“Apprendiamo con rammarico l’annuncio che il governatore Renato Soru non si dimetterà”: lo dichiarano i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, in seguito alla risposta data da Soru stamani, durante la presentazione dei candidati del Partito Democratico sardo per le elezioni politiche, alla domanda di un cronista sulle sue possibili dimissioni all’indomani delle elezioni. “Un rammarico”, spiegano, “dovuto soprattutto alle cose dette questa mattina dal segretario regionale del Pd, Antonello Cabras”.
“Secondo Cabras”, proseguono i due consiglieri, “sono tre le principali questioni su cui il governo Prodi ha dato alla Sardegna delle risposte concrete: le entrate fiscali, la costruzione del metanodotto Galsi e la riduzione delle servitù militari. E’ pertanto doveroso precisare alcune cose. L’effimero aumento delle entrate fiscali ottenuto dalla giunta Soru è insufficiente a compensare le risorse necessarie per le spese sanitarie e per il finanziamento dei trasporti, che la Regione si è impegnata ad accollarsi per intero in cambio delle maggiori entrate. Il gasdotto è nato grazie al governo Berlusconi e a una Giunta regionale di centrodestra. Quanto alla riduzione delle servitù militari, vorremmo capire a cosa si riferisce Cabras. Si tratta forse dell’addio degli americani a La Maddalena, deciso autonomamente dalla marina statunitense senza alcun intervento né di Soru, né di Prodi o del Ministro della Difesa sardo, Arturo Parisi? O si tratta forse del recente trasferimento alla Regione di immobili inutilizzati di proprietà del Demanio Militare, un atto dovuto secondo quanto recita lo Statuto speciale?”.
“Se è questo tutto ciò che la Sardegna è riuscita a ottenere in venti mesi di governo Prodi e in quasi quattro anni di giunta Soru”, concludono Diana e Liori, “c’è ben poco da stare allegri. Per questo ci rammarichiamo di venire a sapere che il governatore non si dimetterà: per la Sardegna si prospetta un altro anno gramo”.
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