venerdì, luglio 31, 2009

Centrale E.On. Fiume Santo, importante tassello per il rilancio dell’industria in Sardegna

Con la firma del decreto di Valutazione di Impatto Ambientale da parte del Ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo, che sblocca la riconversione dei gruppi a olio combustibile della centrale elettrica di Fiume Santo, si apre la possibilità di posizionare un tassello di fondamentale importanza per il rilancio dello sviluppo industriale della Sardegna”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana.

“Il via libera alla realizzazione della centrale a carbone consentirà di far ripartire l’occupazione in un territorio fortemente gravato dalla crisi industriale che investe l’Isola”, prosegue Diana, “dapprima nella costruzione del nuovo impianto e successivamente con la sua attivazione. Non solo, perché si rafforzerà la produzione energetica a vantaggio degli stabilimenti industriali sardi ed in particolare delle cosiddette ‘industrie energivore’ e sarà garantita una maggiore tutela dell’ambiente rispetto a quanto avviene oggi con la centrale a olio combustibile”.

“L’impegno del ministro Prestigiacomo per lo sblocco della Valutazione di Impatto Ambientale si aggiunge all’accordo per il salvataggio dello stabilimento petrolchimico di Porto Torres”, conclude Diana, “nella strategia più generale dei governi nazionale e regionale di centrodestra per il rilancio dell’industria in Sardegna ed in particolare nel polo turritano. Sono certo che le energie che stiamo profondendo nell’affrontare questi problemi avranno ricadute significative sull’economia isolana, contribuendo alla ripresa occupazionale e al rilancio dei settori produttivi”.

giovedì, luglio 30, 2009

Blocco distribuzione carburante, rivalsa dell’Eni per l’accordo sulla chimica?

L’Eni blocca la distribuzione di benzina e gasolio in Sardegna per favorire la sua controllata Agip o lo fa per spirito di rivalsa dopo la mobilitazione dei sardi che è riuscita ad impedire lo stop dell’impianto di cracking del petrolchimico di Porto Torres? Lo chiede il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, in un’interrogazione urgente al Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e agli Assessori all’Industria, Andreina Farris, e al Commercio, Bastianino Sannittu.

Nell’interrogazione, Diana ricorda che i dipendenti del petrolchimico hanno bloccato l’approvvigionamento del carburante del deposito Eni di Porto Torres tra il 10 e il 17 luglio, per protestare contro la ventilata chiusura del petrolchimico. “Nonostante l’azione di protesta sia terminata da oltre una settimana”, denuncia il capogruppo, “si registrano gravi carenze nell’approvvigionamento di carburante da parte delle rivendite sarde ed in modo particolare in quelle della Sardegna meridionale”. La distribuzione del carburante in Sardegna è gestita in massima parte dall’Eni ed il deposito di Sarroch, che serve il Sud dell’Isola, viene regolarmente rifornito dalla raffineria della Saras senza che vi sia alcun calo nei quantitativi di carburante. Ciononostante, l’Eni sta consegnando mediamente ai distributori della Sardegna meridionale un decimo del carburante richiesto, disservizio che invece non si verifica nei distributori Agip, società controllata dalla stessa Eni.

Diana chiede a Cappellacci, Farris e Sannittu se è vero che “l’Eni starebbe utilizzando prioritariamente le scorte di carburante del suo deposito di Sarroch per rifornire le rivendite Agip di tutta la Sardegna, comprese le zone abitualmente servite dal deposito di Porto Torres, riducendo sensibilmente i quantitativi di carburante conferiti presso le rivendite delle compagnie petrolifere concorrenti”. Il capogruppo chiede dunque se tale pratica “sia dovuta ad errori nella programmazione dell’approvvigionamento del deposito di Porto Torres” o se invece “vi sia la precisa volontà di danneggiare le compagnie petrolifere concorrenti ponendo l’Agip in una posizione dominante”, o ancora “se è possibile ipotizzare un’azione di rivalsa” a seguito dell’accordo strappato dalla delegazione sarda guidata da Cappellacci al tavolo sulla chimica che si è tenuto il 21 luglio al Ministero per lo Sviluppo Economico, quando è stata scongiurata la chiusura del petrolchimico.

Diana conclude chiedendo “se la posizione dominante che l’Eni detiene nella distribuzione del carburante alle rivendite in Sardegna determini un conflitto di interessi, essendo la stessa Eni titolare di rivendite di carburante attraverso la sua controllata Agip” e come la Giunta regionale intende muoversi nei confronti della dirigenza dell’Eni “affinché sia prontamente ripristinato l’approvvigionamento di carburante a tutte le rivendite della Sardegna” e per ottenere “un congruo risarcimento per i danni economici che la Sardegna dovesse patire a causa dei disservizi che si stanno registrando”.



INTERROGAZIONE URGENTE DIANA Mario, con richiesta di risposta scritta, sui gravi disservizi nell’approvvigionamento di carburante che si stanno verificando in Sardegna


Il sottoscritto,

PREMESSO che, nel periodo compreso tra il 10 e il 17 luglio, per protestare contro la decisione dei vertici aziendali, successivamente revocata, di bloccare per due mesi l’impianto di cracking dello stabilimento Eni-Polimeri Europa di Porto Torres, il personale ha impedito l’approvvigionamento dei carburanti nel vicino deposito Eni;

CONSIDERATO che, nonostante l’azione di protesta di cui sopra sia terminata da oltre una settimana, si registrano gravi carenze nell’approvvigionamento di carburante da parte delle rivendite sarde ed in modo particolare in quelle della Sardegna meridionale;

SOTTOLINEATO che la distribuzione del carburante in Sardegna è gestita in massima parte dalla stessa Eni;

APPRESO che il deposito Eni di Sarroch viene regolarmente rifornito dalla vicina raffineria Saras e che non si sta registrando alcun calo nei quantitativi di carburante conferito;

VERIFICATO che, in questi giorni, l’Eni consegna mediamente alle rivendite della Sardegna meridionale quantitativi di carburante pari a un decimo di quanto richiesto dai rivenditori;

VALUTATO che i disservizi di cui sopra non si registrano nelle rivendite Agip, società controllata dalla stessa Eni;


CHIEDE DI INTERROGARE

il Presidente della Regione e gli Assessori regionali all’Industria e al Commercio

affinché riferiscano

  • Se risponde al vero che l’Eni starebbe utilizzando prioritariamente le scorte di carburante del suo deposito di Sarroch per rifornire le rivendite Agip di tutta la Sardegna, comprese le zone abitualmente servite dal deposito di Porto Torres, riducendo sensibilmente i quantitativi di carburante conferiti presso le rivendite delle compagnie petrolifere concorrenti;

  • Se ritengono che tale pratica sia dovuta ad errori nella programmazione dell’approvvigionamento del deposito di Porto Torres o se invece vi sia la precisa volontà, da parte dell’Eni, di danneggiare le compagnie petrolifere concorrenti ponendo la sua controllata Agip in una posizione dominante nel mercato isolano o ancora se è possibile ipotizzare, da parte dell’azienda, un’azione di rivalsa a seguito del tavolo di confronto tenutosi il 21 luglio u.s. al Ministero dello Sviluppo Economico quando, grazie all’azione incisiva della delegazione sarda guidata dal Presidente della Regione, si è ottenuta la revoca della chiusura per due mesi dell’impianto di cracking dello stabilimento Eni-Polimeri Europa di Porto Torres;

  • Se ritengono che la posizione dominante che l’Eni detiene nella distribuzione del carburante alle rivendite in Sardegna determini un conflitto di interessi, essendo la stessa Eni titolare di rivendite di carburante attraverso la sua controllata Agip;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare presso la dirigenza aziendale dell’Eni affinché sia prontamente ripristinato l’approvvigionamento di carburante a tutte le rivendite della Sardegna;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di ottenere da parte dell’Eni un congruo risarcimento per i danni economici che la Sardegna dovesse patire a causa dei disservizi che si stanno registrando nella distribuzione del carburante.

giovedì, luglio 23, 2009

Cordoglio per la vittima degli incendi a Pozzomaggiore

Il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, esprime, a nome dell’intero gruppo, cordoglio per la tragica fine di Mario Piu, il pastore di Pozzomaggiore rimasto vittima del vasto incendio che imperversa nel Sassarese, e preoccupazione per la persona dispersa nella stessa zona in cui si è consumata la tragedia di Piu. “E’ incredibile come le numerose tragedie succedutesi nel corso degli anni”, sottolinea il capogruppo, “non servano da monito per i criminali che ogni estate distruggono il nostro territorio e mettono a repentaglio le vite di tutti i sardi”.

Diana rivolge inoltre un “sentito ringraziamento” agli uomini della Protezione Civile regionale e nazionale che si stanno prodigando nel tentativo di domare i roghi che stanno devastando l’Isola.

martedì, luglio 21, 2009

Tavolo per la chimica, primo risultato positivo

Quello raggiunto a Roma dalla delegazione sarda al tavolo per il rilancio della chimica nell’Isola è un risultato molto positivo, soprattutto alla luce delle premesse che sembravano lasciare poco spazio all’ottimismo”, dichiarano il coordinatore regionale del Popolo Della Libertà, Mariano Delogu, e il capogruppo in Consiglio regionale, Mario Diana. “Il presente dei lavoratori di Porto Torres è garantito e nel frattempo si potrà lavorare, attraverso il piano di investimenti che sarà definito successivamente, per assicurare anche il loro futuro”.

“La decisione dell’Eni”, sottolineano Delogu e Diana, “di non fermare il cracking del petrolchimico e di non mettere in cassa integrazione il personale ma di impiegarlo nella manutenzione degli impianti nell’attesa che vengano smaltite le scorte è la soluzione più ragionevole, che garantisce il reddito degli oltre 3 mila lavoratori impiegati, direttamente o indirettamente, nelle attività dello stabilimento e che scongiura la fermata degli impianti, che avrebbe rappresentato l’anticamera della dismissione. E’ evidente che c’è ancora molto da fare prima di poter dire che il petrolchimico è definitivamente fuori pericolo, ma la delegazione sarda è riuscita a gettare delle buone basi affinché il confronto sul futuro della chimica in Sardegna possa essere sereno e non condizionato dalla minaccia della chiusura dello stabilimento”.

“Va dato pieno merito di questo risultato a tutti i soggetti che hanno rappresentato la Sardegna al tavolo per la chimica, che hanno dato prova di quell’unità e di quella determinazione che i sardi chiedevano a gran voce”, concludono il coordinatore e il capogruppo. “Ancora una volta si è sfatato il mito della Giunta regionale prona davanti al Governo amico: tanto il governatore Ugo Cappellacci, quanto l’Assessore all’Industria, Andreina Farris, non si sono tirati indietro davanti alle resistenze dell’Eni e anche grazie alla loro intransigenza hanno consentito che si riuscisse a portare a casa un risultato quasi insperato”.

Medio Campidano, ridurre la presenza dei cervi e indennizzare gli agricoltori

La Regione intervenga per porre freno all’invasione di cervi nel Medio Campidano, che mette a repentaglio il lavoro di contadini e aziende agricole. Lo chiede il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, in un’interrogazione rivolta agli Assessori regionali all’Ambiente, Giorgio Oppi, e all’Agricoltura, Andrea Prato.

Nel territorio del Medio Campidano “ed in particolare del Comune di Arbus”, si legge nell’interrogazione, “si registra una straordinaria proliferazione dei cervi, tanto che le presenze nell’area Montevecchio-Piscinas sono stimate in oltre 1500 unità”. “I cervi stanno causando gravi e diffusi danni alle colture” in una Provincia la cui economia “si basa quasi esclusivamente sulle produzioni agricole”. In prossimità del raccolto, ciò comporta la perdita “della principale, se non unica, fonte di reddito per molti imprenditori e coltivatori diretti”.

Diana chiede perciò ai due assessori “quanti risultano essere i cervi attualmente stanziati nel territorio della Provincia del Medio Campidano”. Il capogruppo chiede inoltre che la Giunta regionale adotti misure che impediscano ai cervi di danneggiare le colture, se necessario riducendo il numero delle unità stanziate nel territorio, e garantisca “un congruo indennizzo agli imprenditori agricoli e ai coltivatori diretti” che hanno subito danni da parte dei cervi.



INTERROGAZIONE DIANA, con richiesta di risposta scritta, sui danni alle colture causati dai cervi nella Provincia del Medio Campidano


Il sottoscritto,

PREMESSO che l’economia della Provincia del Medio Campidano si basa quasi esclusivamente sulle produzioni agricole;

CONSIDERATO che, nel territorio della Provincia ed in particolare del Comune di Arbus, si registra una straordinaria proliferazione dei cervi, tanto che le presenze nell’area Montevecchio-Piscinas sono stimate in oltre 1500 unità;

VERIFICATO che i cervi stanno causando gravi e diffusi danni alle colture in prossimità del raccolto, con conseguente perdita della principale, se non unica, fonte di reddito per molti imprenditori e coltivatori diretti;


CHIEDE DI INTERROGARE

gli Assessori regionali alla Difesa dell’Ambiente e all’Agricoltura

affinché riferiscano

  • Quanti risultano essere i cervi attualmente stanziati nel territorio della Provincia del Medio Campidano;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di impedire ai cervi di causare danni alle colture, se necessario adottando misure finalizzate alla riduzione del numero delle unità stanziate nel territorio;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di garantire un congruo indennizzo agli imprenditori agricoli e ai coltivatori diretti che hanno perso la loro fonte di reddito a causa dei danni provocati dai cervi.

Brotzu, illegittima la conferma del primario di Neurochirurgia?

Un primario che si vede riconfermato l’incarico nonostante un decreto del Presidente della Repubblica, supportato da un parere legale del Consiglio di Stato, ne abbia disposto la rimozione ritenendo illegittima la nomina. Accade all’Azienda ospedaliera Brotzu e lo denuncia in un’interrogazione al Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e all’Assessore regionale alla Sanità, Antonello Liori, il consigliere regionale del Popolo Della Libertà, Giorgio Locci, con il capogruppo Mario Diana.

La vicenda ha inizio con la selezione pubblica per l’affidamento dell’incarico quinquennale di direttore dell’Unità operativa complessa di Neurochirurgia del nosocomio cagliaritano, indetta nel giugno del 2005 e successivamente annullata. Due mesi più tardi, l’Azienda ha deliberato in deroga il conferimento diretto dell’incarico al dott. Umberto Godano, per un periodo di due anni poi prolungato per altri cinque. Contro le delibere di nomina e riconferma è stato presentato ricorso straordinario al Presidente della Repubblica dal dott. Giancarlo Nurchi, che si è visto dare ragione dal Capo dello Stato nel maggio scorso. Ciononostante, un mese dopo, il direttore generale del Brotzu, Giorgio Sorrentino, ha adottato una delibera con cui ha preso atto dell’accoglimento del ricorso ma ha riconfermato l’incarico al dott. Godano sostenendo la necessità di garantire la continuità operativa dell’Unità. “Ciò potrebbe configurarsi come una reiterazione di un atto illegittimo”, sottolineano i due consiglieri, “in quanto la motivazione di garantire la continuità nella gestione del servizio poteva essere salvaguardata dando un incarico provvisorio ad un altro dirigente medico del reparto”.

Locci e Diana chiedono dunque a Cappellacci e Liori se sono a conoscenza dei fatti riportati, se questi rispondono al vero e se, verificata l’illegittimità dell’atto, ci sono gli estremi per un intervento della Giunta regionale.



Interrogazione Giorgio Locci – Mario Diana su problematiche inerenti la nomina di direttore dell’Unità operativa complessa di Neurochirurgia.


I sottoscritti,

Premesso che:

  • Con la delibera n. 1210 del 28-06-2005 era stata indetta selezione pubblica per il conferimento dell’incarico quinquennale di direttore dell’Unità operativa complessa di Neurochirurgia dell’Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari, poi annullata;

  • Con la deliberazione dell’Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari, n. 1533 del 05-08-2005, è stato conferito l’incarico biennale di direttore dell’Unità operativa complessa di Neurochirurgia al dott. Umberto Godano, ai sensi dell’articolo 15 septies del DL n. 502 del 1992, con riconferma dell’incarico, per cinque anni, in data 19-09-2007;

  • Sulle deliberazioni indicate è stato presentato ricorso straordinario al Presidente della Repubblica dal dott. Giancarlo Nurchi per l’annullamento delle stesse;

  • In data 18-05-2009, il Presidente della Repubblica, con parere del Consiglio di Stato, ha accolto il ricorso del dott. Nurchi.

Considerato che:

  • Il direttore generale ff dell’Azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari, con provvedimento datato 29.06.09/019508, nonostante prendesse atto dell’accoglimento del ricorso, confermava l’incarico di direttore di U.O.C. della Neurochirurgia già riconferito in data 19.09.07.

Ritenuto che:

  • Ciò potrebbe configurarsi come una reiterazione di un atto illegittimo in quanto la motivazione di garantire la continuità nella gestione del servizio poteva essere salvaguardata dando un incarico provvisorio ad un altro dirigente medico del reparto in linea con quanto indicato dal vigente CCNL della dirigenza medica.


Interrogano il Presidente della Regione e l’assessore regionale dell’Igiene e Sanità per sapere:

- Se la notizia sia pervenuta alla sua attenzione.

- Se quanto esposto corrisponda al vero.

- Se ci sono gli estremi per un intervento della Giunta qualora l’atto in questione sia illegittimo.

domenica, luglio 19, 2009

Sanità, proposta Riformatori non condivisa dal Pdl

E’ senza dubbio legittimo che i gruppi consiliari presentino delle proposte di legge su qualsiasi argomento ritengano opportuno, ma è necessario precisare che la proposta per il riordino del Sistema sanitario regionale illustrata ieri in una conferenza stampa dal gruppo consiliare dei Riformatori non è stata mai discussa all’interno della coalizione di maggioranza e, nella sua formulazione attuale, non trova alcuna condivisione da parte del gruppo del Popolo Della Libertà”, dichiara il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale, Mario Diana.

“Condividiamo la necessità di riordinare il Sistema sanitario regionale e aspettiamo di discutere nel merito della riforma nelle sedi istituzionali opportune”, prosegue e conclude Diana, “dove le proposte dei Riformatori saranno messe a confronto con le nostre e con quelle della Giunta regionale e si potrà cercare una sintesi che coinvolga l’intera coalizione”.

venerdì, luglio 17, 2009

Alluvione, approvato emendamento che sblocca risarcimenti per abitazioni principali

Viva soddisfazione” è stata espressa dal capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, per l’approvazione in Commissione Bilancio di un emendamento al maxi-collegato che sblocca i risarcimenti per i danni alle abitazioni principali (prime case) causati dall’alluvione dell’ottobre scorso. L’emendamento, presentato dalla minoranza e approvato grazie al parere positivo della Giunta regionale e al voto favorevole della maggioranza, semplifica le modalità di rendicontazione del contributo regionale concesso a titolo di risarcimento per i danni provocati dalla calamità naturale, consentendo così di sbloccare l’erogazione delle risorse stanziate nel bilancio regionale.

mercoledì, luglio 15, 2009

Ocean Med Fish, quali sono le responsabilità dei vertici della Asl 8?

Ci sono state responsabilità da parte della dirigenza dell’Azienda sanitaria locale n. 8 di Cagliari nel caso Ocean Med Fish, per il quale sono indagati dirigenti e ispettori del Servizio Igiene degli alimenti di origine animale? Lo chiede il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, in un’interrogazione all’Assessore regionale alla Sanità, Antonello Liori.

Nell’interrogazione, Diana ripercorre le tappe dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Cagliari, dal sequestro dello stabilimento all’arresto dei titolari della ditta, accusati di aver venduto a negozi e ristoranti pesce scaduto da anni, lavorato in pessime condizioni igieniche e con etichette contraffatte, fino alla scoperta, nelle celle frigorifere dell’azienda, di oltre 120 tonnellate di prodotti ittici avariati pronti ad essere immessi sul mercato. Dagli illeciti commessi dai titolari della società, sottolinea il capogruppo, “è scaturito un gravissimo rischio per la salute pubblica”.

In seguito all’esplosione del caso, la dirigenza della Asl di Cagliari ha avviato un’indagine interna per verificare che il Servizio Igiene degli alimenti di origine animale, che esegue le ispezioni nelle aziende di trasformazione e commercializzazione, abbia operato correttamente. Dall’indagine non è emersa alcuna irregolarità nell’effettuazione delle ispezioni veterinarie. Successivamente alla chiusura dell’indagine interna è apparsa sulla stampa la notizia che tra gli indagati figurano dirigenti e ispettori del Servizio, che avrebbero omesso di effettuare i controlli sulla Ocean Med Fish e, in almeno un caso, occultato le violazioni riscontrate.

Diana chiede dunque all’assessore Liori se è vero che tra gli indagati per il caso Ocean Med Fish ci sono dipendenti del Servizio Igiene degli alimenti di origine animale della Asl n. 8 e per quali ragioni l’indagine interna non ha rilevato comportamenti anomali o illeciti. Inoltre, il capogruppo chiede se ci sono elementi per ritenere che la dirigenza aziendale, venuta a conoscenza di comportamenti illeciti da parte di dipendenti del Servizio, li abbia omessi nella relazione conclusiva dell’indagine e se si può ritenere che ci siano state omissioni da parte della dirigenza nel controllo sull’attività del Servizio. Infine, Diana chiede quali misure la Giunta regionale intende adottare nei confronti del personale del Servizio, “anche a titolo cautelativo onde evitare la reiterazione degli eventuali illeciti”, e della dirigenza della Asl, “per le eventuali responsabilità, anche oggettive, riscontrate nel comportamento tenuto dal personale del Servizio”.



INTERROGAZIONE DIANA, con richiesta di risposta scritta, sulle responsabilità della dirigenza dell’Azienda sanitaria locale n. 8 di Cagliari in un grave caso di commercializzazione di prodotti alimentari nocivi per la salute dei cittadini


Il sottoscritto,

PREMESSO che, dopo una lunga ed approfondita indagine della Procura della Repubblica di Cagliari, sono stati sottoposti ad arresto e denunciati all’autorità giudiziaria i titolari dell’azienda Ocean Med Fish Snc, società di Cagliari operante nella commercializzazione di prodotti ittici surgelati, e che l’azienda stessa è stata sottoposta a sequestro;

CONSIDERATO che i titolari dell’azienda sono accusati di aver fornito ad esercizi commerciali quali rivendite e ristoranti prodotti alimentari scaduti da diversi anni e lavorati in pessime condizioni igieniche, apponendovi etichette contraffatte: nel corso delle perquisizioni nello stabilimento sono state rinvenute oltre 120 tonnellate di prodotti ittici scaduti destinati ad essere messi in commercio;

VALUTATO che dal comportamento di cui sopra è scaturito un gravissimo rischio per la salute pubblica;

SOTTOLINEATO che, in seguito alla scoperta degli atti illeciti commessi dalla Ocean Med Fish, l’Azienda sanitaria locale n. 8 di Cagliari ha avviato un’indagine interna al fine di verificare la correttezza dell’operato del proprio Servizio Igiene degli alimenti di origine animale e che da tale indagine, i cui risultati sono stati consegnati all’Assessore regionale alla Sanità nello scorso mese di febbraio, non è emersa alcuna irregolarità nell’effettuazione dei controlli veterinari;

VERIFICATO che, secondo quanto riportato dagli organi di informazione successivamente alla conclusione dell’indagine interna di cui sopra, tra le persone denunciate figurano anche dirigenti e ispettori del Servizio di cui sopra, i quali avrebbero omesso di effettuare i dovuti controlli sulle attività dell’azienda e, in almeno un caso, agito al fine di occultare le violazioni riscontrate;


CHIEDE DI INTERROGARE

l’Assessore regionale alla Sanità

affinché riferisca

  • Se risponde al vero che tra i soggetti indagati per i reati commessi da parte della società Ocean Med Fish vi sono dipendenti del Servizio Igiene degli alimenti di origine animale della Asl n. 8;

  • Per quali ragioni l’indagine interna promossa dalla dirigenza aziendale sull’operato del Servizio di cui sopra non ha rilevato comportamenti anomali o illeciti;

  • Se vi sono elementi per ritenere che la dirigenza aziendale, venuta a conoscenza di comportamenti illeciti da parte di dipendenti del Servizio, abbia omesso tali elementi nel redigere la relazione conclusiva dell’indagine;

  • Se vi sono elementi per ritenere che da parte della dirigenza aziendale vi siano state omissioni nel controllo sull’attività del Servizio;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare nei confronti del personale del Servizio Igiene degli alimenti di origine animale, anche a titolo cautelativo onde evitare la reiterazione degli eventuali illeciti, e della dirigenza della Asl n. 8, per le eventuali responsabilità, anche oggettive, riscontrate nel comportamento tenuto dal personale del Servizio.

martedì, luglio 14, 2009

Porto Torres, primo spiraglio grazie ad impegno Cappellacci

La notizia giunta oggi da Palazzo Chigi della convocazione entro la settimana di un tavolo di confronto sulla crisi della chimica in Sardegna rappresenta un primo spiraglio per il superamento della più grave tra le crisi industriali che colpiscono l’Isola”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana.

“Il fatto che il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sia intervenuto personalmente, dando mandato al Ministro per le Attività Produttive, Claudio Scajola, di convocare il tavolo e chiedendo ai vertici dell’Eni di sospendere la chiusura dello stabilimento di Porto Torres in attesa delle risultanze del confronto”, prosegue Diana, “è merito della forte presa di posizione del Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, sostenuta dalla straordinaria mobilitazione dei lavoratori iniziata con la manifestazione dello scorso venerdì. La decisione del Governo nazionale, oltre che un importante segnale di ottimismo per la Sardegna, è una risposta a chi ha cercato di strumentalizzare politicamente la vertenza: questo risultato è stato ottenuto grazie all’atteggiamento tutt’altro che subalterno mostrato dal presidente Cappellacci e dall’interessamento personale del premier Berlusconi per i problemi dell’Isola, due elementi che non sono affatto venuti meno, come invece andavano sostenendo alcuni”.

“Ottenuto questo primo risultato, ora è necessario non abbassare la guardia”, conclude il capogruppo. “La mobilitazione deve restare alta ed essere riempita di contenuti, cominciando con il dibattito di domani in Consiglio regionale. Solo così la nostra rappresentanza al tavolo di confronto con il governo e con l’Eni potrà avere la forza per trattare alla pari con gli interlocutori e far valere le ragioni del lavoro e dello sviluppo chiesti a gran voce dai sardi”.

giovedì, luglio 09, 2009

Porto Torres, Soru spieghi ai sardi le ragioni dei suoi fallimenti

Dispiace vedere il clima di unità che si è riusciti a creare ieri con la riunione straordinaria della Giunta regionale a Roma minacciato dai soliti tentativi di strumentalizzazione di chi non riesce a fare a meno di vivere la propria vita pubblica in un regime da campagna elettorale permanente”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, in replica alle accuse mosse dall’ex governatore, Renato Soru, agli indirizzi del Presidente della Regione in carica, Ugo Cappellacci, per la chiusura dello stabilimento Enichem di Porto Torres.

“L’impegno che il presidente Cappellacci si è assunto, di mettersi alla guida della vertenza per il salvataggio della chimica in Sardegna con l’appoggio di tutte le parti politiche e sociali e di portare le loro istanze con la massima fermezza nel confronto con il Governo nazionale previsto per il 17 luglio sono dati di fatto indiscutibili”, prosegue Diana. “E’ Soru, semmai, a dovere delle spiegazioni ai sardi, in particolare per quanto riguarda la crisi del comparto chimico e soprattutto la chiusura dello stabilimento di Porto Torres. La strategia di dismissione dell’Eni, infatti, è iniziata con la chiusura della linea fenolo-cumene, quando la Sardegna era governata dal centrosinistra. E’ giunto allora il momento che Soru, all’epoca governatore, spieghi ai sardi com’è possibile che, nonostante l’impegno che sostiene di aver profuso, non sia riuscito neanche minimamente nell’intento di salvare lo stabilimento, limitandosi a scaricare cinicamente il problema, e con esso le responsabilità, su chi è stato chiamato dagli elettori a prendere il suo posto”.

“Non sarebbe male se Soru scegliesse di rendere le sue spiegazioni nel luogo deputato per farlo”, conclude il capogruppo, “cioè in Consiglio regionale. Restiamo pertanto in attesa che l’ex governatore voglia concederci l’onore di partecipare, una volta tanto, ai lavori consiliari per sentire dalla sua viva voce quali sono, secondo lui, le ragioni della crisi industriale che investe la Sardegna e quali le sue proposte per risolverla”.

mercoledì, luglio 08, 2009

Porto Torres, strategia in due tempi: dalle ragioni del cuore al metodo della ragione

Trasformare un funerale annunciato in un lieto fine con matrimonio: è questo l’impegno che ci siamo assunti questa sera”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, subito dopo la conclusione della riunione straordinaria della Giunta regionale convocata a Roma dal Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, per concordare le strategie con cui affrontare la decisione dell’Eni di chiudere lo stabilimento di Porto Torres.

“La nostra azione dovrà per forza articolarsi in due tempi”, spiega Diana. “Nel primo, quello attuale, devono necessariamente prevalere le ragioni del cuore: lo stabilimento deve essere salvato, il futuro della chimica, almeno nell’immediato, deve essere garantito. Non si tratta di schierarsi a favore o contro la chimica in Sardegna. La nostra posizione non è pro o contro la chimica, ma al fianco degli oltre tremila lavoratori che rischiano il posto. Bisogna però avere la lucidità e l’onestà di riconoscere che l’Eni non crede più nella chimica, che le sue intenzioni sono di dirottare altrove i propri investimenti. Per questo non può essere l’azienda il nostro interlocutore, ma deve per forza di cose essere il Governo nazionale, che dell’Eni è azionista di riferimento. E proprio sul governo dobbiamo fare sin da subito una fortissima pressione affinché si faccia carico del dramma che si sta vivendo nella Sardegna settentrionale”.

“Una volta salvate le sorti dello stabilimento e garantito il presente, bisognerà pensare al futuro e allora le ragioni del cuore dovranno lasciare spazio al metodo della ragione: ottenuto il risultato, si dovrà ragionare seriamente se per Porto Torres il futuro può essere rappresentato ancora dalla chimica o se non sarebbe meglio pensare ad una riconversione dell’area, con la bonifica dei siti ed il loro inquadramento nel Piano regionale di sviluppo”, conclude il capogruppo. “Non dovevamo dichiarare a Roma quale è il nostro modello di sviluppo per la Sardegna, questo lo devono decidere i sardi e pertanto lo concerteremo con la predisposizione del Piano di sviluppo. E’ importante però cominciare ad aprire un dibattito, perché non si può immaginare un futuro di perenne incertezza ad immagine del presente che stiamo drammaticamente vivendo”.

Tirrenia, ripristinare le tariffe agevolate per i residenti

La Regione si attivi presso la Tirrenia ed il Governo nazionale affinché siano immediatamente ripristinate le tariffe agevolate per i residenti. Lo chiedono in un’interrogazione al Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e all’Assessore regionale ai Trasporti, Liliana Lorettu, il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, con i consiglieri Gianfranco Bardanzellu e Matteo Sanna (Pdl), e Massimo Mulas (Cristiano Popolari).

I consiglieri ricordano che la Tirrenia, per gestire in regime di monopolio le rotte in continuità territoriale tra l’Italia peninsulare e le isole, riceve dallo Stato circa 200 milioni di euro all’anno. Nelle ultime settimane, si legge nell’interrogazione, “si sono registrate numerose segnalazioni relativamente alla mancata applicazione ai passeggeri sardi delle tariffe agevolate previste per i residenti”, che ha portato all’incremento “spropositato” del costo dei biglietti e dunque, di fatto, al venir meno del regime di continuità territoriale, che ha senso solo se ha un costo sostenibile per gli utenti. Nonostante il problema sia stato segnalato più volte dagli utenti e dalla stampa, prosegue l’interrogazione, da parte della Tirrenia “ non sono giunte spiegazioni credibili” e non c’è ancora stato il ripristino delle tariffe agevolate.

I quattro consiglieri chiedono perciò se è vero che la Tirrenia, nel periodo estivo, non sta applicando le tariffe agevolate e per quali ragioni, e se è vero quanto riferito alla stampa dalla compagnia di navigazione, vale a dire che all’origine del disservizio ci sarebbe un malfunzionamento nel sistema di bigliettazione telematica, quando si prevede che tale malfunzionamento venga risolto e quali soluzioni alternative si intende adottare nel frattempo. Infine, si chiede che la Regione si attivi presso la Tirrenia e presso il Governo nazionale per garantire l’applicazione ai passeggeri sardi delle tariffe agevolate per i residenti e che tutti i problemi relativi al servizio offerto dalla compagnia di navigazione siano portati al tavolo di confronto sulla ‘vertenza Sardegna’ convocato a Roma per il 17 luglio.



INTERROGAZIONE DIANA Mario – BARDANZELLU – SANNA Matteo – MULAS, con richiesta di risposta scritta, sull’applicazione delle tariffe agevolate per i residenti da parte della compagnia di navigazione Tirrenia S.p.A.


PREMESSO che la compagnia di navigazione Tirrenia S.p.A. gestisce in regime di monopolio il servizio di trasporto per passeggeri ed autoveicoli in regime di continuità territoriale tra la Sardegna e l’Italia peninsulare;

CONSIDERATO che, per lo svolgimento di tale servizio, la Tirrenia S.p.A. riceve ingenti finanziamenti da parte dello Stato, stimati in Euro 200.000.000 annui per garantire tutte le rotte nazionali in regime di continuità territoriale, tra cui quelle da e per la Sardegna;

VERIFICATO che, nelle ultime settimane, si sono registrate numerose segnalazioni relativamente alla mancata applicazione ai passeggeri sardi delle tariffe agevolate previste per i residenti, con conseguente, spropositato incremento del costo dei titoli di viaggio, tale da prefigurare il venir meno del regime di continuità territoriale, potendosi definire tale unicamente un servizio di trasporto svolto in condizioni economiche che siano agevolmente sostenibili per l’utenza;

SOTTOLINEATO che finora non sono giunte, da parte della Tirrenia S.p.A., spiegazioni credibili relativamente alla mancata applicazione delle tariffe agevolate e che, nonostante le numerose segnalazioni da parte degli utenti e degli organi di informazione, la compagnia di navigazione non ha ancora provveduto al ripristino di tali tariffe;


CHIEDONO DI INTERROGARE

il Presidente della Regione e l’Assessore regionale ai Trasporti

affinché riferiscano

  • Se risponde al vero che nel periodo estivo la Tirrenia S.p.A. non starebbe applicando ai passeggeri sardi le tariffe agevolate previste per i residenti;

  • Per quali ragioni ciò si starebbe verificando;

  • Se risponde al vero quanto riferito da fonti della compagnia di navigazione agli organi di informazione, vale a dire che all’origine del disservizio ci sarebbe un malfunzionamento nel sistema di bigliettazione telematica e, in caso affermativo, entro quanto tempo si prevede di risolvere tale malfunzionamento e quali soluzioni alternative si intende adottare fino alla sua soluzione;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare, presso la Tirrenia S.p.A. e presso il Consiglio dei Ministri, al fine di garantire l’applicazione ai passeggeri sardi delle tariffe agevolate per i residenti;

  • Quali misure il Presidente della Regione intende adottare affinché tutti i problemi inerenti il servizio di trasporto marittimo in regime di continuità territoriale gestito dalla Tirrenia S.p.A. siano discussi nell’incontro con una rappresentanza del Consiglio dei Ministri sulla cosiddetta ‘vertenza Sardegna’ in programma a Roma il 17 luglio p.v.

venerdì, luglio 03, 2009

Sindacati, meglio sospendere il giudizio sulla Giunta fino a finanziaria 2010

Appaiono ingenerose le critiche mosse oggi dai leader sindacali alla giunta Cappellacci, che in appena tre mesi di lavoro è riuscita a stanziare ingenti risorse per affrontare le emergenze sociali della Sardegna e che sta gettando le basi delle politiche con cui, a partire dal prossimo anno, conta di affrontare i problemi strutturali che sono alla base del ritardo di sviluppo dell’Isola”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, in replica alle accuse alla Giunta regionale mosse oggi dalle organizzazioni sindacali durante la conferenza stampa di presentazione dello sciopero generale del 10 luglio.

“Sono pienamente condivisibili i rilievi mossi sull’attuazione dell’Intesa Stato-Regione”, prosegue Diana, “e difatti il presidente Cappellacci si è già attivato presso il Governo nazionale ottenendo l’attivazione del tavolo tecnico per l’attuazione del documento. Per quanto riguarda invece la soluzione di problemi di più lunga data o magari determinati da cause esterne alla Sardegna come la crisi economica globale, sarebbe stato più giusto sospendere il giudizio sull’operato dell’esecutivo fino alla presentazione del Piano regionale di sviluppo e della finanziaria 2010. Se finora ci si è concentrati sulle misure emergenziali, è con tali provvedimenti che il centrodestra cercherà di dare corpo al suo progetto per il rilancio dell’Isola ed è su quelli che si aspetta sia valutata la sua azione di governo. Le parti sociali sono chiamate a contribuire a tale progetto attraverso il percorso che ha inizio con il confronto di questi giorni tra l’esecutivo, i sindacati, le associazioni di categoria e le autonomie locali”.

“L’auspicio è che la giornata di mobilitazione del 10 luglio non muti l’atteggiamento dei sindacati nei confronti della Giunta regionale”, conclude il capogruppo, “perché solo attraverso la collaborazione e l’ascolto reciproco si può pensare di mettere in campo le migliori energie per affrontare i gravi e numerosi problemi della Sardegna. Non è questo il momento delle divisioni ma della disponibilità ad assumersi responsabilità comuni nell’interesse unico dei sardi”.

giovedì, luglio 02, 2009

Tasse sul lusso, avvocatura Ue conferma linea centrodestra

Il pronunciamento dell’avvocatura della Corte di Giustizia europea rappresenta l’ennesimo successo per la giunta Cappellacci e per la maggioranza di centrodestra”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, commentando il parere reso dai magistrati comunitari alla Corte Costituzionale, che ha chiesto il loro pronunciamento nell’esame del ricorso del Governo per la presunta incostituzionalità dell’imposta regionale su yacht e aerei privati.

“La decisione di abrogare le tasse con la legge finanziaria per il 2009”, prosegue Diana, “ha anticipato la cassazione da parte della Consulta, che appare ormai pressoché scontata, dell’ultima rimasta in piedi dopo la sentenza dello scorso anno. A differenza di quanto accaduto con le imposte sulle seconde case e sulle plusvalenze immobiliari, per cui si è dovuto attendere l’esito dei ricorsi prima che la Regione intervenisse, in questo caso il centrodestra ha ottemperato di propria iniziativa, cosciente che l’imposizione dei nuovi tributi era chiaramente illegittima, oltre che dannosa per l’immagine e per l’economia della Sardegna”.

“Il parere dell’avvocatura europea dimostra quanto abbiamo sempre sostenuto”, conclude il capogruppo, “cioè che la decisione della giunta Soru e della sua maggioranza di centrosinistra di imporre le tasse sul lusso era temeraria e strumentale, votata unicamente alla ricerca di un facile ritorno di immagine in una fetta ben precisa dell’elettorato. Ciò non ha nulla a che vedere con gli interessi della totalità dei sardi, che per fortuna sono debitamente tutelati dalla magistratura e da chi, al governo dell’Isola, predilige le decisioni responsabili alle trovate istrioniche da campagna elettorale permanente”.

mercoledì, luglio 01, 2009

Maxi-collegato, opposizione strumentale e priva di proposte

Premesso che i reiterati tentativi dell’on. Gianvalerio Sanna di innescare improbabili polemiche personali con qualche esponente della maggioranza lasciano il tempo che trovano, non avendo alcun contenuto politico degno di replica e risultando anzi soltanto imbarazzanti, persino per chi si trova suo malgrado a dover condividere – o tentare di condividere – con lui un percorso politico, la conferenza stampa dell’opposizione sul cosiddetto ‘maxi-collegato’ alla manovra di bilancio si caratterizza in toto con lo stile mostrato dal centrosinistra fin dall’inizio della legislatura, fondato sull’assunzione di posizioni strumentali per cercare di coprire la mancanza di proposte alternative a quelle messe in campo dalla Giunta regionale”: lo dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, in replica a quanto affermato dai consiglieri dell’opposizione nella conferenza stampa di stamani sul disegno di legge all’esame della Commissione Bilancio.

“Nel merito, appare a dir poco surreale e mossa probabilmente dall’invidia l’accusa di voler evitare la concertazione”, prosegue Diana. “Giova, infatti, ricordare all’opposizione cosa accadeva nella passata legislatura, quando il centrosinistra era al governo, non soltanto in Giunta ma anche in Commissione Bilancio, quando era il centrodestra a battersi nel tentativo, quasi sempre vano, di ottenere un confronto con le parti sociali. Oggi che quel confronto avviene a cadenza quotidiana, la minoranza non sembra – o meglio non vuole – vederlo. Quanto all’indebitamento, è assolutamente vero che le autorizzazioni alla contrazione di nuovi mutui aumentano del 70 per cento e non ne abbiamo mai fatto un mistero. Questa è la pesantissima eredità lasciataci dalla giunta Soru e la contrazione dei mutui ci sarebbe stata anche se il centrosinistra si fosse riconfermato al governo della Sardegna, perché è l’unica via obbligata, dopo il pronunciamento della Corte dei Conti sull’anticipazione delle entrate fiscali future, per ripianare lo spaventoso buco di bilancio lasciato dalla finanza creativa di Mr. Tiscali. Infine, sulla valorizzazione della vertenza entrate, la minoranza può stare serena: il risultato della vertenza sarà debitamente valorizzato quando le maggiori entrate previste nell’accordo con lo Stato saranno nelle casse della Regione e potranno essere materialmente spese, non certo ora che sono soltanto dei numeri in attesa di tradursi in risorse finanziarie negli anni a venire”.

“Ciò detto, non resta che auspicare, da parte dell’opposizione, un atteggiamento serio e responsabile durante l’esame del disegno di legge”, conclude il capogruppo, “anche perché, alla luce della gravissima crisi economica che attanaglia la Sardegna, un comportamento ostruzionistico non farebbe che arrecare danno all’immagine della stessa opposizione, la quale avrebbe non poche difficoltà nello spiegare ai sardi per quale motivo si starebbe assumendo la responsabilità di ritardare l’approvazione del provvedimento”.