“Davanti al pericolo che il polo caprino di Villagrande possa ‘emigrare’ in un’altra regione italiana, lasciando l’Ogliastra priva di una risorsa fondamentale per una delle aree più trascurate dalle politiche della giunta Soru, stupisce l’atteggiamento di chiusura dell’Assessorato regionale all’Agricoltura, dal quale finora si sono sentite soltanto parole di autodifesa invece delle necessarie assunzioni di responsabilità”: è il commento del consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, alle notizie sul possibile trasferimento del polo nazionale caprino con sede a Villagrande in una delle quattro regioni italiane che si sono dette interessate a sviluppare il progetto.
“Il rischio che il polo caprino prenda la via del continente è conseguenza diretta del disinteresse mostrato dall’assessore Francesco Foddis”, sottolinea Diana, “il quale non ha fatto nulla per sostenere il comparto caprino, a partire dall’intervento più urgente e necessario: la separazione tra i comparti ovino e caprino nella gestione dei contributi regionali alle imprese zootecniche. Le imprese del comparto caprino, infatti, per dimensioni e redditività non sono in grado di competere con quelle del comparto ovino e si ritrovano così tagliate fuori nelle graduatorie. Il fatto che il Piano di Sviluppo Rurale 2007/2013 non citi neanche una volta l’allevamento delle capre, limitandosi a generici riferimenti ad un inesistente ‘comparto ovicaprino’, non fa ben sperare in prospettiva futura, qualora Foddis dovesse continuare a ricoprire l’incarico fino alla scadenza naturale della legislatura. Un atteggiamento che fa a pugni con lo sbandierato interesse della Giunta regionale nella tutela delle produzioni locali e dell’ambiente e nel rilancio delle zone svantaggiate, attività nelle quali l’allevamento caprino potrebbe avere un ruolo fondamentale: si pensi, ad esempio, alla funzione che possono avere le capre nello sfoltimento del sottobosco e dunque nella riduzione del pericolo di incendi. Il comparto ovicaprino ha infatti il suo punto di maggior forza nella multifunzionalità che gli permette di integrarsi perfettamente nel territorio, soprattutto nelle zone interne, e di operare come fattore di rilancio su più fronti”.
“Tutto ciò, ovviamente, serve a ben poco se, a fronte dell’impegno profuso dagli allevatori, dagli industriali, dai sindacati e dal governo nazionale, ci si deve scontrare con la totale inerzia dell’Assessore regionale”, conclude Diana. “I rischi che corre oggi il comparto caprino sardo sono lo specchio del disimpegno dell’esecutivo regionale nei confronti dell’agricoltura e della zootecnia e, più in generale, del fallimento dell’assessore Foddis nel rilanciare un settore di importanza capitale per lo sviluppo dell’economia sarda”.
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