venerdì, luglio 06, 2007

Importazione illecita di bestiame, chi paga le sanzioni?

I consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, hanno presentato un’interrogazione all’Assessora regionale alla Sanità, Nerina Dirindin, sull’importazione illegale di bestiame da macello da paesi stranieri, nella quale si chiede se le sanzioni elevate nei confronti dei trasportatori che non rispettano le norme nazionali ed europee sul benessere animale vengono regolarmente pagate e se tra i trasportatori che conferiscono il bestiame ad alcuni mattatoi della Provincia di Cagliari figurano persone tra quelle arrestate ieri dalla Guardia di Finanza di Caserta nel corso di un’operazione finalizzata ad arginare un fenomeno analogo a quello che in Sardegna va avanti pressoché indisturbato ormai da anni. Risulta, infatti, che delle sanzioni comminate tra il 2004 e il 2006 dai veterinari dei mattatoi di Selargius, Settimo San Pietro e Guasila non ne sia stata pagata neppure una, quasi esistesse una sorta di accordo tra i trasportatori per evadere l’imposizione.

Il bestiame viene importato da altri paesi europei (maialetti dalla Germania e dall’Olanda, pecore e capre dalla Francia, suini dall’Olanda e dalla Spagna, agnelli dalla Romania) per essere macellato nell’Isola e presentato al consumatore come prodotto locale, “sfruttando”, si legge nell’interrogazione, “l’immagine di genuinità e freschezza tipica dei prodotti della nostra terra”. L’importazione avviene in violazione delle norme che regolano tale attività, come quelle sul benessere animale e sulla protezione dalle malattie infettive, consentendo di immettere il bestiame sul mercato sardo a un prezzo inferiore a quello praticato dai produttori locali.

“L’azione di vigilanza dei Servizi veterinari delle Aziende sanitarie locali”, prosegue l’interrogazione, “è stata tardiva, insufficiente e inefficace, in particolar modo quella del Servizio veterinario della Asl n. 8, competente sui mattatoi di Selargius, Settimo San Pietro e Guasila, dove ha luogo l’importazione di bestiame da paesi stranieri”. Le sanzioni comminate sono alcune decine ogni anno e ciascuna supera i 3 mila euro.

“Gli animali da macello inviati in Sardegna sono gli scarti degli allevamenti di provenienza, esemplari non adatti all’ingrasso perché di dimensioni inferiori alla media o perché in condizioni di salute precarie”, ricorda l’interrogazione. “Gli allevatori sardi devono sottostare a severi controlli sanitari che comportano costi elevati e pesanti perdite di tempo, mentre spesso chi specula importando il bestiame dall’estero in violazione delle normative vigenti gode della ridotta vigilanza, quand’anche non della connivenza, del personale preposto ai controlli”.

Pertanto, Liori e Diana chiedono di sapere quante sanzioni sono state erogate tra il 2004 e il 2006 dal Servizio Veterinario della Asl n. 8 presso i mattatoi di Selargius, Settimo San Pietro e Guasila e quante di queste risultano regolarmente pagate, se tra i trasportatori che nello stesso periodo hanno conferito bestiame ai tre mattatoi figurano persone tra quelle arrestate ieri in Campania, se si sono resi responsabili di violazioni anche in Sardegna, se sono stati sanzionati e se le sanzioni sono state pagate. Inoltre, i due consiglieri chiedono di conoscere chi sia il dirigente veterinario responsabile dei procedimenti relativi alle sanzioni amministrative per violazioni delle norme sul benessere animale e se sono stati assunti provvedimenti disciplinari nei suoi confronti “in quanto responsabile delle omissioni e delle connivenze, o quantomeno delle leggerezze” denunciate. Infine, una proposta: vista la provata inadeguatezza delle Asl, affidare i controlli sul rispetto delle normative in materia di trasporto di bestiame alla Guardia Forestale.



INTERROGAZIONE LIORI – DIANA, con richiesta di risposta scritta, sull’importazione illegale di bestiame da macello da paesi stranieri


I sottoscritti,


PREMESSO che

  • In passato sono state presentate in Consiglio regionale numerose interrogazioni e interpellanze sul problema dell’importazione in Sardegna di bestiame da macello (maialetti dalla Germania e dall’Olanda, pecore e capre dalla Francia, suini dall’Olanda e dalla Spagna, agnelli dalla Romania) che, una volta macellato nell’Isola, è presentato al consumatore come prodotto locale, sfruttando l’immagine di genuinità e freschezza tipica dei prodotti della nostra terra;

  • Tale importazione avviene quasi sempre in violazione delle norme nazionali e comunitarie che regolano tale attività;

  • Abitualmente durante il trasporto non vengono rispettate le norme sul benessere animale, in particolare relativamente alla durata del viaggio e alla densità del carico sugli automezzi; in altre occasioni sono state violate norme di protezione dalle malattie infettive del bestiame e sull’identificazione degli animali, e sono state riportate dichiarazioni false sui documenti di viaggio;

  • Il mancato rispetto di tali normative consente di far arrivare gli animali in Sardegna a un prezzo inferiore rispetto a quello praticato dai produttori locali, i quali ne risultano gravemente danneggiati, tanto quanto i consumatori;

  • La situazione ha destato forti proteste da parte delle associazioni dei produttori agricoli, dei consumatori, degli ambientalisti, delle associazioni animaliste italiane ed estere, oltre a una vasta eco sugli organi di informazione locali e nazionali, con conseguenti ricadute negative sull’immagine della Sardegna e delle sue produzioni tipiche;


CONSIDERATO che

  • Nonostante la gravità della situazione, l’azione di vigilanza dei Servizi veterinari delle Aziende sanitarie locali è stata tardiva, insufficiente e inefficace, in particolar modo quella del Servizio veterinario della Asl n. 8, competente sui mattatoi di Selargius, Settimo San Pietro e Guasila, dove ha luogo l’importazione di bestiame da paesi stranieri;

  • Solamente dopo che la frode è diventata uno scandalo ampiamente riportato su giornali e televisione, i veterinari della Asl hanno iniziato a verbalizzare le irregolarità;

  • La sanzione amministrativa prevista dal D. Lgs. n. 532/1992, concernente norme per la tutela del benessere animale durante il trasporto, è di Euro 3.098 per ciascun verbale, da moltiplicare per alcune decine di violazioni che si registrano ogni anno nei mattatoi di cui sopra;

  • La mancata vigilanza sulla corresponsione delle sanzioni erogate si traduce pertanto in un grave danno erariale per la Regione, oltre che in una sostanziale impunità per chi delinque;

  • Della vicenda si sono interessate anche le autorità tedesche, essendo la Germania tra i paesi di provenienza del bestiame, e la Commissione Europea, in particolar modo per quanto concerne la pratica di falsificare i documenti di viaggio degli animali trasportati;

  • Nella giornata di ieri, la Guardia di Finanza di Caserta ha operato quattordici arresti nei confronti di imprenditori, autotrasportatori e veterinari operanti in Campania e ritenuti responsabili di attività illecite di importazione di suini da paesi stranieri analoghe a quelle che avvengono nei mattatoi di cui sopra, ipotizzando il reato di truffa ai danni dell’Erario;


VALUTATO che

  • Gli animali da macello inviati in Sardegna sono gli scarti degli allevamenti di provenienza, esemplari non adatti all’ingrasso perché di dimensioni inferiori alla media o perché in condizioni di salute precarie;

  • Gli allevatori sardi devono sottostare a severi controlli sanitari che comportano costi elevati e pesanti perdite di tempo, mentre spesso chi specula importando il bestiame dall’estero in violazione delle normative vigenti gode della ridotta vigilanza, quand’anche non della connivenza, del personale preposto ai controlli;

  • Oltre alle ripercussioni sfavorevoli sulla precaria zootecnia isolana, il fenomeno comporta un enorme danno di immagine che colpisce le produzioni agroalimentari e gastronomiche isolane, nonché una crescente sfiducia tra i consumatori relativamente ai servizi di prevenzione e vigilanza sui prodotti alimentari;

  • Tutto ciò si somma al perdurare di sfavorevoli condizioni ambientali, meteorologiche e di mercato, nonché alle emergenze sanitarie che causano un’ulteriore, drastica riduzione della redditività del settore zootecnico;

  • Già in diverse occasioni, i pastori sardi hanno inscenato manifestazioni di protesta nei confronti della Regione affinché vengano salvaguardate le istanze della categoria;


CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale alla Sanità

affinché riferisca

  • Il numero delle constatazioni di violazione al D. Lgs. n. 532/1992 e al D. Lgs. n. 388/1998, relativi alla tutela degli animali durante il trasporto, verbalizzate negli anni dal 2004 al 2006 dal Servizio veterinario della Asl n. 8 presso i mattatoi di Selargius, Settimo San Pietro e Guasila, distinte per annualità e mattatoio in cui sono state verbalizzate;

  • L’importo e il numero delle sanzioni amministrative comminate ai trasportatori e l’importo e il numero delle sanzioni notificate e regolarmente pagate;

  • Se tra i trasportatori che, negli anni dal 2004 al 2006, hanno conferito bestiame ai mattatori di cui sopra figurano persone sottoposte a misure di custodia cautelare in seguito all’inchiesta della Guardia di Finanza di Caserta citata in premessa, se nei loro confronti sono state comminate sanzioni per le violazioni di cui sopra e se tali sanzioni risultano ottemperate;

  • Le generalità del dirigente veterinario di struttura complessa responsabile dei procedimenti inerenti le sanzioni amministrative e della vigilanza sulla tutela del benessere animale durante il trasporto, nonché gli eventuali provvedimenti assunti nei suoi confronti in quanto responsabile delle omissioni e delle connivenze, o quantomeno delle leggerezze, riferite in premessa;

  • Se non ritiene, vista la comprovata inadeguatezza dei Servizi veterinari delle Asl, di affidare i controlli sul rispetto delle normative relative al trasporto di bestiame al Corpo di Guardia forestale e di Vigilanza ambientale.

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