L’Eni blocca la distribuzione di benzina e gasolio in Sardegna per favorire la sua controllata Agip o lo fa per spirito di rivalsa dopo la mobilitazione dei sardi che è riuscita ad impedire lo stop dell’impianto di cracking del petrolchimico di Porto Torres? Lo chiede il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, in un’interrogazione urgente al Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e agli Assessori all’Industria, Andreina Farris, e al Commercio, Bastianino Sannittu.
Nell’interrogazione, Diana ricorda che i dipendenti del petrolchimico hanno bloccato l’approvvigionamento del carburante del deposito Eni di Porto Torres tra il 10 e il 17 luglio, per protestare contro la ventilata chiusura del petrolchimico. “Nonostante l’azione di protesta sia terminata da oltre una settimana”, denuncia il capogruppo, “si registrano gravi carenze nell’approvvigionamento di carburante da parte delle rivendite sarde ed in modo particolare in quelle della Sardegna meridionale”. La distribuzione del carburante in Sardegna è gestita in massima parte dall’Eni ed il deposito di Sarroch, che serve il Sud dell’Isola, viene regolarmente rifornito dalla raffineria della Saras senza che vi sia alcun calo nei quantitativi di carburante. Ciononostante, l’Eni sta consegnando mediamente ai distributori della Sardegna meridionale un decimo del carburante richiesto, disservizio che invece non si verifica nei distributori Agip, società controllata dalla stessa Eni.
Diana chiede a Cappellacci, Farris e Sannittu se è vero che “l’Eni starebbe utilizzando prioritariamente le scorte di carburante del suo deposito di Sarroch per rifornire le rivendite Agip di tutta la Sardegna, comprese le zone abitualmente servite dal deposito di Porto Torres, riducendo sensibilmente i quantitativi di carburante conferiti presso le rivendite delle compagnie petrolifere concorrenti”. Il capogruppo chiede dunque se tale pratica “sia dovuta ad errori nella programmazione dell’approvvigionamento del deposito di Porto Torres” o se invece “vi sia la precisa volontà di danneggiare le compagnie petrolifere concorrenti ponendo l’Agip in una posizione dominante”, o ancora “se è possibile ipotizzare un’azione di rivalsa” a seguito dell’accordo strappato dalla delegazione sarda guidata da Cappellacci al tavolo sulla chimica che si è tenuto il 21 luglio al Ministero per lo Sviluppo Economico, quando è stata scongiurata la chiusura del petrolchimico.
Diana conclude chiedendo “se la posizione dominante che l’Eni detiene nella distribuzione del carburante alle rivendite in Sardegna determini un conflitto di interessi, essendo la stessa Eni titolare di rivendite di carburante attraverso la sua controllata Agip” e come la Giunta regionale intende muoversi nei confronti della dirigenza dell’Eni “affinché sia prontamente ripristinato l’approvvigionamento di carburante a tutte le rivendite della Sardegna” e per ottenere “un congruo risarcimento per i danni economici che la Sardegna dovesse patire a causa dei disservizi che si stanno registrando”.
INTERROGAZIONE URGENTE DIANA Mario, con richiesta di risposta scritta, sui gravi disservizi nell’approvvigionamento di carburante che si stanno verificando in Sardegna
Il sottoscritto,
PREMESSO che, nel periodo compreso tra il 10 e il 17 luglio, per protestare contro la decisione dei vertici aziendali, successivamente revocata, di bloccare per due mesi l’impianto di cracking dello stabilimento Eni-Polimeri Europa di Porto Torres, il personale ha impedito l’approvvigionamento dei carburanti nel vicino deposito Eni;
CONSIDERATO che, nonostante l’azione di protesta di cui sopra sia terminata da oltre una settimana, si registrano gravi carenze nell’approvvigionamento di carburante da parte delle rivendite sarde ed in modo particolare in quelle della Sardegna meridionale;
SOTTOLINEATO che la distribuzione del carburante in Sardegna è gestita in massima parte dalla stessa Eni;
APPRESO che il deposito Eni di Sarroch viene regolarmente rifornito dalla vicina raffineria Saras e che non si sta registrando alcun calo nei quantitativi di carburante conferito;
VERIFICATO che, in questi giorni, l’Eni consegna mediamente alle rivendite della Sardegna meridionale quantitativi di carburante pari a un decimo di quanto richiesto dai rivenditori;
VALUTATO che i disservizi di cui sopra non si registrano nelle rivendite Agip, società controllata dalla stessa Eni;
CHIEDE DI INTERROGARE
il Presidente della Regione e gli Assessori regionali all’Industria e al Commercio
affinché riferiscano
Se risponde al vero che l’Eni starebbe utilizzando prioritariamente le scorte di carburante del suo deposito di Sarroch per rifornire le rivendite Agip di tutta la Sardegna, comprese le zone abitualmente servite dal deposito di Porto Torres, riducendo sensibilmente i quantitativi di carburante conferiti presso le rivendite delle compagnie petrolifere concorrenti;
Se ritengono che tale pratica sia dovuta ad errori nella programmazione dell’approvvigionamento del deposito di Porto Torres o se invece vi sia la precisa volontà, da parte dell’Eni, di danneggiare le compagnie petrolifere concorrenti ponendo la sua controllata Agip in una posizione dominante nel mercato isolano o ancora se è possibile ipotizzare, da parte dell’azienda, un’azione di rivalsa a seguito del tavolo di confronto tenutosi il 21 luglio u.s. al Ministero dello Sviluppo Economico quando, grazie all’azione incisiva della delegazione sarda guidata dal Presidente della Regione, si è ottenuta la revoca della chiusura per due mesi dell’impianto di cracking dello stabilimento Eni-Polimeri Europa di Porto Torres;
Se ritengono che la posizione dominante che l’Eni detiene nella distribuzione del carburante alle rivendite in Sardegna determini un conflitto di interessi, essendo la stessa Eni titolare di rivendite di carburante attraverso la sua controllata Agip;
Quali misure la Giunta regionale intende adottare presso la dirigenza aziendale dell’Eni affinché sia prontamente ripristinato l’approvvigionamento di carburante a tutte le rivendite della Sardegna;
Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di ottenere da parte dell’Eni un congruo risarcimento per i danni economici che la Sardegna dovesse patire a causa dei disservizi che si stanno registrando nella distribuzione del carburante.
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