venerdì, marzo 21, 2008

Un’altra Pasqua amara per la Sardegna. Grazie a Soru

La Sardegna si prepara a celebrare un’altra Pasqua amara grazie alle scelte irresponsabili della giunta Soru. Anche il governatore, però, non potrà trascorrerla in tutta serenità, visto che sulla sua testa incombe l’ennesima impugnazione del bilancio regionale da parte del governo”, dichiarano i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori. “Mentre cresce il numero dei disoccupati nell’Isola senza che Soru dia l’impressione di preoccuparsene più di tanto, la Regione batte tutti i record quanto a dubbi di legittimità rilevati dall’Avvocatura dello Stato nel suo bilancio per il 2008”.

“Giova far notare che i rilievi di legittimità costituzionale individuati dall’Avvocatura sono stati ampiamente segnalati dal centrodestra durante la discussione della finanziaria in Consiglio regionale”, proseguono i due consiglieri. “I nostri emendamenti, però, che avevano lo scopo di riportare il bilancio regionale nei binari della legalità eliminando l’anticipazione delle entrate fiscali future, abrogando le tasse sul lusso e cassando lo scioglimento dei consorzi industriali, sono stati sdegnosamente respinti da una maggioranza di centrosinistra che ha scelto consapevolmente di farsi complice del suo leader nell’ennesima operazione legislativa spericolata che mette a rischio la tenuta delle casse pubbliche”.

“Come si può pensare, in un quadro simile, di dare all’economia sarda le risposte di cui necessita per uscire dalla stagnazione e riprendere a generare ricchezza e posti di lavoro?”, concludono Diana e Liori. “Fintanto che Soru e la sua maggioranza saranno impegnati a inventarsi operazioni di finanza creativa per fingere di risanare il bilancio della Regione, le risorse per l’economia sarda resteranno soltanto sulla carta, come dimostrano i dati drammatici sull’aumento della disoccupazione in Sardegna. Davanti a uno scenario come questo, possiamo solo augurarci che al governatore sia rimasto ancora quel briciolo di dignità necessario, preso atto della sua incapacità a dare delle risposte ai problemi dell’Isola, a indurlo a rassegnare immediatamente le dimissioni”.

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