sabato, agosto 03, 2013

E.On. sbaglia investimenti e viene ripagata con i soldi dei contribuenti


“E’ sufficiente leggere l’articolo di Stefano Agnoli sul Corriere della Sera di oggi per capire quali sono i rapporti tra la multinazionale tedesca E.On. e il Governo italiano: sarà infatti di circa 60 milioni di euro all’anno per dieci anni il riconoscimento del ‘fattore di garanzia’ per la multinazionale tedesca in qualità di comproprietaria del rigassificatore di Livorno, opera fallimentare definita infrastruttura essenziale dal Ministero per lo Sviluppo Economico”, dichiara il capogruppo di Sardegna E’ Già Domani in Consiglio regionale, Mario Diana, intervenendo ancora una volta sulla vertenza Fiume Santo.
“Si tratta di risorse che vanno a gravare sulla bolletta energetica dei contribuenti italiani, niente di più di quanto la stessa multinazionale ottiene in Sardegna nel settore elettrico, con il sostegno di Terna e con il silenzio tombale del presidente Cappellacci”, sottolinea Diana. “Gli innumerevoli casi di inquinamento a Fiume Santo – 26 solo negli ultimi anni – non possono non prevedere un immediato e drastico intervento nei confronti dell’azienda tedesca e un’imposizione del governo affinché la stessa E.On. liberi il campo o dia immediato avvio alla costruzione del nuovo gruppo a carbone, con la contestuale dismissione dei vecchi gruppi ad olio combustibile e la bonifica del sito”.

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