giovedì, settembre 22, 2011

Pubblicità istituzionale, gestione all’insegna di sobrietà e trasparenza

Trovo a dir poco insensate e pretestuose le polemiche mosse dall’opposizione contro la campagna di comunicazione istituzionale promossa dalla Giunta regionale per pubblicizzare il processo di revisione del Piano paesaggistico”, dichiara il capogruppo del Popolo della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, ribadendo alcuni concetti espressi nel suo intervento di stamane in Aula durante la discussione della mozione del centrosinistra sull’utilizzo dei fondi per la pubblicità istituzionale della Regione.

“Mi preme, in particolare, far notare come l’Amministrazione regionale in carica si stia impegnando in una gestione dei fondi ben più oculata rispetto a chi l’ha preceduta”, sottolinea Diana. “Nella passata legislatura, la giunta Soru ha stanziato complessivamente 71 milioni di euro in cinque leggi finanziarie. Nella legislatura in corso, finora, sono stati stanziati 22 milioni e mezzo in tre finanziarie. Mantenendo gli attuali livelli di spesa, da qui alla fine della legislatura si dovrebbero realizzare economie per quasi 35 milioni, che saranno destinati ad altri interventi a vantaggio dei cittadini. Non si può pertanto accusare l’Amministrazione di centrodestra di una gestione avventata e superficiale delle risorse, come invece è accaduto nel recente passato”.

“Sull’opportunità della revisione dello strumento di pianificazione paesaggistica, basti rammentare il risultato delle elezioni regionali del 2009: quello in fase di elaborazione non è il Piano paesaggistico del centrodestra ma è il Piano paesaggistico dei sardi, quello che i cittadini ci hanno affidato il mandato di scrivere”, conclude il capogruppo. “Per questo non si può parlare di pubblicità ingannevole. C’è, semmai, la necessità di una comunicazione più efficace e comprensibile affinché i cittadini possano dirsi realmente coinvolti nel processo di pianificazione del territorio e divenirne i protagonisti, anziché subire scelte calate dall’alto senza alcuna condivisione come è accaduto nella passata legislatura”.

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