lunedì, dicembre 11, 2006

Per finanziare la ricerca si prenda esempio dalla Giunta

Prendiamo atto dell’ennesima rivelazione del governatore-Assessore alla Programmazione sul bilancio regionale che verrà: doveva essere approvato dalla Giunta entro e non oltre il 30 settembre e a dicembre dobbiamo ancora accontentarci delle parziali informazioni che vengono di volta in volta concesse da questo o quell’assessore. Ora è la volta della ricerca e dell’università: il presidente Soru da un lato promette che nella prossima finanziaria ci saranno più fondi e dall’altro ‘suggerisce’ ai Senati accademici la riduzione dei corsi di laurea e dei progetti di ricerca”: è il commento dei consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, a quanto affermato dal Presidente della Regione, Renato Soru, nell’intervento fatto stamani al convegno sul VI Programma quadro di ricerca e sviluppo comunitario, organizzato da Confindustria Sardegna.

“Forse, gli atenei isolani dovrebbero prendere esempio dalla stessa Giunta, che nel finanziare la ricerca si sta già adoperando con la consueta trasparenza”, proseguono Diana e Liori. “Avviene, per esempio, con la delibera per il finanziamento del programma di attività dell’ex Consorzio 21, che stanzia oltre 8 milioni di Euro. L’atto, regolarmente pubblicato sul sito Internet della Regione, rimanda al programma di attività, a esso allegato, per quanto riguarda il dettaglio dei singoli interventi da finanziare. Del programma, però, sul sito non c’è traccia, così come non c’è più traccia della delibera con cui sono stati nominati i vertici di Fase Uno, la società che dovrà favorire lo sfruttamento commerciale dei brevetti prodotti dalle aziende di Polaris: inizialmente secretata, poi resa accessibile al pubblico per qualche giorno, la delibera è nuovamente scomparsa dopo la presentazione di una nostra interrogazione”.

“Considerato l’ammontare delle somme in ballo e il macroscopico conflitto di interessi di cui è investito il governatore in qualità di azionista di maggioranza di Shardna, azienda operante nella ricerca biotecnologica insediata a Polaris”, concludono i due consiglieri, “appare lecito aspettarsi la massima trasparenza, al posto di certi comportamenti omissivi che potrebbero nascondere qualsiasi affare, lecito e non. Restiamo in attesa di vedere quali altre sorprese ci riserverà la finanziaria”.

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