lunedì, marzo 10, 2008

Sicurezza sul lavoro, anche la Regione faccia la sua parte

La Regione ha la possibilità di operare concretamente nella sicurezza sul lavoro, adottando azioni di contrasto agli incidenti sempre più gravi e frequenti che riempiono le pagine della cronaca. Per questo, i consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, hanno presentato un’interrogazione all’Assessore regionale alla Sanità, Nerina Dirindin, per chiedere che ai tecnici dei servizi Spresal delle Aziende sanitarie locali siano riconosciute, come sta avvenendo nelle altre Regioni italiane, le opportunità previste dal nuovo Contratto collettivo nazionale del comparto Sanità, che prevede la possibilità di accedere a posizioni dirigenziali che oggi non sono accessibili. Scopo della proposta è motivare il personale, che svolge una funzione di primaria importanza nella prevenzione degli incidenti sui luoghi di lavoro.

I Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro, nati con la riforma sanitaria che ha attribuito alle Asl le competenze in materia di promozione e tutela della salute dei lavoratori, operano con personale sanitario e tecnico; i tecnici effettuano ispezioni nei luoghi di lavoro per verificare il rispetto delle normative in materia di sicurezza, in forza della qualifica di Ufficiali di Polizia Giudiziaria che viene loro rilasciata dai Prefetti. L’azione di prevenzione dei tecnici Spresal si traduce nell’apertura, nei confronti delle aziende che risultano non in regola, del procedimento penale e nella contestuale comminazione di una prescrizione che prevede gli interventi da effettuare per regolarizzare l’ambiente di lavoro e il termine temporale entro cui realizzarli: se allo scadere del termine l’azienda risulta in regola, il procedimento penale è automaticamente archiviato.

A fronte di una simile responsabilità, si legge nell’interrogazione, “da anni i tecnici lamentano un inquadramento contrattuale del tutto inadeguato”, situazione che “ha già portato a conseguenze tangibili, come il disagio e la disaffezione degli interessati, con il conseguente venir meno del coinvolgimento e del contributo dei tecnici alle elaborazioni che gli Spresal richiedono”. “Si tratta”, prosegue l’interrogazione, “di un patrimonio che l’Ente sta disperdendo, tenuto conto che oggi gran parte delle conoscenze e delle esperienze relative alla sicurezza sul lavoro, disciplina relativamente nuova e tuttora priva di referenti certi nelle istituzioni scolastiche ed universitarie, si trovano proprio nella Pubblica Amministrazione”. Negli Spresal “operano figure tecniche laureate inquadrate nel ruolo dirigenziale che, in molti casi, svolgono gli stessi compiti dei tecnici diplomati percependo, però, una retribuzione ben superiore”. Il nuovo Contratto “offre l’opportunità di garantire un idoneo riconoscimento professionale a tali operatori”.

Per questo, i due consiglieri chiedono alla Dirindin il riconoscimento ai tecnici “di nuove posizioni organizzative corrispondenti alle responsabilità che il lavoro da essi svolto implica”, come prevede il Contratto nel caso di “svolgimento di funzioni con assunzione diretta di elevata responsabilità”, aprendo così nuove prospettive di progressione di carriera. Infine, si chiede di ricollocare il personale Spresal in categorie dirigenziali “corrispondenti alla rilevanza, all’autonomia e alla complessità delle mansioni svolte” (nell’interrogazione si propone l’inserimento nella categoria DS) e di riconoscere, così come prevede la normativa nazionale, la funzione di direzione in materia di prevenzione.



INTERROGAZIONE LIORI – DIANA, con richiesta di risposta scritta, sul riconoscimento delle funzioni e delle responsabilità dei tecnici dei servizi Spresal delle Aziende sanitarie locali della Sardegna


I sottoscritti,


PREMESSO che


  • I Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (di seguito Spresal), nati con la riforma sanitaria che ha attribuito alle Aziende sanitarie locali le competenze in materia di promozione e tutela della salute dei lavoratori, operano con personale sanitario e tecnico;

  • L’attività dei tecnici Spresal consiste essenzialmente nell’analisi e nella ricostruzione dei cicli produttivi, nella valutazione degli ambienti di lavoro, nell’individuazione delle situazioni di rischio e nelle misure di prevenzione e protezione più idonee, nella verifica del rispetto delle leggi in materia e nell’effettuazione di inchieste per infortunio, il tutto anche attraverso funzioni di polizia giudiziaria esercitate in forza della qualifica di Ufficiale di Polizia Giudiziaria (di seguito Upg) che essi ricevono dai Prefetti ai sensi dell’art. 21, comma 3, della L. n. 833/1978;

  • La qualifica di cui sopra comporta una duplice serie di attribuzioni:

a) attribuzioni di polizia giudiziaria ordinarie, condivise con tutte le altre categorie di Upg: si tratta dell’attività vera e propria di polizia giudiziaria, così come prevista dal Codice di Procedura Penale, che consiste sostanzialmente nell’accertamento di fatti costituenti reato e nella segnalazione dei presunti colpevoli all’Autorità giudiziaria, all’interno, quindi, dell’ambito repressivo-penale;

b) attribuzioni di polizia giudiziaria speciali, caratteristiche ed esclusive dell’Upg in materia di igiene e sicurezza sul lavoro, volte a privilegiare non tanto la repressione dei reati e la punizione dei colpevoli quanto il raggiungimento di obiettivi di sicurezza, ritenendo questi ultimi l’interesse prioritario della collettività;


VALUTATO che

  • Il sistema, delineato dal D.Lgs. n. 758/1994, prevede in sintesi che l’organo di vigilanza, accertata la violazione, impartisca al contravventore un’apposita prescrizione, fissando il termine per la regolarizzazione e contestualmente, tramite notizia di reato, dando avvio al procedimento penale, il quale rimane obbligatoriamente sospeso e viene archiviato dal Pubblico Ministero, con estinzione automatica del reato, se il contravventore si attiene alle prescrizioni impartite e procede al pagamento di una sanzione amministrativa;

  • Il tal modo, il legislatore valorizza gli aspetti preventivi delle funzioni di Polizia Giudiziaria, innescando un processo fortemente segnato dalla capacità e dalla professionalità del singolo operatore, cui sono affidati non solo la discrezionalità tecnica del rilievo della contravvenzione ma anche quella dei contenuti della prescrizione, della definizione delle modalità dell’adempimento, dell’assegnazione di un termine temporale e dell’imposizione di eventuali misure urgenti per l’eliminazione o la riduzione del rischio in attesa della definitiva regolarizzazione;

  • Punto nodale del sistema è la ‘prescrizione’, istituto del tutto particolare nel nostro ordinamento giuridico: infatti, tra tutti gli organi di Polizia Giudiziaria dello Stato, è facoltà esclusiva degli Upg di nomina prefettizia operanti negli Spresal (neppure i Pubblici Ministeri possono impartirla) e chiamati a svolgere le funzioni di cui al D.Lgs. n. 758/1994;

  • Ne consegue per gli Spresal una struttura organizzativa anomala rispetto agli altri uffici e servizi delle Asl, in cui, parallelamente a un impianto organizzativo/gestionale di tipo gerarchico classico, convivono centri di autonomia decisionale rappresentati dai singoli operatori con qualifica di Upg, titolari di funzioni che costituiscono l’essenza stessa di gran parte dell’attività di prevenzione svolta dai Servizi;


SOTTOLINEATO che

  • I tecnici di vigilanza e ispezione operanti negli Spresal costituiscono una figura professionale con caratteristiche uniche all’interno del personale del comparto, in quanto:

a) adottano in piena autonomia atti a rilevanza esterna che incidono sulla sfera economica, giuridica e sociale dell’organizzazione produttiva della società, atti di cui si assumono la piena responsabilità;

b) in base al nuovo Testo Unico sulla Sicurezza nel Lavoro, il personale ispettivo vede inoltre riconosciuta la possibilità di adottare provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale in caso di accertate violazioni in materia di prevenzione; è da sottolineare il potere discrezionale che il personale vede riconosciuto dalla norma nell’applicazione del provvedimento di sospensione dell’attività, provvedimento che costituisce un’assunzione di responsabilità non indifferente nella valutazione degli elementi che sottendono all’atto;

c) assumono la qualifica di Upg solo a seguito di nomina da parte dei Prefetti;

d) ai sensi del D.Lgs. n. 758/1994, assumono funzioni e competenze specifiche: ricerca dei responsabili delle violazioni, elevazione delle prescrizioni con l’induzione a comportamenti atti a rimuovere le situazioni di rischio;

  • A fronte di tutto ciò, da anni i tecnici lamentano un inquadramento contrattuale del tutto inadeguato rispetto al ruolo ricoperto e all’attività svolta;

  • Tale situazione ha già portato a conseguenze tangibili, come il disagio e la disaffezione degli interessati, con il conseguente venir meno del coinvolgimento e del contributo dei tecnici alle elaborazioni che gli Spresal richiedono;

  • Si tratta di un patrimonio che l’Ente sta disperdendo, tenuto conto che oggi gran parte delle conoscenze e delle esperienze relative alla sicurezza sul lavoro, disciplina relativamente nuova e tuttora priva di referenti certi nelle istituzioni scolastiche ed universitarie, si trovano proprio nella Pubblica Amministrazione;

  • In una fase di tumultuosi cambiamenti nel mondo del lavoro, sia sul versante tecnologico e produttivo che su quello normativo (si veda, ad esempio, la continua produzione normativa a livello comunitario), non valorizzare il proprio personale significa operare una scelta di ridimensionamento del ruolo presente e futuro dei Servizi, nonché più in generale della qualità e del livello delle prestazioni che la Regione eroga attraverso le Asl;


CONSIDERATO che

  • Gli Spresal sono direttamente coinvolti nel raggiungimento degli obiettivi regionali assegnati alle Asl e costituenti base di valutazione per l’operato dei direttori generali;

  • Per il perseguimento dell’obiettivo di promozione e sicurezza negli ambienti di lavoro, così come recentemente richiamato dal Presidente della Repubblica, occorre un consistente sforzo organizzativo e culturale, così da giungere a realizzare, superando la sola azione repressiva, un modo nuovo di rapportarsi alle organizzazioni imprenditoriali e sindacali, alle imprese e ai lavoratori, impegno che ricade principalmente sui tecnici Spresal;

  • All’interno degli Spresal operano figure tecniche laureate inquadrate nel ruolo dirigenziale che, in molti casi, svolgono gli stessi compiti dei tecnici diplomati percependo, però, una retribuzione ben superiore;

  • Il nuovo Contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto Sanità offre l’opportunità di garantire un idoneo riconoscimento professionale a tali operatori;


CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale alla Sanità

affinché riferisca

  • Se non ritiene ingiustificato, sia dal punto di vista giuridico che da quello economico, il mancato riconoscimento ai tecnici Spresal di nuove posizioni organizzative corrispondenti alle responsabilità che il lavoro da essi svolto implica;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare affinché ai tecnici Spresal siano riconosciute:

a) nell’immediato, l’attribuzione della posizione organizzativa, in relazione al ruolo svolto e alle competenze acquisite, anche alla luce delle prospettive di progressione di carriera, soprattutto verticale, previste dal Ccnl del comparto vigente; il campo di applicazione del D.Lgs. n. 758/1994 sembra ben corrispondere allo “svolgimento di funzioni con assunzione diretta di elevata responsabilità” che caratterizza le posizioni organizzative di cui all’art. 20, comma 1, del Ccnl;

b) la ricollocazione del personale in oggetto in categorie contrattuali corrispondenti alla rilevanza, all’autonomia e alla complessità delle mansioni svolte, che si individuano specificamente nelle categorie DS di cui al Ccnl;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare, ai sensi dell’art. 7, comma 2, della L. n. 251/2000, al fine di emanare norme di attribuzione della funzione di direzione relativamente alle attività specifiche dell’area professionale della prevenzione.

1 commento:

gian60 ha detto...

Non sono di DESTRA! ma... perbacco, finalmente un politico che prova a sollevare un problema che sta togliendo il respiro ai tecnici della prevenzione UPG degli PSAL.
A fronte di elevate responsabilità non corrisponde un adeguato trattamento economico. Ma che fine ha fatto la sua interrogazione? Perchè non sollevare il problema a livello nazionale? e soprattutto i sindacati dove sono? dopo l'uscita del nuovo testo unico l'autonomia decisionale è stata implementata con altri obblighi. Nelle asl le posizioni organizzative vengono distribuite sottoforma di ricompense di fedeltà mentre gli UPG PSAL spesso sono mal sopportati. Aiuto Aiuto Aiuto. Grazie.