martedì, luglio 31, 2007

Corte dei Conti, imbarazzato silenzio della maggioranza

Persino la maggioranza trova indifendibile la posizione del governatore Renato Soru nei confronti della Corte dei Conti. Solo così, infatti, si può spiegare l’imbarazzato silenzio che sta accompagnando il dibattito del Consiglio regionale sulla mozione presentata dai gruppi di opposizione: finora, nessuna voce si è levata a sostegno del governatore”: è il commento del consigliere regionale di Alleanza Nazionale, Mario Diana, all’andamento della seduta consiliare odierna, in cui si discute la mozione dei gruppi consiliari del centrodestra sulla sospensione del giudizio di parificazione sul bilancio regionale per l’anno 2006 decisa dalla Corte dei Conti.

“Del resto, si tratta di un imbarazzo comprensibile, dato che Soru non offre alcuna soluzione al problema sollevato dalla magistratura contabile”, prosegue Diana, sintetizzando l’intervento fatto stamani in Aula. “L’unica logica che conosce è quella dello scontro, infischiandosene persino della Costituzione e in particolare dell’art. 100, che identifica la Corte dei Conti come organo ausiliario dello Stato: attaccando la Corte, il governatore ha attaccato un organo costituzionale, violando la Costituzione stessa così come l’ha violata la maggioranza quando ha approvato un bilancio privo di copertura finanziaria e che non rispetta il principio di annualità”.

“Sono tre i soggetti messi sotto accusa dalla Corte dei Conti: Soru, che si è inventato l’anticipazione delle entrate future per chiudere il bilancio soltanto sulla carta, senza intervenire in alcun modo sul ‘buco’ nelle casse della Regione; la maggioranza, che ha approvato senza fare alcuna opposizione una norma che sapeva essere illegittima; infine, il governo nazionale ‘amico’, che ha dispensato suggerimenti su come sanare il danno fatto, riuscendo però soltanto a condividerne la responsabilità”, conclude il consigliere. “Ora pensino loro a metterci una pezza, ma lo facciano subito, perché aspettare il giudizio della Corte Costituzionale è un’inutile perdita di tempo: l’incostituzionalità è evidente e, quanto prima sarà rimossa, minore sarà il danno causato da questo maldestro tentativo di dare false rassicurazioni ai sardi nascondendo la reale situazione delle casse regionali”.

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