giovedì, febbraio 21, 2008

Sanità, ticket a sorpresa per la riabilitazione

I consiglieri regionali di Alleanza Nazionale, Antonello Liori e Mario Diana, hanno presentato un’interrogazione all’Assessore regionale alla Sanità, Nerina Dirindin, sull’adeguamento dei parametri di fabbisogno e del sistema di remunerazione delle attività sanitarie e sociosanitarie di riabilitazione. In particolare, i due consiglieri contestano la decisione di introdurre una quota di cofinanziamento per le prestazioni di riabilitazione a carico degli utenti o dei Comuni in cui essi risiedono e i parametri di fabbisogno, palesemente insufficienti rispetto alle necessità dell’utenza.

L’interrogazione fa riferimento a una delibera approvata dalla Giunta regionale il 27 dicembre, con la quale sono stati adottati i nuovi parametri di fabbisogno e il nuovo sistema di remunerazione per le attività di riabilitazione. “I parametri di riferimento per il bisogno di assistenza riabilitativa sanitaria e sociosanitaria appaiono nettamente sottodimensionati”, è rilevato nell’interrogazione, “tanto che il Servizio sanitario regionale non sarà in grado di soddisfare tutte le richieste di prestazioni riabilitative provenienti dall’utenza”. Viene citato ad esempio il caso della sclerosi multipla: a fronte di 348.470 prestazioni riabilitative annue previste tra ambulatoriali estensive e domiciliari, 114.250 sono necessarie per i 2.285 casi di sclerosi multipla registrati in Sardegna. “Tale dato”, rimarcano Liori e Diana, “riferito a una sola delle patologie che richiede tale tipo di assistenza e che da sola necessita di quasi la metà delle prestazioni annue previste, dimostra chiaramente l’inadeguatezza dei parametri fissati nella delibera”.

L’atto dell’esecutivo prevede inoltre che “una quota consistente del rimborso per le prestazioni riabilitative sia a carico dell’utente o del Comune in cui esso risiede, con un picco del 60 per cento per le prestazioni residenziali a valenza socioriabilitativa”. Nel caso delle prestazioni residenziali a valenza socioriabilitativa per pazienti ad alto bisogno assistenziale, a fronte di una spesa media annua di 2.080 euro, la quota di cofinanziamento sarà di 624 euro, mentre per quanto attiene alle prestazioni diurne a valenza socioriabilitativa, a fronte di una spesa media annua di 1.340 euro, la quota sarà di 402 euro. “La situazione finanziaria in cui versano i Comuni sardi, ai quali peraltro la Regione non trasferisce ulteriori fondi per fare fronte all’onere aggiuntivo del cofinanziamento delle prestazioni riabilitative”, sottolineano i due consiglieri, “è tale da lasciar presumere che la quasi totalità degli utenti sarà chiamata a versare di tasca propria l’intera quota di cofinanziamento”. Gli utenti, però, “appartengono in massima parte ai ceti meno abbienti e potrebbero non essere in grado di affrontare le considerevoli spese previste per il cofinanziamento del rimborso per le prestazioni, con il rischio di dover rinunciare a una prestazione riabilitativa divenuta troppo onerosa per le loro possibilità finanziarie”.

Liori e Diana chiedono dunque alla Dirindin “sulla base di quali dati” sono stati calcolati i parametri di riferimento, “quali misure sono previste nel caso in cui i parametri si dovessero rivelare insufficienti a soddisfare il fabbisogno di prestazioni riabilitative dell’utenza”, “per quali ragioni si è ritenuto di porre una quota, per giunta consistente, del rimborso per le prestazioni riabilitative a carico dell’utente o del Comune di residenza” e cosa si intende fare per “dotare i Comuni delle risorse necessarie a fare fronte alle quote di rimborso a loro carico”. Infine, qualora non fosse possibile soddisfare tali richieste, i due consiglieri chiedono l’annullamento della delibera e la sua riproposizione “in seguito al calcolo di parametri di riferimento più attinenti alla realtà della popolazione sarda e all’eliminazione della quota di cofinanziamento del rimborso”.



INTERROGAZIONE LIORI – DIANA, con richiesta di risposta scritta, sull’adeguamento dei parametri di fabbisogno e del sistema di remunerazione delle attività sanitarie e sociosanitarie di riabilitazione

I sottoscritti,

PREMESSO che, con Del. n. 53/8 del 27 dicembre 2007, la Giunta regionale ha approvato i nuovi parametri di fabbisogno e il nuovo sistema di remunerazione per le attività sanitarie e sociosanitarie di riabilitazione;

CONSIDERATO che i parametri di riferimento per il bisogno di assistenza riabilitativa sanitaria e sociosanitaria appaiono nettamente sottodimensionati, tanto che il Servizio sanitario regionale non sarà in grado di soddisfare tutte le richieste di prestazioni riabilitative provenienti dall’utenza;

CITATO a mero titolo esemplificativo che sono 348.470 le prestazioni riabilitative annue previste tra ambulatoriali estensive e domiciliari, mentre i 2.285 casi di sclerosi multipla registrati in Sardegna richiedono complessivamente 114.250 prestazioni annue erogate a cadenza settimanale: tale dato, riferito a una sola delle patologie che richiede tale tipo di assistenza e che da sola necessita di quasi la metà delle prestazioni annue previste, dimostra chiaramente l’inadeguatezza dei parametri fissati nella delibera;

AGGIUNTO che la delibera di cui sopra prevede che una quota consistente del rimborso per le prestazioni riabilitative sia a carico dell’utente o del Comune in cui esso risiede, con un picco del 60 per cento per le prestazioni residenziali a valenza socioriabilitativa;

CITATO a mero titolo esemplificativo che, per quanto concerne le prestazioni residenziali a valenza socioriabilitativa per pazienti ad alto bisogno assistenziale, a fronte di una spesa media annua di Euro 2.080 per ciascun utente sarà a carico di quest’ultimo o del Comune di residenza il 30 per cento, pari a Euro 624, così come, per quanto attiene alle prestazioni diurne a valenza socioriabilitativa, a fronte di una spesa media annua di Euro 1.340 per ciascun utente sarà a carico di quest’ultimo o del Comune di residenza il 30 per cento, pari a Euro 402;

SOTTOLINEATO che la situazione finanziaria in cui versano i Comuni sardi, ai quali peraltro la Regione non trasferisce ulteriori fondi per fare fronte all’onere aggiuntivo del cofinanziamento delle prestazioni riabilitative, è tale da lasciar presumere che la quasi totalità degli utenti sarà chiamata a versare di tasca propria l’intera quota di cofinanziamento stabilita dalla Giunta regionale;


VALUTATO che gli utenti che usufruiscono delle prestazioni riabilitative presso le strutture accreditate appartengono in massima parte ai ceti meno abbienti e potrebbero non essere in grado di affrontare le considerevoli spese previste per il cofinanziamento del rimborso per le prestazioni, con il rischio di dover rinunciare a una prestazione riabilitativa divenuta troppo onerosa per le loro possibilità finanziarie;

CHIEDONO DI INTERROGARE

l’Assessore regionale alla Sanità

affinché riferisca

  • Sulla base di quali dati la Giunta regionale è addivenuta ai parametri di riferimento indicati nell’All. 1 della Del. n. 53/8 del 27 dicembre 2007;

  • Quali misure sono previste nel caso in cui tali parametri si dovessero rivelare insufficienti a soddisfare il fabbisogno di prestazioni riabilitative dell’utenza;

  • Per quali ragioni si è ritenuto di porre una quota, per giunta consistente, del rimborso per le prestazioni riabilitative a carico dell’utente o del Comune di residenza;

  • Quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di dotare i Comuni delle risorse necessarie a fare fronte alle quote di rimborso a loro carico;

  • Qualora le misure di cui ai punti precedenti non potessero essere adottate, quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di annullare la Del. n. 53/8 del 27 dicembre 2007 e di approvarla nuovamente in seguito al calcolo di parametri di riferimento più attinenti alla realtà della popolazione sarda e all’eliminazione della quota di cofinanziamento del rimborso per le prestazioni riabilitative a carico dell’utente o del Comune di residenza.

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