martedì, febbraio 02, 2010

L’on. Soru chieda scusa ai sardi per il suo intervento contro le misure anti-assenteismo

Ciò cui abbiamo assistito ieri mattina in Consiglio regionale da parte dell’ex governatore Renato Soru è uno spettacolo che non dovrebbe mai trovare spazio nella massima istituzione isolana”, dichiara il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, in merito all’intervento dell’esponente del Partito Democratico nel dibattito sulle misure anti-assenteismo assunte dalla Presidente del Consiglio, Claudia Lombardo.

“Sinceramente non mi aspettavo che l’on. Soru avesse la faccia tosta di intervenire in un dibattito sulle assenze dei consiglieri regionali, dopo i ripetuti richiami ufficiali di cui è stato oggetto, a norma di regolamento, da parte della presidente Lombardo per la sua pressoché nulla presenza ai lavori dell’Aula”, rivela Diana. “La sola partecipazione dell’on. Soru al dibattito è stata di per sé un insulto ai cittadini sardi. Sentirgli dire che le sue assenze sono dovute al fatto che è troppo impegnato ad occuparsi dei propri affari di privato cittadino, evidentemente per lui prioritari rispetto ai gravissimi problemi che affliggono la Sardegna, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: a nessuno può essere concesso di delegittimare così il Consiglio regionale, affermando che gli affari propri sono più importanti ed urgenti rispetto al lavoro dell’Aula”.

“Allo stesso modo”, prosegue il capogruppo, “è inaccettabile il tentativo di screditare la figura istituzionale del Presidente del Consiglio accusandolo di utilizzare il suo ruolo per finalità politiche interne al proprio partito. Nessun esponente del centrodestra è giunto a tanto nella passata legislatura, nonostante il livello dello scontro tra gli schieramenti sia sempre stato molto aspro. La verità è che il doppio incarico dell’on. Lombardo, Presidente del Consiglio regionale e vicecoordinatore regionale del Pdl, è comune a tutti i livelli istituzionali e l’unico problema è costituito dalla strumentalizzazione che ne fa chi è in malafede. E’ necessario ricordare che l’on. Soru, da governatore, si è candidato alla segreteria regionale del Pd? E si deve forse pensare che, qualora avesse vinto le primarie, si sarebbe dimesso dalla Presidenza della Regione per dedicarsi anima e corpo alla guida del partito?”

“Giunti a questo punto, non resta che auspicare”, conclude Diana, “che l’on. Soru voglia cogliere l’occasione della prossima seduta consiliare per porgere pubblicamente le sue scuse a tutti i sardi e all’Assemblea che li rappresenta, e magari anche a quei centomila elettori che alle ultime elezioni regionali avrebbero votato lui personalmente e non la sua coalizione, di cui va tanto fiero ma che forse meriterebbero ben altra considerazione da parte sua nello svolgimento delle sue funzioni in qualità di consigliere regionale”.

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