mercoledì, giugno 20, 2007

Disimpegno Feoga, un fallimento annunciato

Altro che mettere in campo le migliori competenze legali per andare alla Corte europea di Giustizia, l’assessore Foddis deve ammettere che la decisione della Commissione Ue di disimpegnare i 36 milioni di euro di fondi Feoga spettanti alla Sardegna per il sessennio 2000-2006 rappresenta un fallimento politico della giunta Soru, peraltro ampiamente annunciato”: è la replica dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, alle dichiarazioni dell’Assessore regionale all’Agricoltura, Francesco Foddis, sul disimpegno dei fondi Feoga per l’agricoltura, 36 milioni di euro che salgono a 73 se si considerano le quote di compartecipazione statali e regionali.

“I gruppi consiliari di centrodestra”, proseguono i due consiglieri, “hanno segnalato il rischio di disimpegno dei fondi con una mozione presentata lo scorso mese di febbraio, eppure l’Assessore non ha ritenuto di doversi impegnare per accelerare la spendita delle risorse. Questo è il risultato. Causa di tutto ciò è l’atteggiamento arrogante e presuntuoso della Giunta, che non ha mai dato ascolto non solo all’opposizione consiliare ma neppure alle organizzazioni di categoria degli stessi agricoltori, sia quando hanno proposto procedure più efficienti per l’espletamento dei bandi che quando hanno segnalato il concreto rischio di disimpegno”.

“A ciò si aggiungano i contrasti all’interno della maggioranza, che hanno portato alle dimissioni dell’Assessore al Bilancio, Francesco Pigliaru, e di conseguenza al congelamento del Centro regionale di Programmazione e all’interim assessoriale ancora nelle mani del governatore Renato Soru”, concludono Diana e Liori. “In tale ottica, appare evidente come la responsabilità del disimpegno sia da imputare interamente all’esecutivo e in particolare al duo Soru-Foddis, i quali ora, invece di arrampicarsi sugli specchi promettendo mirabolanti azioni legali, farebbero bene a guardare in faccia la realtà e a rimboccarsi le maniche per cercare nuove risorse da destinare al comparto agricolo, prima che la loro disastrosa azione di governo abbia finito di distruggere quel poco che è riuscito a resistere fino a oggi”.

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