lunedì, giugno 13, 2011

Nucleare, il referendum premia le politiche energetiche della giunta Cappellacci

E’ ai limiti dell’incredibile il tentativo dell’on. Lai – al quale giova ricordare che i referendum costituiscono l’espressione più alta della democrazia e che pertanto non si può pensare di utilizzarli strumentalmente per cercare di delegittimare la maggioranza di turno – di accreditare al centrosinistra il merito del risultato della consultazione referendaria in Sardegna”, dichiara il capogruppo del Popolo della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, in replica al comunicato stampa odierno del segretario regionale del Partito Democratico, Silvio Lai.

“L’esito del referendum sul nucleare è stato, per la seconda volta di fila, la vittoria di una mobilitazione unitaria guidata dal Presidente della Regione, Ugo Cappellacci”, sottolinea Diana. “I sardi hanno scelto di premiare le politiche innovative in materia di energia e rispetto dell’ambiente messe in campo dalla Giunta regionale e non è un caso che proprio oggi sia stato dato il via ufficiale al progetto Sardegna CO2.0: la posizione del centrodestra isolano è unitaria e coerente, come lo è sempre stata. Siamo – e lo siamo sempre stati – per la tutela dell’ambiente, per lo sviluppo delle fonti rinnovabili e per il no più assoluto all’energia nucleare, e lo dimostriamo non soltanto rifiutando la costruzione di centrali atomiche sul nostro territorio ma mettendo in campo azioni concrete per dare un futuro diverso alla Sardegna attraverso lo sviluppo della ‘green economy’”.

“Non mi sembra si possa affermare che anche il centrosinistra, quando si è trovato a governare la Regione, si sia distinto per l’adozione di misure simili in materia di politiche energetiche”, conclude il capogruppo. “Pertanto è evidentemente fuori luogo il tentativo dell’on. Lai di attribuire alla sua coalizione il merito dell’esito referendario, che è invece una vittoria di tutti i sardi che hanno a cuore l’ambiente e lo sviluppo sostenibile della loro Isola”.

Nessun commento: