martedì, maggio 20, 2008

Soru compra l’Unità, l’ombra del conflitto di interessi

Sono lieto di unirmi al coro di auguri che da tante parti si leva nei confronti del governatore Renato Soru per l’acquisto del quotidiano l’Unità: non si può non gioire quando un imprenditore sardo ottiene risultati così brillanti in ambito nazionale ed internazionale, con la speranza che possa essere d’esempio e da stimolo per tanti altri. Mi auguro vivamente che l’operazione editoriale in cui si sta impegnando significhi che l’avventura politica di Soru si avvia a conclusione, perché se ciò non fosse si porrebbero nuovi, inquietanti problemi relativamente alla sua doppia figura di imprenditore e di esponente politico”: il commento è del consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, in seguito alla notizia della stipula, da parte del governatore, di un impegno preliminare per l’acquisto del quotidiano fondato da Antonio Gramsci.

“E’ difficile, infatti, non pensare che dietro l’operazione ci sia l’intenzione di incidere sul risultato delle prossime elezioni regionali”, prosegue Diana. “Con l’acquisto del quotidiano di riferimento del Partito Democratico sembra evidente che Soru punta a riconquistare il consenso all’interno del suo partito, che oggi appare tanto ridotto da mettere in dubbio quella ricandidatura su cui il governatore non vuole cedere di un millimetro. Non vorrei, però, che ci fosse qualcosa di più, vista l’alta tiratura del giornale. Il legittimo sospetto, infatti, è che Soru, il quale conosce molto bene il mestiere dell’imprenditore ma ha anche appreso assai rapidamente quello del politico, intenda approfittare del possesso di un importante organo di informazione per trarne vantaggio nell’anno che ci separa dalle elezioni regionali, utilizzandolo come strumento a sostegno della sua campagna elettorale”.

“Al già macroscopico conflitto di interessi che investe Soru in qualità di Presidente della Regione e di azionista di maggioranza di Tiscali si aggiungerebbe così quello persino più grave che gli deriverebbe dalla sua nuova avventura editoriale, che raggiungerebbe una gravità inaudita qualora dovessero trovare conferma le voci che lo vogliono interessato ad altre operazioni nel sistema dell’informazione regionale”, conclude il consigliere. “Anche questa è la politica del centrosinistra, sempre pronto a saltare alla gola degli avversari evocando visioni di apocalittiche minacce per la democrazia ma capace di trovare qualsiasi scusa per giustificare – e magari avvolgere di un’aura nobile e lodevole – le operazioni più oscure portate a termine dai suoi esponenti”.

1 commento:

Anonimo ha detto...

purtroppo per noi,il conflitto d'interessi vale solo per berlusconi