mercoledì, luglio 31, 2013

Province, anziché sparare a zero, Cossa si dimetta da vicepresidente del Consiglio


“Anche quest’anno, i Riformatori, ed in particolare l’on. Cossa, arrivati alle soglie del mese di agosto, si mettono in luce per la loro abilità nei classici giochi da spiaggia. Quello che a loro riesce meglio è sempre lo stesso: sparare ad alzo zero su tutto e tutti per coprire le responsabilità loro e dei loro alleati, cioè quelli che finora non sono riusciti a mettersi d’accordo per portare in Aula la legge per la riforma delle autonomie locali”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana, replicando al comunicato stampa del vicepresidente dell’Assemblea, il riformatore Michele Cossa.
“Le parole dell’on. Cossa sono un insulto per le istituzioni e devono essere immediatamente ritirate”, attacca Diana. “Se quella che lui chiama ‘rottamazione delle Province’ non è ancora andata in porto, la colpa è solo ed esclusivamente della maggioranza di cui il suo partito fa parte. In via Roma non è in corso alcun complotto per andare in ferie, stiamo semplicemente aspettando che la coalizione che sostiene la giunta Cappellacci abbia finito di fare i suoi comodi e si decida a portare in discussione la proposta di riforma. E’ evidente che i problemi sono di natura politica e l’uscita ad effetto del vicepresidente ne è la prova: la maggioranza la sta tirando per le lunghe perché non riesce a trovare un accordo al suo interno”.
“Invece di lanciare messaggi criptici, di sparare nel mucchio per non fare troppo danno a qualcuno in particolare, l’on. Cossa sia coerente: abbandoni la vicepresidenza di questo vituperato Consiglio e facciano altrettanto i Riformatori con i loro posti di potere e sottopotere”, conclude il capogruppo. “Facciano, una volta tanto, qualcosa di serio: si sfilino da una maggioranza che fa di tutto per inventarsi il modo per ignorare le loro istanze, rinuncino alle comode poltrone e si battano veramente per le proposte che vogliono portare avanti. E’ troppo facile protestare a gran voce la propria innocenza agli occhi degli elettori quando si sceglie quotidianamente di essere corresponsabili di chi vuole lasciare le cose come stanno, con dei commissari-feudatari che si vuole tenere in carica fino alle regionali del prossimo anno affinché curino, con poteri assoluti e sperperando i soldi rimasti nelle casse delle Province, gli interessi di chi li ha nominati”.

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