giovedì, ottobre 09, 2008

Finanziaria 2009, torna lo scandalo delle anticipazioni fiscali

Dopo i pronunciamenti negativi della Corte dei Conti e della Corte Costituzionale, non avremmo mai immaginato che la faccia tosta del governatore Renato Soru potesse arrivare a tanto. Eppure, sta per accadere: la finanziaria regionale per il 2009 conterrà ancora una volta l’anticipazione di 500 milioni di euro di entrate fiscali future”, denuncia il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana.

“Le prime bozze messe in circolazione dalla Giunta regionale lasciano poco spazio alle interpretazioni”, spiega Diana. “Si cerca di far ricadere l’ennesimo ricorso alla finanza creativa sulle modifiche apportate all’art. 8 dello Statuto autonomistico dalla finanziaria nazionale 2007, che ha riscritto il regime della compartecipazione regionale alle entrate fiscali percepite dallo Stato in Sardegna. La norma, però, non prevede alcuna anticipazione e d’altronde sarebbe stato impossibile introdurre con una legge ordinaria un concetto simile, dal momento che, come ha riconosciuto anche la Consulta, il principio costituzionale dell’annualità del bilancio si applica anche ai conti della Regione, il che rende impraticabile la via dell’anticipazione già tentata più volte dalla giunta Soru. Il fatto che ancora una volta si inserisca in finanziaria una misura simile in barba ai pronunciamenti contrari della magistratura è semplicemente scandaloso”.

“Ancora una volta, si pretende di far quadrare i conti della Regione con soldi che non esistono se non sulla carta”, conclude il consigliere. “Questa volta, però, la maggioranza sarà chiamata ad assumersi una responsabilità ben più grave, perché per seguire ciecamente il suo leader dovrà schierarsi apertamente contro i pareri della Corte dei Conti e della Corte Costituzionale, giustificando davanti ai sardi una scelta simile e preparandosi a pagarne le conseguenze, sia per non aver rispettato i pronunciamenti della magistratura che per aver causato un disastro finanziario pretendendo di spendere soldi che la Regione non possiede”.

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