mercoledì, maggio 07, 2008

Eradicazione della blue tongue, un piano fallito in partenza

E’ possibile che il fallimento del piano per l’eradicazione della blue tongue predisposto dalla giunta Soru sia dovuto alle professionalità non adeguate inserite dalla Regione nel tavolo tecnico attivato per affrontare l’emergenza? Lo chiedono i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, in un’interrogazione all’Assessore regionale alla Sanità, Nerina Dirindin. “L’azione di prevenzione e controllo svolta dal Servizio Veterinario della Regione”, si legge nell’interrogazione, “indispensabile per affrontare la febbre catarrale degli ovini (meglio nota come ‘blue tongue’), negli ultimi anni si sta connotando per improvvisazione e pressappochismo”, tanto che “a fronte di una pluralità di soggetti istituzionali coinvolti, impegnati più ad occupare spazi di potere piuttosto che a collaborare, il Servizio Veterinario regionale non è stato all’altezza di imporsi autorevolmente e con capacità propositiva”.

“Disinformazione degli allevatori e dei veterinari”, prosegue l’interrogazione, “provvedimenti sanitari contraddittori, insuccessi ed incidenti vaccinali gravi e numerosi culminati con la disastrosa campagna vaccinale del 2004, enormi danni economici, lungaggini burocratiche per le pratiche di indennizzo hanno caratterizzato gli interventi profilattici operati per fare fronte all’emergenza blue tongue”. Inoltre, “il mancato coinvolgimento dei veterinari sardi, più volte lamentato dai rappresentanti degli Ordini professionali, si è rivelato un’altra scelta sbagliata”.

Il rapporto tra l’Assessorato alla Sanità e i veterinari, invece, è sempre stato conflittuale, come dimostra la decisione del presidente del’Ordine dei Veterinari di Sassari che, l’8 marzo 2007, ha diffidato i veterinari liberi professionisti dal partecipare alla campagna vaccinale per quell’anno. Tra l’altro, “i veterinari che hanno prestato la loro opera nella campagna di vaccinazione per l’anno 2004 non sono stati ancora pagati”. Alla decisione del presidente dell’Ordine di Sassari è seguita la sua segnalazione alla Federazione nazionale degli Ordini dei Veterinari da parte dell’Assessorato per la presunta violazione del codice deontologico, che però è stata respinta.

Dopo aver ricordato che l’attività di prevenzione, diagnosi e terapia degli animali è una prerogativa dei laureati in medicina veterinaria abilitati ed iscritti all’Ordine professionale e che “qualsiasi confusione dei ruoli è da scongiurare, così come ogni forma di abusivismo professionale o di usurpazione di titoli, fatti gravissimi e perseguiti severamente dalla legge”, Liori e Diana chiedono alla Dirindin “con quali modalità sono stati selezionati i responsabili regionali per l’emergenza blue tongue e con quali criteri sono stati valutati i titoli in loro possesso”. In particolare chiedono se Costantino Palmas “ha fatto parte del tavolo tecnico per l’emergenza blue tongue, se risulta in possesso della laurea ed in quale materia, quali eventuali altri titoli di studio possiede, se è realmente professore di Parassitologia all’Università di Cagliari, così come riportato dal sito Internet istituzionale della Regione, o se svolge altre mansioni all’interno dell’Ateneo del capoluogo e, infine, se risulta essere attualmente sindaco del Comune di Settimo San Pietro e se ciò costituisce titolo per l’ammissione al tavolo tecnico ”. Infine, chiedono “se non è stato possibile individuare, nella Facoltà di Veterinaria dell’Università di Sassari o negli elenchi degli Ordini dei Veterinari della Sardegna, altri esperti in grado di fornire il contributo di competenza e professionalità di cui l’organismo necessitava”.



INTERROGAZIONE LIORI – DIANA, con richiesta di risposta scritta, sulla profilassi per la febbre catarrale degli ovini e più in generale sull’attività di prevenzione dell’Assessorato regionale alla Sanità


I sottoscritti,


PREMESSO che

  • L’attività di prevenzione, diagnosi e terapia degli animali è una prerogativa dei laureati in medicina veterinaria abilitati ed iscritti all’Ordine professionale, così come prevenzione, diagnosi e terapia delle malattie dell’uomo sono di pertinenza dei laureati in medicina e chirurgia;

  • In questo, qualsiasi confusione dei ruoli è da scongiurare, così come ogni forma di abusivismo professionale o di usurpazione di titoli, fatti gravissimi e perseguiti severamente dalla legge;


CONSIDERATO che

  • L’azione di prevenzione e controllo svolta dal Servizio Veterinario della Regione, indispensabile per affrontare la febbre catarrale degli ovini (meglio nota come ‘blue tongue’), negli ultimi anni si sta connotando per improvvisazione e pressappochismo;

  • A fronte di una pluralità di soggetti istituzionali coinvolti (Direzione Generale dei Servizi Veterinari, Istituto Zooprofilattico di Sassari, Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo, Centro Nazionale di Referenza per le Malattie Esotiche), impegnati più ad occupare spazi di potere piuttosto che a collaborare, il Servizio Veterinario regionale non è stato all’altezza di imporsi autorevolmente e con capacità propositiva;

  • Disinformazione degli allevatori e dei veterinari, provvedimenti sanitari contraddittori, insuccessi ed incidenti vaccinali gravi e numerosi culminati con la disastrosa campagna vaccinale del 2004, enormi danni economici, lungaggini burocratiche per le pratiche di indennizzo hanno caratterizzato gli interventi profilattici operati per fare fronte all’emergenza blue tongue;

  • Il mancato coinvolgimento dei veterinari sardi, più volte lamentato dai rappresentanti degli Ordini professionali, si è rivelato un’altra scelta sbagliata;


SOTTOLINEATO che

  • In data 8 marzo 2007, il presidente dell’Ordine dei Veterinari di Sassari ha diffidato i veterinari liberi professionisti dal partecipare alla campagna vaccinale disposta dall’Assessorato regionale alla Sanità per l’anno 2007, adducendo quali motivazioni la mancanza di uno specifico decreto ministeriale, l’assenza di prove sperimentali che attestassero l’effettiva utilità del vaccino ed il contesto sociale caratterizzato da forti tensioni nel comparto agro-pastorale;

  • I veterinari che hanno prestato la loro opera nella campagna di vaccinazione per l’anno 2004 non sono stati ancora pagati mentre molti allevatori sono stati danneggiati dagli effetti devastanti della campagna;

  • L’Assessorato regionale alla Sanità ha segnalato alla Federazione nazionale degli Ordini dei Veterinari la condotta del presidente dell’Ordine di Sassari, ipotizzando una violazione del codice deontologico;

  • La Federazione nazionale degli Ordini dei Veterinari ha respinto la segnalazione, pronunciandosi negativamente sull’operato dell’Assessorato;


CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale alla Sanità

affinché riferisca

  • Con quali modalità sono stati selezionati i responsabili regionali per l’emergenza blue tongue e con quali criteri sono stati valutati i titoli in loro possesso;

  • In particolare, se il sig. o dott. Costantino Palmas ha fatto parte del tavolo tecnico per l’emergenza blue tongue, se risulta in possesso della laurea ed in quale materia, quali eventuali altri titoli di studio possiede, se è realmente professore di Parassitologia all’Università di Cagliari, così come riportato dal sito Internet istituzionale della Regione, o se svolge altre mansioni all’interno dell’Ateneo del capoluogo e, infine, se risulta essere attualmente sindaco del Comune di Settimo San Pietro e se ciò costituisce titolo per l’ammissione al tavolo tecnico;

  • Se non è stato possibile individuare, nella Facoltà di Veterinaria dell’Università di Sassari o negli elenchi degli Ordini dei Veterinari della Sardegna, altri esperti in grado di fornire il contributo di competenza e professionalità di cui l’organismo necessitava.

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