mercoledì, marzo 12, 2008

La Regione intervenga per salvare il gruppo Ortofrutticola Sarda

11 milioni di euro di fatturato annuo, 75 dipendenti e un indotto di 400 persone: sono i numeri del gruppo Ortofrutticola Sarda-Cooperativa Agronatura di Terralba, oggi sull’orlo della chiusura per l’impossibilità a riprogrammare i debiti con le banche. “Una realtà industriale come quella del gruppo Ortofrutticola Sarda”, dichiarano i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, “non può essere abbandonata a se stessa. La Regione deve intervenire con la massima urgenza per evitare un danno senza precedenti che si abbatterebbe non solo sul personale delle due aziende ma anche su un vasto indotto che va dagli agricoltori che ad esse conferiscono agli autotrasportatori che operano sul territorio”.

Le due aziende hanno contratti principalmente con la grande distribuzione, metà dei quali nel continente e all’estero, e per il 6 per cento circa con tre negozi al dettaglio aperti nell’ultimo anno. “Il gruppo”, spiegano i due consiglieri, “si trova a fare i conti, oltre che con le conseguenze delle varie calamità che si sono susseguite nel corso degli anni (siccità, virosi, aumento dei prezzi delle materie prime e dei costi di trasporto), con le rigide direttive Basilea 2 sul credito che rischiano di affossarlo definitivamente”. L’erogazione di un mutuo bancario di 1.400.000 euro, concesso a fronte di una richiesta di 2.400.000 euro dopo un’istruttoria durata un anno, ha dato il via a una reazione a catena da cui sembra impossibile uscire: i programmi delle due aziende sono saltati, il rating è drasticamente peggiorato e le banche hanno cominciato a trattenere i bonifici a loro favore e a chiedere il rientro dalle linee di credito. L’intervento del consorzio di garanzia Sardafidi ha consentito la contrattazione di un piano di rientro nei confronti di uno degli istituti di credito, ma restano i problemi con tutti gli altri.

“Il gruppo Ortofrutticola Sarda è a un passo dal non riuscire più a onorare i propri impegni con le banche e dunque dal dover cessare l’attività, il che comporterebbe un danno gravissimo per l’agricoltura sarda in generale e dell’Oristanese in particolare”, concludono Diana e Liori. “Per salvarlo basterebbe che la Regione intervenisse presso gli istituti di credito per agevolare la riprogrammazione dei debiti sul lungo periodo. Siamo certi che l’Assessore regionale all’Agricoltura, Franco Foddis, non farà mancare il suo impegno per salvare due aziende di un territorio che vede nell’agricoltura l’unica fonte di sviluppo immaginabile allo stato attuale”.

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