“Il bilancio annuale di Banca Cis, presentato nei giorni scorsi, mostra ancora una volta quale brillante operazione finanziaria la Regione ha messo a segno lo scorso anno, sbarazzandosi della quota azionaria che deteneva nell’istituto di credito”: la dichiarazione è dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori. “I conti sono stati chiusi con un utile netto di 12,4 milioni di Euro, cui la Regione, avendo ceduto le sue azioni a Banca Intesa (divenuta in seguito Intesa-San Paolo), non ha partecipato”.
“Appena un anno fa, la cessione del 28,33 per cento di Banca Cis a Banca Intesa per la somma di 80 milioni di Euro veniva spacciata dal governatore Renato Soru come un affare strepitoso da non lasciarsi scappare a nessun costo”, proseguono Diana e Liori. “Basti pensare che la Sfirs aveva valutato il pacchetto azionario detenuto dalla Regione solo 57 milioni di Euro. La Giunta scrive infatti, nella delibera con cui accetta gli 80 milioni di Banca Intesa: ‘L’offerta è da ritenersi congrua in quanto notevolmente superiore al prezzo base che scaturisce dalla relazione di stima redatta dalla Sfirs e tale da consentire allo stesso tempo la tutela degli interessi patrimoniali della Regione ed il collocamento di un bene di non facile commerciabilità’. Peccato però che, dodici mesi più tardi, Banco di Sardegna e Banca di Sassari abbiano ceduto circa il 16 per cento delle quote azionarie del Cis a Intesa-San Paolo per una somma di oltre 48 milioni di Euro”.
“A conti fatti”, concludono i due consiglieri, “La Regione ha incassato poco più di 2.800.000 Euro per ciascun punto percentuale, mentre Banco di Sardegna e Banca di Sassari hanno incassato 3 milioni. La perdita totale è di 5 milioni di Euro, cui vanno aggiunti 3.400.000 Euro che la Regione avrebbe incassato dalla partecipazione agli utili se avesse aspettato ancora un anno prima di cedere le sue azioni. La sfida tra due finanzieri si è chiusa a favore del presidente del Cis, Giorgio Mazzella, il quale ha dimostrato di avere un fiuto per gli affari migliore di quello del patron di Tiscali, nonché governatore della Sardegna. Quest’ultima, grazie a Soru, si trova ancora una volta dalla parte perdente: gli 8.400.000 Euro, infatti, li hanno persi tutti i sardi e non solo lui”.
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