martedì, aprile 24, 2007

Ospedale Brotzu, un altro trapianto di fegato salta e la Regione non dà risposte

C’è poco da aggiungere”, commentano i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, “alla notizia del terzo trapianto di fegato annullato nell’arco di sette mesi dal Centro trapianti dell’ospedale Brotzu. Ancora una volta si conferma l’incapacità del dott. Fausto Zamboni, primario del reparto di chirurgia generale, nella gestione del personale. L’Assessora regionale alla Sanità, Nerina Dirindin, non è certo esente da responsabilità, sia per aver dato il via all’importazione dei manager continentali che stanno distruggendo la sanità sarda, sia perché, nonostante abbiamo provveduto a investirla del problema da circa un mese, ancora non ha dato una risposta. Restiamo dunque in attesa di un riscontro all’interrogazione da noi presentata il 28 marzo scorso, nella speranza che possa servire affinché la Regione si decida a risolvere il problema, partendo dalla rimozione delle cause che lo hanno determinato. Sempre che l’assessora Dirindin non voglia lasciar intendere, con il suo silenzio, che il terzo trapianto saltato è la più eloquente risposta che si può dare alla nostra interrogazione”.

lunedì, aprile 23, 2007

La Regione fotocopia il piano di gestione del Sic di Golfo Aranci

I consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, presenteranno un’interrogazione urgente al Presidente della Regione e agli Assessori regionali alla Difesa dell’Ambiente e agli Enti locali per chiedere chiarimenti in merito alla proposta di piano di gestione per il Sito di interesse comunitario di Capo Figari e dell’Isola di Figarolo, nel territorio del Comune di Golfo Aranci, messa a punto dalla Regione di concerto con l’Amministrazione comunale.

L’interrogazione prende spunto da un analogo documento presentato dai consiglieri di opposizione del Comune di Golfo Aranci, i quali hanno constatato che una parte della proposta di piano di gestione risulta essere nient’altro che la riproposizione tale e quale di uno studio scientifico realizzato da due ricercatori universitari sull’area di un Sito di interesse comunitario abruzzese, tuttora reperibile su Internet. “L’applicazione, non supportata da uno studio scientifico, del piano di gestione di un Sito di interesse comunitario a un altro Sito, avente caratteristiche spiccatamente diverse”, si legge nell’interrogazione di Liori e Diana, “può determinare gravi danni all’equilibrio ambientale del Sito stesso e allo sviluppo economico delle popolazioni che vi risiedono”.

Per tali ragioni, i due consiglieri chiedono alla Giunta regionale di riferire se è vero che la proposta di piano di gestione è in parte ‘copiata’ da uno studio scientifico realizzato su una diversa area geografica e, qualora ciò venisse confermato, di ritirare con la massima urgenza tale proposta e di elaborarne una nuova, sulla base di un’attenta analisi scientifica del territorio di Capo Figari e dell’Isola di Figarolo e con il fattivo coinvolgimento della popolazione. Inoltre, nell’interrogazione si chiede all’esecutivo di riferire se la riproposizione di studi scientifici relativi ad altri Siti di interesse comunitario è pratica comune da parte della Regione nell’elaborazione delle proposte di piano di gestione per i Siti isolani e, in caso di risposta affermativa, di ritirare tutte le proposte ‘copiate’ e procedere a una loro rielaborazione sulla base di studi scientifici da effettuarsi sui territori interessati e con il coinvolgimento diretto delle popolazioni locali.


INTERROGAZIONE URGENTE LIORI – DIANA, con richiesta di risposta scritta, sul piano di gestione per il Sito di interesse comunitario di Capo Figari e dell’Isola di Figarolo, nel territorio del Comune di Golfo Aranci

I sottoscritti,

PREMESSO che è stato riscontrato che una parte della proposta di piano di gestione per il Sito di interesse comunitario di Capo Figari e dell’Isola di Figarolo, nel territorio del Comune di Golfo Aranci, elaborata dalla Regione di concerto con l’Amministrazione comunale, risulta essere una riproposizione integrale di una relazione scientifica realizzata da due ricercatori universitari in vista dell’elaborazione del piano di gestione per un Sito di interesse comunitario della Regione Abruzzo;

CONSIDERATO che ciò dimostra che l’elaborazione della proposta di piano di gestione non è stata preceduta da un adeguato studio scientifico sulle peculiarità del Sito;

VALUTATO che l’applicazione, non supportata da uno studio scientifico, del piano di gestione di un Sito di interesse comunitario a un altro Sito, avente caratteristiche spiccatamente diverse, può determinare gravi danni all’equilibrio ambientale del Sito stesso e allo sviluppo economico delle popolazioni che vi risiedono;

VERIFICATO che i tempi di approvazione dei piani di gestione dei Siti di interesse comunitario sono assai ristretti e che si rende pertanto necessario un intervento urgente della Regione finalizzato a scongiurare il verificarsi dei danni di cui sopra;


CHIEDONO DI INTERROGARE

il Presidente della Regione e gli Assessori regionali alla Difesa dell’Ambiente e agli Enti locali

affinché riferiscano

  • Se risulta che la proposta di piano di gestione elaborata dalla Regione e dal Comune di Golfo Aranci per il Sito di interesse comunitario di Capo Figari e dell’Isola di Figarolo consista, in tutto o in parte, nella riproposizione di una relazione scientifica realizzata in vista dell’elaborazione del piano di gestione di un diverso Sito di interesse comunitario;

  • In caso affermativo e alla luce di quanto testé esposto, quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di ritirare la proposta di piano di gestione di cui sopra e di procedere all’elaborazione di una nuova proposta, supportata da un’approfondita analisi scientifica delle caratteristiche peculiari del Sito e da un fattivo coinvolgimento della popolazione nella fase di elaborazione;

  • Se la riproposizione, totale o parziale, di piani di gestione o documenti preparatori relativi a Siti di interesse comunitario diversi da quelli per cui vengono proposti è pratica comune nell’agire dell’Amministrazione regionale;

  • In caso affermativo e alla luce di quanto testé esposto, quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di ritirare tutte le proposte di piano di gestione che dovessero ricadere nella casistica di cui sopra e di procedere a una loro nuova elaborazione su basi scientifiche e con il coinvolgimento diretto delle popolazioni locali.

giovedì, aprile 19, 2007

Asilo nido a Villa Devoto, siamo all’apoteosi del populismo

Con la trovata mediatica di trasformare Villa Devoto da sede di rappresentanza della Regione in asilo nido aziendale per i dipendenti regionali, il governatore Renato Soru sembra intenzionato a mettersi in competizione con i massimi esponenti del neopopulismo sudamericano come Ignacio Lula da Silva e Hugo Chavez”: è il commento dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, alla decisione assunta oggi dalla Giunta regionale di trasformare in un asilo nido la villa di viale Merello che fino alla passata legislatura era la sede istituzionale del Presidente della Regione.

“Per evidenti ragioni storiche, Villa Devoto è un patrimonio di tutti i sardi e non una dependance della Presidenza, di cui Soru può disporre a piacimento l’utilizzo”, proseguono i due consiglieri. “Un utilizzo, poi, che non potrebbe essere più inutile, dal momento che non tutti i dipendenti dell’Amministrazione abitano nelle lussuose zone residenziali intorno a viale Merello, le quali peraltro sono tra i quartieri di Cagliari con il più basso tasso di natalità. Quello che è stato sbandierato come un asilo nido per tutti i dipendenti regionali aperto anche all’esterno sarà in realtà un asilo nido per soli vip, gli unici che potrebbero trovare un qualche interesse nell’affidare i loro bambini a una struttura che peraltro non è neppure facile da raggiungere, vista l’intensità del traffico automobilistico che a qualsiasi ora si registra nel viale e la pressoché totale mancanza di parcheggi”.

“Sarebbe poi interessante conoscere il livello qualitativo dei servizi che potranno essere offerti dall’asilo, visto che oggi tali strutture hanno sviluppato un grado di complessità tale da poter essere ospitate unicamente in edifici appositamente progettati e non certo in una villa prestigiosa riadattata alla bell’e meglio”, concludono Diana e Liori. “Bene farebbe dunque il presidente Soru a bloccare sul nascere un simile progetto, sulla cui serietà la dice lunga la mancanza del parere di legittimità del direttore generale dell’Assessorato al Personale nella delibera approvata oggi, e a permettere a tutti i sardi di riappropriarsi degli spazi di Villa Devoto, riportandoli alla loro destinazione d’uso originaria, cioè quella di una cornice seria e dignitosa, ben diversa dal lugubre palazzone di viale Trento, cui affidare l’immagine esterna dell’Istituzione regionale”.

mercoledì, aprile 18, 2007

Asl 8, Gumirato rivoluziona il Dipartimento di Prevenzione per legittimare la ‘sua’ dirigente

I consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, hanno presentato un’interrogazione all’Assessora regionale alla Sanità, Nerina Dirindin, per chiedere conto delle recenti nomine della direttrice e della responsabile dello staff del Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria locale n. 8, disposte dal direttore generale dell’Azienda, Gino Gumirato, senza apparentemente rispettare quanto disposto dalla legislazione vigente.

Per quanto concerne la responsabile dello staff, dott.ssa Grazia Serra, la nomina sarebbe avvenuta per mezzo di una delibera e non di un atto aziendale, come invece impone la L.R. 10/2006. Per quanto riguarda invece la direttrice del Dipartimento, dott.ssa Silvana Tilocca, sarebbe stata nominata sebbene non in possesso dei requisiti di legge, secondo cui la direzione di un dipartimento è affidata al direttore di una delle strutture complesse che vengono aggregate nel dipartimento stesso; la dott.ssa Tilocca, invece, all’atto della nomina, risultava ricoprire un incarico dirigenziale all’interno di un servizio del Dipartimento di Prevenzione.

Parrebbe inoltre essere in corso una riorganizzazione del Dipartimento stesso, tesa a portare sotto il suo diretto controllo competenze tecniche oggi affidate ai servizi, nonostante i dipartimenti debbano avere unicamente funzioni di coordinamento e integrazione. Liori e Diana chiedono pertanto di sapere se tale riorganizzazione è finalizzata a creare “a posteriori e surrettiziamente” le condizioni affinché la dott.ssa Tilocca si trovi a soddisfare i requisiti che la legge richiede per la nomina a direttore di dipartimento, quando però tale nomina è già avvenuta. Nell’interrogazione si chiede inoltre alla Giunta regionale di annullare le due nomine, ritenute “illegittime e ingiustificate” nonché “passibili di arrecare un danno patrimoniale all’Amministrazione”, e di concertare con le organizzazioni sindacali una proposta organizzativa di ampio respiro per il Dipartimento di Prevenzione.


INTERROGAZIONE LIORI – DIANA, con richiesta di risposta scritta, sulle recenti deliberazioni del direttore generale dell’Azienda sanitaria locale n. 8 relative al Dipartimento di Prevenzione


I sottoscritti,


PREMESSO che

  • Con deliberazione del direttore generale n. 9 del 10 gennaio u.s., è stata nominata direttrice del Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria locale n. 8 la dott.ssa Silvana Tilocca;

  • La dott.ssa Tilocca non risulta in possesso dei requisiti previsti dall’art. 17 bis, comma 2, del D.Lgs. 502/1992, il quale dispone che “il direttore di dipartimento è nominato dal direttore generale fra i dirigenti con incarico di direzione delle strutture complesse aggregate nel dipartimento”, incarico che la dott.ssa Tilocca invece non ricopre, essendo ella dirigente medico ex I livello (disciplina igiene e sanità pubblica) inserito in un servizio del Dipartimento di Prevenzione;

  • La deliberazione di cui sopra, inoltre, è stata assunta senza rispettare il dettato dell’art. 9, comma 4, lettera f), della L.R. 28 luglio 2006, n. 10, il quale dispone che il direttore di dipartimento è “nominato dal direttore generale sulla base di una rosa di candidati selezionata dal comitato di dipartimento”; tale procedura non è stata esperita;


CONSIDERATO che

  • Con deliberazione del direttore generale n. 247 del 28 febbraio u.s., è stata nominata responsabile dello staff del Dipartimento di Prevenzione la dott.ssa Grazia Serra, dirigente medico del servizio Prevenzione e sicurezza ambienti del lavoro di Isili;

  • Tale nomina, ai sensi della L.R. n. 10/2006, sarebbe dovuta avvenire a mezzo atto aziendale, a tutt’oggi non ancora formalizzato;


VERIFICATO che

  • Entrambe le deliberazioni di cui sopra non sono state tempestivamente e adeguatamente divulgate come avviene di norma;

  • Sono attualmente in essere i seguenti procedimenti di riorganizzazione nelle strutture afferenti il Dipartimento di Prevenzione:

    a) mantenimento delle competenze del Servizio Igiene edilizia, urbanistica e degli ambienti confinati, che vanno però in parte ad afferire alle Staff Area emergenti recentemente istituite, attribuendo di fatto al Dipartimento competenze tecniche afferenti ai servizi già esistenti;

    b) scorporo della medicina legale dal Servizio Igiene, epidemiologia e sanità pubblica, motivato da una pretestuosa suddivisione tra attività di I e II livello, di fatto già svolte e tuttora espletabili all’interno del medesimo servizio;

    c) trasferimento di personale dai servizi del Dipartimento a quest’ultimo, con conseguente depauperamento, svilimento e delegittimazione dell’attività dei servizi;


CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale alla Sanità

affinché riferisca

  • Se risultano in essere procedimenti riorganizzativi all’interno del Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria locale n. 8, finalizzati a sovvertire le finalità di coordinamento e integrazione assegnate alla struttura dipartimentale dalla L.R. n. 10/2006, attribuendo invece al Dipartimento la gestione diretta e personalistica delle materie tecniche afferenti ai servizi, considerato inoltre che tale riorganizzazione subordinerebbe alla direttrice del Dipartimento le aree la cui direzione è requisito necessario ai fini dell’affidamento della direzione del Dipartimento stesso, perciò creerebbe a posteriori e surrettiziamente le condizioni per il soddisfacimento dei requisiti previsti dal D.Lgs. 502/1992 affinché la nomina della dott.ssa Silvana Tilocca a direttrice del Dipartimento possa essere ritenuta valida a norma di legge;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di revocare le deliberazioni nn. 9 e 247 di cui sopra, concernenti scelte illegittime e ingiustificate passibili di arrecare un danno patrimoniale all’Amministrazione, e di concertare con le organizzazioni sindacali una proposta organizzativa di ampio respiro inerente il Dipartimento di Prevenzione.

martedì, aprile 17, 2007

Programma regionale di sviluppo, la Giunta stecca la prima

Non è riuscita a rispettare neppure la legge di contabilità da essa stessa elaborata, la giunta Soru, nel mettere a punto il Programma regionale di sviluppo licenziato oggi, insieme all’intera manovra di bilancio, dalla Terza Commissione”: lo sottolineano i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana (vicepresidente della Commissione Bilancio) e Antonello Liori. “Il governatore Renato Soru, Assessore al Bilancio ad interim, ha presentato uno scialbo documento di intenti, un libro dei sogni in cui mancano del tutto i progetti concreti. Forse è per questo che si è ben guardato dal consegnare alla Commissione, insieme al Prs, l’allegato tecnico contenente le schede di progetto con i relativi stanziamenti, come invece prevede la legge di contabilità approvata lo scorso anno per volere dello stesso Soru. Così, le enunciazioni elencate nel Programma non si traducono in progetti immediatamente realizzabili e il documento resta privo delle risorse necessarie a fare sì che non resti confinato sulla carta”.

“In tale ottica, appare più che comprensibile l’imbarazzo della maggioranza, la quale ha tenuto a precisare che il suo voto favorevole aveva natura puramente tecnica: la condivisione politica, infatti, non c’è neppure da parte degli stessi alleati del governatore”, proseguono e concludono Diana e Liori. “E’ l’ennesima dimostrazione dell’incapacità della Giunta, e di Soru in particolare, di elaborare un qualsivoglia progetto di sviluppo coerente per la Sardegna che non sia una semplice accozzaglia raffazzonata di frasi fatte e slogan velleitari e improvvisati che lasciano il tempo che trovano. Non solo, perché ancora una volta il centrosinistra dimostra quanto sia disunito e quanto poco condivida le proposte del proprio leader: l’approvazione ‘tecnica’ del Prs, con cui la maggioranza ha dato via libera al documento precisando però di non condividerne i contenuti, pesa come un macigno perché dimostra che a tenere unita la coalizione sono soltanto i diktat di Soru e il terrore di rinunciare ai posti di potere cui molti illustri rappresentanti dell’Unione dovranno dire addio nella prossima legislatura”.

lunedì, aprile 16, 2007

Emergenza occupazione, la montagna ha partorito il topolino

L’articolo aggiuntivo introdotto dalla maggioranza nella finanziaria regionale, contenente interventi finalizzati ‘all’occupazione, alle politiche attive per il lavoro e di contrasto alla povertà’, è l’anticamera dell’ennesimo fallimento del centrosinistra”: la denuncia è dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana (vicepresidente della Commissione Bilancio) e Antonello Liori.

“E’ per ben poca cosa che la maggioranza ha tenuto bloccati per 48 ore i lavori della Commissione e che il governatore Renato Soru ha inscenato la farsa delle finte dimissioni”, proseguono Diana e Liori. “L’emendamento approvato oggi non fa altro che stanziare nuovamente 170 milioni di Euro già stanziati con la precedente finanziaria, che la Giunta non è stata capace di spendere. Per quale motivo quest’anno le cose dovrebbero andare diversamente? Tra l’altro, la striminzita proposta della maggioranza non contiene alcuna indicazione su come i soldi debbano essere spesi ma lascia carta bianca al governo regionale; ancora una volta, il centrosinistra chiede al Consiglio di abdicare il suo compito di programmazione e di mettersi nella mani di un uomo della provvidenza che finora di provvidenziale non ha mostrato proprio nulla”.

“I 170 milioni sbandierati”, concludono i due consiglieri, “andranno ancora una volta a incrementare lo spaventoso monte residui accumulato grazie all’immobilismo e all’incapacità dell’esecutivo e saranno magari riprogrammati per l’ennesima volta il prossimo anno, ma non entreranno mai nel tessuto sociale e produttivo isolano. Il piano rivoluzionario che ha fatto tremare – ma solo per finta – la Giunta non è che uno slogan, una soluzione di facciata studiata a bella posta per tirare a campare ancora per qualche mese, mettendo d’accordo tutti gli alleati e magari anche le parti sociali. Noi, però, speriamo che almeno queste ultime non si lascino prendere per il naso e che si rendano conto che nel tanto decantato articolo 32 bis non c’è proprio nulla di nuovo rispetto a quanto si è già dimostrato fallimentare nel recente passato”.

giovedì, aprile 12, 2007

Finanziaria, il blocco della spesa è dietro l’angolo

L’atteggiamento irresponsabile della maggioranza e dell’esecutivo sta portando la Regione verso il blocco della spesa”: lo denunciano i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana (vicepresidente della Commissione Bilancio) e Antonello Liori, dopo il forzato stop dell’esame della legge finanziaria.

“Oggi pomeriggio, la Giunta non si è presentata per la prosecuzione dei lavori, costringendo il presidente della Commissione ad aggiornarli a domattina”, spiegano Diana e Liori. “Causa di ciò è la situazione di conflitto permanente in cui è precipitato il centrosinistra. Mentre il governatore Renato Soru litiga con i suoi alleati, il quarto mese di esercizio provvisorio si avvia alla conclusione. Dopo, c’è solo il blocco della spesa: neppure un euro potrà uscire dalle casse di viale Trento, con conseguenze devastanti per l’economia della Sardegna. Il tira e molla sulle dimissioni del governatore non è che l’ennesima farsa. Soru ha forse dimenticato quanto ha dichiarato tempo fa in Consiglio regionale, quando ha giurato che mai si sarebbe dimesso? Ora si dice pronto a gettare la spugna; avevamo intuito da tempo che coerenza e costanza non sono il suo forte”.

“Davanti a una situazione simile, sollecitiamo un’assunzione di responsabilità da parte della maggioranza e del suo leader”, concludono i due consiglieri. “I sardi non possono restare in ostaggio di una coalizione che si sta dimostrando incapace di governare la Regione. Il centrosinistra dichiari una tregua al suo interno fino al 30 aprile, si faccia carico di approvare la manovra di bilancio e dopo valuti con serietà se è in grado di andare avanti fino alla fine della legislatura, ma non aggiunga ai danni che già sta facendo la beffa di lasciare la Sardegna senza un bilancio”.

martedì, aprile 10, 2007

A che serve e quanto costa il gruppo di lavoro sui ricorsi contro il Piano paesaggistico?

I consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, hanno presentato un’interrogazione per conoscere i dettagli dei costi del gruppo di lavoro sui ricorsi contro il Piano paesaggistico regionale, istituito dalla Giunta con una delibera del 13 marzo scorso, e per chiedere l’annullamento di quest’ultima.

Il gruppo di lavoro è costituito da tre dirigenti della Regione (Paola Cannas, dell’Assessorato all’Urbanistica, Franco Sardi, dell’Assessorato alla Cultura, e Gian Piero Contu, dell’Ufficio legale) e da tre docenti universitari: Vincenzo Cerulli Irelli, dell’Università La Sapienza di Roma, Paolo Carrozza, della Scuola superiore di Studi universitari Sant’Anna di Pisa, e Paolo Urbani, delle Università di Chieti, Roma Tre e Luiss. Professionisti “di chiara fama”, i cui compensi saranno certamente commisurati alle loro capacità e pertanto “piuttosto onerosi”. Secondo Liori e Diana, si tratta di un organismo costoso, “non necessario e di dubbia utilità”, dal momento che sarebbe assai più utile che in merito ai ricorsi si pronunciasse l’Ufficio legale della Regione, eventualmente segnalando all’esecutivo i vizi di legittimità da rimuovere onde evitare che la magistratura amministrativa o il Presidente della Repubblica dispongano la decadenza, totale o parziale, del Piano paesaggistico.

I due consiglieri chiedono al Presidente della Regione se sono già stati stipulati i contratti di consulenza con i tre esperti esterni e quanto questi andranno a percepire. Liori e Diana chiedono inoltre di annullare l’istituzione del gruppo di lavoro e di sottoporre i ricorsi al parere dell’Ufficio legale della Regione.


INTERROGAZIONE LIORI – DIANA, con richiesta di risposta scritta, sulle consulenze stipulate con gli esperti esterni facenti parte del gruppo di lavoro per l’esame dei ricorsi avverso il Piano paesaggistico regionale


I sottoscritti,


PREMESSO che

  • Con Del. n. 10/5 del 13 marzo 2007, la Giunta regionale ha disposto la costituzione di un gruppo di lavoro che effettui l’esame e la valutazione dei ricorsi giurisdizionali e dei ricorsi straordinari al Presidente della Repubblica intentati avverso il Piano paesaggistico regionale;

  • La decisione è motivata con l’elevato numero di ricorsi presentati: cento al Tribunale amministrativo regionale e sessantadue al Capo dello Stato;


CONSIDERATO che

  • Il gruppo di lavoro di cui sopra è formato da tre dirigenti dell’Amministrazione regionale e da tre esperti esterni con i quali – si presume, dal momento che nella delibera non viene esplicitato – saranno stipulati contratti di consulenza;

  • Trattandosi di tre docenti universitari di chiara fama, tra i massimi esperti in materia, si deve altresì presumere che detti contratti di consulenza abbiano importi commisurati alle capacità professionali degli esperti e pertanto siano piuttosto onerosi per l’Amministrazione regionale;


VALUTATO che

  • L’elevato numero di ricorsi può essere determinato fondamentalmente da due cause, l’una alternativa all’altra: o il Piano paesaggistico regionale contiene vizi di legittimità tali da lasciar supporre la possibilità che gli organi competenti ne possano decretare la decadenza, totale o parziale, oppure i ricorsi sono da ritenere temerari o quantomeno infondati;

  • Qualora fosse vera la prima ipotesi, l’istituzione del gruppo di lavoro di cui alla Del. n. 10/5 di cui sopra difficilmente potrebbe produrre risultati apprezzabili, dal momento che sia i tre dirigenti regionali che uno dei tre esperti esterni hanno partecipato alla stesura del Piano, quindi degli eventuali loro rilievi relativamente a presunti vizi di legittimità si è già tenuto conto nella fase di stesura del Piano stesso;

  • Qualora, invece, fosse vera la seconda ipotesi, non esiste ragione per l’istituzione del gruppo di lavoro;

  • Alla luce di quanto testé argomentato e per evidenti ragioni di competenza, risulta assai più opportuno che i ricorsi vengano esaminati dall’Ufficio legale della Regione, il quale potrà esprimere un parere di natura strettamente giuridica;


CHIEDONO DI INTERROGARE

il Presidente della Regione

affinché riferisca

  • Se sono già stati stipulati i contratti di consulenza con i tre esperti esterni facenti parte del gruppo di lavoro per l’esame e la valutazione dei ricorsi avverso il Piano paesaggistico regionale;

  • Quale somma è stata stanziata per finanziare la stipula di tali contratti;

  • A quanto ammontano i contratti stipulati con ciascuno dei tre esperti;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di annullare la Del. n. 10/5 del 13 marzo 2007, che istituisce un organismo oneroso, non necessario e di dubbia utilità;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di richiedere il parere dell’Ufficio legale della Regione sui ricorsi presentati avverso il Piano paesaggistico regionale;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare, qualora l’Ufficio legale della Regione rilevasse vizi di legittimità, al fine di rettificare il Piano paesaggistico regionale in maniera tale da rimuovere tali vizi.


venerdì, aprile 06, 2007

Svendita zone minerarie, che dice il centrosinistra?

Finalmente la triste vicenda della ‘tentata svendita’ dei compendi minerari di Masua, Ingurtosu e Monte Agruxiau sembra giunta a un epilogo, con l’asta per la cessione andata deserta e il presidente Soru intenzionato a desistere dall’idea della privatizzazione e a optare per una più ragionevole concessione. Se le parole del governatore troveranno riscontro nei fatti, si tratta di una notizia magnifica che può aprire nuove prospettive per le zone minerarie, all’insegna – vogliamo sperare – di un utilizzo in chiave di uno sviluppo turistico rispettoso dell’ambiente e con il pieno coinvolgimento delle comunità locali”: la dichiarazione è dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, a commento della decisione, annunciata dal Presidente della Regione, Renato Soru, di non procedere oltre con il bando per la cessione dei compendi minerari del Sulcis-Iglesiente, dopo l’asta andata deserta ieri.

“Ora, aspettiamo di sapere cosa intende fare il centrosinistra”, proseguono e concludono i due consiglieri. “Ricordiamo che il centrodestra presentò una mozione con la quale si chiedeva di annullare il bando per la cessione dei compendi minerari e di promuovere una gara per la loro concessione. Quella mozione venne bocciata dal Consiglio regionale grazie ai voti della maggioranza di centrosinistra, contraria a tale ipotesi. Oggi, Soru sembra aver abbracciato la nostra proposta, contro l’espressione della sua coalizione. Pertanto, ci aspettiamo che il centrosinistra, se vuole dimostrare di avere ancora un briciolo di coerenza e di credibilità, chieda le dimissioni del proprio leader, il quale non rappresenta più gli orientamenti politici della maggioranza. Se ciò non dovesse accadere, la vicenda si concluderà con i beni minerari salvi e il centrosinistra coperto di ridicolo”.

giovedì, aprile 05, 2007

Pula e Domus de Maria, gli anni passano e i disastri si ripetono. La Regione che fa?

I consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, hanno presentato un’interrogazione urgente per conoscere come la Giunta regionale intende muoversi dopo i disastri causati nel territorio dei Comuni di Pula e Domus de Maria dalle eccezionali precipitazioni verificatesi nella notte tra il 3 e il 4 aprile.

Sottolineando i “gravi danni” che l’evento calamitoso ha provocato “alle colture, agli insediamenti turistici e alle infrastrutture”, i due consiglieri chiedono di sapere a quanto ammontano i danni, come la Regione intende muoversi per riparare le infrastrutture danneggiate e per indennizzare i cittadini e le imprese, se si sono verificati danni nel parco scientifico-tecnologico Polaris e, soprattutto, quando l’esecutivo affronterà il problema, non più procrastinabile, del dissesto idrogeologico che “regna incontrastato” nella zona, “che già in più occasioni ha determinato il verificarsi di eventi tragici”.


INTERROGAZIONE URGENTE LIORI – DIANA, con richiesta di risposta scritta, sulle eccezionali precipitazioni che si sono verificate nel territorio dei Comuni di Pula e Domus de Maria tra il 3 e il 4 aprile 2007


I sottoscritti,


PREMESSO che, nella notte tra il 3 e il 4 aprile uu.ss., nel territorio dei Comuni di Pula e Domus de Maria si sono verificate precipitazioni di carattere assolutamente eccezionale, tanto che nell’arco di sette ore risultano essere caduti oltre 100 millimetri di pioggia;

CONSIDERATO che le abbondanti precipitazioni hanno arrecato gravi danni alle colture, agli insediamenti turistici e alle infrastrutture di un territorio già gravato dai danni causati da un evento analogo, ma di dimensioni più tragiche, avvenuto due anni or sono;

SOTTOLINEATO che gran parte dei danni provocati dall’evento alluvionale non è da imputare unicamente alle abnormi precipitazioni ma anche e forse soprattutto alla situazione di dissesto idrogeologico in cui versa il territorio;

VERIFICATO che si registrano danni anche nell’area di Piscina Manna, nel territorio del Comune di Pula, in cui sorge il parco scientifico-tecnologico Polaris, promosso e finanziato dalla Regione;


CHIEDONO DI INTERROGARE

il Presidente della Regione e gli Assessori regionali alla Difesa dell’Ambiente, al Turismo e all’Agricoltura

affinché riferiscano

  • A quanto ammontano i danni provocati nel territorio dei Comuni di Pula e Domus de Maria dalle eccezionali precipitazioni verificatesi nella notte tra il 3 e il 4 aprile uu.ss.;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di ripristinare con la massima celerità la funzionalità delle infrastrutture rese inagibili dai danni provocati dall’evento calamitoso di cui sopra;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di indennizzare i cittadini e le imprese, in particolare quelle dei comparti agricolo e turistico, danneggiati dal maltempo;

  • Se si sono registrati danni alle infrastrutture di Polaris o alle imprese in esso residenti e, in caso affermativo, quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di ripristinare la funzionalità delle infrastrutture e indennizzare le imprese eventualmente danneggiate;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di porre rimedio al gravissimo dissesto idrogeologico che regna incontrastato nel territorio dei Comuni di Pula e Domus de Maria, che già in più occasioni ha determinato il verificarsi di eventi tragici in conseguenza a precipitazioni di natura eccezionale.


Il presidente Soru fa un affare con la svendita delle azioni Cis. Mazzella ringrazia

Il bilancio annuale di Banca Cis, presentato nei giorni scorsi, mostra ancora una volta quale brillante operazione finanziaria la Regione ha messo a segno lo scorso anno, sbarazzandosi della quota azionaria che deteneva nell’istituto di credito”: la dichiarazione è dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori. “I conti sono stati chiusi con un utile netto di 12,4 milioni di Euro, cui la Regione, avendo ceduto le sue azioni a Banca Intesa (divenuta in seguito Intesa-San Paolo), non ha partecipato”.

“Appena un anno fa, la cessione del 28,33 per cento di Banca Cis a Banca Intesa per la somma di 80 milioni di Euro veniva spacciata dal governatore Renato Soru come un affare strepitoso da non lasciarsi scappare a nessun costo”, proseguono Diana e Liori. “Basti pensare che la Sfirs aveva valutato il pacchetto azionario detenuto dalla Regione solo 57 milioni di Euro. La Giunta scrive infatti, nella delibera con cui accetta gli 80 milioni di Banca Intesa: ‘L’offerta è da ritenersi congrua in quanto notevolmente superiore al prezzo base che scaturisce dalla relazione di stima redatta dalla Sfirs e tale da consentire allo stesso tempo la tutela degli interessi patrimoniali della Regione ed il collocamento di un bene di non facile commerciabilità’. Peccato però che, dodici mesi più tardi, Banco di Sardegna e Banca di Sassari abbiano ceduto circa il 16 per cento delle quote azionarie del Cis a Intesa-San Paolo per una somma di oltre 48 milioni di Euro”.

“A conti fatti”, concludono i due consiglieri, “La Regione ha incassato poco più di 2.800.000 Euro per ciascun punto percentuale, mentre Banco di Sardegna e Banca di Sassari hanno incassato 3 milioni. La perdita totale è di 5 milioni di Euro, cui vanno aggiunti 3.400.000 Euro che la Regione avrebbe incassato dalla partecipazione agli utili se avesse aspettato ancora un anno prima di cedere le sue azioni. La sfida tra due finanzieri si è chiusa a favore del presidente del Cis, Giorgio Mazzella, il quale ha dimostrato di avere un fiuto per gli affari migliore di quello del patron di Tiscali, nonché governatore della Sardegna. Quest’ultima, grazie a Soru, si trova ancora una volta dalla parte perdente: gli 8.400.000 Euro, infatti, li hanno persi tutti i sardi e non solo lui”.

martedì, aprile 03, 2007

Giro d’Italia, un milione e mezzo non basta

Apprezziamo l’impegno dell’assessore Mannoni per alcuni dei Comuni in cui transiteranno le tre tappe sarde del Giro d’Italia, ma è evidente che il milione e mezzo di Euro che la Regione si accinge a stanziare non è sufficiente a rifondere tutti gli enti locali interessati per le spese che saranno costretti a sostenere”, dichiarano i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, a commento della notizia che l’Assessore regionale ai Lavori pubblici, Carlo Mannoni, ha annunciato l’intervento finanziario della Regione per rimettere in sesto le strade su cui si daranno battaglia i campioni delle due ruote.

“E’ senz’altro positivo che l’Assessore abbia finalmente dato un qualche segno della sua presenza, quando alla partenza della corsa mancano appena quaranta giorni e i lavori non sono ancora iniziati, ma l’elenco delle opere che la Regione intende finanziare dimostra quanto siano inadeguate le risorse previste”, proseguono i due consiglieri. “In particolare sembra che la sistemazione di gran parte del percorso della terza tappa resterà a carico delle amministrazioni locali, a cominciare da quella di Barumini, sede di partenza, per proseguire con Gergei, Serri, Orroli, Escalaplano, Ballao e gli altri centri toccati dalla ‘carovana’”.

“Ci auguriamo che la Regione voglia prontamente porre rimedio a tale dimenticanza integrando le risorse previste e facendosi carico della sistemazione di ogni singolo chilometro di percorso delle tre tappe”, concludono Liori e Diana, “anche perché è stato il governatore Renato Soru a volere con forza l’approdo in Sardegna della corsa, quindi non c’è ragione perché debbano essere i Comuni a farsene carico. A meno che, come spesso accade, dopo aver voluto a tutti i costi la bicicletta Soru non intenda far pedalare gli altri al posto suo”.

Narbolia, dopo sette mesi neanche un Euro dalla Regione per il cetaceo spiaggiato

I consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, hanno presentato un’interrogazione per sapere quando e in quale misura la Regione intende rifondere il Comune di Narbolia per le spese sostenute per la rimozione e lo smaltimento della carcassa del cetaceo spiaggiato a Is Arenas lo scorso 29 agosto.

Nel corso di una conferenza di servizi cui aveva preso parte anche la Regione, era stato deciso che spettava all’Amministrazione comunale farsi carico della bonifica ambientale e sanitaria della spiaggia. Il Comune, che certo non naviga nell’oro, ha anticipato i 20 mila Euro necessari e, in seguito al riconoscimento della calamità naturale, ha presentato richiesta di contributo straordinario all’Assessorato regionale alla Difesa dell’Ambiente l’11 ottobre, allegando una dettagliata documentazione comprovante i lavori eseguiti e la somma corrisposta alla ditta cui sono stati affidati. L’Assessorato ha risposto soltanto il 22 marzo, chiedendo di integrare ulteriormente la documentazione e lasciando trapelare che le spese sostenute dal Comune potrebbero non essere indennizzate interamente. Insomma, “mentre ad altri viene richiesto di assumersi le loro responsabilità per intero”, si legge nell’interrogazione, “la Regione si assume le proprie soltanto in parte”.

Liori e Diana chiedono dunque di sapere cosa intende fare la Giunta regionale per liquidare con la massima celerità, senza ulteriori intoppi e per intero la somma anticipata dal Comune di Narbolia, eventualmente ricorrendo, qualora i fondi già stanziati in bilancio non dovessero essere sufficienti, al reperimento di nuove risorse.


INTERROGAZIONE URGENTE LIORI – DIANA, con richiesta di risposta scritta, sui ritardi nella concessione di un contributo straordinario per calamità naturale al Comune di Narbolia


I sottoscritti,


PREMESSO che

  • Il 29 agosto u.s. è stata rinvenuta, sulla spiaggia di Is Arenas, nel territorio del Comune di Narbolia, la carcassa di un cetaceo spiaggiato;

  • La comunicazione del rinvenimento è stata data dalla Capitaneria di Porto di Oristano al Comune, invitando quest’ultimo a provvedere con urgenza allo smaltimento della carcassa;

  • Il 30 agosto u.s., il Prefetto di Oristano ha convocato una conferenza dei servizi al fine di concordare le modalità operative da adottare; in tale sede è stato deciso di affidare al Comune di Narbolia l’incarico di rimuovere e smaltire la carcassa;

  • Il 31 agosto u.s., il Comune di Narbolia ha affidato il compito di rimuovere e smaltire la carcassa alla ditta SubService s.r.l. di Mogoro;

  • I lavori di rimozione e smaltimento sono stati portati a termine l’8 settembre u.s.;


CONSIDERATO che

  • L’intervento di rimozione e smaltimento della carcassa del cetaceo ha comportato una spesa, evidentemente non preventivabile, di 20.000 Euro, gravante su un bilancio già di per sé esiguo come sono quelli dei piccoli Comuni;

  • Lo spiaggiamento del cetaceo ha avuto il riconoscimento di calamità naturale ai sensi della L.R. 21 novembre 1985, n. 28, con delibera della Giunta comunale n. 82 del 30 agosto 2006;


VERIFICATO che

  • L’11 ottobre u.s., il Comune di Narbolia ha inviato all’Assessorato regionale alla Difesa dell’Ambiente la richiesta di un contributo necessario a coprire per intero le spese sostenute dall’Amministrazione comunale per la bonifica ambientale e sanitaria della spiaggia di Is Arenas in seguito allo spiaggiamento del cetaceo;

  • Alla richiesta di cui sopra è stata allegata ampia e dettagliata documentazione, comprendente tutti gli atti di competenza del Comune adottati in relazione ai lavori di rimozione e smaltimento della carcassa, nonché la nota della ditta SubService s.r.l. attestante l’ultimazione dei lavori e la fattura fiscale della stessa, rilasciata all’atto del pagamento dei 20.000 Euro di cui sopra;


VALUTATO che

  • Alla richiesta di contributo, il Servizio Protezione civile dell’Assessorato regionale alla Difesa dell’Ambiente ha dato risposta solamente il 22 marzo u.s., richiedendo un’integrazione della documentazione già allegata alla richiesta;

  • Nella fattispecie, l’Assessorato ha richiesto al Comune di Narbolia di fornire la seguente documentazione aggiuntiva: relazione generale sugli interventi eseguiti, redatta dal responsabile dell’Ufficio tecnico comunale; copia conforme dei mandati di pagamento e degli eventuali certificati di regolare esecuzione redatti a cura dell’Ufficio tecnico comunale o da altro tecnico abilitato; dichiarazione del Sindaco attestante che le somme richieste sono state impegnate esclusivamente per l’esecuzione dei lavori urgenti conseguenti la calamità naturale e che gli stessi non risultano oggetto di finanziamento o contributo da parte di altri Enti o Istituzioni; eventuale ulteriore documentazione a corredo (fotografica, cartografica, ecc.);

  • Il Servizio ha comunicato che, una volta integrata la documentazione e autorizzati gli interventi, gli stessi saranno inseriti nel programma generale che sarà sottoposto all’approvazione della Giunta regionale e potranno dunque essere liquidati, parzialmente o in toto, in relazione alla disponibilità di fondi nel bilancio regionale;


SOTTOLINEATO che

  • La Regione ha partecipato alla conferenza dei servizi del 30 agosto u.s. e si deve pertanto ritenere che sia già debitamente informata circa la natura dell’evento calamitoso, ampiamente documentata anche dagli organi di informazione, quindi non si ravvede la necessità della documentazione richiesta, peraltro con notevole e colpevole ritardo, a integrazione della richiesta di contributo;

  • L’eventualità, lasciata trapelare dal Direttore generale del Servizio Protezione civile nella missiva di cui sopra, che gli interventi di bonifica possano eventualmente essere liquidati soltanto in parte appare a dir poco sconcertante, dal momento che la Regione non si è opposta alla proposta di affidare per intero al Comune di Narbolia la responsabilità di rimuovere e smaltire la carcassa del cetaceo, pertanto risulta incomprensibile che, mentre ad altri viene richiesto di assumersi le loro responsabilità per intero, la Regione intenda assumersi le proprie soltanto in parte;


CHIEDONO DI INTERROGARE

il Presidente della Regione e l’Assessore regionale alla Difesa dell’Ambiente

affinché riferiscano

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di provvedere con la massima celerità e senza ulteriori ritardi alla liquidazione degli interventi di bonifica ambientale e sanitaria sostenuti dal Comune di Narbolia a seguito della spiaggiamento del cetaceo;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di liquidare per intero la somma richiesta dal Comune di Narbolia, ricorrendo, se necessario, al reperimento di ulteriori risorse qualora quelle stanziate nel bilancio regionale per fare fronte a eventualità simili dovessero risultare insufficienti.