lunedì, dicembre 29, 2008

Di Pietro e Soru: cosa non si fa per una poltrona

E’ a dir poco sorprendente la decisione assunta ieri da Italia Dei Valori di appoggiare la ricandidatura alla Presidenza della Regione di Renato Soru, indagato per abuso d’ufficio e turbativa d’asta relativamente ad un appalto regionale da quasi 60 milioni di euro”, dichiara il consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana. “Ma ciò che è ancora più sconcertante sono le motivazioni con cui Antonio Di Pietro ha cercato di spiegare tale scelta”.

“L’ex Pm di Mani Pulite ha candidamente ammesso che la situazione in cui è coinvolto Soru è la medesima che si è presentata in diverse Giunte della Campania ma che, a differenza di quanto accaduto oltre Tirreno dove Idv ha lasciato gli esecutivi in cui sono presenti esponenti del Partito Democratico sottoposti ad indagini dalla magistratura, in Sardegna il suo partito non negherà l’appoggio all’ex governatore semplicemente perché Soru è ‘diverso’”, prosegue Diana. “Viene da chiedersi se i suoi elettori la penseranno allo stesso modo, soprattutto se l’indagine sul caso Saatchi dovesse avere ulteriori sviluppi durante la campagna elettorale, ma questo lo si scoprirà soltanto ad elezioni avvenute”.

“Di certo”, conclude il consigliere, “con la sua visita in Sardegna, Di Pietro non ha rimediato una bella figura. Il campione della legalità ha dimostrato ancora una volta che basta poco per convincerlo a mettere da parte i suoi principi: la promessa di qualche poltrona ed ecco che, come per magia, Soru diventa improvvisamente un candidato presentabile. Se può bastare questo per seppellire la questione morale che si è aperta nella tredicesima legislatura regionale, saranno i sardi a deciderlo il 15 e il 16 febbraio”.

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