“La notizia giunta oggi da Palazzo Chigi della convocazione entro la settimana di un tavolo di confronto sulla crisi della chimica in Sardegna rappresenta un primo spiraglio per il superamento della più grave tra le crisi industriali che colpiscono l’Isola”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana.
“Il fatto che il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sia intervenuto personalmente, dando mandato al Ministro per le Attività Produttive, Claudio Scajola, di convocare il tavolo e chiedendo ai vertici dell’Eni di sospendere la chiusura dello stabilimento di Porto Torres in attesa delle risultanze del confronto”, prosegue Diana, “è merito della forte presa di posizione del Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, sostenuta dalla straordinaria mobilitazione dei lavoratori iniziata con la manifestazione dello scorso venerdì. La decisione del Governo nazionale, oltre che un importante segnale di ottimismo per la Sardegna, è una risposta a chi ha cercato di strumentalizzare politicamente la vertenza: questo risultato è stato ottenuto grazie all’atteggiamento tutt’altro che subalterno mostrato dal presidente Cappellacci e dall’interessamento personale del premier Berlusconi per i problemi dell’Isola, due elementi che non sono affatto venuti meno, come invece andavano sostenendo alcuni”.
“Ottenuto questo primo risultato, ora è necessario non abbassare la guardia”, conclude il capogruppo. “La mobilitazione deve restare alta ed essere riempita di contenuti, cominciando con il dibattito di domani in Consiglio regionale. Solo così la nostra rappresentanza al tavolo di confronto con il governo e con l’Eni potrà avere la forza per trattare alla pari con gli interlocutori e far valere le ragioni del lavoro e dello sviluppo chiesti a gran voce dai sardi”.
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