martedì, maggio 05, 2009

Valutazione espropri, mancata regolamentazione blocca opere pubbliche ed indennizzi

Il capogruppo del Popolo Della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, ha presentato un’interrogazione Presidente della Regione, Ugo Cappellacci, per chiedere cosa la Giunta regionale intende fare per sbloccare le commissioni provinciali per la determinazione del valore agricolo dei terreni soggetti ad esproprio, oggi impossibilitate ad operare per la mancanza di un regolamento che ne definisca le funzioni e ne disciplini l’attività.

Le quattro commissioni, una per ciascuna delle province statali, hanno il compito di definire, entro il 31 gennaio di ogni anno, il valore agricolo medio fatto registrare nel precedente anno solare dai terreni ricadenti nel territorio provinciale, allo scopo di determinare gli indennizzi spettanti a chi subisce un esproprio, e sono state costituite nel febbraio del 2005. Non appena insediate, le commissioni hanno approvato i nuovi valori agricoli medi, tra pressanti solleciti da parte del Servizio Espropriazioni della Presidenza della Regione, che paventava il rischio che restassero bloccate tutte le opere pubbliche a rete, come gli acquedotti.

Sin da allora, i rappresentanti delle commissioni hanno più volte segnalato all’Amministrazione regionale i problemi derivanti dalla mancata adozione di un regolamento che disciplinasse il loro funzionamento, come l’incertezza sulle loro competenze e l’assenza di una normativa sugli aspetti economici dell’attività dei componenti. Il direttore generale della Regione ha dapprima reso noto che la Giunta avrebbe presentato nel giro di breve tempo un disegno di legge ad hoc, poi ha comunicato lo slittamento della presentazione a data da destinarsi.

Dopo la prima adozione dei valori medi, da viale Trento sono continuate ad arrivare le richieste di aggiornamento annuale, che le commissioni hanno lasciato inevase a causa dell’impossibilità ad operare, mentre le richieste di indennizzo si moltiplicavano senza che potessero essere esaudite. Oggi, gli espropri vengono indennizzati ancora sulla base dei valori medi del 2006.

Diana chiede perciò al Presidente “se, ad oggi, si ha notizia di opere pubbliche bloccate a causa dei ritardi nella revisione del valore agricolo medio dei terreni soggetti ad espropriazione”, “se è a conoscenza del numero di richieste di indennizzo che giacciono inevase presso le commissioni provinciali” e cosa la Giunta intende fare per “porre le commissioni nelle condizioni di operare nel pieno delle loro funzioni, adottando un unico regolamento valido su tutto il territorio regionale o, in alternativa, emanando disposizioni, direttive o linee guida per l’elaborazione dei regolamenti da parte delle singole commissioni”.



INTERROGAZIONE DIANA, con richiesta di risposta scritta, sul funzionamento delle commissioni competenti alla determinazione del valore agricolo degli espropri


Il sottoscritto,

PREMESSO che

  • L’art. 41 del DPR 8 giugno 2001, n. 327, prevede che in ogni Provincia venga istituita una commissione la quale determina, entro il 31 gennaio di ogni anno, il valore agricolo medio, nel precedente anno solare, dei terreni ricompresi nel territorio provinciale, al fine di determinare l’indennizzo spettante per i terreni soggetti ad espropriazione per ragioni di pubblica utilità;

  • Le commissioni provinciali di cui sopra sono state istituite con i Decreti del Presidente della Regione nn. 10, 11, 12 e 13 del 7 febbraio 2005 e si sono insediate nelle settimane seguenti;


CONSIDERATO che

  • Nelle sedute del 6 e del 13 aprile 2005, la commissione provinciale di Oristano ha approvato i nuovi valori agricoli medi;

  • Il 18 aprile 2005, il direttore generale della Presidenza della Regione ha convocato una riunione con le quattro commissioni provinciali ai fini di sollecitarle a provvedere con la massima urgenza alla revisione dei valori agricoli medi, precisando che i ritardi nell’approvazione delle nuove tabelle è all’origine del blocco di tutte le opere pubbliche a rete;

  • Nel corso della riunione, le commissioni hanno sottoposto all’attenzione del direttore generale diversi problemi di natura organizzativa derivanti dalla mancanza di una qualsiasi forma di regolamentazione della loro attività;

  • Alla segnalazione delle commissioni, il direttore generale ha risposto annunciando l’imminente presentazione da parte della Giunta regionale di un disegno di legge finalizzato a disciplinare l’attività delle commissioni stesse;


CONSIDERATO ALTRESI’ che

  • In una successiva riunione convocata il 22 aprile seguente, il direttore generale ha ribadito l’urgenza della revisione dei valori agricoli medi;

  • Nella medesima sede, il direttore generale ha comunicato lo slittamento, per subentrate priorità, della presentazione del disegno di legge di cui sopra;

  • Il 5 maggio seguente, la commissione provinciale di Oristano ha trasmesso le tabelle dei valori agricoli medi aggiornati, sollecitando contestualmente un riscontro relativamente ai problemi più volte sollevati al cospetto del direttore generale;

  • Nello stesso periodo, le altre tre commissioni provinciali hanno fatto altrettanto;


VERIFICATO che

  • Il 14 giugno 2005, l’interrogante ha presentato un’interrogazione al Presidente della Regione chiedendo se le commissioni provinciali erano state istituite e se era stato predisposto un regolamento per il loro funzionamento;

  • All’interrogazione è stata data risposta l’11 luglio seguente con la segnalazione dei decreti istitutivi delle quattro commissioni provinciali e con il richiamo a presunti regolamenti che le commissioni stesse avrebbero dovuto adottare, in totale autonomia, dal momento che la normativa vigente non attribuirebbe alla Regione il potere di regolamentazione delle commissioni;


SOTTOLINEATO che

  • Il 25 luglio 2005, i presidenti delle commissioni provinciali di Cagliari, Oristano e Sassari, hanno inviato al Presidente della Regione una lettera, segnalando la loro impossibilità ad operare a causa della mancanza di un regolamento per il funzionamento delle commissioni, della poca chiarezza sulle competenze e della totale assenza di una normativa che regolamenti gli aspetti economici, quali gettoni di presenza, rimborsi spese ed indennità di missione;

  • Il 7 gennaio 2006, il Servizio Espropriazioni della Presidenza della Regione ha richiesto alle commissioni la determinazione dei valori agricoli medi per il 2006;

  • Il 12 dicembre 2006, il segretario della commissione provinciale di Oristano ha comunicato al presidente, a mezzo lettera raccomandata, che numerose pratiche per la determinazione dell’indennità di esproprio giacevano inevase a causa dell’impossibilità della commissione ad operare;

  • Il 16 gennaio 2007, il presidente della commissione provinciale di Oristano ha trasmesso la missiva di cui sopra al Servizio Espropriazioni della Presidenza della Regione, sollecitando l’adozione di un regolamento per il funzionamento delle commissioni;

  • Il 30 giugno u.s., il direttore generale della Presidenza della Regione ha sollecitato, a mezzo lettera raccomandata, la trasmissione entro 30 giorni delle tabelle dei valori agricoli medi per il 2008;

  • Tale lettera risulta pervenuta alla commissione provinciale di Oristano il 31 luglio u.s. e non ha ancora avuto alcun riscontro da parte della commissione;

  • Allo stato attuale, non risulta che le commissioni abbiano provveduto all’aggiornamento dei valori agricoli medi; gli espropri vengono pertanto indennizzati secondo i valori relativi all’annualità 2006;



CHIEDE DI INTERROGARE

il Presidente della Regione

affinché riferisca

  • Se, ad oggi, si ha notizia di opere pubbliche bloccate a causa dei ritardi nella revisione del valore agricolo medio dei terreni soggetti ad espropriazione per pubblica utilità;

  • Se è a conoscenza del numero di richieste di indennizzo per espropriazione che giacciono inevase presso le commissioni provinciali per la determinazione del valore agricolo;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di porre le commissioni provinciali nelle condizioni di operare nel pieno delle loro funzioni, adottando un unico regolamento valido su tutto il territorio regionale o, in alternativa, emanando disposizioni, direttive o linee guida per l’elaborazione dei regolamenti da parte delle singole commissioni.

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