giovedì, aprile 19, 2007

Asilo nido a Villa Devoto, siamo all’apoteosi del populismo

Con la trovata mediatica di trasformare Villa Devoto da sede di rappresentanza della Regione in asilo nido aziendale per i dipendenti regionali, il governatore Renato Soru sembra intenzionato a mettersi in competizione con i massimi esponenti del neopopulismo sudamericano come Ignacio Lula da Silva e Hugo Chavez”: è il commento dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, alla decisione assunta oggi dalla Giunta regionale di trasformare in un asilo nido la villa di viale Merello che fino alla passata legislatura era la sede istituzionale del Presidente della Regione.

“Per evidenti ragioni storiche, Villa Devoto è un patrimonio di tutti i sardi e non una dependance della Presidenza, di cui Soru può disporre a piacimento l’utilizzo”, proseguono i due consiglieri. “Un utilizzo, poi, che non potrebbe essere più inutile, dal momento che non tutti i dipendenti dell’Amministrazione abitano nelle lussuose zone residenziali intorno a viale Merello, le quali peraltro sono tra i quartieri di Cagliari con il più basso tasso di natalità. Quello che è stato sbandierato come un asilo nido per tutti i dipendenti regionali aperto anche all’esterno sarà in realtà un asilo nido per soli vip, gli unici che potrebbero trovare un qualche interesse nell’affidare i loro bambini a una struttura che peraltro non è neppure facile da raggiungere, vista l’intensità del traffico automobilistico che a qualsiasi ora si registra nel viale e la pressoché totale mancanza di parcheggi”.

“Sarebbe poi interessante conoscere il livello qualitativo dei servizi che potranno essere offerti dall’asilo, visto che oggi tali strutture hanno sviluppato un grado di complessità tale da poter essere ospitate unicamente in edifici appositamente progettati e non certo in una villa prestigiosa riadattata alla bell’e meglio”, concludono Diana e Liori. “Bene farebbe dunque il presidente Soru a bloccare sul nascere un simile progetto, sulla cui serietà la dice lunga la mancanza del parere di legittimità del direttore generale dell’Assessorato al Personale nella delibera approvata oggi, e a permettere a tutti i sardi di riappropriarsi degli spazi di Villa Devoto, riportandoli alla loro destinazione d’uso originaria, cioè quella di una cornice seria e dignitosa, ben diversa dal lugubre palazzone di viale Trento, cui affidare l’immagine esterna dell’Istituzione regionale”.

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