venerdì, marzo 28, 2008

Biennale dell’Artigianato, rifare il bando per dare spazio ai sardi

Rifare il bando di gara per l’organizzazione della XIX Biennale dell’Artigianato Sardo, modificando i criteri per la partecipazione in modo da garantire che i manufatti esposti siano davvero opere di artigianato sardo, dare spazio all’artigianato artistico e tradizionale e consentire la partecipazione degli artigiani ai diritti commerciali sulle opere: lo chiedono i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Mario Diana e Antonello Liori, in un’interrogazione all’Assessore regionale all’Artigianato, Luisanna Depau.

La Biennale dovrebbe tenersi a Sassari, nel Museo Masedu, il prossimo autunno, stando a quanto riportato dal disciplinare di gara e da una successiva rettifica dettata dal cambio della sede, che in precedenza era stata indicata in quella storica del Padiglione dell’Artigianato. Con il trasferimento della rassegna sono stati posticipati i termini per la presentazione delle domande di partecipazione alla gara per la sua organizzazione: dal 7 gennaio al 28 febbraio. Il disciplinare di gara fa riferimento all’esposizione di oggetti che abbiano il fine di “reinterpretare le esigenze del quotidiano” ma anche di “produzioni più squisitamente artistiche”, garantendo in ogni caso “la conservazione degli elementi stilistici coerenti con la tradizione dell’artigianato sardo”. Non è prevista, però, la possibilità di esporre manufatti ideati dagli stessi artigiani realizzatori: il disciplinare prevede che ciascun concorrente presenti almeno 150 manufatti, con l’indicazione separata dei designer che li hanno progettati e degli artigiani che li realizzeranno. Ciò, si legge nell’interrogazione, “di fatto sembra escludere del tutto l’artigianato artistico e tradizionale dalla partecipazione alla rassegna”. Inoltre, non sonno previsti criteri che permettano di identificare cosa può essere considerato artigianato sardo e cosa no, e non è prevista neppure l’attribuzione di un punteggio basato sull’attinenza dei manufatti con gli elementi stilistici propri dell’artigianato sardo.

Secondo il disciplinare, l’Amministrazione regionale diventerà proprietaria di tutte le opere e dell’esclusiva per lo sfruttamento dei diritti su di esse. L’intento della Regione “di ricavare un tornaconto economico” è “da apprezzare”, secondo i due consiglieri, ma la mancata partecipazione dei designer e degli artigiani sardi a tali diritti sottrae al sistema economico isolano “importanti risorse che potrebbero essere destinate a creare sviluppo ed occupazione”. Infine, Diana e Liori fanno notare come lo slittamento dei termini per la presentazione delle domande non sia coinciso con un analogo slittamento dei tempi della mostra che, stando all’avviso di rettifica, resta fissata per il prossimo autunno, dovrebbe durare almeno 45 giorni e concludersi entro il 31 dicembre.

I due consiglieri chiedono alla Depau perché l’organizzazione della Biennale non è stata affidata all’agenzia Sardegna Promozione, tra i cui compiti tale attività dovrebbe rientrare, e sollecitano l’intervento della Giunta regionale affinché lo svolgimento della gara sia interrotto e il disciplinare modificato prevedendo l’istituzione di un’apposita sezione riservata all’artigianato artistico e tradizionale, una clausola di esclusione che imponga di affidare la progettazione e la realizzazione dei manufatti a designer ed artigiani nati oppure residenti ed operanti in Sardegna e la rimodulazione del sistema di calcolo del punteggio di gara, in modo da premiare chi presenterà i manufatti più attinenti allo stile proprio dell’artigianato sardo. Inoltre, Diana e Liori chiedono la partecipazione di designer ed artigiani allo sfruttamento dei diritti commerciali sui manufatti e che la quota di tali diritti spettante alla Regione sia affidata a Sardegna Promozione. Infine, si chiede di posticipare la rassegna “per un tempo congruo per la sua organizzazione”, “anche e soprattutto alla luce della riapertura dei termini per la presentazione delle domande di iscrizione”.



INTERROGAZIONE DIANA – LIORI, con richiesta di risposta scritta, sul bando di appalto per lo studio, la progettazione e la realizzazione della XIX Biennale dell’Artigianato Sardo


I sottoscritti,


PREMESSO che

  • Con Determinazione del Direttore del Servizio Artigianato dell’Assessorato regionale al Turismo, Artigianato e Commercio n. 2061 del 29 ottobre 2007 è stata indetta una procedura aperta per l’affidamento in appalto dei servizi relativi allo studio, alla progettazione e alla realizzazione della XIX Biennale dell’Artigianato Sardo, con un importo a base d’asta di Euro 1.200.000;

  • Il disciplinare di gara relativo al bando di cui sopra prevedeva originariamente che la Biennale dovesse svolgersi nel Padiglione dell’Artigianato di Sassari e che i termini per la presentazione delle domande di partecipazione alla gara scadessero il 7 gennaio u.s.;

  • Con Determinazione del Direttore del Servizio Artigianato dell’Assessorato regionale al Turismo, Artigianato e Commercio n. 2446 del 22 dicembre 2007, il disciplinare di gara è stato rettificato per quanto concerne il luogo di svolgimento della mostra e i termini per la presentazione delle domande: la Biennale si terrà nel Museo Masedu di Sassari e la scadenza per la presentazione delle domande è stata posticipata al 28 febbraio u.s.;


CONSIDERATO che

  • Si riporta dal testo del disciplinare di gara: “La Regione [omissis] indice una procedura [omissis] con l’intento di stimolare le imprese artigiane ad ampliare le proposte produttive utilizzando le competenze acquisite, anche per offrire, laddove compatibili con la natura delle attività e dei loro manufatti, coerenti risposte alle esigenze della vita quotidiana. Infatti, nel corso del tempo si è andata affievolendo la principale caratteristica e funzione sociale dell’artigianato e dell’artigiano che, nel corso della storia, è stata quella di contribuire in maniera rilevante a risolvere i problemi concreti del vivere quotidiano per il singolo e per la comunità. In ogni caso, sia che il fine sia quello di reinterpretare le esigenze del quotidiano o che sia di offrire produzioni più squisitamente artistiche, la biennale dovrà assicurare una rappresentazione sinergica di arte e funzionalità associata ad alta qualità dei manufatti, garantendo al contempo la conservazione degli elementi stilistici coerenti con la tradizione dell’artigianato sardo”;

  • Se ne deduce che nell’organizzazione della Biennale dovrebbe essere previsto uno spazio adeguato non solo per gli artigiani che operano come meri realizzatori di oggetti ideati da terzi ma anche per l’artigianato artistico e tradizionale;


VERIFICATO che

  • Il disciplinare di gara prevede, tra i servizi in affidamento, la progettazione e la realizzazione di almeno 150 manufatti inediti destinati all’esposizione, progettati da designer qualificati, con l’indicazione degli artigiani cui sarà affidata la realizzazione delle opere;

  • Non è invece prevista la possibilità che alla Biennale siano esposti manufatti ideati dagli stessi artigiani realizzatori, il che di fatto sembra escludere del tutto l’artigianato artistico e tradizionale dalla partecipazione alla rassegna;

  • Non sono inoltre previsti criteri che consentano di definire per mezzo di parametri oggettivi se i manufatti possono essere considerati opere di artigianato sardo oppure no, dal momento che né ai designer, né agli artigiani indicati dai concorrenti è richiesto che risiedano ed operino stabilmente in Sardegna o che vi siano nati, così come nell’attribuzione del punteggio di gara non è prevista la valutazione dell’attinenza dei manufatti proposti con gli elementi stilistici propri dell’artigianato sardo;


VALUTATO che

  • Si riporta dal testo del disciplinare di gara: “L’Amministrazione diverrà proprietaria esclusiva di tutti i beni e servizi che verranno posti in essere in attuazione del contratto, ivi inclusi i diritti di sfruttamento in esclusiva delle opere e loro diffusione, senza che la ditta esecutrice possa vantare alcunché in merito”;

  • Si riporta inoltre: “La Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio, acquista la proprietà esclusiva di tutto il materiale utilizzato per l’esecuzione del servizio e dei risultati del servizio stesso, di tutti i diritti che ne derivano, nonché la piena ed esclusiva proprietà delle opere stesse. L’aggiudicatario riconosce alla stazione appaltante il diritto pieno ed esclusivo allo sfruttamento delle proprietà come dianzi indicate”;

  • Sebbene sia da apprezzare l’intento perseguito dall’Amministrazione regionale di ricavare un tornaconto economico attraverso lo sfruttamento dei diritti sui manufatti esposti alla Biennale, è da rilevare come la mancata partecipazione dei designer e degli artigiani sardi a tali diritti sottragga al sistema economico isolano importanti risorse che potrebbero essere destinate a creare sviluppo ed occupazione;


ATTESTATO che

  • Il periodo di svolgimento della Biennale indicato nel disciplinare di gara è il prossimo autunno, per un periodo non inferiore a 45 giorni e con conclusione entro il 31 dicembre;

  • La rettifica apportata al disciplinare di gara, sebbene posticipi di oltre un mese e mezzo i termini per la presentazione delle domande di partecipazione, non sembra comportare un conseguente slittamento nel periodo di svolgimento della rassegna;


SOTTOLINEATO che

  • L’art. 7, comma 1, della L.R. 11 maggio 2006, n. 4, ha istituito l’agenzia governativa regionale Sardegna Promozione, con finalità di coordinamento e gestione delle attività di promozione economica e di sostegno della capacità di esportazione e penetrazione dei prodotti sardi nei mercati esterni;

  • L’art. 7, comma 3, della L.R. n. 4/2006 ha soppresso l’Istituto Sardo per l’Organizzazione del Lavoro Artigiano, affidandone a Sardegna Promozione le funzioni di promozione e commercializzazione dei prodotti dell’artigianato tipico, tradizionale ed artistico;


CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale al Turismo, Artigianato e Commercio

affinché riferisca

  • Per quali ragioni l’organizzazione della XIX Biennale dell’Artigianato Sardo non è stata affidata all’agenzia governativa regionale Sardegna Promozione;

  • Per quali ragioni nel disciplinare di gara per l’affidamento dei servizi di organizzazione della Biennale non è stata prevista una sezione appositamente dedicata all’artigianato artistico e tradizionale;

  • Per quali ragioni non si è previsto di limitare la partecipazione alla rassegna esclusivamente ai manufatti progettati e realizzati, rispettivamente, da designer ed artigiani nati in Sardegna o ivi residenti ed operanti;

  • Per quali ragioni non si è previsto di attribuire una quota del punteggio di gara sulla base dell’attinenza dei manufatti proposti con gli elementi stilistici propri dell’artigianato sardo;

  • Per quali ragioni non si è ritenuto di far partecipare i designer e gli artigiani sardi realizzatori dei manufatti allo sfruttamento dei diritti sugli stessi;

  • Se si è ritenuto, in considerazione del cambio della sede espositiva, di prevedere lo slittamento della rassegna, in modo da consentire al soggetto aggiudicatore della gara un tempo congruo per la sua organizzazione;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di interrompere lo svolgimento della gara di appalto in oggetto e consentire la riapertura dei termini per la presentazione delle domande di partecipazione in seguito all’inserimento delle seguenti modifiche nel disciplinare di gara:

    a) istituzione all’interno della mostra di un’apposita sezione riservata all’artigianato artistico e tradizionale;

    b) clausola di esclusione che imponga ai concorrenti di affidare la progettazione e la realizzazione dei manufatti proposti, rispettivamente, a designer ed artigiani nati in Sardegna o ivi residenti ed operanti;

    c) rimodulazione del sistema di calcolo del punteggio di gara, con previsione di una quota di punteggio da assegnarsi in base all’attinenza dei manufatti proposti con gli elementi stilistici propri dell’artigianato sardo;

    d) partecipazione dei designer e degli artigiani sardi realizzatori dei manufatti allo sfruttamento dei diritti sugli stessi;

    e) affidamento all’agenzia Sardegna Promozione della quota di sfruttamento dei diritti sui manufatti spettante alla Regione;

    f) posticipazione della rassegna per un tempo congruo per la sua organizzazione, anche e soprattutto alla luce della riapertura dei termini per la presentazione delle domande di iscrizione.

Nessun commento: