“E’ sconcertante il livello di malafede che viene puntualmente messo in mostra da alcuni esponenti del centrosinistra ogni qual volta si trovano a parlare di sanità”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, in merito alla polemica innescatasi in seguito all’esito negativo della verifica sul piano di rientro dal deficit sanitario della Regione Sardegna comunicato oggi dal Ministero della Salute.
“I motivi dell’aumento di spesa che si è verificato nel 2009, che i consiglieri del Partito Democratico chiedono di conoscere, sono noti e rispondono ai nomi dei direttori generali nominati dalla maggioranza di centrosinistra nella passata legislatura, rimasti in carica fino alla fine dello scorso anno”, rileva Diana. “Quello che invece i solerti consiglieri della minoranza preferiscono tacere è che, alla fine del 2008, alla Regione risultavano pervenuti circa duecento rilievi per le inadempienze nel risanamento del deficit sanitario. Il disastro finanziario che il centrodestra ha ereditato dalla passata gestione, è bene che si sappia, porta due firme indelebili: quella dell’ex governatore Renato Soru e dell’ex Assessore alla Sanità, Nerina Dirindin”.
“Per fortuna, il Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e l’Assessore alla Sanità, Antonello Liori, sono riusciti ad ottenere dal Governo un’apertura di credito per tutto il 2010, che consentirà di intervenire per risanare il deficit lasciato dal centrosinistra”, conclude il capogruppo. “E’ inaccettabile, però, che si perseveri nel sostenere la tesi, incredibile per mere ragioni cronologiche, che il deficit attuale sia opera del governo regionale in carica da un anno e non della dissennata gestione di chi lo ha preceduto, che nella sanità sarda ha potuto fare il bello e il cattivo tempo fino a pochi mesi fa grazie a manager che si sono dimostrati abilissimi nel destabilizzare dall’interno il sistema sanitario regionale”.
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