà possibile attivare i tavoli di concertazione con i vari soggetti che operano nel settore per definire nei dettagli il provvedimento legislativo attualmente all’esame della Commissione Agricoltura”.

“Chiediamo al Mps un gesto di grande responsabilità”, concludono i rappresentanti della coalizione di centrodestra, “ponendo fine immediatamente all’occupazione del Palazzo del Consiglio regionale e mettendo l’Assemblea nelle condizioni di riprendere i propri lavori, nell’interesse dei pastori, dell’intero comparto agropastorale e di tutti gli altri settori dell’economia sarda che attraversano un momento di crisi e che hanno bisogno di interventi urgenti da parte della massima istituzione autonomistica per poter superare questa fase drammatica”.

sabato, ottobre 23, 2010

Appello Pdl a Mps: per affrontare la crisi non ostacolare il lavoro delle istituzioni

Affinché sia possibile affrontare in modo serio e in tempi rapidi la crisi del comparto agropastorale sardo, è assolutamente necessario che il Movimento Pastori Sardi metta da parte l’occupazione del Palazzo del Consiglio regionale e consenta all’Assemblea di poter concludere l’iter del disegno di legge per il rilancio del settore nel pieno rispetto del regolamento consiliare”: è l’appello che il coordinatore regionale del Popolo Della Libertà, Mariano Delogu, e il capogruppo in Consiglio regionale, Mario Diana, rivolgono ai pastori del Mps che dallo scorso martedì occupano l’aula della Terza Commissione.

“E’ interesse di tutti, e dei pastori in modo particolare, che il disegno di legge possa essere approvato nel più breve tempo possibile con le modifiche che saranno concertate insieme a tutti i soggetti che rappresentano il mondo delle campagne”, sottolineano Delogu e Diana. “Per farlo serve l’impegno di tutta la classe politica, maggioranza e opposizione, ma serve anche un profondo senso di responsabilità da parte degli stessi rappresentanti del settore agropastorale”.

“Senso di responsabilità”, concludono il coordinatore e il capogruppo, “che dovrà portare non soltanto a cessare di ostacolare il lavoro delle istituzioni ma anche ad accettare che siano messe in campo misure di prospettiva invece delle solite soluzioni-tampone destinate a durare per breve tempo per poi aprire il campo a una nuova crisi, magari più grave della precedente. La struttura del nostro comparto agropastorale deve essere ripensata affinché non sia più ostaggio delle emergenze: solo così sarà possibile assicurare un futuro alle aziende; non soltanto agli agricoltori e ai pastori che oggi manifestano ma anche ai loro figli, perché quello agropastorale è un comparto fondamentale per l’economia sarda e vogliamo che tale resti anche negli anni a venire”.

giovedì, ottobre 21, 2010

Vertenza pastori, da giunta Soru promesse non mantenute

Quando si sente l’ex governatore Renato Soru parlare di assenza dell’attuale Giunta regionale nell’affrontare le vertenze del comparto agropastorale sardo, non può non tornare alla mente il ruolo avuto in tali vertenze dal governo regionale da lui guidato nella passata legislatura”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, replicando alle dichiarazioni rilasciate oggi dall’ex Presidente della Regione in merito alle proteste dei pastori sardi.
“Senza voler puntare il dito ancora una volta sulla scarsa partecipazione dell’on. Soru ai lavori del Consiglio regionale e, più in generale, sullo scarso interesse che è solito mostrare verso i problemi di cui la classe politica sarda è chiamata quotidianamente ad occuparsi”, prosegue Diana, “non si può sorvolare sulle promesse fatte nella scorsa legislatura dall’allora governatore a quegli stessi pastori che oggi occupano il Palazzo di via Roma. L’on. Soru, all’epoca, promise agli allevatori un contributo di 14 centesimi per ogni litro di latte prodotto. Quei soldi non sono mai arrivati nelle casse delle aziende: questo è quanto la giunta Soru ha fatto per risolvere i problemi del comparto agropastorale sardo”.
“Per fortuna, oggi ci sono una Giunta regionale e una maggioranza che si stanno impegnando per affrontare realmente i problemi delle campagne isolane, che non colpiscono solo la pastorizia”, conclude il capogruppo. “Se l’on. Soru vuole partecipare alla soluzione di tali problemi, saremo ben lieti di accogliere ogni suo contributo costruttivo. In caso contrario, possiamo tranquillamente fare a meno di esternazioni utili solo ad esasperare gli animi e a rendere più difficile il confronto con chi la crisi la vive drammaticamente sulla propria pelle”.

lunedì, ottobre 11, 2010

Rivolta Cpa Elmas, valutare possibilità di trasferire altrove il Centro

I drammatici fatti accaduti oggi pomeriggio all’interno dell’aeroporto di Elmas non possono non destare preoccupazione e costringono a riflettere sull’opportunità di mantenere il Centro di Prima Accoglienza per immigrati clandestini all’interno della struttura”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana.

“Pur condividendo le ragioni che stanno alla base dell’apertura del Centro”, spiega Diana, “dopo i fatti di oggi, che hanno bloccato per diverse ore l’attività dello scalo, è necessario aprire un ragionamento per capire se la presenza del Cpa sia compatibile con i requisiti di sicurezza necessari per il funzionamento dell’aeroporto. Senza dimenticare, inoltre, i gravi danni che i disordini che periodicamente si verificano in questo genere di strutture possono arrecare all’immagine turistica della Sardegna, come testimoniano i pesanti disagi patiti oggi dai viaggiatori che si sono trovati a transitare per lo scalo di Elmas”.

“Per questo”, conclude il capogruppo, “penso sia ormai non più rinviabile l’apertura di un confronto con il Governo affinché sia valutata la possibilità di individuare una destinazione alternativa per il Centro, che non pregiudichi le finalità di sicurezza e assistenza che tale tipo di struttura presuppone ma che non costituisca una costante minaccia per il regolare funzionamento dell’aeroporto”.

Riunione gruppo Pdl, assicurato leale sostegno alla Giunta

Un confronto franco e costruttivo che ci ha consentito di fare chiarezza all’avvio della ‘fase 2’ del mandato del centrodestra al governo della Regione”: così il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, commenta la riunione del gruppo che si è tenuta nel primo pomeriggio a Villa Devoto, alla presenza del Presidente della Regione, Ugo Cappellacci. “Il gruppo si è ritrovato nelle scelte politiche e programmatiche del Presidente e ha assicurato alla Giunta regionale un leale sostegno e la piena partecipazione all’attività di governo della Regione, al fine di realizzare le priorità concordate all’interno della coalizione di centrodestra nel corso della verifica di maggioranza”.

venerdì, ottobre 08, 2010

Asl 8, riattivare il servizio di logopedia del poliambulatorio di Decimomannu

Riattivare immediatamente il servizio di logopedia attivo fino alla scorsa primavera presso il poliambulatorio di Decimomannu: lo chiede il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, in un’interrogazione rivolta all’Assessore regionale alla Sanità, Antonello Liori.

Il servizio, che, come si legge nell’interrogazione, “costituiva un imprescindibile punto di riferimento per una decina di famiglie di Decimomannu e dei centri limitrofi, grazie anche all’attivazione di un servizio di trasporto per l’utenza”, risulta sospeso da circa sei mesi. L’interruzione “costringe le famiglie dei bambini che se ne servivano ad affidarsi a proprie spese a specialisti privati, con l’ulteriore disagio determinato dal dover effettuare gli spostamenti con mezzi propri”.

Ritenendo che “il servizio sanitario regionale debba farsi carico di garantire un servizio di elevato valore sociale come quello interrotto, per il quale inoltre esiste una domanda tale da giustificarne il mantenimento”, Diana chiede a Liori “quali sono le ragioni che hanno determinato l’interruzione del servizio” e cosa la Giunta regionale intende fare “affinché sia immediatamente ripristinato”.



INTERROGAZIONE DIANA Mario, con richiesta di risposta scritta, sull’interruzione del servizio di logopedia presso il poliambulatorio di Decimomannu della Asl n. 8


Il sottoscritto,

PREMESSO che, da circa sei mesi, l’Azienda sanitaria locale n. 8 di Cagliari ha sospeso il servizio di logopedia attivo presso il poliambulatorio di Decimomannu;

CONSIDERATO che tale servizio costituiva un imprescindibile punto di riferimento per una decina di famiglie di Decimomannu e dei centri limitrofi, grazie anche all’attivazione di un servizio di trasporto per l’utenza;

SOTTOLINEATO che l’interruzione del servizio costringe le famiglie dei bambini che se ne servivano ad affidarsi a proprie spese a specialisti privati, con l’ulteriore disagio determinato dal dover effettuare gli spostamenti con mezzi propri;

RITENUTO che il servizio sanitario regionale debba farsi carico di garantire un servizio di elevato valore sociale come quello interrotto dalla Asl n. 8, per il quale inoltre esiste una domanda tale da giustificarne il mantenimento;

CHIEDE DI INTERROGARE

l’Assessore regionale alla Sanità

affinché riferisca

  • Quali sono le ragioni che hanno determinato l’interruzione del servizio di logopedia della Asl n. 8 attivo presso il poliambulatorio di Decimomannu;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare affinché tale servizio sia immediatamente ripristinato.

giovedì, ottobre 07, 2010

Attentato De Angelis, fermare spirale di violenza

Il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, a nome dell’intero gruppo consiliare, esprime solidarietà al magistrato della Procura della Repubblica di Cagliari, Paolo De Angelis, e preoccupazione per l’ondata di attentati che sta interessando importanti esponenti della vita pubblica in tutta la Sardegna.

“Il gesto vigliacco di cui è stata oggetto la famiglia del dottor De Angelis”, commenta Diana, “non è purtroppo un episodio isolato ma si inserisce in un contesto che vede in aumento gli attacchi di stampo terroristico ai danni dei rappresentanti delle istituzioni nell’Isola ed in particolare di quelli che vivono quotidianamente in prima linea il loro ruolo pubblico, vale a dire i sindaci e i magistrati. E’ necessario fermare sul nascere questa spirale di violenza, espressione di un disagio sociale cui non possiamo permettere di incanalarsi in forme che rischiano di deteriorare la qualità della vita dei cittadini e di compromettere le prospettive di sviluppo della Sardegna”.

venerdì, settembre 24, 2010

Commissariamento consorzi industriali, Lai difende compagni ‘trombati’

Non si comprendono le preoccupazioni, i timori e soprattutto il furore che animano le dichiarazioni con cui il segretario regionale del Partito Democratico, Silvio Lai, ha commentato l’avvio della riforma dei consorzi industriali da parte della Giunta regionale di centrodestra”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà, Mario Diana, replicando alle frasi del segretario del Pd apparse oggi sui quotidiani.

“Le dichiarazioni lette stamani sono del tutto fuori luogo”, argomenta Diana. “La Giunta sta agendo nel pieno delle sue prerogative, affrontando il problema di una pseudoriforma, quella varata nella scorsa legislatura, che si è rivelata un fallimento pressoché totale, come dimostra il fatto che diversi consorzi si trovano da allora nell’impossibilità di operare, come quello di Portovesme, o in situazioni finanziarie disastrose, come quello di Tortolì-Arbatax. Le dichiarazioni di Lai, in realtà, sembrano dettate soprattutto dalla volontà di salvaguardare le rendite di posizione di alcuni esponenti del suo partito, ‘trombati’ più o meno eccellenti che nei consorzi industriali hanno trovato il modo di riciclarsi in attesa di migliori fortune in campo politico”.

“Ad ogni modo, Lai può stare tranquillo”, conclude il capogruppo. “I suoi compagni Emanuele Sanna e Franco Borghetto, nei consorzi di Cagliari e Porto Torres, hanno già avuto tempo a sufficienza per concedere tutto il concedibile, sia per quanto riguarda gli impianti eolici che per quelli fotovoltaici. Ivi comprese le pale eoliche concesse da Sanna alla Tiscali S.p.A. di Renato Soru, oggi consigliere regionale del Pd, che da governatore azzerò i consorzi per poi autorizzare la realizzazione, nelle aree industriali di Cagliari, Villacidro e Marrubiu, di installazioni fotovoltaiche di una società riconducibile a Carlo De Benedetti, già socio di Tiscali. Evidentemente, quando la sinistra agita certi timori relativamente ai consorzi industriali, lo fa con cognizione di causa: si tratta proprio di ciò che ha fatto essa stessa quando si è trovata al potere”.

giovedì, settembre 23, 2010

Illustrazione della mozione del Popolo Della Libertà sulla riscrittura dello Statuto Speciale di Autonomia della Sardegna

Seduta consiliare del 22 settembre 2010


Credo che questa sessione di lavori sia da considerare, per quanto mi riguarda, almeno per la mia breve o lunga esperienza in quest’Aula, come uno dei fatti certamente più rilevanti delle ultime tre legislature. Mi pare altresì di aver ascoltato con attenzione il decano del Consiglio, il collega Contu, che certamente più di me ha partecipato, che più di noi ha visto e sentito, per cui non posso che confermare che questa è una sessione assolutamente straordinaria, di un’importanza che forse all’esterno forse non è stata ancora percepita.

Leggo con attenzione i quotidiani, la stampa, e mi pare di trovare riferimenti giornalistici di scarso spessore. Stiamo affrontando una materia che è in assoluto la più importante, quella che più di altre può dare risposte, non per oggi, ma per oggi, per domani, e forse, credo, per i prossimi sessant’anni, visto che ancora oggi citiamo i Padri che hanno partorito il nostro Statuto, ma li citiamo dopo sessant'anni, abbiamo ancora necessità di citare loro. Pochissimi interventi, mi pare, si sono riferiti a colleghi, consiglieri regionali, personaggi illustri della Storia sarda che non appartengano a quel periodo. Ho la presunzione di pensare – dovremmo averla tutti la presunzione di pensare – che fra cinquant’anni qualcuno potrà citare qualcuno dei ragionamenti che stiamo facendo in quest’Aula, che gli atti parlamentari che ci apprestiamo a mandare avanti possano essere ricordati dalle nuove generazioni. Credo che debba essere questo l’approccio necessario per capire la rilevanza di ciò che noi stiamo dicendo.

La materia non è semplice. Nella nostra mozione abbiamo parlato di riforma dello Statuto, ma forse parlare solo di questo è limitativo perché, come tutti voi sapete, non esiste solo lo Statuto della Regione Sardegna: esiste la legge Statutaria, alla quale dobbiamo metter mano, esiste la legge regionale 1, che bisogna modificare, esiste tutta una serie di norme collegate delle quali non possiamo assolutamente non fare menzione. Esiste poi un altro argomento, più nuovo questo, che è stato abbondantemente citato ieri dal collega Maninchedda, che è il federalismo fiscale, un’altra materia che ci deve vedere molto impegnati.

Non so quale possa essere il collegamento tra le modifiche statutarie, la legge Statutaria, la legge 1 e il federalismo fiscale; certo è che sono quattro argomenti dei quali dobbiamo interessarci, e molto, e non lo so se quest’Aula sia sufficientemente attrezzata per affrontare queste materie. Qui si innesca un meccanismo diverso, che è quello di chi, come e quando debba elaborare le proposte di riforma e in quali tempi debba avvenire il pronunciamento definitivo da parte del Consiglio regionale.

Negli anni passati, lo riconfermo qua, mi sono schierato contro l’Assemblea costituente e contro la Consulta. Rimango ancora oggi convinto che questa sia la sede deputata per scrivere il nuovo testo costituzionale, con tutte le possibilità che abbiamo sulla base dell’articolo 42 dello Statuto, sulla base del Regolamento, delle Commissioni già esistenti: può essere la Commissione I ma può anche essere una commissione speciale; non metto limiti a questo, credo che siamo tutti disponibili ad affrontare con serenità il metodo migliore e più condiviso che quest’Aula potrà indicare. Faccio questo ragionamento per evitare di illustrare la mozione, che credo debba essere attentamente letta; anche se, con quanto vado dicendo, sto anche contestualmente illustrando la mozione.

Ci sono degli argomenti però che rischiano, o potrebbero rischiare, di compromettere quella che noi invece identifichiamo come la strada maestra. Dobbiamo essere tutti quanti uniti in questa battaglia, non possiamo trovare un solo argomento che ci veda contrapposti in maniera intransigente. Faccio per questo riferimento ad un passo dell’intervento del collega Maninchedda, che dice: “Noi sardisti siamo d’accordo a dichiarare il principio dell’indipendenza separatamente dagli atti legislativi, per rendere praticabile l’attività legislativa nel contesto normativo attuale, perché questo significa essere riformisti e non rivoluzionari, ma lo Stato deve sapere ufficialmente che con noi qualsiasi accordo è sempre e solo una tappa di un percorso”. Mi fermo qui perché sarebbe inutile andare avanti. Credo che in queste parole, in queste 5 o 6 righe – grazie ovviamente all’abilità di un docente universitario, di una persona che molto lavora con la testa – se lette con attenzione, si individui un’apertura in uno scenario che altrimenti ci potrebbe vedere fortemente divisi. Non vado oltre su questo argomento, credo di essere stato sufficientemente chiaro.

C’è un momento nel quale dobbiamo stare attenti. Leggevo ieri notte un passaggio riferito a Plutarco, il quale diceva, a proposito della politica: “Che cos’è la politica? E’ l’arte di far apparire vero il falso”. Noi dobbiamo dimenticarci di questa cosa, perché per troppo tempo e per troppi secoli la politica è stata questo. Noi non possiamo vendere ciò che non abbiamo, non possiamo raccontare frottole; noi dobbiamo andare al sodo, dobbiamo cercare di immaginare uno Statuto, una legge costituzionale, che appartenga ai sardi, che non sia un punto fermo.

Per ritornare all’inizio del ragionamento, non vorrei che fra sessant’anni i nostri eredi, i colleghi consiglieri che si succederanno nelle future legislature, possano ancora una volta ricordare l’esperienza che noi stiamo vivendo oggi e accorgersi di non aver fatto niente in questi ulteriori sessant’anni. Non possiamo permetterci di avere uno Statuto statico, deve essere una materia in continua evoluzione e quindi, anche nella trattativa con lo Stato e col Governo, credo sia necessario e indispensabile mettere in piedi tutta una serie di atti per arrivare poi alla stesura definitiva di uno Statuto che non sia un punto fermo: l’Europa cambia, il mondo cambia, l’Italia cambia, cambia anche la Sardegna – ed è cambiata tanto in questi sessant’anni – però, se andiamo a vedere cosa esattamente è cambiato, è cambiata la Sardegna ma non sono cambiati i rapporti tra noi e lo Stato italiano.

Questa è la realtà delle cose; allora, questa non è una colpa dello Stato, non è una colpa del Governo: è forse una responsabilità nostra, direi per certi versi molto nostra; perché, quando si è scritto lo Statuto sardo, negli stessi anni si scriveva anche lo Statuto siciliano e noi, per la nostra testardaggine di allora, non ci siamo voluti equiparare alle rivendicazioni della Regione Sicilia, e abbiamo avuto quindi i 3 decimi e non i 9 decimi, e non abbiamo avuto tutta una serie di riconoscimenti che loro hanno avuto già da allora e che peraltro non hanno adeguato neanche loro poi successivamente.

Ma io vorrei dire che la Sardegna è assolutamente diversa dalla Sicilia: noi abbiamo una distanza con il resto del territorio nazionale che è un elemento oserei dire traumatico, ma che allo stesso tempo ci agevola nel salvaguardare le nostre tradizioni, la nostra cultura, il nostro modo di intendere le cose. Questo è quello che dobbiamo caratterizzare con il nuovo Statuto, dobbiamo essere in grado non dico di imporre allo Stato, perché non possiamo imporre niente allo Stato, ma di veicolare lo Stato verso una forma di devoluzione, di riconoscimento di Statuti speciali che aiutino lo Stato, non che gli creino dei problemi.

Se fossi nei panni di chi sta al Governo, se fossi nei panni dei parlamentari – ciascuno di noi lo farebbe – agevolerei questo percorso, dicendo allo Stato: “Stai attento ché così non vai da nessuna parte, cerca di capire quali sono le necessità dei territori, soprattutto di quei territori che hanno delle caratteristiche particolari”. Dovremmo aiutare lo Stato a devolvere, a partecipare con una ridefinizione anche dello Stato italiano. Lo Stato, può tenere quattro, cinque punti che non possono essere devoluti; parlo della giustizia, della sicurezza, anche dell’insieme delle risorse finanziarie che devono essere ripartite nel territorio: ci sono alcuni argomenti che non possono essere patrimonio delle Regioni, men che meno della Sardegna, perché altrimenti andremmo incontro a una stesura che solo dal punto di vista dei termini verrebbe impugnata immediatamente e bocciata sia in prima che in seconda lettura.

Dobbiamo scrivere delle regole, dobbiamo scrivere una legge che ci metta al riparo da questo, non possiamo permetterci di sbagliare! Ecco perché dobbiamo stare molto attenti, perché è necessario un grande coinvolgimento del Consiglio, perché è necessario cercare il coinvolgimento di tutti, se fosse indispensabile, anche con un referendum: non possiamo presentarci con una norma che nasce qui dentro e viene presentata da qui dentro; non è possibile, potremmo anche trovare l’accordo, così come dice il Regolamento, per l’approvazione dello Statuto e poi inviarlo alle Camere e al Governo, ma credo che non possiamo rischiare di sbagliare in questa fase. E’ indispensabile che il popolo sardo si renda conto di cosa stiamo facendo.

E stiamo attenti a un’altra cosa: non diamo la possibilità di cavalcare una strada che in qualche maniera crea disagio sociale, crea dei problemi all’interno del popolo sardo. E’ troppo facile, quando le cose vanno male, pensare come prima cosa: mandiamo a quel paese la nazione Italia, mandiamo quel paese il Governo italiano, mandiamo a quel paese Parlamento, Senato, Camera e quant’altro; diventa troppo facile, diventa come la battaglia dei pastori ed è facile oggi scendere in piazza e fare i capipopolo. Guai a chi prendesse questa decisione, perché siamo in un momento veramente difficile per la Regione Sardegna ma che può diventare un momento estremamente importante se riusciamo a lavorare nella giusta direzione.

Noi non chiudiamo la porta a nessun tipo di proposta che arriva: siamo disponibilissimi; è chiaro che cerchiamo un consenso molto diffuso, non all’interno delle forze di maggioranza all'interno dell’intero Consiglio regionale, perché credo che questa sia la strada maestra. E’ una strada che deve tracciarci un orizzonte futuro che non riguarda il centrodestra o il centrosinistra, che non riguarda neanche le nuove esperienze politiche che si vedranno fra venti, trent’anni, quando magari ci saranno solo due partiti, quando magari ce ne sarà uno solo e le minoranze saranno minoranze che vengono emarginate. Non possiamo permettere questo! E non possiamo neanche permettere che una battaglia non condivisa possa diventare una fiammella continua che alimentiamo per il futuro e che però poco produce. I sardi hanno bisogno di qualcos’altro. Dobbiamo essere tutti convinti, molto convinti delle cose che facciamo.

L’invito che mi pare di aver rivolto, ma che ribadisco, è: stiamo tutti quanti attenti a ciò che scriviamo. Le modalità le studiamo, le possiamo ricercare. In Conferenza dei Capigruppo si è detto: “Non entriamo troppo nel merito, cerchiamo di individuare la strada più semplice, più facile, quella che ci accomuna di più”. Un passo indietro siamo disponibili a farlo tutti quanti, perché credo che con le fughe in avanti nulla si possa ottenere; io sono convinto che noi abbiamo la forza, la capacità e la giusta attenzione per i problemi.

E’ un momento difficile, non solo per la Sardegna. E’ un momento difficile per lo Stato italiano, è un momento difficile per l’Europa; non c'è nessuna possibilità che in Europa nascano nuovi Stati – leviamocelo dalla testa perché andremmo fuori dall’Europa, non è possibile – quindi dobbiamo fare i conti con lo scenario politico e istituzionale che ci ritroviamo in Europa e in Italia. Le fughe in avanti, anche di forze politiche nazionali che oggi governano, le leggiamo e, spesso e volentieri, non le condividiamo: noi vorremmo essere partecipi di un’Italia che non ha Nord e Sud, vorremmo essere partecipi di un’Italia in cui si vive bene ovunque.

Sul federalismo fiscale certamente torneremo tante volte, perché possiamo inventare il federalismo asimmetrico, possiamo inventare il federalismo solidale, possiamo dire che i costi standard non ci vanno bene. Certo, non ci vanno bene i costi standard, qualcuno lo ha già detto: ci sono dei costi che al Centro-Nord Italia sono facili da rispettare come costi standard e poi c’è una parte del Meridione e della Sardegna dove è difficilissimo che i costi standard possano tenere il passo delle altre Regioni d’Italia.

La discussione ci sarà e spero non sia una discussione breve; spero che tutti i colleghi abbiano la voglia e la volontà di dire come la pensano, anche di interpretare quello che sentiamo fuori – le molte cose che sentiamo fuori – e credo sia opportuno che noi ci facciamo sentire di più. Non sarebbe stato male forse avere la diretta televisiva, credo che probabilmente i mass media dovrebbero dedicare più tempo a questo dibattito e seguirlo meglio, credo che una pagina al giorno sui quotidiani più rappresentativi della Sardegna dovrebbe essere dedicata a questo momento: si può pensare di dedicare la terza o la seconda pagina ad argomenti che oggi sono trattati in modo assolutamente insufficiente rispetto a quanto stiamo facendo, con un trafiletto o con due, tre colonne al massimo.

Qui si sta scrivendo la nuova storia della Sardegna; o se ne prende coscienza – e ne prendono conoscenza anche quelle persone che come noi possono rappresentare ciò che sta accadendo, – o altrimenti lo dobbiamo fare noi e per farlo credo che ci dobbiamo attrezzare tutti all’interno dei nostri gruppi politici, dei nostri partiti, delle nostre organizzazioni: partecipare, discutere, fare sentire il polso della situazione. Se siamo capaci di fare questo credo che la strada non sarà in salita; sarà una strada difficile, avrà anche dei pericoli ma credo che tutto sommato avremo la capacità di andare avanti.

Se seguiamo questi e altri consigli e suggerimenti che sono nati e stanno nascendo all’interno di questa Assemblea nel corso del dibattito, credo che il percorso sarà certamente molto più agevole e forse un domani qualcuno potrà dire: il collega Maninchedda o il professor Maninchedda in quegli anni disse anche questo.

venerdì, settembre 17, 2010

Crisi Epolis ed Unità, classe politica si unisca per difendere voci critiche

Destano non poca preoccupazione le notizie che provengono dal mondo dell’editoria, in particolare per quanto riguarda la crisi aziendale in cui versa il gruppo Epolis ed il ventilato ridimensionamento dell’Unità”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana.

“Un centrodestra che voglia definirsi realmente liberale deve sentire l’obbligo di intervenire in difesa della libertà di informazione, anche a tutela delle testate giornalistiche di riferimento dell’opposto schieramento politico, come è il caso dell’Unità”, argomenta Diana. “Agli aspetti strettamente occupazionali, infatti, che pure rivestono grande importanza (ed è questo il caso di Epolis, vertenza che rischia di abbattersi come un uragano su un panorama editoriale sardo già in condizioni drammatiche), si aggiungono quelli legati al ruolo di vigilanza e di stimolo che i media schierati con l’opposizione hanno nei confronti di chi sta al governo, ruolo riconosciuto come fondamentale in ogni democrazia moderna. Un centrodestra liberale non può prescindere, nella sua attività di governo, da un’opposizione di centrosinistra forte e ben rappresentata presso l’opinione pubblica; per questo, il centrosinistra non può permettersi di fare a meno del suo storico quotidiano di riferimento”.

“Ritengo pertanto necessario lanciare un appello all’intera classe politica sarda, di tutti gli schieramenti, affinché metta in campo ogni possibile soluzione per evitare che due importanti voci critiche del panorama editoriale locale e nazionale scompaiano o vedano ridimensionata la loro presenza”, conclude il capogruppo. “La Giunta regionale è già fattivamente impegnata nell’affrontare la vertenza Epolis; auspichiamo che tale impegno venga mantenuto e porti a risultati concreti, in particolare per quanto riguarda la redazione cagliaritana del gruppo, e che il centrosinistra voglia adoperarsi, anche al proprio interno, affinché il quotidiano fondato da Antonio Gramsci non chiuda le edizioni di Toscana ed Emilia Romagna”.

venerdì, settembre 10, 2010

Verifica, il Pd invidia il centrodestra che si confronta sulle decisioni

I comunicati stampa diffusi oggi da alcuni esponenti della segreteria regionale del Partito Democratico”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, “mostrano che la fase di verifica in cui è impegnata la maggioranza di centrodestra che governa la Regione ha acuito l’esuberanza verbale di personaggi di primo e secondo piano della minoranza, con la quale forse si vorrebbe sopperire alla mancanza di unità che il centrosinistra ha mostrato nella passata legislatura, conclusasi anticipatamente nella maniera che tutti i sardi ricordano, e che ha ereditato in quella presente, come si è visto anche di recente in Consiglio regionale”.

“Sembra quasi di notare un moto di invidia in questo Pd che si affanna per cercare di tratteggiare negativamente il fatto che, all’interno della maggioranza, si discuta tra i partiti su come rafforzare l’attività dell’esecutivo, su quali debbano essere le priorità programmatiche della coalizione e su come e da chi debba essere composta la Giunta regionale”, sottolinea Diana. “Certo, nella scorsa legislatura una fase del genere sarebbe stata molto più breve: l’allora governatore Renato Soru avrebbe comunicato al centrosinistra i suoi obiettivi, le sue priorità, i collaboratori a lui più graditi e poi avrebbe chiesto il consenso incondizionato della coalizione, magari accompagnando la richiesta con l’immancabile minaccia di dimissioni. Per fortuna, lo scenario da allora è cambiato: oggi i partiti, cui spetta la responsabilità di rappresentare gli elettori all’interno delle istituzioni, discutono e partecipano attivamente alle decisioni. Ieri, nelle decisioni della Regione era rappresentata una sola persona: Renato Soru”.

“Quanto ai problemi che, a detta degli esponenti della segreteria democratica, la Regione non starebbe affrontando, resta un enorme interrogativo: quali soluzioni è riuscito a produrre il centrosinistra nella passata legislatura per i problemi del comparto agropastorale sardo?”, conclude Diana. “La risposta è semplice: nessuna, altrimenti non ci troveremmo nella situazione attuale, con una crisi che si trascina da anni senza che nessuno sia riuscito a porvi rimedio. Anzi, appare evidente come, dopo cinque anni di governo dell’attuale minoranza, la situazione delle campagne sarde sia nettamente peggiorata. Se poi il Pd ritiene di essere in possesso oggi delle soluzioni che gli sono mancate quando ne ha avuto più bisogno, siamo disponibili ad ascoltare le sue proposte e a confrontarci nel merito anziché perdere tempo con polemiche strumentali che non spostano di una virgola i problemi”.

venerdì, settembre 03, 2010

Crisi agropastorale, oggi in Commissione si è visto il vero volto del Mps

Il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, si è detto “molto soddisfatto” dopo l’audizione in Commissione Agricoltura del rappresentante del Movimento Pastori Sardi, Felice Floris, per discutere della crisi del comparto agropastorale isolano. “Come prevedevo, il confronto con il Mps si è rivelato molto utile”, commenta Diana. “Oggi in Commissione si è visto il vero volto del Movimento: non il promotore di una protesta strumentale e fine a se stessa, ma un’organizzazione che rappresenta le istanze di un grande numero di allevatori, che ha delle proposte concrete da portare avanti e che è disposta a dialogare costruttivamente con le istituzioni nell’interesse del comparto”.

“Compatibilmente con l’ordine dei lavori già fissato per le prossime sedute dell’Assemblea”, conclude il capogruppo, “mi impegnerò affinché possa essere convocata quanto prima una sessione consiliare straordinaria per discutere dei problemi del mondo delle campagne, in modo tale da poter tradurre in azioni concrete, da attuare con la massima rapidità, le istanze emerse dal confronto che la Commissione Agricoltura ha avuto con tutte le associazioni del comparto agropastorale. La strada della concertazione, unita a un impegno straordinario da parte di chi ha la responsabilità di governare la Regione, è la sola che consenta di affrontare seriamente i problemi delle campagne sarde”.

giovedì, settembre 02, 2010

La Regione faccia chiarezza sui maiali spagnoli giunti morti al mattatoio di Settimo S. Pietro

Fare chiarezza sul caso dei novanta maiali importati dalla Spagna giunti morti al mattatoio di Settimo San Pietro e, più in generale, sul fenomeno dell’importazione di bestiame da paesi stranieri, che viene poi macellato nei mattatoi sardi e venduto come prodotto isolano: lo chiede il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, in un’interrogazione rivolta agli Assessori regionali alla Sanità, Antonello Liori, all’Agricoltura, Andrea Prato, e agli Enti Locali, Gabriele Asunis.

L’interrogazione fa riferimento all’episodio avvenuto il 24 agosto quando, su segnalazione del Servizio Veterinario della Asl di Cagliari, la Polizia Stradale ha scoperto, nel mattatoio comunale di Settimo San Pietro, le carcasse di novanta suini destinati alla macellazione, facenti parte di un carico di bestiame appena arrivato dalla Spagna. “La morte dei suini”, fa notare Diana, “è stata causata dal mancato rispetto delle norme sul benessere animale nel corso del trasporto, come attestano la contravvenzione e la denuncia penale comminate al trasportatore”. “Il mattatoio comunale di Settimo San Pietro”, ricorda il capogruppo, “è stato più volte, negli ultimi anni, al centro di inchieste giudiziarie e giornalistiche e di interrogazioni ed interpellanze consiliari in quanto centro di macellazione di bestiame importato illegalmente dall’estero, in condizioni di trasporto tali da non rispettare le norme nazionali e comunitarie sul benessere animale e sul contrasto alla diffusione delle malattie infettive, per essere poi immesso sul mercato come prodotto locale, con grave danno per i consumatori e per gli allevatori sardi”.

Diana chiede perciò ai tre assessori se i maiali arrivati vivi al mattatoio, facenti parte del carico in cui sono stati scoperti i novanta capi morti, sono stati macellati e immessi sul mercato; se tali animali, alla luce delle condizioni in cui sono stati trasportati, potevano essere considerati idonei alla macellazione e alla commercializzazione e se, qualora fossero stati effettivamente macellati, gli animali sono stati immessi sul mercato come prodotto locale. Il capogruppo chiede poi che la Giunta regionale adotti misure adeguate per individuare i carichi di bestiame provenienti dall’estero e sottoporli ai controlli di legge prima del loro arrivo nei centri di macellazione, evitando così che possano essere macellati e immessi nel mercato dopo essere stati trasportati irregolarmente, e per evitare che capi di bestiame allevati in paesi stranieri possano essere commercializzati come prodotti locali sardi per il solo fatto di essere stati macellati nell’Isola. Infine, nell’interrogazione si chiede se è vero che il mattatoio comunale di Settimo San Pietro sarebbe stato ceduto dall’Amministrazione comunale a un imprenditore privato, se la cessione risulta regolarmente portata a termine e se, con l’attuale gestione, nel mattatoio è garantita l’effettuazione dei controlli di legge sui capi macellati e sulle carni immesse nel mercato.



INTERROGAZIONE DIANA Mario, con richiesta di risposta scritta, sulla morte di 90 suini destinati alla macellazione nel mattatoio comunale di Settimo San Pietro


Il sottoscritto,

PREMESSO che, lo scorso 24 agosto, la Polizia Stradale, su segnalazione del Servizio Veterinario dell’Azienda Sanitaria Locale n. 8 di Cagliari, ha rinvenuto, nel mattatoio comunale di Settimo San Pietro, le carcasse di 90 suini cosiddetti ‘magroni’ facenti parte di un carico appena giunto nel medesimo mattatoio proveniente della Spagna;

CONSIDERATO che la morte dei suini di cui sopra è stata causata dal mancato rispetto delle norme sul benessere animale nel corso del trasporto, come attestano la contravvenzione e la denuncia penale comminate al trasportatore;

RAMMENTATO che il mattatoio comunale di Settimo San Pietro è stato più volte, negli ultimi anni, al centro di inchieste giudiziarie e giornalistiche e di interrogazioni ed interpellanze consiliari in quanto centro di macellazione di bestiame importato illegalmente dall’estero, in condizioni di trasporto tali da non rispettare le norme nazionali e comunitarie sul benessere animale e sul contrasto alla diffusione delle malattie infettive, per essere poi immesso sul mercato come prodotto locale, con grave danno per i consumatori e per gli allevatori sardi;


CHIEDE DI INTERROGARE

gli Assessori regionali alla Sanità, all’Agricoltura e agli Enti locali

affinché riferiscano

  • Se i rimanenti suini facenti parte del carico di cui sopra, giunti vivi al mattatoio di Settimo San Pietro, sono stati macellati e immessi nel mercato;

  • Se, valutate le condizioni in cui è avvenuto il loro trasporto, i capi di bestiame potevano essere considerati idonei alla macellazione e alla commercializzazione;

  • Se i capi, qualora fossero stati effettivamente macellati, sono stati immessi nel mercato come prodotto locale;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di individuare i carichi di bestiame provenienti dall’estero e sottoporli ai controlli di legge prima del loro arrivo nei centri di macellazione, evitando così che capi sottoposti a modalità di trasporto irregolari possano essere macellati e immessi nel mercato;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di evitare che capi di bestiame allevati in paesi stranieri possano essere commercializzati come prodotti locali sardi per il solo fatto di essere stati macellati nell’Isola;

  • Se risponde al vero che il mattatoio comunale di Settimo San Pietro sarebbe stato ceduto dall’Amministrazione comunale a un imprenditore privato e se tale cessione risulta regolarmente portata a termine;

  • Se nel mattatoio di Settimo San Pietro, con l’attuale gestione, è garantita l’effettuazione dei controlli di legge sui capi macellati e sulle carni immesse nel mercato.

martedì, agosto 31, 2010

Crisi agropastorale, Commissione convochi in audizione Movimento Pastori Sardi

Il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, ha inviato al Presidente della Commissione Agricoltura del Consiglio, Mariano Contu, una lettera in cui richiede di convocare in audizione, alla pari di quanto sta avvenendo con i responsabili delle principali organizzazioni dei produttori agricoli, il rappresentante del Movimento Pastori Sardi, Felice Floris, per discutere della crisi del comparto agropastorale e concertare le soluzioni da mettere in campo.

Ritengo che, sebbene il Movimento Pastori Sardi non figuri tra le organizzazioni dei produttori istituzionalmente riconosciute”, ha spiegato Diana nella missiva, “esso rappresenti un numero significativo di operatori del comparto agropastorale sardo e che pertanto la sua audizione possa risultare oltremodo utile ai fini di analizzare approfonditamente le problematiche del comparto e concertare con tutti gli attori economici del settore le misure da mettere in campo per affrontare l'attuale situazione di crisi”.

mercoledì, agosto 25, 2010

Crisi agropastorale, De Castro conferma che Regione sta agendo nel modo giusto

Le parole del presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, Paolo De Castro, dimostrano come la Regione si stia muovendo nella direzione corretta nell’affrontare la grave crisi del comparto agropastorale sardo”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, commentando le dichiarazioni rilasciate dall’ex Ministro dell’Agricoltura alla ‘Nuova Sardegna’.

“Le misure indicate dall’on. De Castro sono proprio quelle su cui si sta concentrando l’azione della Giunta regionale, in particolare per quanto riguarda la ricostituzione del tavolo nazionale per il comparto ovicaprino e per la creazione della cosiddetta ‘camera di compensazione’ per governare il prezzo del latte e dei prodotti lavorati”, sottolinea Diana. “L’interessamento del presidente della commissione competente nel Parlamento Europeo fa ben sperare, visto che il problema ha una dimensione ben più ampia di quella regionale e che le soluzioni andranno concertate in ambito nazionale e comunitario”.

“Certo è difficile non notare quanto le dichiarazioni dell’on. De Castro, autorevole esponente del centrosinistra nazionale, si discostano dalle posizioni del centrosinistra sardo”, conclude il capogruppo. “Mentre l’ex Ministro elogia l’operato dell’Assessore all’Agricoltura di centrodestra, Andrea Prato, i suoi compagni di partito e di schieramento di qua del Tirreno sembrano più impegnati a strumentalizzare le battaglie solitarie e autodistruttive del movimento di Felice Floris che a ricercare soluzioni concrete per i problemi del comparto”.

sabato, agosto 21, 2010

Opposizione, dichiarazioni Lai e Sanna riportano indietro all’era Soru

Le dichiarazioni rilasciate oggi dal segretario regionale del Partito Democratico, Silvio Lai, e dal suo presidente regionale, Valentina Sanna, sembrano voler riportare indietro di qualche anno le lancette dell’orologio della politica sarda”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana.

“L’asservimento del governo regionale alle centrali di potere romane, l’incapacità di mettere in campo misure adeguate per fronteggiare la crisi economica e rilanciare lo sviluppo della Sardegna, il non essere riusciti a portare a termine la vertenza sulle entrate fiscali, l’aborto delle riforme istituzionali che non sono andate oltre l’approvazione di una legge statutaria rigettata dagli elettori con una maggioranza plebiscitaria, l’aver affossato il comparto turistico”, sottolinea Diana, “sono infatti alcune tra le principali ragioni per cui i sardi, lo scorso anno, hanno deciso di non rinnovare la fiducia al governatore dimissionario, Renato Soru, e di affidare al centrodestra la responsabilità di affrontare i problemi dell’Isola”.

“Lai e Sanna, forse, sperano che i sardi abbiano già dimenticato, ma per fortuna non è così”, conclude il capogruppo. “In realtà, i vertici del Pd farebbero meglio a concentrarsi sulle sfide che li attendono alla ripresa dell’attività politica dopo la pausa estiva, quando prenderà il via il dibattito sulle riforme istituzionali e quando, con il rilancio dell’attività di governo, si accelererà la messa in campo degli strumenti con cui il centrodestra intende affrontare la crisi contingente e programmare la Sardegna di domani. La minoranza sarà chiamata a confrontarsi sui contenuti e non potrà continuare a nascondersi dietro il dito delle polemiche strumentali e delle frasi di circostanza, come ha fatto finora e come sta continuando a fare”.

venerdì, agosto 20, 2010

Crisi agropastorale, da on. Bruno strumentalizzazioni ma nessuna proposta concreta

In questi ultimi tempi si fa un po’ fatica a tenere conto degli argomenti che il capogruppo del Partito Democratico, Mario Bruno, promette di portare come priorità assolute alla conferenza dei capigruppo che si terrà il 26 agosto per programmare la ripresa dei lavori consiliari dopo la pausa estiva”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, in replica al comunicato stampa dell’omologo del Pd sulle manifestazioni organizzate oggi da Coldiretti e dal Movimento Pastori Sardi. “L’on. Bruno passa con grande disinvoltura dalla riforma statutaria alla crisi economica globale, dalla vertenza sulle entrate fiscali alla crisi del comparto agropastorale. Ora attendiamo con ansia l’arrivo del 26 agosto per scoprire quali saranno, a quella data, le priorità del capogruppo del Pd, nel caso in cui il verificarsi di nuovi eventi di cronaca politica o manifestazioni di protesta offra nuovi argomenti da strumentalizzare”.

“In realtà, la risposta migliore a iniziative come quelle promosse oggi da Coldiretti e Movimento Pastori Sardi è nei fatti, non nelle parole”, sottolinea Diana, “e la Giunta regionale sta rispondendo con i fatti, inquadrando la crisi del comparto ovicaprino sardo nel contesto più generale della lotta per il rilancio del comparto a livello nazionale e ricercando il dialogo a tutti i livelli, dagli allevatori agli industriali caseari fino allo stesso Ministro dell’Agricoltura. L’approccio costruttivo scelto da Coldiretti sta fornendo all’azione dell’esecutivo ulteriori contenuti e proposte operative che, grazie anche al grande impegno dell’Assessore regionale all’Agricoltura, Andrea Prato, non mancheranno di produrre risultati positivi”.

“Mentre la Giunta regionale agisce, da parte dell’opposizione arrivano attacchi a getto continuo ma nessuna proposta concreta”, conclude il capogruppo. “Anzi, non si è ancora sentito nessun esponente della minoranza consiliare provare a dimostrare come e perché, a suo avviso, le strategie messe in campo dall’esecutivo non dovrebbero funzionare e cosa invece si dovrebbe fare per rilanciare il comparto agropastorale sardo. Delle due, l’una: o il centrosinistra non ha la più pallida idea di come affrontare la crisi, oppure sa perfettamente che la direzione indicata dall’assessore Prato è quella giusta”.

giovedì, agosto 05, 2010

Incontro Cappellacci-La Spisa-Vegas, risultato storico che spazza via polemiche strumentali

L’esito dell’incontro odierno tra il Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, l’Assessore regionale alla Programmazione, Giorgio La Spisa, e il Viceministro dell’Economia, Giuseppe Vegas, non è soltanto straordinariamente positivo per quanto riguarda gli interessi della Sardegna, ma ha l’effetto di sgombrare il campo dalle polemiche politiche nate in seguito ad un utilizzo strumentale e fuorviante della norma statutaria sulla compartecipazione fiscale da parte dell’opposizione di centrosinistra”, dichiara, a nome del gruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, il capogruppo Mario Diana, commentando la conferenza stampa che il presidente Cappellacci e l’assessore La Spisa hanno tenuto oggi pomeriggio per illustrare l’esito dell’incontro di questa mattina con il viceministro Vegas in merito all’attuazione dell’articolo 8 dello Statuto Speciale della Sardegna.

“Il viceministro Vegas ha pronunciato, a nome del Governo, una parola chiara e definitiva su come deve essere inteso l’articolo 8 dello Statuto: l’articolo è in vigore dal 1 gennaio di quest’anno e verrà applicato, con o senza la norma di attuazione”, sottolinea Diana. “Il fatto che la Giunta regionale abbia deciso di percorrere la strada di concertare la norma di attuazione in sede di commissione paritetica Stato-Regione dimostra la volontà politica di mettere un punto fermo a sigillo della vertenza sulle entrate fiscali, affinché negli anni a venire non si debba scoprire nuovamente, come è accaduto in passato, che lo Stato non versa alla Sardegna quanto pattuito”.

“Ora auspichiamo che si sia fatta sufficiente chiarezza e che l’esito dell’incontro odierno non lasci spazio a nuovi attacchi strumentali da parte della minoranza”, conclude il capogruppo. “Quello ottenuto oggi è un risultato storico in chiave futura e va ben al di là della polemica politica contingente: si è stabilito un principio e si è incominciato a definire delle norme che regoleranno i rapporti finanziari tra Stato e Regione negli anni a venire, basandoli sulla lealtà e sulla trasparenza”.

martedì, agosto 03, 2010

Soddisfazione e apprezzamento per emendamento Delogu su trasferimenti fiscali

Il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, esprime “soddisfazione e apprezzamento” per l’emendamento alla manovra finanziaria nazionale presentato oggi dal coordinatore regionale del partito, sen. Mariano Delogu.

“L’emendamento del sen. Delogu, che propone di incrementare di 800 milioni gli stanziamenti destinati a dare copertura ai trasferimenti fiscali previsti dall’articolo 8 dello Statuto Speciale di Autonomia, è un atto concreto che si contrappone all’utilizzo strumentale della cosiddetta ‘vertenza entrate’ che troppo spesso si vede fare in questi giorni”, sottolinea Diana. “Se l’emendamento dovesse essere approvato, si stabilirebbe un precedente di fondamentale importanza: l’articolo 8 non necessita di norme di attuazione – che sono comunque uno strumento utile per rendere di univoca interpretazione la procedura per il calcolo e l’effettuazione dei trasferimenti – affinché alla Sardegna siano riconosciute le quote di compartecipazione fiscale pattuite tra Stato e Regione. Del resto, sembra essere già questo l’orientamento del Governo nazionale, che non ha impugnato la finanziaria regionale per il 2010, nella quale le entrate di natura fiscale sono determinate sulla base del dettato dell’articolo 8”.

“Sono certo”, conclude il capogruppo, “che ancora una volta la via della leale collaborazione istituzionale porterà all’Isola quei risultati che la sterile contrapposizione politica non ha mai consentito di raggiungere, perché per risolvere i problemi della Sardegna c’è bisogno di azioni politiche concertate e non di inutili polemiche fatte solo per ottenere visibilità presso l’opinione pubblica”.

sabato, luglio 31, 2010

Sanità non è l’unico comparto regionale in crisi, alleati contribuiscano all’attività di governo

Sono ormai frequenti i consigli estivi dei Riformatori sulla sanità, suggerimenti che però appaiono fortemente demagogici e risultano addirittura obsoleti”, dichiara il capogruppo del Popolo della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana. “In merito alla conferenza stampa di stamani sulla situazione della sanità in Sardegna ritengo pertanto necessario fornire alcune precisazioni relativamente a come la Giunta regionale e la maggioranza di centrodestra stanno operando per risolvere i problemi del comparto”.

“I Riformatori, da sempre attenti a ciò che accade nella sanità sarda, conoscono bene la situazione che il centrodestra ha ereditato all’inizio della legislatura”, ricorda Diana. “La Sardegna è stata l’unica Regione italiana che, nel periodo di vigenza del Piano di Rientro 2007-2009, imposto dal Governo nazionale per risanare il deficit del comparto, è riuscita addirittura a raddoppiare le perdite. E’ evidente come, a fronte di un sistema sanitario regionale sufficientemente finanziato (in proporzione, la Sardegna riceve finanziamenti maggiori di quelli di svariate altre Regioni) che non riesce a fornire prestazioni di livello qualitativo sufficiente e che presenta una preoccupante tendenza ad accumulare debiti, l’attivazione di un percorso di risanamento e razionalizzazione è improcrastinabile ed è questo che sta facendo la Giunta regionale”.

“Da parte degli alleati che fanno parte della coalizione di governo”, prosegue il capogruppo, “è lecito aspettarsi non attacchi a mezzo stampa ma proposte concrete ed innovative, in particolare nei lavori della Commissione Sanità del Consiglio regionale, impegnata ad esaminare il disegno di legge di riforma del settore. Proposte come quelle dell’Agenzia regionale della Sanità e della Asl unica regionale appaiono come dei passi indietro e sembrano improntate più alla volontà di replicare su più livelli la struttura dell’Assessorato regionale alla Sanità, sottraendo poteri e funzioni a quest’ultimo, che a un incremento dell’efficienza del sistema. Le Regioni che negli anni passati hanno istituito l’Agenzia regionale della Sanità sono rapidamente tornate sui propri passi dopo aver constatato l’inefficacia del modello. Vale un discorso analogo per la Asl unica regionale, organismo ipertrofico e antieconomico impossibile da attuare nella realtà territoriale isolana”.

“Va detto, d’altro canto, che la sanità non è l’unico comparto, tra quelli che rivestono la maggiore importanza per l’economia regionale, a presentare forti carenze”, conclude l’esponente del Pdl. “Il turismo, ad esempio, dal quale è lecito aspettarsi un forte contributo al rilancio dello sviluppo economico della Sardegna, appare pressoché abbandonato a se stesso, tanto che le stesse enunciazioni contenute nel Piano Regionale di Sviluppo rimangono inattuate. L’attività amministrativa si limita alla gestione burocratica dei bandi avviati nella passata legislatura, l’unico atto che va in direzione dello sviluppo turistico è la legge per il rilancio del settore edilizio, che pure riguarda un altro comparto ed interessa solo indirettamente il turismo. Così, viene meno quell’effetto volano che il turismo dovrebbe avere innescando lo sviluppo degli altri comparti economici della Sardegna ed è l’intero sistema economico isolano a risentirne”.

venerdì, luglio 23, 2010

Procede la verifica in maggioranza, Delogu-Lombardo: “Incontro molto positivo”

E’ stato un incontro molto positivo, in cui abbiamo contribuito a gettare le basi per i prossimi quattro anni di legislatura”, hanno dichiarato il coordinatore regionale del Popolo Della Libertà, Mariano Delogu, ed il vice-coordinatore, Claudia Lombardo, al termine dell’incontro di oggi pomeriggio con il Presidente della Regione, Ugo Cappellacci. All’incontro, inserito nel percorso di verifica politica della coalizione di centrodestra che governa la Regione, ha partecipato anche il capogruppo del partito in Consiglio regionale, Mario Diana.

“Abbiamo riscontrato, da parte del presidente Cappellacci, una ferma volontà a proseguire il percorso politico-programmatico avviato dal centrodestra con la vittoria alle elezioni regionali dello scorso anno”, hanno riferito Delogu, Lombardo e Diana, “e a rilanciare l’azione di governo per affrontare con il massimo impegno e la massima decisione le emergenze della Sardegna e programmare lo sviluppo socio-economico dell’Isola in una prospettiva di medio-lungo termine”.

“L’incontro”, aggiungono il coordinatore e il vice-coordinatore, “si è concluso con l’impegno ad elaborare, in sede di partito e di gruppo consiliare, una nota da consegnare in tempi rapidi al presidente Cappellacci, nella quale il Pdl individuerà le principali priorità programmatiche da inserire nell’agenda della Giunta e del Consiglio per rilanciare concretamente l’azione di governo della Regione”.

mercoledì, luglio 21, 2010

Mozione di sfiducia, dibattito non sarà monologo del centrosinistra all’attacco di Cappellacci

Prendiamo atto che la minoranza ha deciso di sottrarre per una giornata il Consiglio regionale ai problemi della Sardegna, occupandolo nella speranza di una passerella mediatica che si risolverà in un clamoroso boomerang”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, commentando la mozione di sfiducia al Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, presentata oggi dai consiglieri regionali del centrosinistra. “E’ meglio, infatti, che l’opposizione non pensi di trasformare il dibattito consiliare sulla mozione di sfiducia in un monologo all’attacco del governo regionale in carica: la discussione sarà ampia e approfondita, e fornirà l’occasione per analizzare molti episodi controversi avvenuti quando era il centrosinistra a governare la Sardegna, per poter fare un serio confronto tra il passato e il presente dell’Amministrazione regionale”.

“Lo stesso testo della mozione presentata oggi è un coacervo di falsità e strumentalizzazioni di cui i presentatori saranno chiamati a rispondere in Aula”, sottolinea Diana. “In particolare per quanto riguarda la partita delle energie rinnovabili, i sardi sanno bene cosa è accaduto nella passata legislatura, quando l’allora governatore Renato Soru ha creato ad arte una legislazione che dava alla Giunta regionale il potere assoluto di autorizzare o respingere, in modo del tutto arbitrario, le proposte presentate dagli imprenditori, a tutto vantaggio degli affaristi di riferimento della sua parte politica, che nell’Isola hanno avuto campo libero non soltanto per lo sfruttamento delle fonti rinnovabili ma anche per le speculazioni urbanistiche, in barba ai proclami sulla tutela integrale del paesaggio. Quanto alla presunta inconsistenza della Giunta regionale nell’affrontare lo stato di emergenza sociale ed economica in cui versa l’Isola, l’unica cosa che i sardi sono riusciti a notare è proprio lo stato di emergenza sociale ed economica che ci è stato lasciato in eredità da quattro anni e mezzo di disastri causati dal governo di centrosinistra”.

“Di questi argomenti e di tanti altri, come i risultati ottenuti nella scorsa legislatura grazie al Governo nazionale ‘amico’ del centrosinistra sardo, la perdita di centinaia di milioni di euro di fondi comunitari, la sottovalutazione delle vertenze industriali e occupazionali dell’Isola, si parlerà nel dibattito consiliare sulla mozione di sfiducia”, conclude il capogruppo. “Sarà l’occasione per ricordare all’attuale minoranza per quali ragioni i sardi hanno deciso, dopo averla avuta al governo per quattro anni e mezzo, di mandarla all’opposizione, affidando al centrodestra il compito di affrontare e risolvere i loro problemi”.

sabato, luglio 17, 2010

Richiesta dimissioni Cappellacci, on. Barracciu vuole chiudere la sua carriera politica

Prendiamo atto che l’on. Barracciu ha deciso di porre fine anzitempo alla sua non indimenticabile carriera politica”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, in replica al comunicato stampa diramato oggi pomeriggio, nel quale la consigliera regionale del Partito Democratico, Francesca Barracciu, ha chiesto le dimissioni del Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, per il suo coinvolgimento nell’inchiesta sull’energia eolica in Sardegna.

“L’on. Barracciu, infatti”, sottolinea Diana, “sa perfettamente che, qualora il presidente Cappellacci dovesse decidere di accogliere la sua richiesta e rassegnare le dimissioni dalla carica, il Consiglio regionale verrebbe sciolto ed ella stessa tornerebbe a vita privata”.

“L’esito non certo esaltante delle ultime esperienze elettorali in cui l’esponente del Pd si è cimentata”, conclude il capogruppo, “lascia supporre che una rielezione in Consiglio regionale dell’on. Barracciu, la quale peraltro si troverebbe ad avere già svolto due mandati consecutivi da consigliere e pertanto difficilmente verrebbe ricandidata dal suo partito, sarebbe a dir poco improbabile”.

giovedì, luglio 01, 2010

Bocciatura modifiche ‘piano casa’, necessaria riunione di maggioranza

Alla luce di quanto accaduto ieri in Aula con la bocciatura, con voto segreto, del disegno di legge contenente modifiche al cosiddetto ‘piano casa’ e valutata la situazione politica della maggioranza in prospettiva futura”, dichiarano il coordinatore regionale del Popolo Della Libertà, Mariano Delogu, e il capogruppo in Consiglio regionale, Mario Diana, “riteniamo che sia assolutamente opportuno e anzi indispensabile riunire le rappresentanze di tutti i partiti che compongono la coalizione di centrodestra che governa la Regione per valutare la situazione che si è determinata e per avviare un confronto che valga ad evitare il ripetersi di situazioni analoghe che potrebbero condizionare in maniera del tutto negativa l’azione della Giunta e del Consiglio della Regione”.

“Gli elettori che poco più di un anno fa ci hanno accordato la loro fiducia”, sottolineano Delogu e Diana, “si attendono, infatti, l’assunzione di provvedimenti concreti che valgano ad avviare a soluzione i gravi problemi della Sardegna e non vane e sgradevoli diatribe”.

“Quanto accaduto ieri”, concludono i due, “dimostra la necessità di un rilancio dell’azione politica dell’esecutivo e della maggioranza consiliare, che deve necessariamente passare attraverso una chiara definizione dei rapporti interni alla coalizione e un’univoca assunzione di responsabilità da parte di tutti coloro i quali fanno parte della coalizione di maggioranza”.